Prime Esperienze
L'approdo di un matrimonio felice - 3/6 - Il tradimento
di jakibono
24.02.2021 |
9.201 |
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"Io le ricordavo i messaggi, poi le facevo tanti complimenti e apprezzamenti per farla stare tranquilla, lei arrossiva e sembrava gradire..."
Già durante la telefonata che le fece mi disse che era rimasto a parlarle al telefono più del dovuto rinnovandole i ringraziamenti per la serata trascorsa e riempendola ancora di complimenti per la donna che era, per la bellezza e per l’intelligenza. Non contento più tardi le aveva mandato dei messaggi simpatici su whatsapp, con delle faccine, chiedendole prima il permesso. Lei ci pensò un giorno poi incredibilmente glielo concesse "Tanto non facciamo niente di male". Nei giorni successivi, avendo cominciato a prendere confidenza, le scriveva cose sempre più personali riguardanti il suo rapporto con la moglie ed alcuni problemi che lui fingeva di avere con lei. Questo è un argomento caro a tutte le donne, che diventano sempre psicologhe quando si tratta delle mogli degli altri, ed incrementò ulteriormente la frequenza dei messaggi. In più continuava a ripeterle che io dovevo ritenermi veramente fortunato ad avere una moglie come lei. Alice non mi diceva nulla di questi messaggi. Me li riportava Omar, che ogni tanto mi girava anche le sue risposte. Chattarono tutta la settimana, finché lui non partì per tornare a casa. Durante il weekend provai ad affrontare il discorso con Alice. “Dopo l'uscita Omar non si è fatto più sentire, chissà avrà avuto degli impegni, magari provo a chiamarlo per un'altra uscita a metà della settimana prossima”. “Mi ha chiamato per il pacco, se ti fa piacere prova a sentirlo” con aria distaccata per chiuderla li. Ci pensò un attimo poi invece nessun cenno ai messaggi che si erano scambiati, rischiò. Ebbi una fitta allo stomaco. Pensai di dirle tutto con i rischi del caso, ma sapevo che non era una buona idea. Chiamai allora Omar in ansia “Alberto, stai tranquillo. Voglio solo scoparmela. Godrai tanto anche tu vedrai, troveremo l'occasione. Non te la voglio mica portare via. Non fare cazzate che peggioreresti solo la situazione”.
Ricominciò la settimana e Omar continuava a chattare con Alice con frasi sempre più allusive anche se soft. Stava preparando il terreno ma non si spingeva oltre. Dai suoi messaggi che lui mi ribaltava, lei però rispondeva a tono stando al gioco. A metà settimana provai quasi disperatamente a riprendere il discorso. Le parlai di Omar dicendole che non lo avrei chiamato, se non lo avesse fatto lui, perché non avevo alcun interesse nei sui confronti, chiedendole cosa ne pensasse. Ma anche in quella occasione lei fu sbrigativa nella risposta “Fai come ti pare, amore, per me è indifferente” non facendo però nuovamente alcun cenno al fatto che si stessero messaggiando tra di loro.
Dieci minuti dopo quella mia uscita però, in un messaggio di Alice che Omar mi girò, lei gli aveva espressamente fatto capire che non avrebbe mai dovuto parlare con me di queste chat perché altrimenti avrebbe troncato immediatamente, palesando così, anche ingenuamente, l’interesse a mantenere lo scambio segreto. Avendo capito che ormai poteva osare, Omar però si fece subito avanti ed in cambio le chiese di uscire insieme il venerdì della settimana successiva. “Ho tantissima voglia di rivederti Alice, fin dalla serata della cena. Alberto non è propriamente un mio amico, è un conoscente. Sono intrigato da te. Per questo non l’ho più chiamato. Con te invece mi piace parlare, sei una donna veramente interessante” "Ma sei matto Omar, abbiamo entrambi famiglia, meglio che stoppiamo"
Interruppe bruscamente gli scambi. Era molto spaventata. Lui però, al contrario di come lei avesse sperato, non isistittette e non le scrisse più.
Riflette' a lungo, interrogo' se stessa, vedevo che mi evitava, non ci poteva credere la stava corteggiando, non era più abituata. Cominciavano a mancarle quei messaggi. E in più, mi disse poi, aveva quella curiosità in testa sul suo cazzo che le avevo detto di aver visto da superdotato sotto le docce del calcetto, su cui aveva pure fantasticato incolpandosene.
Incredibilmente una sera dopo aver bevuto con me a casa che sapevo tutto, organizzata, i ragazzi a letto, mezza ubriaca, la tormentavo con parole indefinite, ci eccitammo senza venire, decise di buttarsi, gli rispose di nuovo di nascosto di notte nel letto. Dopo ben quattro giorni di buio assoluto.
“D’accordo, troverò una scusa con Alberto. Ma uscirò solo per parlare. Non metterti strane idee in testa” e gli fece l’occhiolino ad un orario notturno che non lasciava dubbi. Le rispose subito con lo smile le faccine che ridono l'occhiolino e la lingua di fuori "Ti posso scrivere? Voglio stare con te un pò, mi sei mancata, ti abbraccerei" "Nooo..mi piacerebbe..ma ce l'ho di fianco..notte" rispose col bacino, l'avevo fatta eccitare prima al pensiero. Lui insistette e la costrinse invece a scrivere per un bel po' nella notte per complicità con messaggi espliciti di eccitazione che si scambiavano per la situazione "Mi piace che stai con me con lui di fianco, che trasgredisci, ti desidero" "Smettilaaa, che stupidooo, basta scrivere queste cose, chiudo ora, si può svegliare, bacioo" cancello' tutta la chat solo dopo essersela riletta sfiorandosi sotto il letto 'Spegni quel cel dai amore cosa stai facendo" "Niente navigavo..sii hai ragione..non avevo sonno..scusami". Continuarono a messaggiarsi per tutta la settimana, lui sempre più allusivo, lei ci stava.
Alice me lo disse il giovedì sera, di proposito all'ultimo momento, mentre eravamo sul divano. “Amore, domani sera esco a cena con Chiara e Carla dell’ufficio. E’ da un po’ che non lo facciamo. Staremo un po’ in giro e non credo che faremo tardi. Stai tu con i ragazzi”. Erano due che non conoscevo e di cui non avevo mai avuto il telefono. In quel momento capii che nulla sarebbe stato più come prima e non potevo fare niente per fermarla. Se le avessi detto tutto, probabilmente mi avrebbe lasciato all’istante. Non avevo via di uscita e mi rassegnai al pensiero che avrebbe avuto a che fare da sola con Omar. La cosa però più che sofferenza, in verità mi procurò un’erezione istantanea. Non sapevo più cosa pensare. La situazione stava precipitando e neanche Alice, su cui inconsciamente contavo, l’aveva arginata. Ero contrastato.
Il giorno dopo di ritorno dal lavoro Alice si chiuse in bagno per un’oretta e ne uscì alle 19. Mi venne a salutare mentre io preparavo la cena per i ragazzi. Era curatissima con i suoi lunghi capelli ricci e biondi. Truccata meticolosamente come non la vedevo da molto, tanto che glielo feci notare fingendo stupore. Era praticamente estate quindi aveva messo il suo tubino nero senza maniche, con la gonna fin sopra il ginocchio attillata ma molto semplice, un giubbino leggero sopra. Ai piedi il suo sandalo alto. Sotto non potevo sapere. Fu Omar che poi mi disse che aveva un intimo bianco con autoreggenti nere che lei non indossava praticamente mai. Capii solo allora che aveva comprato tutto l'intimo che aveva messo nuovo, il giorno prima, quando è uscita da sola inventandomi una scusa era stata fuori oltre due ore.
“Amore ma dove stai andando? Non ti da fastidio il tacco?” “Da nessuna parte stupido...si lo sai mi da fastidio ma è un locale elegante lo ha trovato Chiara. Non fare il geloso, chi vuoi che mi guardi stupido! Spero invece di rilassarmi e che non siano noiose. Non stare ad aspettarmi”. “Tanto mi hai detto che non torni tardi” “Mi raccomando, occhio ai ragazzi” e mi stampò un bacio. Si prospettava una lunga serata di attesa. Mi si rizzò il cazzo all’idea di quello che poteva accadere, tanto che dovetti andare in bagno a spararmi una prima sega. Stetti tutta la sera sul divano a fare da vigile ai ragazzi che erano pure usciti, alternando la TV senza capirci nulla a video cuckold del tablet, pensando a quello che Alice stava facendo. A metà serata gli mandai un msg "Tutto bene amore?" mi rispose dopo un quarto d'ora "Si, ci stiamo rilassando con Chiara e Carla, bel ristorante c'è anche un po' di musica. I ragazzi ok? stai tranquillo, vai a letto pure tu FORSE TARDIAMO UN PO magari stiamo un po' in giro non so, tranquillo torniamo in taxi" "Ti aspetto comunque" "Fai come vuoi" Dopo l'una, era gia' tardi, decisi di chiamarla, ero fuori, mi stavo segando e non potevo più aspettare per sapere. Non mi rispose subito “Sii..ciao amore, tutto bene?...Si…Sono in taxi”. Poi una lunga pausa, voci e rumori di sottofondo "Aspetta un attimo" mute per un tempo infinito “Eccomi amore sono qui. Scusami stavo parlando col taxista… tranquillo” (…) ”tra un po’ sono a casa”. Era in taxi, stava tornando, quindi magari non era successo nulla, mi resi conto che ci speravo, mi ricomposi velocemente. Dopo circa dieci minuti però mi arrivò un messaggio da Omar.
“Sta rientrando a casa ora Alice preparati! Stasera tua moglie ha cominciato ad imparare come si pompa un vero cazzo. Alla fine le ho sborrato tutto in faccia. Che porca che è...non immaginavo, si sta risistemando qui di fianco a me. Prima non ci speravo. In macchina ancora non voleva perché diceva che le faceva schifo e che non l’aveva mai fatto. Ma s'era vestita da TROIA sotto e l’ho convinta. Le ho fatto anche assaggiare la sborra in bocca. Mi ha detto che le è piaciuto tantissimo, come non le era mai successo. Baciala se vuoi. Visto che mi hai stressato, domani ti mando una mail particolareggiata della serata. Sei entrato nel club dei cornuti, Alberto, sei contento vero? Immagino le seghe che ti sei fatto. Ora la strada è tutta in discesa, vedrai. Un abbraccio amico mio”. Ebbi un tuffo al cuore.
Lei rientrò in quell'istante, sapeva di trovarmi ancora lì. Ero col telefono in mano, mi alzai e la guardai da lontano. Vidi mia moglie per la prima volta come una TROIA incrociando il suo sguardo che distolse innaturalmente. Feci fatica a riprendermi dal colpo. “Eccomi amore. Sei ancora in piedi? I ragazzi sono a letto?” Mi guardò, ero stordito "TUTTO BENE?" “Si, ti stavo aspettando”. Le andai incontro. Si era risistemata alla meglio ma io che sapevo notai i particolari. Aveva i capelli scomposti, il rossetto si vedeva rifatto allo specchietto mentre lui mi scriveva "A chi scrivi?" faceva lei curiosa "A mia moglie la metto tranquilla, aspetta" Il tubino era macchiato di sborra ripulita velocemente. Mi eccitai a quella vista. Feci finta di nulla. “E’ andato tutto bene con le tue amiche? “Si, sono veramente simpatiche”. Poi volli infierire “Amore sono rimasto da solo stasera e ti ho pensata tantissimo. Mi sei mancata. Ti amo tanto. E tu?” Lei abbassò lo sguardo, a quelle parole dirette ed inaspettate. Non rispose. La strinsi, ma si ritrasse. “Dai Alberto, non fare così” “Ti ho detto che mi sei mancata Alice”. Cercai i suoi occhi e la sua bocca. Fu obbligata a darmi la lingua. La baciai lungamente, sentii un gusto amaro e glielo feci notare. Sapevo che era il sapore del cazzo e della sborra di Omar. “Abbiamo bevuto un po’ a cena. Andiamo a letto tesoro dai. Lo sai bene che anche io ti amo” mi balbettò. Lessi nei suoi occhi le corna che mi aveva appena fatto. La incalzavo di domande sulla serata nonostante lei cercasse di svicolare. Si dovette per forza spogliare inusualmente in bagno facendo sparire l'intimo "Mi sono sporcata il tubino mentre parlavo con Carla a cena, meno male che non si vedeva, lo sciacquo" Lei non riuscì a dormire quella notte dicendomi che non stava bene, in verità era contrastata. Ciò non le impedì però di messaggiarsi con lui da subito e poi nel letto di nascosto, la troia, scrivendosi ancora porcate "Tutto ok?" "Si, mi stava aspettando era molto in ansia sono stata in difficoltà. Ho trovato tante scuse, non sospetta più niente sembra tranquillo. Mi devo cambiare senza farmi vedere non sa dell'intimo e tu in più mi hai pure sporcata tuttaa..mmm..ma è stato bellissimooo. È in giro ti devo lasciare ti scrivo dopo" passata un'altra ora in piena notte lui insistette "prova a chiamarmi" "..da dove?" "vai in bagno...ti voglio sentire godere di nuovo" "sei matto" mandandogli però il bacino "cosa hai addosso?" "canotta e pantaloncino" "mi sto segandoo pensando a te, spostati tanto il cornuto non se ne accorge" "Porco!" pero' era ancora eccitata non rispondeva di se. Alla fine la convinse, uscì dal letto facendo pianissimo per non svegliarmi "eccomi sono in bagno, LUI dorme di là se parlo cosi non mi può sentire" i ragazzi erano nell'altra ala e tutti a letto, ma era la prima volta per lei che si arrischiava in questa vera porcata, non ragionava ed era in ansia per le problematiche familiari "aspetta..Omar sono spaventata per i miei non ho mai fatto una cosa del genere.." ma lui se ne sbatteva "ti sei cambiata?" "si" "dove sei?" "ho abbassato il water..." "togli il pantaloncino..stenditi" ..aspetta" "..hai lo slip?" "siiiii, uno nuovo..nero sotto..e tu sei sul letto???" "si ho il cazzo in mano, come prima? lo vuoi?" "..siii..magariii" "te lo scosti per meee?" "ahhh, me lo sto scostandoo" "ti è piaciuto stasera Alice vero?" "siiii" "Il cazzoo e tutta la sborraa che ti ho dato in facciaa" "siii mi è piaciuto moltissimoo..siii..sono ancora bagnataa al pensieroo, mai avuto cosi'" "lo vuoi provare in figaaa?" "siiiii" "ti tocchi giu' per me?" "siiii, per teee, mi piacee"..."Ma ora bastaaa, chiudo si può svegliare" "il cornuto?" "..si l'ho fatto cornuto..ma non maltrattarlo cosi ti prego..mi ha pure baciata" "Con la sborra in bocca?" "Non sapevo cosa dire ho realizzato solo allora di avergli messo le corna con te, se le merita e mi è piaciutoo..ahhh" "Nooo ma mi fai eccitare di nuovo così, ti voglio scoparee" "Siii mmm pure iooo" "Vai più dentro la figaaa" "Siiii, vengooo di nuovooo, ce l'ho tuttoo dentroo il ditoo per te volevo venire di nuovoo" era di nuovo ansimante "Fermatiiii.. mi sto pure sentendo in colpa con lui. Ti scrivo io TESORO". Il giorno dopo mi arrivò la mail di Omar. E’ vero. Lo avevo letteralmente stressato. Volevo un racconto fatto con tutti i dettagli, me lo doveva.
Ci siamo incontrati in centro e abbiamo fatto una passeggiata prendendo un aperitivo. Era vestita elegante con un bel tubino nero lungo col tacco, un giubbino, truccata in viso mi ha sbalordito, una bella figa, mi sono eccitato perché me la sono subito immaginata porca in faccia tua moglie col suo ovale tutto delicato, ho avuto questo pensiero per lo sguardo trasgressivo, ma non potevo ancora sapere come sarebbe finita la serata. Poi con la mia macchina aziendale l’ho portata sui Navigli dove abbiamo fatto un’apericena. Lei era molto imbarazzata. In più aveva paura di incontrare qualcuno che la riconoscesse anche se mi ha detto che i vostri amici non frequentano più quei posti. C’era molta gente in giro, per cui decidemmo per un posto defilato dove siamo rimasti fino alle undici. Mi diceva che stavamo sbagliando a vederci così di nascosto, lei soprattutto nei tuoi confronti, che peraltro ti conoscevo, ma anche io nei confronti di mia moglie, che era molto combattuta. Io le ricordavo i messaggi, poi le facevo tanti complimenti e apprezzamenti per farla stare tranquilla, lei arrossiva e sembrava gradire. Con tua moglie si parla divinamente, ci siamo divertiti ascoltando musica. E' molto intelligente, abbiamo parlato anche di lavoro. Ma dagli sguardi che le davo capiva pure lei ed eravamo entrambi eccitati.
Alla fine sono passato ai fatti le ho chiesto diretto se le andava di venire a casa mia a bere qualcosa per chiudere la serata. Mi guardava, le piacevo molto poi me lo ha detto “No, Omar. Mi spiace. Non mi sembra proprio il caso e poi ho detto ad Alberto che sarei tornata presto a casa. Quello sicuramente mi sta aspettando, t'ho detto che mi ha già scritto agitato” quando me li aveva raccontati avevo capito e quello non era un no secco “Ti riaccompagno io a casa allora, così abbiamo il tempo di fermarci e parlare ancora un po’..in tranquillità..da soli..noi due”. La vedevo impaurita, dubbiosa, la mia macchina spaziosa prima le era piaciuta molto, aveva capito pure lei, mi diceva che no, voleva tornare in taxi ma era ancora troppo presto, poi ha deciso "Va bene, ma niente strani pensieri, parliamo soltanto ok?" "Noo, figurati, io?" ci siamo messi a ridere guardandoci complici. In macchina vedevo che era diventata più nervosa, sapeva quello che stava per accadere, parlava per monosillabe. Io avevo il cazzo già duro sotto. Le ho detto che mi attraeva molto, rimase in silenzio.
Ho parcheggiato in una laterale tranquilla vicino casa vostra, non c’era nessuno. Abbiamo parlato un po’ scherzando sulla serata, imbarazzati, le ho mentito che era la prima volta che mi capitava con un'altra, poi è calato il silenzio. E’ stato in quel momento che mi sono avvicinato abbracciandola da dietro. “Alice dopo stasera, almeno un bacio me lo merito, no?”. “No, dai, Omar. Non è la cosa giusta...abbiamo i nostri...e poi qui..in macchina...”. Non ci credevo per come mi aveva parlato tutta la sera, le lessi per la prima volta uno sguardo da puttana. Una bella figa bionda, matura, madre di tre figli, che non te la immagineresti mai possa farlo, ne ho avute altre come tua moglie, le conosco bene ma lei mi ha eccitato, truccata ha pure un viso da porca. Le ho stampato ugualmente un bacio sulle labbra. Sembrava stordita. Insistetti, finché non mi ha dato la lingua. “Ti voglio” ed ho cominciato a pomiciarla mentre ci baciavamo. “No, non fare così. Stiamo sbagliando”. Ma il suo sguardo diceva una cosa diversa. Allora mi sono fatto più audace e con la sinistra sono sceso giù accarezzandole a lungo le gambe. Si tranquillizzò un pò slinguandomi "Sono eccitato sai?" Poi d’improvviso, senza che avesse la possibilità di fermarmi, le ho tirato su con forza il tubino fin sopra la vita "Cosa fai? Che vergogna...aspetta me lo rovini così...fai pianoo"
Nel giro di cinque minuti era rimasta praticamente nuda, non me lo aspettavo neanche io che tua moglie fosse così facile, capii allora che voleva fare la troia. Con le autoreggenti nere e con il perizoma bianco in evidenza. L’ho presa da dietro il suo bellissimo culo tondo e l’ho stretta a me mentre continuavamo a baciarci, emise un lungo sospiro. L’ho fatta ricadere sullo schienale del sedile in posizione comoda, sono tornato giù con la mano e le ho divaricato le gambe, “No, Omar” “Tienile aperte cosi le gambe Alice, fammi vedere daiii. Sei bellissima così” “No, fermiamoci, per favore. Non l’ho mai fatto con altri, e poi ci possono vedere, siamo in macchina, non l'ho mai fatto..che vergognaa....ohh siii!” "Stai tranquila non c'e' nessuno e poi facciamo in fretta" ci ha pensato un'ultima volta gliel'ho letto negli occhi e poi ha di nuovo deciso convinta "Oh siii mi sta piacendoo" mi guardò "...ma me lo prometti almeno che Alberto non saprà mai nulla? promettimelo!" "Lui non mi interessa un cazzo" Ci rimase male per un attimo, poi capì tutto. Ha sospirato ancora più intensamente e ha divaricato completamente le gambe per accogliere la mia mano che la accarezzava. Ho capito che potevo andare oltre.
Mentre slinguavamo le ho scostato il perizoma e ho cominciato ad andarle sulla figa. “Sei già tutta bagnata Alice, da leccare in figaa, che spettacoloo che sei, non me lo avevi detto”. Arrossì nel doverlo ammettere “Siiiiiii, sono eccitatissimaaa, ma mi vergogno e mi sento in colpa...ohh...siiiiii...sei sicuro che non c'è nessuno?" Ho continuato a masturbarla questa volta sempre più in profondità andando dentro fuori in figa. Le ho abbassato le bretelle del tubino, tirato su il reggiseno bianco. Si era vestita bene sotto, hai capito? Ho preso a leccarle il seno mentre continuavo in figa. Lei si contorceva e mugolava di piacere. Era partita ormai. ”Senti come è buono il sapore della tua figa, Alice” e le portai il medio sul viso. “No, non mi piace”. “Sentilo, prova dai” le sono andato dentro in bocca finché non ho sentito la sua lingua succhiarmelo come se stesse facendo un pompino. Tua moglie ha capito subito quello che volevo da lei. Poi le sono ritornato in figa. “Siiiii, Omar, continuaa, cosiiì”.
“Ora Alice però devi fare contento un po’anche me”. Le ho preso la sinistra e le ho fatto toccare da sopra i pantaloni muovendola per il lungo per farglielo sentire. Ho aperto io la cerniera e le ho tirato fuori il cazzo segandomelo “Me lo stai indurendooo, mi piaci”. Lei ha dato prima un’occhiata fugace, vergognandosi. Poi però lo ha fissato. Senza chiederglielo le ho ripreso la mano e l’ho portata velocemente sul cazzo per la prima volta, me lo sono fatto scappellare fino in basso e l’ho guidata nel movimento. Non era ancora tutto duro. Dovevi vedere il suo sguardo. “E’ grandee...noo...così non pensavoo” “Lo immaginavi? più di quello di tuo marito?” “Non centra nulla, non è proprio paragonabile" era sbalordita "Siii, gli è scappato detto di avertelo visto" "Che frocio" "Non dire cosiii, non ti nascondo che ci ho pensato per la curiosità che abbiamo noi donne. Non gli devi mai dire nullaa, hai capitoo?” "Tranquilla, ti piace?" "...non lo so...è la prima volta...mi spaventi. Siiiiiiii. Continuaaa, Omar” "Eri venuta per prenderlo stasera, dall'inizio, di la verità?" "Non dire cosiiì" le stava piacendo "Siiiiiii" "Che scusa hai trovato con tuo marito?" "Siii...che uscivo con delle collegheeee" "Che bugiardaa che sei lo sapevi me lo avevi scritto" "Siiiiiii hai ragionee più dentroo" stava godendo perché continuavo a masturbarla mentre mi parlava.
“Segameloo, più veloceee Alice” Mi ha guardato eccitata, con la mano riusciva a prenderne solo metà per quanto ero eccitato. Le ho accelerato il ritmo della sega e poi l’ho lasciata continuare da sola. Ci siamo limonati in bocca, lei con la sinistra mi segava sempre più veloce, io con la destra le entravo in finga dentro fuori. ”Che belloooo . Ohh siii. Sono eccitatissimaaa. E’ durisssimoo. Che belloooo cosiiiì. Continuaaa" "Eri con le colleghee, vero?" "Oh, siii...lo sapevooo"
“Adesso Alice vieni che me lo prendi un po’ in bocca il cazzo. Voglio che mi fai una pompa” “Non mi trattare così Omar, non sono abituata, mio marito non mi ha mai parlato così. E poi non sono neanche brava, non l'ho mai fatto così” “Vedrai che imparerai subito. Non è difficile. Togli i tacchi”. L’ha fatto immediatamente senza discutere "Vedi fuori! Siamo tranquilli qui?" mi ha chiesto vogliosa, ho controllato "Ci spostiamo" si era risistemata alla meglio, ho girato un quarto d'ora mentre le dicevo porcate la masturbavo spudoratamente "Ti voglio sborrareee" "Siii ma non lo faccio in macchina, capito?" "Mi sono segato in questi giorni su di te lo sai? " "Su di mee, davveroooo, che depravatooo?" "Si e sono venuto" "Siiii, mi piaceee continuaa in figaa" ho trovato un posto ancora più tranquillo. Il tempo di parcheggiare, l’ho presa, l'ho inarcata sul sedile per continuare ad andarle in figa. Mi sono sceso i pantaloni e me la sono sdraiata completamente addosso, coricata su di me con il viso davanti al cazzo. Le ho preso la destra e l’ho riportata a segare. “Brava, ora in bocca anche, aprila tuttaaaa”. Mi ha guardato di nuovo sbalordita "È grandeee" poi l’ha aperta il più possibile e io glielo ho messo in bocca guidandola con la mano sopra la sua che mi segava. Arrivava appena sotto la cappella. “Fai pianoooo. Mmmm. E’ troppo grosso. Non riesco”. Le ho fatto aumentare il ritmo della sega e le spingevo la testa sul cazzo “Brava, così, succhia, succhiaaaa tuttooo Alice. Fammi vedere come mi fai questa pompaaa, bravaaa, sbocchinamiiii bene il cazzooo” "Non mi trattare cosiiii, dai per favore, fai piano - poi lei mi disse che in quel momento capì di essere in suo possesso, non si riconosceva ma gli piaceva molto, non pensava minimamente al tradimento, solo a goderselo - oh siiii quanto è grossoo". A un certo punto si è tolta il cazzo dalla bocca ed ha avuto un orgasmo lunghissimo per il ditalino in figa che le stavo facendo entrandole da dietro il culo “Sto venendooooo, sto venendoooo, Omarrr…che belloooooo… godoooo”.
L’ho riportata sul cazzo. “Vai più veloce ora con la sega, che sto sborrando anch’io. Veloceeee. Ti vengo in facciaa” “No Omar, ti pregoooo, mi fa schifo, non l’ho mai fatto con mio marito” La presi da dietro i suoi capelli biondi vidi uno sguardo da porca sulla faccia e glielo rimisi in bocca “Succhiaaaa," la spingevo "Hai mai fatto un pompino così a tuo marito, di la veritaà?” “Noooo. Maiii. Mmm” “Continuaaa ti piacerà" lei si è staccata e mi ha fissato "Che porco che sei. Sei un grande porco, non hai rispetto" "Pompaaa, daiii" "Aughf..aughf pianoo - mugolava di piacere - siiii, mi piace pompartelooo, è bellooo - guardandomi mentre usava per la prima volta il mio stesso linguaggio - Mmm”. Sentendola così l’ho spinta ancora di più e l’ho accompagnata nella sega “Veloceee Alice, daiii, pompaaa, cosiiì, che PUTTANA che seii....ti sborrooo tuttooo”. Sono partiti schizzi incontrollati perché lei con poca esperienza segava forte anche durante l’orgasmo. Aveva serrato la bocca e quindi la sborra le è arrivata in faccia e tra i capelli, ma anche sulle tette perché mi aveva spostato il cazzo verso il basso, fino a sporcare il tubino in vita. “Apri la bocca ora, dai Alice” “No” si stava spalmando lo sperma per riaprire gli occhi "Mi hai bagnato tutta la faccia, che schifoo, SEI UN PORCOOO" “Ahh...ero eccitato...vedrai che ti piacerà il saporee...ahhh, cazzooo che sborrataaa”. Si è girata guardandomi diffidente. Poi ha aperto la bocca lentamente riprendendo il cazzo in mano, rimettendoselo dentro e ricominciando a pomparlo ancora pieno di sborra “Brava, vedi che sei brava? E’ buona vero?” “No” disse sorridendomi e fingendosi incazzata. “Ora solo con la lingua sulla cappella. Puliscilo tutto, che puttanaaa che seii, non sembraviii...ahhh, con la linguaaa. Bravaa”.
Si era fatto davvero tardi, era quasi l'una. Ci siamo rivestiti. “Mi è piaciuto moltissimo. Mio marito, non c'è paragone. Non ho mai fatto quello che ho fatto stasera. Non dovrà mai saperlo” “Pure tu mi sei piaciuta tantissimo Alice. Sei una grande donna. Non ti nascondo che ho tanta voglia di fare l’amore con te, pure tu?” “Si pure io non vedo l’ora. Ahhh” “Allora ci vediamo a casa mia un giorno. Inventa un’altra puttanata con Alberto” “Si ma ora devo andare” “Dal tuo maritino cornuto che ti sta aspettando” dissi scherzando “Non trattarlo così Omar, non lo merita, lo conosci anche. Non dovrà mai saperlo, promettimelo. Ho una famiglia e non voglio assolutamente metterla in mezzo in questa storia. So già che mi sentirò in colpa e mi pentirò per quello che sto facendo” mi ha detto mentre si risistemava.
Eravamo parcheggiati defilati sotto casa vostra aveva rimesso i tacchi e mi ha baciato a lungo un’ultima volta prima di scendere dalla macchina “Che bello che è stato Omar e come mi hai guidata, le cose che mi hai detto. Mai così prima. Se non fosse già troppo tardi ne avrei ancora voglia mmm” A quelle parole però io le ho cacciato di nuovo il cazzo di fuori “Prendimelo ancora un po’ allora, dai”. Lei sorpresa dalla mossa si è guardata intorno per assicurarsi non ci fosse nessuno e lo ha immediatamente ripreso "Fammelo induriree, dai Alice, bravaa" "Siii, è bellissimo il tuo cazzoo, quasi quasi..." Dopo un pò è arrivata la tua chiamata “Cazzoo è Alberto” mentre continuava a segarmi con l’altra mano, provocandomi con lo sguardo voglioso. Era eccitata più che preoccupata per la situazione imprevista. Tant’è che le misi nuovamente la mano sotto, le avevo rialzato il tubino prima, e la trovai bagnata. Evidentemente inconsciamente sa più di quanto tu creda. Sei stato bravo. Non ho resistito. L’ho presa alla sprovvista, l’ho riportata sul cazzo mettendoglielo in bocca e spingendola a succhiare. “Succhia puttanaaa mentre sei con quel cornuto di tuo marito al telefono, succhiaaa, ora rispondi daiiiii“ le ho sussurrato.
“…Ciao amore tutto bene?...Si… sono in taxi”. Le ho scostato i capelli biondi per vederla bene in faccia e l’ho lasciata pompare da sola su e giù sul cazzo con la telefonata aperta inserendo il mute “Mmmm” mugolava. Poi si è rialzata “Siiii, che grossooo che è ne ho vogliaaa” mi ha bisbigliato all’orecchio ed è tornata da te.
“…Eccomi amore sono qui… scusami stavo parlando col taxista…tranquillo” poi da sola è andata di nuovo giù per continuare la pompa segandoselo in bocca poggiando il telefono "Continuaaaa troiaaaa" “aughf..aughf”…“Sii…tra un po’ sono a casa. Si. Ciao. Arrivo” ed ha chiuso. “Stupido!” mi ha inveito sorridendomi e spingendomi via scherzosa “Tu sei matto, non vedi che stavo parlando con mio marito?” “Ma se piaceva di più a te Alice e sei stata tu a provocarmi” sorridevo e scherzavo pure io "Non è vero" “E poi, non conosco bene tuo marito, ma secondo me è uno di quei cornuti che non gli dispiace. Mi da questa sensazione”. “Dai non fare lo scemo” poi ha riflettuto “Anche se pure ultimamente mi fa discorsi strani" "Di cosa?" "Effettivamente storie di tradimenti condivisi, di scambio coppie, non so esattamente, non lo capisco cosa vuole ma ci stiamo eccitando cosi ora" mi ha detto così “Vedi? Che non mi sbaglio”. Poi ancora eccitata mi ha baciato ed ha continuato a farmi la sega di prima “Stai un altro po’, che ho voglia di sborrarti ancora” “Pure io vorrei, sono tutta bagnata. Mmm. Ma mi sporcheresti di più...mmm devo andare assolutamente ora. Il cornuto come dici tu è in ansia. Ti scrivo io quando posso”.
La mail finiva così. La lessi più volte divorandomela. Mi ero fatto due seghe venendo copiosamente…continua!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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