Racconti Erotici > tradimenti > Il cuck che non ti aspetti
tradimenti

Il cuck che non ti aspetti


di Membro VIP di Annunci69.it eiacul
17.03.2021    |    19.437    |    16 9.5
"-VAI…SBATTIMI…VOGLIO SENTIRE LE PALLE…- -Sei proprio una zoccola di classe- osserva Giovanni con sarcasmo, comunque ansimando anche lui..."
Mi raccomando guardate in fondo…e buona scelta.

Giovanni è un bel ragazzo. Questo è un fatto incontestabile.
Trenta anni, alto, fisico tonico da sportivo qual è, con addominali piatti, petto ben definito, glutei sodi e pronunciati.
Capelli mori di media lunghezza, occhi marrone scuro, quasi tenebrosi.
La natura l’ha dotato di un membro non enorme, non arriva a venti centimetri, ma comunque importante, grossa cappella, leggermente incurvato a sinistra. Quest’aspetto ha soddisfatto più di una persona nel tempo.

Giovanni è cosciente di piacere molto, non solo alle donne. Nonostante non faccia nulla per rendersi evidente, riceve spesso approcci più o meno palesi e un po’ da tutti i generi.
La materia prima per sollazzarsi non gli manca, anzi si trova abbondantemente nelle condizioni di scegliere. Non è fidanzato né sposato, per scelta, e abita da solo in un ampio monolocale zona semicentrale in città. Non è uno scannatoio, piuttosto un bel nido, dove trovare riparo per fare del buon sesso.

Ha le sue preferenze, ovviamente, che sono le donne un poco più grandi di lui, tra i trenta e i quaranta anni.
Con l’esperienza è giunto alla conclusione che sessualmente sono le migliori.
Abbastanza esperte da affrontare tutte le tipologie di amplesso, generalmente aperte in tutti i canali, decise nel sapere cosa vogliono e ottenerlo, mature mentalmente quanto basta per non avere né gelosie ingiustificate né rifiutare le occasioni che si presentano. Comunque sempre nel fiore della bellezza fisica.
Se poi non sono magrissime né sovrappeso, allora sono l’ideale.
Gli piace avere qualcosa da palpare, un bel seno prosperoso e un bel culo rotondo, meglio abbondante che secco.

Ci sono poi tutti gli altri. A volte gli sembra di essere una calamita per gay e travestiti che rifiuta sempre, generalmente con modi garbati essendo un bravo ragazzo, a volte con decisione se l’approccio ricevuto è fuori dalle righe.
Un po’ diverso è il discorso per i trans. Il fascino del lato femminile non lo lascia completamente indifferente e un paio di volte ha ceduto alla curiosità. Erano veramente delle belle sventole, due strafiche, con l’uccello ma strafiche. Si è divertito molto, anche se avere a che fare con un cazzo altrui non l’ha visto totalmente confidente.
Diciamo che da allora può tollerarne un altro nel letto, ma certamente non lo cerca.
Una cosa non ha mai provato e lo incuriosisce è fare sesso con una coppia lei-lui. Quello è un contesto dove un secondo cazzo ci sta bene, ma solo perché al centro delle attenzioni c’è lei.

Manca poco a Natale e come per tantissime altre persone, il grande centro commerciale fuori città è la meta primaria per gli acquisti. Anche lui gironzola tra i negozi alla ricerca di qualche idea.
In un negozio di articoli musicali incrocia con lo sguardo una bella signora che sta dall’altro lato dello scaffale. C’è un leggero sorriso su quel bel volto. Lui ricambia ma non insiste e si sposta in un altro negozio.

Ha imparato da tempo almeno due cose.
La prima è che semplicemente potrebbe aver frainteso, magari lei sorrideva a qualcuno alle sue spalle o ripensava a chissà quale buffa cosa. Di solito non si sbaglia ma qualche volta è capitato e in quei casi la figura di merda è da hit parade.
La seconda, più importante, è che bisogna lasciar decantare per un po’ le situazioni. Se c’è vero interesse il contatto si ripresenta. È allora che si va a fondo.
Adesso è in un negozio di articoli sportivi. Un uomo di mezz’età attira la sua attenzione con un colpetto di tosse e gli sorride.
“Ci manca il gay adesso” è il suo pensiero immediato, lo fulmina con lo sguardo feroce e prosegue con gli acquisti.

Uscito in galleria, nota l’uomo e la donna di prima che camminano a braccetto poco più avanti di lui. Ha così modo di osservarli attentamente.
Lei sul metro e settanta, all’incirca trentacinque anni, capelli corti neri, vestito attillato con gonna sopra il ginocchio e leggero spacco che esalta le gambe tornite e il culo gaudente ma ben fatto. Deve essere anche sodo a giudicare come sta su. La camminata è rilassata ma decisa. Un particolare lo colpisce, un sottile braccialetto alla caviglia destra. Ha già notato questo dettaglio in altre donne che si sono dimostrate ben disposte pur se accompagnate.
Lui un po’ più alto, calvo, sulla quarantina, un po’ appesantito ma non grasso, jeans e pullover, tiene sul braccio i cappotti di entrambi. La sua camminata invece ha un che di particolare, di effemminato, leggermente indietro rispetto a lei di fianco.
Confabulano tra di loro ridacchiando. Una classica bella coppia spensierata che sta passando un pomeriggio in relax, ma si capisce bene chi è l’alfa e chi il beta.
Non deve essere un caso che in qualche modo abbiano attirato entrambi la sua attenzione.
Il suo pensiero è confermato quando lei si gira leggermente e lo guarda negli occhi, con il solito sorriso di prima.

Giovanni ovviamente ricambia, sostenendo lo sguardo fino a che non entra in un negozio di abbigliamento.
Il negozio non è molto grande, c’è poco spazio tra gli scaffali e mentre cerca una maglietta trendy, viene urtato da dietro. Sono chiaramente due tette.
-Mi scusi, sono così stretti questi corridoi - fa la mora di prima con tono mellifluo superandolo.
Lei afferra la prima camicetta da donna che le capita a tiro e si dirige nel camerino di fronte. Non chiude completamente la tenda e inizia a spogliarsi. L’angolazione è perfetta per sbirciare.
Giovanni non la perde di vista neppure per un attimo mentre lei resta in reggiseno ammiccando un sorriso nel riflesso dello specchio.

A quel punto avverte una presenza al suo fianco.
-Bella vero?- ecco l’uomo. Entrambi ammirano lo spettacolo languido nel camerino.
-Le è sempre piaciuto esibirsi. Poverina la capisco. Ma, mi scusi, la sto disturbando?- domanda retorica.
-Si figuri. Uno spettacolo così non può disturbare- stavolta è Giovanni il sornione -Perché poverina? Non mi sembra abbia grossi problemi- con tono indagatore.
-Vede, sono questioni delicate, che normalmente non si raccontano al primo venuto…ma devo ammettere che lei ispira fiducia - enfatizza la parte finale della frase squadrando Giovanni da capo a piedi.
-Suo marito non la può “soddisfare” come lei vorrebbe e si lascia andare a queste esibizioni. Cerca una compagnia per riempire il vuoto - lo sguardo ora è fisso su Giovanni, pronto a cogliere ogni sfumatura di reazione.
-Capisco. Quindi in questo momento sta emettendo un richiamo…-.
-Esatto, proprio così -
-E che genere di animale sta chiamando esattamente? – adesso è Giovanni a fissare l’uomo per la reazione.
-Un bel maschio che possa portarla dove il marito non arriva- il tono si fa sommesso, il capo si reclina leggermente.

È una situazione particolare per Giovanni.
La prima volta che si trova in un approccio di coppia con questa sorta d’intermediario. Non è sicuro di come muoversi e decide di seguire l’istinto, nei toni, nelle movenze, nelle parole.
-Bene, credo di poter dare una mano alla signora. Sei il marito?- col tono più deciso che gli riesce.
-Si, avevamo percepito che ti poteva andare bene – volge lo sguardo alla signora e fa un cenno di assenso.
Il sorriso in lei da ammiccato diventa pieno, con lo sguardo puntato su Giovanni le mani vanno a sganciare il reggiseno, scoprendo due meravigliose tette.
“sì, la signora ha proprio fame…” per Giovanni è fatta e, se non fa qualche cazzata clamorosa, stasera si leva la voglia della coppia.
-Piacere, Giovanni- si presenta a lui.
-Piacere, Guido- ricambia con una stretta di mano calorosa.
-Avete progetti per stasera? –
-Si, magari passarla con te…- anche Guido a questo punto è lanciato.
-Ottimo. Se volete, ho disponibile un monolocale dove possiamo stare tranquilli nella più totale intimità, finché vogliamo, anche tutta la notte…-.
- Ma è perfetto, così non rischiamo occhi indiscreti nel nostro condominio –
A questo punto la signora li ha raggiunti.
-È quasi un peccato ti sia rivestita, quello spettacolo mi è veramente piaciuto, adesso non posso togliermi i tuoi seni dalla mente - ormai i freni sono rotti e Giovanni vuole tenere in pugno il pallino della situazione.
-Non preoccuparti, non ho rimesso il reggiseno – e si avvicina a Giovanni appoggiando il petto. Due bocce sode, si sentono i capezzoli da sopra i vestiti da quanto sono duri.
E gli stampa un fugace bacio in bocca.
“sarà dura da dominare…” pensa Giovanni mentre ricambia il bacio.
-Piacere, Gloria- lei porge la mano dopo essersi staccata.
-Vogliamo avviarci? A questo punto è quasi inutile perder tempo. Se andiamo con la nostra auto, potete approfondire la conoscenza strada facendo – sembra quasi che Guido stia seguendo un copione conosciuto.

Giunti all’auto nel parcheggio, Gloria si accomoda sui sedili posteriori. –Vieni Giovanni, qui dietro…con me…- mentre Guido si pone al volante.
La posizione di lei è tutta un programma.
Su un estremo del sedile appoggiata alla portiera a gambe divaricate con la gonna tirata su e la poca peluria intima perfettamente visibile sotto il perizoma di pizzo nero. È quasi completamente depilata tranne un piccolo triangolo sul pube. Al sorriso ammaliante e voglioso di lei risponde il ghigno suino di Giovanni mentre entra in auto.
Il tempo di partire e Gloria afferra la testa di Giovanni per un bacio intenso e voluttuoso. Si stacca quasi immediatamente e con la mano sospinge la faccia di Giovanni sul pizzo.
Lui non si fa certo pregare, le allarga ancora di più le gambe per arrivare meglio poi scosta le quasi inesistenti e fradice mutandine e con la lingua s’insinua dentro quella splendida intimità.
Viaggiando Guido riposiziona lo specchietto per sbirciare il godimento della moglie, allungando il collo per arrivare a vedere la testa di Giovanni. La guida è tranquilla comunque buche e curve aiutano il lavoro di Giovanni accentuando i movimenti della testa.
Con la lingua fruga ovunque riesce ad arrivare, con le labbra sugge il clitoride che si fa vedere, il tutto succhiando avidamente gli abbondanti umori di questa femmina in pieno calore. I mugolii di soddisfazione di lei si mischiano all’ansimare di lui mentre l’odore del sesso invade l’abitacolo.
La cosa va avanti fino all’arrivo all’indirizzo che Giovanni è riuscito a dire in uno dei pochi momenti in cui ha preso fiato.

Appena entrati nell’appartamento, Guido esegue una specie d’ispezione mentre Gloria inchioda Giovanni alla porta.
Lingua in bocca, con la coscia che gli cinge il bacino mentre le mani lo esplorano ovunque.
Giovanni è altrettanto intraprendente. Si libera dalla presa, le cinge le spalle e la appoggia fronte alla porta. Da dietro le fa sentire sul culo tutta l’erezione che ha raggiunto, le mani afferrano un seno e frugano sotto la gonna.
-Non sprecate le energie così, là c’è uno splendido lettone che ci può accogliere tutti - Guido sta provando ad assumere il ruolo di regista, e si avvia verso l’angolo notte.
Gloria lo segue tenendo per mano Giovanni, che si sente trascinato non solo fisicamente. Voleva assumere lui la guida del gioco ma è difficile con una femmina così. Decide quindi di assecondare gli eventi e affidarsi alla fantasia. È evidente che in ogni caso sarà una serata molto hot.
Guido ha già preparato l’ambiente, accendendo solo le luci dei comodini, quanto basta per vedersi bene ma comunque in penombra e si piazza a sedere su una sedia vicino al letto.

Gloria sospinge Giovanni seduto sul letto. Lo spoglia a torso nudo e gli accarezza voluttuosamente i pettorali, non enormi ma definiti. Poi scende a sbottonare i pantaloni e li sfila assieme alle mutande.
Adesso Giovanni è completamente nudo con il membro in splendida erezione in primo piano.
Di tanto intanto si depila, ma non lo fa da alcune settimane e i peli, ben distribuiti in tutto il corpo, sono lunghi circa un centimetro, quanto basta per essere morbidi ma non risultare troppo visibili.
Gloria si gusta questo momento, accarezza la verga in tutta la lunghezza, sonda le palle che sono sode e piene, poi con le mani scivola lungo le gambe fino a ritornare sul proprio corpo.
Con un rapido movimento si toglie la camicetta, fa scendere gonna e perizoma a terra, restando nuda con le autoreggenti.

E comincia il gioco serio.
S’inginocchia, allarga le gambe di lui e si avvicina gattoni fino ad avere il cazzo a pochi centimetri dalla bocca. Con la punta della lingua esamina tutto il membro, dalle palle su fino alla cappella, dove indugia con un gioco circolare. Rivolge lo sguardo su quello di Giovanni e prende in bocca prima la cappella poi dopo un attimo tutto quanto, mugolando come una gatta. Lui ricambia con l’espressione più porca che riesce a fare, un mix di goduria, decisione, sorriso ammaliante.
Mentre Lei è impegnata nella fellatio, Guido si è calato i pantaloni e si sta toccando il piccolo cazzetto che pur se eretto gli sta tutto nella mano.
-Bravo Giovanni, dai retta a me, lasciala fare che si sta accendendo. Poi vedrai che farai fatica a spengerla-
-Tranquillo Guido, so bene cosa ci vuole per zoccole così- e le carezza la testa assecondando il movimento su e giù.
-Si, sono la tua zoccola, vero?- Gloria si sente tirata in causa –la tua, non di quel cornuto mini dotato laggiù-
Giovanni però non ci sta a essere completamente passivo.
Si stacca da lei, la afferra con decisione per il busto e la scaraventa prona sul letto. Le ficca un cuscino sotto il bacino in modo che il culo sia prominente. Allarga le gambe e poi le natiche con le mani e si avventa col viso sulla fica depilata e umida.
La lingua piegata a mo’ di punta la penetra come un trapano con un movimento martellante e circolare.
Gloria inarca la schiena –Sii...bravissimo…cosììì …-.
Poi sposta l’attenzione sul buchetto lì sopra. Sempre con la lingua fa un massaggio sull’aureola esercitando pressione fino a che entra dentro con la punta.
Gli ansimi di Gloria sono al limite dell’urlo di godimento.
-Ti sta piacendo zoccola?- interviene Guido continuando la sua seghina – È bravo il ragazzo, vero? -
-Stai zitto…cornuto…non hai idea…di come si faccia…un lavoro così…oddiooo…- Gloria è in estasi, parla con fatica, quasi urla ansimando fra un sospiro e l’altro.
La goduria è troppa per lei e dopo circa un minuto, alza il bacino portandosi a pecorina con la faccia sul materasso.
-Non ce la faccio più…mi serve il cazzo…- non è una richiesta ma quasi una supplica.
-Vai… fottila senza un domani…la troia- anche Guido è al parossismo.
Interrompe il suo godimento per avvicinarsi a Giovanni e infilargli con maestria un preservativo, chissà sbucato da dove.
-Ti ho detto di stare zitto, cornuto. Guarda come un maschio vero prende una femmina vera. Mi fai pena col pistolino tra le mani - con tono autoritario, quasi arrabbiata, voltando la testa verso Guido. Che abbassa lo sguardo riprendendo la sua seghina a fianco di Giovanni.
Poi si rivolge a Giovanni – Vai…ti prego-

Lui nel frattempo ha piazzato la cappella sulla fica fradicia di umori e alla richiesta entra con decisione ma solo per pochi centimetri – Eccola servita, madame-.
-SIII…COSI’…- ormai non ha più ritegno, praticamente urla.
“meno male i vicini non sono in casa, sennò sai che palle…” Giovanni ripensa istintivamente a tutte le volte che si sono lamentati per i “rumori” delle sue ospiti.
E affonda penetrandola fino in fondo.
-SIII…CAZZO…LO SENTO…GUARDA BRUTTO FROCIO IMPOTENTE…GUARDA COME MI SCOPA…- rivolgendo di nuovo lo sguardo da porca al maritino.
“frocio?...” un campanellino di allarme risuona nella mente di Giovanni mentre inizia a pompare incessante come un martello.
-VAI…SBATTIMI…VOGLIO SENTIRE LE PALLE…-
-Sei proprio una zoccola di classe- osserva Giovanni con sarcasmo, comunque ansimando anche lui.
Continua aumentando il ritmo e la profondità delle spinte. Sono quasi violente.
A ogni colpo il corpo di Gloria si scuote come un terremoto.
-NO…SONO UNA ZOCCOLA…CONTINUA…-
Ma Giovanni vuole dominare e fa una mossa che sorprende Guido ma soprattutto Gloria.
All’ennesimo colpo esce dalla fica e si dirige al culo. Senza appoggio. Con un colpo secco entra in quel pertugio umido, fino in fondo, senza quasi perdere il ritmo.
-ODDIO…MADONNA…SEI MATTO…MAIALE…MI SFONDI…ODDIO…- ma lui ignora tutto e prosegue, come un martello.
Quello di Gloria non è un lamento, sono solo esclamazioni di sorpresa, perché riprende subito mugolii e sospiri di godimento.

Anche Guido gradisce. Con lo sguardo ipereccitato lo sollecita a proseguire – Si, spaccala la troia -.
Le sue seghe si fanno compulsive e viene producendo solo un paio di schizzetti sul culo di Gloria, che neppure se ne accorge, e che si confondono con gli umori ormai diffusi dappertutto.
Lei con un ultimo lungo languido lamento –Ooohhhhh…oddioooo…- viene in un lago ulteriore di umori.

Adesso è il turno di Guido di sorprendere.
Ferma Giovanni mettendogli una mano sul pube. Sfila il preservativo e…


E qui io, l’autore, voglio sottoporre a voi lettori due finali alternativi.
Vi prego di lasciare nei feedback del racconto la vostra preferenza e le vostre opinioni.
Sarà per me un piacere constatare quale sarà la proposta vincente.


*** Finale Lui ***
Sfila il preservativo e…afferra il cazzo di marmo, s’inginocchia ammirandolo adorante e lo ingoia in un sol colpo.
Giovanni è sorpreso dalla mossa, ma in fondo si tratta solo di un pompino, lei ha già goduto e quindi decide di lasciar fare. Per assecondare l’atto accenna un movimento di bacino avanti e indietro.

Guido va in piena estasi lappando, succhiando, massaggiando l’asta rigida, la cappella turgida e le palle dure.
Ci sa proprio fare e Giovanni resiste solo per pochi minuti.
Inonda quella bocca servile, cosa che non ha mai fatto finora con un uomo.
Guido non perde una goccia di quel nettare ma non ingoia.
Appena percepisce che Giovanni ha finito, con la bocca piena al limite della capacità, si rivolge a Gloria che lo attende bramosa e la bacia, condividendo con lei la saporita crema.
L’intensità è tale che non si tratta di un bacio, piuttosto di un amplesso orale.

Al termine marito e moglie si guardano con un sorriso compiacente e soddisfatto.
Tutti si sdraiano sul lettone senza parlare.
Giovanni ripensa alla soddisfazione di aver finalmente provato una coppia, anche se non ha completamente comandato la situazione.
Guido si bea guardando la moglie soddisfatta e ciò dà a lui stesso soddisfazione.
Gloria, in mezzo a loro da vera dominatrice, con una mano si trastulla col cazzo di Giovanni mentre con l’altra abbraccia a sé il marito cornuto e contento.
Così facendo, però, dopo pochi minuti di petting il cazzo di Giovanni si risveglia e lo sguardo languido della femmina si posa di nuovo su questo splendido maschio che è a sua disposizione.

Ma questa è un’altra storia.

*** Finale Lei ***
Sfila il preservativo e…si avvicina all’orecchio di Giovanni sussurrando
– Riempila, non se lo aspetta ma la manderai in paradiso -.

Giovanni esita un attimo, ma sono lì per fare porcate e se sono contenti loro, figuriamoci se per lui è un problema.
Approccia nuovamente la fica grondante di Gloria, che nel frattempo si è un po’ rilassata, ma è rimasta in posizione.
-Bravo, mi hai squassata ma ora dobbiamo finire…accomodati - adesso il tono è tornato conciliante e più pacato.
Il cazzo si appoggia alle labbra dilatate e si fa strada. Stavolta cambia ritmo. Affondi lenti e profondi restando ogni volta qualche istante fermo a fondo.
Lei gradisce molto, riprende a mugolare mentre lascia ciondolare la testa seguendo il ritmo.

La possibilità di questo finale fa eccitare ancora di più Giovanni, che dopo un paio di minuti così, all’ennesimo affondo si sofferma un poco di più e svuota tutto lo sperma dentro di lei con diverse scariche.
-Ohh…come ti sento bene…mi sento riempire…-
E mentre Giovanni si sfila, Guido si avvicina all’orecchio di lei
–Infatti ti ha riempita…zoccola che non sei altro - e le mostra il preservativo vuoto.
-BRUTTO BASTARDO- si rivolta verso il marito incazzata, ma subito dopo si ammansisce.
-Lo sai che voglio decidere io chi mi riempie - portando una mano a raccogliere parte dello sperma che inizia a colare lungo la coscia. Se lo porta alla bocca e lo assaggia.
-Mmhhh…buono, adesso pulisci tutto- ordina al marito con tono autoritario.
Guido si fionda sull’intimità della moglie e lappa tutto quello che fuoriesce dal suo corpo, con grande soddisfazione di entrambi.

Nel frattempo Giovanni si è sdraiato accanto a lei e mentre il marito fa pulizia da dietro, Gloria comincia a stuzzicare con la mano il membro moscio di Giovanni.
Con questo trattamento il cazzo si risveglia e lo sguardo della femmina si fa languido verso questo splendido maschio che è a sua disposizione.

Ma questa è un’altra storia.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il cuck che non ti aspetti:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni