tradimenti
La paziente e il dottore
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06.09.2020 |
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"Eccoci sentivo le sue mani che mi stringevano i glutei, la sua testa andare indietro e la voce spezzarsi per non fare troppo rumore e farmi sentire che il suo..."
Un giorno quasi come un altro di lavoro, sempre a correre a destra e a manca per risolvere i problemi della gente, quel giovedi dovevo recarmi in uno studio medico, il cliente mi aveva lasciato le chiavi dello studio così che io potessi lavorare visto che in quel giorno non erano previste visite quindi sarei stato da solo tutto il tempo. Mi metto al lavoro e nel frattempo mi scambio qualche messaggio con la mia amante...si quella di cui parlo sempre nei miei racconti. Lei stava per uscire da lavoro, ma il mio impegno lavorativo non mi permetteva di lasciare il posto per incontrarci in un luogo appartato...soprattutto il caldo di questa estate non ci avrebbe permesso di stare tranquilli in macchina se non tenendola accesa con il clima a tutto gas...per cui una idea malsana, ma molto conturbante si fa strada nella mia mente ed esordisco così: "Vuoi fare una pazzia con me?"....sapevo che la sua curiosità e la voglia di stare con me, ma soprattutto il fatto che di solito alle mie proposte non dice mai di no...esordisce con "Ok il tempo di arrivare" le spiego dove raggiungermi e dopo 20 minuti arriva...certo il problema più grande era se fosse sopraggiunto qualcuno o addirittura se questo qualcuno avesse visto entrare lei nello studio e avesse pensato "ma allora è aperto?" o peggio se fosse venuto proprio il titolare?...troppe seghe mentali il luogo e la situazione erano troppo complici e andavano così a braccetto che pensavo solo a quello.Le sue prime parole come arriva: "Certo però è un po' pericoloso!!" come se io non ci avessi pensato, ma il mio ribattere fu "Beh se non te la sentivi perchè sei venuta?" da qui abbiamo iniziato a giocare un po' sul fatto che lei non avrebbe più accettato queste situazioni se glie le avessi proposte in seguito visto che la prendevo in giro...ma questa cosa sapevo bene che non era vera e che qualsiasi cosa le avessi chiesto se fattibile mi avrebbe seguito a ruota.
Mi fa impazzire questa cosa di lei che ci si può gettare in pazzie particolari anche con l'età che abbiamo, ma soprattutto nelle condizioni familiari reciproche che abbiamo.
Insomma iniziamo come dicevo a giocare verbalmente e nel mentre tra una parola di scherno e l'altra ci baciamo in piedi di fronte alla scrivania del medico, io le metto le mani sul suo bel culetto tondo e morbido, quanto amo strizzarlo tra le mie dita e spingerla verso di me mentre lo faccio. Lei sorridendo mi fa "che fai tocchi?" una battuta che fa sempre...ma lei adora essere toccata.
Quel Giorno aveva un vestitino che mi permetteva di alzarle la gonna e permettermi di andare direttamente sulla sua pelle con le mani e iniziare così ad andare ad accarezzarla nelle parti più intime intorno all'elastico degli slip piano piano mi facevo strada per sentire a che grado di eccitazione la stavo portando...e in effetti le sue labbra inferiori erano molto umide che non ho fatto a tempo a farmi strada nel suo orifizio che ho sentito tra le mie dita tutto il suo piacere. Iniziai a spogliarla poggiando tutto sulle sedie di fianco a noi, prima che arrivasse avevo anche preparato il lettino del medico in maniera tale che fosse comodo rialzando lo schienale a mo di cuscino, e proteggendolo con la carta rotolo di cui è dotato. A fianco al lettino c'è il famoso sgabelletto che serve ad aiutare le persone più basse a salire, ma in quel caso il suo utilizzo primario fu farle mettere una gamba sopra in maniera che la sua patatina fosse più aperta e disponibile per me...toccandola in questa maniera sentivo un fiume scendere sulle mie dita...si era bagnata come non mai, anche io ormai nudo ed eretto verso di lei inizio ad entrarle dentro con la solo glande per farla eccitare ancora di più e sentire il suo leggero sospirare di piacere spostando la testa indietro e chiudendo gli occhi per godersi tutto il momento.
Non si trattava solo di entrare, ma anche di strusciarsi e farle sentire che la mia eccitazione era al pari della sua e che la volevo a tutti i costi. Era ora di assaggiare un po' della sua passione...mi inginocchiai e con la gamba in quella posizione approfittai per poggiare le mie labbra alle sue inferiori e leccandola tra clitoride e orifizio ho potuto sentire tutto il suo sapore. Non mi sono soffermato molto a leccarla sebbene sentissi che le piaceva...più che altro perchè il tempo per stare insieme non era molto e il rischio che arrivasse qualcuno di inaspettato era veramente possibile...anche se l'eccitazione per quello che stavamo facendo era pazzesca un minimo di razionalità serve sempre a pararsi da imprevisti. La feci distendere sul lettino, avrei potuto improvvisare un giochino tipo "la paziente e il dottore" ma la voglia di penetrarla e affondare dentro di lei per sentirla venire era troppa.
Il lettino ci poteva sorreggere entrambi, entrai dentro di lei molto eccitato sentii che gradì la mia prepotenza a riempirla di tutta la mia erezione e iniziai quindi a muovermi avanti e dietro e ogni volta che entravo cercavo di spingere sempre di più con delle piccole soste per sentire come lei mi stringeva dentro e come io pulsavo di piacere fino a toccarle le pareti più profonde. Sentivo quando lei mi stringeva e dal suo respiro quanto le mancava per venire e quindi continuavo ad alternare questi miei movimenti e soste cercando di resistere anche io fino a quando non ero sicuro di venire insieme a lei...ogni mio movimento era una vibrazione, quando sentivo che tratteneva il respiro per godersi quell'attrito tra di noi anche io mi sentivo come esplodere, ma dovevo trattenermi ancora un po' per esplodere insieme. Aggiustavo i miei movimenti fino a renderli tipo slowmotion e farle sentire tutto il mio piacere dentro di lei, che ricordasse ogni singolo movimento che le provocasse piacere ...eccoci sentivo le sue mani che mi stringevano i glutei, la sua testa andare indietro e la voce spezzarsi per non fare troppo rumore e farmi sentire che il suo momento era arrivato esplodendo in un piacere di spasmi pazzeschi...anche il mio momento era giunto lasciandomi andare in un rilascio di sperma che mi tolse le forze, ma non tutte si perchè dovevo muovermi fino a concludere il nostro piacere.
Con il senno di poi direi che la nostra pazzia ci fa vivere dei momenti pazzeschi e da diversi anni siamo sempre più attratti l'uno dall'altra e riusciamo a coinvolgerci ancora come se fosse la prima volta..ma direi anche meglio perchè il nostro conoscerci da parecchio e contemporaneamente scoprirci in cose nuove ancora dopo tutto questo tempo è sinonimo che riusciamo ancora a completarci.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per La paziente e il dottore:
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