Lui & Lei
Ma quando sborra...
di eiacul
25.11.2024 |
5.264 |
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"Le palle sono corrugate come fossero prosciugate…effettivamente hanno svolto egregiamente il loro mestiere di produzione donando abbondante gioia a entrambi..."
Racconto breve con un epilogo un po’ diverso dal solito.“È mezzogiorno, stiamo scopando senza fermarci dalle 9…e ancora mi scopa senza avere la minima intenzione di sborrare di nuovo…non ce la faccio più…ma quando sborra?”.
Una sensazione di angoscia serpeggia nella mente di Sabrina. Questo incontro nato per esplodere i sensi e confermare la conoscenza reciproca dopo il primo contatto fisico avuto in macchina giorni fa si sta trasformando in una maratona sessuale.
Una maratona esaltante a onore del vero, che le ha fatto toccare vette di godimento assolute con tutto il corpo e ricevere nettare di uomo in abbondanza dopo una superba inculata, ma ad un certo punto il corpo le dice che basta, le forze si fiaccano e si va oltre quello che la mente si aspettava e il fisico è in grado di dare.
Paolo decide di cambiare per l’ennesima volta posizione, sarà la ventesima almeno. Appena atterrati sul letto è iniziata una escalation erotica culminata con una delle inculate più belle mai fatte, che non poteva terminare se non inondandole il culo. Ma ora…la seconda non vuol finire, nonostante abbiamo ripetutamente usato tutti i canali sessuali che il corpo umano mette a disposizione in tutti i modi che la fantasia porta a immaginare e con innumerevoli variazioni di ritmo.
Si sfila dalla fica di Sabrina, la guarda negli occhi e l’espressione goduta ma anche sbattuta di lei lo fa esitare, ancora a cazzo duro e turgido.
-Sabrina mia, sei una femmina fantastica...ti scoperei per ore ancora…ma che ne pensi se per oggi la finiamo qui? -
Guarda la sveglia sul comodino, è mezzogiorno e deve avere il tempo di farsi una doccia, rientrare n ufficio per la riunione delle 14 col capo che non può perdere e se riesce anche a mangiare qualcosa perché il fisico reclama rifornimenti.
-Si Paolo, penso sia meglio- il sollievo la prende, mente lo sguardo cade su quel cazzo paonazzo che non vuol saperne di eruttare e placarsi.
-Però mi spiace farti andare via in questo stato…dai su…fammi riprovare- e si porta con la bocca a prendere di nuovo il membro.
-No Sabrina, fermati. Non abbiamo più tempo, dobbiamo ricomporci e tornare in ufficio- a malincuore la ferma prima che inizi la pompa.
-Grazie per volermi far finire, capisco che anche a te piacerebbe una ultima degustazione, ma è meglio così…sinceramente- lo sguardo di entrambi torna sul cazzo.
-E non preoccuparti per me, non è la prima volta che non riesco a sborrare anche dopo molto tempo. Tra un po’ passa da sé…non ne soffrirò- un leggero sorriso gli sovviene.
-se penso a tutti quelli che prendono pasticche per avere questo effetto e a me tocca prenderlo a sberle per abbatterlo…- la risata condivisa risolleva l’atmosfera tra i due amanti.
Sabrina si porta in bagno, uno scroscio di pipì la sgrava di un fardello che solo ora si rende conto di avere in corpo. Poi Il bidet. L’acqua fresca è tonificante per le parti intime.
Si tasta il buco del culo, sta ancora colando del seme di Paolo misto ai suoi umori, è semiaperto e protruso in fuori come un fiore in boccio, elastico e morbido alla penetrazione delle dita. Era già rotto da tempo ma da stamani è definitivamente sfondato. Le piace questa cosa, un leggero sorriso affiora sulle labbra.
Poi La fica, è rossa che sembra un taglio di carne, diventata ipersensibile per il continuato sfregamento con il cazzo, la bocca, le mani di Paolo che non hanno risparmiato nessuna piega, pertugio e soprattutto il clitoride gonfio.
Già le tornano alla mente i vari orgasmi che ha avuto stamani. Se la massaggia delicatamente cercando con le dita di far entrare acqua fresca dentro.
Prende una delle salviette pulite e profumate di bucato che Paolo le ha fatto trovare pronte.
Ci rivede tracce di umori sanguigni…è la fica.
È il definitivo segnale che è troppo provata ed è bene finirla lì per oggi.
“Mi sa che la prossima volta sarà meglio usare un lubrificante se andiamo così per le lunghe…”.
Tocca a Paolo in bagno. Anche lui cerca il bidet. Il cazzo si sta ammansendo finalmente, trova refrigerio con l’acqua fresca. Le palle sono corrugate come fossero prosciugate…effettivamente hanno svolto egregiamente il loro mestiere di produzione donando abbondante gioia a entrambi. Il frenulo è gonfio e la pelle del glande invece appare paonazza con qualche leggera lesione simili ad abrasioni. “Cazzo…hai scopato tanto da consumartelo”.
È il definitivo segnale che è troppo provato ed è bene finirla lì per oggi.
“Mi sa che la prossima volta sarà meglio usare un lubrificante se andiamo così per le lunghe…”.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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