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Prime Esperienze

Carletto e la milf - 3 - La consapevolezza


di Membro VIP di Annunci69.it eiacul
18.02.2021    |    13.608    |    4 9.6
"Si ricorda cosa questo aveva provocato la volta precedente e intenzionalmente lo ripete..."
“È successo…è successo davvero…” Il pensiero di Franca torna a quei momenti, a quei due orgasmi, a quelle sensazioni di calore, a quei brividi, a quel maschio che l’ha esplorata.
È ancora turbata dai fatti di qualche ora fa, ma fisicamente è rilassata, svuotata, leggera. È dalla gioventù e dai primi tempi con suo marito che non provava quelle sensazioni.
“Ti sei fatta l’amante cara Franca, hai il tuo toy boy”
Moralmente si sente contrastata dalle sensazioni. Come femmina e donna è eccitata da questo nuovo scenario, dalla possibilità di riprovare il brivido del sesso che la faccia godere appieno. Come moglie si sente un po’ in colpa verso il marito perché fino a quel momento non aveva realizzato di desiderare altri uomini. Come amica si sente preoccupata dalle implicazioni che questa cosa può avere per Carletto.
Deve ponderare bene le prossime mosse per non combinare casini ma una cosa è certa, non vuole rinunciare a quei piaceri adesso che li ha ritrovati.

“È successo…è successo davvero…” Il pensiero di Carletto a quei momenti, al suo orgasmo e agli orgasmi di Franca. Non aveva mai visto e sentito godere una donna. Si sentiva in qualche modo fiero di esserci riuscito per ben due volte di fila e senza aver scopato, figuriamoci quando lo faranno come sarà.
“A questo punto posso considerarmi il suo amante…sarò il suo toy boy?”
Si sente in preda a un diffuso stato di esaltazione, di benessere, di leggerezza. L’eccitazione lo pervade in ogni momento che i pensieri tornano a quella fica calda e umida che lo bramava, a quella bocca accogliente, a quel corpo affascinante, alla dolcezza di quella donna…anzi…di quella femmina.
Si rende conto che la situazione di amicizia fra le famiglie lo può aiutare per la facilità che avrà nel vederla, ma anche costituire un fattore di rischio nel caso si venga a sapere per le conseguenze che avrebbe.
Deve ponderare bene le prossime mosse per non combinare casini ma una cosa è certa, non vuole rinunciare a quei piaceri adesso che li ha ritrovati.

Passano i giorni e la voglia reciproca di vedersi e aversi sale impellente.
Franca si reca in visita dell’amica con la scusa di passare qualche ora a chiacchera come di solito. Carletto è in fibrillazione per averla in casa ma si sforza di non far trasparire la sua eccitazione quando la incontra in salotto assieme alla madre.
-Ciao Carlo, ma che ci fai a casa con questa bella giornata, vieni qua e fatti dare un bel bacione- si alza, lo abbraccia maternamente e gli schiocca un bacio sulla guancia. Ma l’abbraccio è solo in apparenza amichevole perché volgendo le spalle alla madre Franca ha cura di spingere bene le tette sul petto di Carlo e allo schiocco del bacio aggiunge una punta di lingua.
Anche Carlo ricambia appoggiando bene il pacco, che istantaneamente si è fatto di marmo, al ventre di lei.
-Ma che vuoi che faccia Franca, nessuno dei miei amici è in giro a quest’ora. Mamma, torno in camera che sono rimasto a mezzo di un film-
-Si vai pure tesoro tanto noi abbiamo il nostro daffare- la madre con un risolino, ignaro, verso Franca.
Passa una buona mezz’ora, come nel primo episodio di loro contatto Franca si reca in bagno e strada facendo si ferma in camera di Carlo. Stavolta però Carlo non si fa trovare impreparato, si è vestito con una t-shirt e pantaloni corti larghi, senza slip. Immediatamente schizza in piedi e la abbraccia, anzi la abbranca con veemenza. Franca non è da meno e cerca la bocca per un bacio carnale e profondo con le lingue che si avvolgono.
-Ho voglia di te-
-Anche io e la sento la tua voglia- dice Franca cercando con la mano il cazzo. Lo trova subito e in tutta la sua prorompenza. Quelli sono attimi per una lenta e voluttuosa sega.
-Adesso non possiamo fare nulla di più, tua madre ci potrebbe scoprire e dobbiamo essere accorti-
-Capisco…ma lui no- a malincuore Carlo si ritrae, consapevole che lo attende una animalesca sega in solitario per placarsi.
-Dobbiamo stabilire come metterci in contatto direttamente. Questa è la mia mail e il mio cellulare- dice Franca -poi scrivimi una mail e fammi uno squillo. Ci contatteremo con questi, ma mi raccomando maschera bene il numero di telefono per non farlo scoprire e usalo con accortezza. Meglio a metà mattina o nel pomeriggio che di solito sono sola o con più libertà-
E si congeda da lui con un altro bacio e un’ultima strizzata al cazzo, ormai grondante di umori. Si porta la mano umida alla bocca e la sugge uscendo dalla stanza.
-Buona, come sempre- e sparisce lasciando Carlo a cazzo ritto.
Giusto il tempo per lei di tornare a casa e per Carlo di esplodere in bagno in una sega liberatoria, che lei si trova una mail e una chiamata sul cellulare.

Passano altri giorni e arriva una mail di Franca. “Ho organizzato con tua madre, devi venire da me nel pomeriggio. Se hai problemi manda un sms”.
E infatti dopo pranzo la voce di mamma risuona dal piano di sotto.
-Carlo, devi andare da Franca. Ha fatto la parmigiana di melanzane e gentilmente ne ha un po’ per noi. Fai il bravo a mamma e non fare storie su…datti una mossa-
-Uffa mamma…mica sono un fattorino…-
“OK, arrivo” è l’sms che Carlo invia.
Sono le 16 spaccate, Franca apre la porta ma vi resta dietro e non si fa vedere. Un leggero e buonissimo profumo di parmigiana aleggia nell’aria.
-La parmigiana l’ho fatta davvero, così non torni a mani vuote. Ma le mani adesso le devi usare per altro-
La porta si chiude e Carlo resta folgorato.
Franca è completamente nuda e anche il ciuffetto di peli sul pube è sparito, una dea alla visione con le mani sui fianchi tondi appoggiata al muro.
-Ti avverto, oggi sarò troia. Spogliati immediatamente, qui- con tono ordinativo.
In dieci secondi netti anche il copro di Carlo è libero dalle vesti e il cazzo si erge prepotente.
Franca si inginocchia e in un sol boccone lo ingoia fino alla radice, nessun vezzo o gesto tenero ma direttamente in gola. Fa subito fatica a respirare ma insiste e inizia subito a deglutire. Si ricorda cosa questo aveva provocato la volta precedente e intenzionalmente lo ripete. Vuole scaricare il maschio del carico pregresso per poi averlo più resistente. E infatti Carlo non la delude, pochi singulti di gola e la sborra arriva calda e abbondante. Nonostante le buone intenzioni anche stavolta Franca fa fatica a recepirla ma ce la fa.
“prima o poi imparerò a berla senza soffrire…” pensa fra sé mentre manda giù tutto fino alla fine.
-Cazzo, mi hai fatto sborrare in un attimo…avevo troppa voglia di te-
-Lo so caro mio, l’ho fatto di proposito. Anche io avevo e ho voglia e così sarai più resistente per il seguito- e nel dire questo si rialza girandosi di spalle, aprendo leggermente le gambe e piegandosi a 90 gradi con le mani appoggiate al muro. Fica e culo sono completamente esposti.
-Adesso inginocchiati e leccami, tutto quello che vedi-
Carlo si porta immediatamente col viso su quello spettacolo di natura. Tira fuori la lingua e comincia a menarla dove capita, in modo convulso.
-Non così furioso, lecca tutta la fica, il clitoride…e ricorda il punto g-
-Ok- riesce a rispondere Carlo immerso negli umori vaginali.
Ricomincia, stavolta con metodo per tutta la superfice esterna della fica, poi si introduce più dentro, insiste un po’ sul clitoride e ricomincia il giro. Ogni tanto infila il dito a stuzzicare l’interno.
-Bravo, così…-
Continua per alcuni minuti con Franca che cola in modo inverecondo e Carlo cerca di suggere tutto ma è troppo e qualcosa scappa fino a gocciolare sul pavimento.
-Sii…adesso il culo, leccalo-
Carlo ha un attimo di esitazione, ma lo vede roseo come un fiore e in parte umido degli umori per cui ci si avventa sopra adottando la stessa tecnica della fica, prima esternamente a girare e poi internamente con la punta della lingua. Temeva di avvertire odori e sapori non graditi, ma non sa che Franca si è preparata con una profonda lavanda rettale, infatti non avverte nulla di sgradevole e aumenta l’intensità.
-Oh sii…mamma mia…non lo provavo da anni, che goduria…mmm-
Alcuni minuti di questo trattamento, con la traccia di umori sul pavimento che è diventato un lago e il cazzo di Carlo che è tornato rigido tanto da cominciare a smanettarselo.
-Ah no, fermo lì, al cazzo ci penso io- Franca si riprende dall’estasi, prende per mano Carlo e lo accompagna sul letto dove è steso un telo di stoffa sopra le coperte.
-Non devono rimanere tracce- si giustifica Franca mentre si pone supina a gambe aperte.
-Vieni qui, sopra di me- e lo invita on un gesto della mano.
“Sto per scopare…finalmente” è il pensiero si Carlo mentre si accomoda fra le gambe di Franca e sopra di lei.
Adesso i loro corpi aderiscono e le facce sono vicine fino a baciarsi come due teneri amanti. Le mani di lei cercano il cazzo di Carlo e lo accompagnano fino a presentare la cappella alla vulva.
-Vai- è l’unica parola di Franca, detta quasi sottovoce con tono caldo e desideroso.
Carlo spinge col bacino, entra e si sente avvolto da un qualcosa di caldo, umido, stretto ma accogliente e invitante. Non ha misura e l’istinto lo fa spingere subito fino in fondo.
-Hei non così, mi sfondi. Fai piano, esci e rientra…ma piano e con delicatezza. La donna va posseduta e non straziata-
E così fa, esce fino alla cappella e riprende a spingere un poco.
-Adesso continua con esci e entra, con ritmo, ogni volta entrando un po’ di più-
Prende il ritmo e capisce che sta facendo bene per gli ansimi che escono dalla bocca di Franca.
– Si, così, bravo, impari subito. Adesso continua bello mio. Vedi? stiamo scopando… e anche bene…- ma le parole piano piano si strozzano nella voce di Franca.
Quel palo di carne la sta letteralmente riempiendo e da subito lo sta facendo anche molto bene.
Carlo non riesce più a pensare, le sensazioni sono enormi, si sente avvolto in un manto di calore e di umidità con i suoni degli ansimi e dei mugolii di Franca e dei suoi che gli vengono spontanei. Con la bocca si avvinghia a qualcosa del corpo di lei, che sia la bocca, una tetta, il lobo di un orecchio o altro non importa, sente la sete di quel corpo e lo cerca in un turbinio di movimenti assieme agli stessi movimenti di lei che parimenti avverte lo stesso bisogno di imparentarsi ancora di più con quel corpo maschio che le sta dando così tanto godimento.
L’amplesso va avanti per diversi minuti in un crescendo di intensità, gemiti, movimenti e umidità, anche il telo è ormai intriso di umori fino al momento in cui lei sente montare l’orgasmo e si avvinghia con le mani al sedere di lui stringendolo ancora di più a sé, dentro di sé ed uscendo con una serie di -SI, SI, SI…- uno per ognuno dei colpi di cazzo che la sfanno godere.
Questo essere stretto maggiormente a lei però provoca reazione anche a lui e con gli ultimi colpi dati sotto stretta non riesce a resistere e esplode egli stesso nell’orgasmo, riversando il caldo seme nella fica di Franca. Questo è l’atto finale che mancava a lei per terminare l’orgasmo e quella sensazione di ricevere lo sperma in sé la fa letteralmente squirtare, restando poi abbracciati e baciandosi fino a placarsi. Solo dopo alcuni secondi il cazzo ormai moscio esce dal corpo di lei e si rilassano adagiandosi fianco a fianco.

-Mio Dio…non cedevo che sarei arrivata a questi livelli di godimento, non avevo mai squirtato in vita mia-
-Hai squirtato? Non me ne sono reso conto…ma cos’è? non vedo nulla sul letto-
-E non lo puoi vedere adesso, sono liquidi che la donna talvolta emette durante l’orgasmo quando è particolarmente intenso, in più ai soliti umori dell’orgasmo stesso. Non tutte le donne lo fanno.-
Poi un flash colpisce Carlo.
-Ma io ti ho sborrato dentro…cazzo…come facciamo adesso?-
Un sorriso bonario appare sul viso soddisfatto di Franca mentre gli fa una carezza affettuosa.
-Tesoro, quante cose hai ancora da imparare sulle donne. Credi che non ci abbia pensato? Prendo la pillola da una vita e non si sono problemi, stai tranquillo-
E continua – Ma mi fa piacere che ti ponga questa domanda, segno che sei una persona intelligente. Non devi prendere questa cosa come una abitudine e darla per scontato. Ormai al giorno d’oggi l’uso della pillola è normale per le donne, anche mia figlia. Però non tutte la usano e soprattutto c’è la questione della salute, per le malattie. Io so di essere sana e sono sicura di te perché ti conosco, ma usare il profilattico è sempre la cosa migliore per tutti questi aspetti. Ti farò provare ad usarlo così ci prenderai confidenza-
-Sei troppo buona, troppo bella. Non posso fare a meno di te-
-Sei troppo bravo, troppo dolce. Non posso fare a meno di te-
Carlo si accoccola teneramente sul seno di Franca, finché non viene il momento di portare la parmigiana a casa.

Continua…

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