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Prime Esperienze

La prima e unica (finora) volta di mia moglie - 2/7 - Il cambiamento di Veronica


di jakibono
15.05.2020    |    14.681    |    2 9.8
"Bisognava che fosse della nostra regione ma ad adeguata distanza..."
Dopo la cena di quel venerdi sera, di ritorno a casa, pensando insieme all'idea scopammo come non mai. Ero molto combattuto. Ero stato io a portarla su questa strada, ma ora sentivo i morsi della gelosia.
La mia innocente mogliettina, praticamente vergine finora tranne me, montata da qualcun altro? Peraltro ora mi si era anche insinuata una paura a cui non avevo mai pensato prima, per la classica superficialità degli uomini. E se poi la perdessi? Se dopo cambiasse tanto da mettere in discussione tutto il nostro rapporto?
Questi pensieri mi facevano male allo stomaco. Al tempo stesso però ero eccitatissimo, tanto da trattarla per la prima volta da troia e non da moglie. Mi appariva con una luce diversa, se possibile era ancora più bella.
Nei giorni seguenti fu proprio mia moglie a tranquillizzarmi. Anche lei era ovviamente molto contrastata, anche spaventata, ma come tutte le donne, quando prendono una decisione sono poi determinate a portarla avanti, difficilmente tornano indietro. Mi disse che questa esperienza sarebbe stata l’unica, uno sfizio di entrambi. Non avrebbe mai potuto incidere sull’amore che provava per me, in maniera assoluta.
Era una signora, aveva una famiglia, stava bene ed era innamorata di me e non avrebbe mai messo in discussione e rinunciato a tutto questo per una semplice scopata, per quanto potesse essere anche la migliore della vita come sperava. In più mi disse una cosa che mi fece letteralmente drizzare il cazzo: “Piuttosto amore, ho paura di non essere all’altezza di fare le cose che certamente mi chiederà di fare il mio amante”. Disse proprio così. “Veronica, vedrai che ti verrà naturale”. Capito? Lei già pensava alle porcate che avrebbe fatto! Scopavamo ogni sera ormai.
Una sera dopo la scopata mi chiese candidamente come avremmo fatto a trovare il tipo giusto. Le dissi che ci saremmo iscritti su un portale come coppia con un profilo basico, minimale. Poi avremmo navigato insieme i profili dei singoli. Puntualizzò però che la scelta l’avrebbe fatta lei, questo non era in discussione.
“Amore, bisogna però che tu mi accompagni da lui e che tu ci sia sempre, perché solo cosi mi sento al sicuro, altrimenti non se ne fa nulla. Non sono ancora sicura che sia meglio che tu partecipi alla scopata, mi potresti bloccare mentalmente . Magari puoi restare solo a guardare, vediamo. Tanto, tu mi conosci già e poi ti ecciteresti ugualmente no? Ci penseremo quando avrò scelto ”. Avevo lo stomaco in subbuglio.
Il giorno dopo feci l’iscrizione. Come immaginavo dopo poco venimmo invasi di messaggi e mail. Capii solo allora perchè le coppie chiedono di non essere invase da messaggi inutili. Il 95% dei messaggi era da cestinare.
Capimmo che il singolo avremmo dovuto cercarlo noi con filtri opportuni.
“Mi piacerebbe che fosse giovane ma non troppo, sui 35 anni, né più, ne meno. Dovrebbe essere un tipo interessante, che mi attragga, non sarà facile. E fisicamente mi piacerebbe che fosse alto almeno quanto te, meglio di più! E poi amore, non so come dirtelo, mi vergogno”. “Mi piacerebbe che fosse più dotato di te, molto dotato. Ecco te l’ho detto. Se devo stare per una volta con qualcun altro e metterti le corna, voglio tutto. Deve superarti, altrimenti non avrei alcuno stimolo. Penso che anche per te sarebbe meglio. Tu vorresti che io stessi con uno meno dotato di te?”
Avete capito? Lo faceva per me, mia moglie. Voleva l’esperienza XXL per se, ma lo faceva per me. Io che avevo sempre fatto la mia sporca figura. La prospettiva di un cazzo come voleva lei, mi portava in una condizione di inferiorità fisica rispetto al suo amante, agli occhi di mia moglie. Era questo che lei voleva. Voleva umiliarmi.
D'altronde anche io ero d’accordo. Se dovevo far scopare mia moglie con qualcun altro, bisognava che fosse il top. Il pensiero che il suo amante fosse in grado di “umiliarmi” fisicamente inconsciamente mi eccitava, nonostante i crampi allo stomaco. Ci ripensai anche dopo e mi venne il cazzo durissimo tant’è che dovetti scoparla.
Ovviamente la presenza di tutti quei filtri rendeva molto difficile la ricerca. Bisognava che fosse della nostra regione ma ad adeguata distanza. Volevamo mantenere anche con lui il più completo anonimato. Che fosse un singolo in grado di ospitarci. Non esistevano motel o soluzioni alternative. Dopo settimane di vani tentativi, Veronica aveva preso la mano con il sito e cercava in autonomia anche mentre io ero al lavoro, quando aveva un attimo libero. Un venerdi sera d’estate a fine giugno, di ritorno dal lavoro mi accoglie con un grande sorriso. Aveva preparato un aperitivo per noi. Mi dice: “Amore, ne ho travati due, uno in particolare sembra essere più interessante. Incrociamo le dita. Li vedi insieme con me?”. E dicendomi così mi stampa un bacio in bocca con la lingua e mi prende per mano.
Aveva replicato i criteri di ricerca e il primo di tutti fatto in automatico senza accorgersene era un cerca parola “dotato”. Glielo feci notare, mi guardò con uno sguardo misto tra l’innocente ed il voluttuoso. Mi fece un sorriso, diventò rossa e mi diede un bacio in bocca. Il primo profilo era quello che fisicamente attraeva di più Veronica, ma aveva alcuni dubbi perché nelle descrizioni che si era fatto, in quello che aveva scritto, aveva peccato secondo lei di immaturità. Troppo. Il secondo profilo invece, certamente meno scolpito fisicamente, l’aveva però colpita di più. Unico “difetto”, mi disse, forse era fin troppo dotato. Ma d'altronde non poteva costruirselo da sola.
Era Jacopo, 36 anni, architetto, una descrizione breve ma fatta bene con le parole giuste, essenziale ed efficace, grande attenzione alla privacy, pochissime foto ma quelle che servono, profilo intero vestito, una intera in costume da bagno al mare, tutte ovviamente in anonimo, e soprattutto una che spiegava il “difetto” di cui parlava Veronica. Una donna sposata (si vedeva dalla fede), che lui aveva ospitato nel suo appartamentino in centro a Bologna, che fa una sega ad un cazzo maestoso prima di prenderlo in bocca. Lui dichiarava 23 cm, ma era soprattutto lo spessore che colpì anche me. Nonostante tanti anni di spogliatoio per la palestra che pratico. Ebbi una fitta allo stomaco.
Immaginavo Veronica al posto di quella donna. Non c’erano commenti di altri forumisti, era un profilo molto riservato. Mi aveva colpito, ma sarebbe stato necessario verificare le informazioni.
Le dissi: “E’ un po’ al buio. Ma sei sicura? Guarda che questo ti apre in due”.
“Amore, ho paura, ma sono anche eccitatissima. E’ chiaro che dobbiamo verificare ma sembra avere quello che stiamo cercando. Qui è tutto un carnaio e non mi piace l’idea degli scopatori seriali. Questo mi sembra più riservato. Era on line quando l’ho visto e gli stavo chiedendo l’amicizia, ma poi mi sono fermata perché volevo che condividessimo tutto tra noi, volevo aspettare te”. La toccai sotto, era fradicia.
Scopammo con la foto di Jacopo sul tablet. “Ha un cazzo grossissimo amore, mi piacerebbe avere un cazzo cosi in mano. E chissà cosa proverei quando poi me lo mette in figa. Se devo fare la troia per una volta, la voglio fare per bene. Non so se sono in grado di farcela a prenderlo tutto, ho paura, ma senti come sono bagnata al pensiero? Si amore, ti voglio mettere le corna con un cazzo così. Vengooooo”. E le sborrai in faccia pure io.
Nei giorni successivi tra me e Veronica calò il silenzio sull’argomento. Stavamo entrambi metabolizzando. Eravamo arrivati ad un punto critico. O si tornava indietro adesso oppure si andava avanti verso l’ignoto. Dopo la scopata del venerdi, passammo un weekend tranquillo in famiglia, andammo fuori a fare un giro programmato a Venezia.
Rientrammo a casa e riprese la settimana lavorativa per me e per lei. Non eravamo più tornati sull’argomento. Passata l’intera settimana, senza scopare mai. Troppo impegnati. Il tarlo mi era rimasto dentro, ma cominciavo a pensare e forse a sperare che la mia Veronica ad un certo punto mi dicesse di averci riflettuto, che era forse troppo impegnativa la cosa e che non ne valeva la pena.
Penso che se me lo avesse detto, l’avrei solo abbracciata promettendole da li in avanti eterna fedeltà. D'altronde era tutto nato per quello.
Invece un sabato mattina di luglio, mentre facevamo colazione a casa parlando di altro, lei completamente fuori contesto e con lo sguardo basso fa:
“Che dici amore? Lo mandi un messaggio al tipo oggi? Tra due settimane dobbiamo partire, altrimenti se ne parlerà dopo l’estate. Giusto per conoscerlo meglio. Poi magari non se ne fa nulla. Però mi piacerebbe che lo contattassi tu. Io mi vergogno troppo”.
Mi colpì all’improvviso. “Certo amore, come vuoi tu, solo per conoscerlo meglio, senza nessun impegno”. Mi risponde con un sorriso e mi viene ad abbracciare “Ti amo”. Lei aveva già deciso.
Mi collegai e mandai un messaggio iniziale al tipo presentandoci come coppia interessata. Certamente va a vedere il nostro profilo, ma c’era poco. Mi ricontattò chiedendomi dettagli. Gli chiesi un contatto wapp, me lo diede. Cominciammo a chattare e lo facemmo per tutta la mattinata. Gli spiegai la situazione. Veronica girava per casa ma alla fine era sempre vicina. Era emozionatissima. Jacopo mi disse che era sposato anche lui con una figlia piccola e per questo il profilo era minimal. Mia moglie restò un pò perplessa, la cosa invece tranquillizzò me. Le dissi: "Tranquilla amore, è "solo" una scopata, non ti ci devi mica fidanzare" e le sorrisi abbracciandola.
Vivevano a Zola in provincia, ma lui aveva un trilocale familiare in centro, adibito a studio di architettura. Era attratto dalla nostra storia, anche se preferiva coppie più navigate, meno impegnative.
Nei giorni successivi gli chiesi delle foto, anche lui di mia moglie, ma le voleva solo normali non hot. Questo approccio da non assatanato aumentò il like. Veronica scelse le foto e me le consegnò. Me ne fece mandare 5, tutte acqua e sapone.
Lui scrisse che era una gran bella figa. Ci salutavamo per risentirci il giorno dopo ormai. Veronica era eccitatissima. L’approccio le era piaciuto. Devo ammetterlo, anche a me.
Mi disse che di viso non era come piacciono a lei, ma era un tipo. Moro capelli corti, come me. Fisico robusto, ma normale, affatto palestrato. Era alto 1,83, più di me.
Scopammo, poi Veronica mi chiese di ricontattarlo in giornata per conoscerlo meglio. “Telefonagli, ma ci parli solo tu, io mi vergogno”. Lo richiamai nel pomeriggio. Parlammo e gli spiegai meglio la situazione. Lui era un buon interlocutore. Gli dissi che a mia moglie era piaciuto tanto il suo cazzo, mi presi la libertà di chiedergli se ci faceva un regalo di un video mentre si segava e se me lo mandava.
Veronica mi baciò da dietro. Lui immaginava. Lo avrebbe fatto. Dopo un’oretta arrivò il video. Si stava segando in viva voce un cazzo enorme guardando su un altro cell mia moglie "Succhiaaa.." finché non ha sborrato sul video. Rimanemmo scioccati. Aveva un cazzo di tutto rispetto, Veronica rimase a bocca aperta “E’ davvero grosso, mi spaventa perché è anche porco”, mi disse. Non era più certa di voler proseguire. Jacopo mi richiamò e mi propose di vederci a Bologna il sabato successivo, nel tardo pomeriggio per un aperitivo, solo di conoscenza. C’era una settimana in mezzo. Senza impegni.
Mi chiese però di poter parlare con Veronica un momento durante la settimana. La guardai. Era rossa di vergogna, ma annuì. Ok.
Chiusa la telefonata Veronica mi disse: “Non lo so, forse è meglio rimandare tutto e cercare più avanti qualcun altro”. Ci aspettava una settimana davanti in cui doveva decidere.
Ricominciò il lavoro. Jacopo mi scambiò un paio di messaggi per sapere se era tutto ok. Gli risposi che non lo sapevo. Nessuna garanzia. Mi chiese di poter parlare con Veronica. Fissiamo per mercoledi sera. Arrivo a casa. Mi chiama.
Gli passo Veronica. Lei va nella nostra stanza per restare da sola. Ritorna dopo quasi un’ora. “Allora?”. Veronica: “Non lo so amore. Ci siamo presentati, conosciuti. Era in studio. Ha anche un bella voce. A un certo punto mi ha chiesto come fossi vestita. Cosa avessi sotto. L’ho detto. Mi ha detto che si stava toccando il cazzo, mentre. Che era grosso all’idea. Come nel video che ci aveva mandato. Mi ha chiesto se lo avessi visto e se volessi vederlo ora. Mi vergognavo ma gli ho detto di si. Se mi era piaciuto quando ha sborrato sulla mia foto e se mi piace il suo cazzo. Non so come amore ho detto di nuovo di si, mi perdonerai? Poi è stato lui a chiedermi di mettere due dita in figa sotto, per lui, ed io l’ho fatto. Mi ha chiesto se ero almeno un pò eccitata. Gli ho detto di si – riabbassando ancora lo sguardo per la vergogna di quello che diceva. Mi ha detto che sa benissimo che sabato sarà solo un incontro conoscitivo e che nulla è scontato. Però nel caso gli piacerebbe un certo tipo di lingerie. Se potevo metterla per lui. Gli ho detto che non la avevo. Allora mi ha chiesto di andare a comprarla con te - A gusto di tuo marito. D’altronde è possibile che noi gli si metta le corna con il suo permesso. E’ giusto che sia lui a decidere come presentarti - Così mi ha detto. Amore siamo sicuri? Non glielo ho detto ma sono venuta, ho paura, perché so già che il tipo mi farà richieste. Ha un cazzo grosso. Mi spaventa. Dimmi tu. Comunque, la lingerie eventualmente la possiamo prendere anche al centro commerciale sabato mattina”.
Ditemi voi quale fosse il messaggio. Ero in subbuglio. Jacopo ci sapeva fare. Aveva voluto un contatto porco prima dell’incontro per creare complicità con lei. Aveva fatto esattamente quello che avrei fatto anche io nella sua situazione.
La abbracciai e le dissi che intanto la lingerie saremmo andati a comprarla. Poi si sarebbe visto. Mi baciò in bocca, ma non la scopai per farle mantenere alta la voglia….(continua)
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