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La revisione con il babbo


03.04.2018 |
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"Dopo il lavoro andai a casa a prenderlo ed insieme ci dirigemmo al centro revisioni per far controllare la mia macchina, ti avvertii quando arrivai sul posto..."
Da qualche giorno dovevo fare la revisione alla macchina, rimandavo sempre perché tu non potevi venire con me in quanto impegnato e non volevi assolutamente che ci andassi da sola così mi ripetevi continuamente che potevo farmi accompagnare da mio padre. La cosa mi dava un po’ fastidio ma accettai, così un giorno presi un appuntamento al centro revisioni e chiesi a mio padre di venire con me.Dopo il lavoro andai a casa a prenderlo ed insieme ci dirigemmo al centro revisioni per far controllare la mia macchina, ti avvertii quando arrivai sul posto e mi accorsi che anche i clienti erano tutti uomini.
Sia i meccanici che i clienti che aspettavano il loro turno mi guardavano in modo malizioso e per nulla intimoriti dalla presenza di mio padre. Mi sentii quasi imbarazzata e ti scrissi subito com’era la situazione.
All’inizio ti arrabbiasti moltissimo e mi dicesti che sarebbe stata l’ultima volta che ci sarei andata, che la prossima volta avresti portato tu la mia macchina.
Cercai di rassicurarti ma non servi’ a molto così ti dissi che magari avremmo potuto stuzzicarci a vicenda, ti dissi che in particolar modo uno dei meccanici mi fissava quasi arrapato, tu mi dicesti di dargli un’occhiata ogni tanto e poi di giocare con una ciocca di capelli, questa cosa faceva impazzire gli uomini, era come una sorta di provocazione e allora feci di più, iniziai a mordicchiarmi le labbra come se stessi gemendo in quel momento. Ti descrissi ogni particolare, ogni mia mossa ed ogni suo atteggiamento, ti dissi che non lavorava più come prima, che sembrava molto distratto 😜
Ad un certo punto ti dissi, c’è una macchinetta del caffè, vorrei prendere un caffè, posso??? E tu mi dicesti: SI! Ma mostragli bene il tuo sedere. Mi alzai lentamente e mi diressi verso la macchinetta, ogni gesto era lento e studiato, mentre aspettavo il caffè mi spostai i capelli dal collo e li raccolsi tutti da un lato. Sapevo bene che quel gesto avrebbe attirato la sua attenzione e da lì sul mio sedere. Ad un tratto mi suggeristi di girarmi di scatto, lo feci e mi accorsi che il meccanico mi stava guardando il culo 😜. Appena ti dissi così mi facesti una videochiamata e mi apparve subito il tuo cazzo dritto e grosso 😱poi mi dicesti: allontanati da lì e vai dietro l’officina. Ero sorpresa, avevo dei dubbi ma pensai che eri impegnato e che non avresti potuto essere lì ma mi fidai, mi cercai una scusa con mio padre e non appena girai l’angolo dell’officina vidi te col cazzo fuori dai pantaloni.
Ero felice ma allo stesso tempo avevo paura perché a pochi passi c’era mio padre che mi avrebbe potuto cercare da un momento all’altro. L’idea che mio padre ci avrebbe potuto scoprire mi fece salire un’adrenalina pazzesca e non appena mi ordinasti di inginocchiarmi davanti a te lo feci senza esitare. Davanti alla mia faccia il tuo cazzo enorme, aprii la bocca e cominciai a succhiarlo come se fosse un gustoso ghiacciolo. Ti sentivo ansimare mentre l’ansia mi saliva dal cuore in gola perché pensavo sempre che mio padre potesse scoprirci. Ad un tratto sentii dei passi avvicinarsi a noi, volevo alzarmi e togliermi da quella posizione compromettente ma tu mi trattenesti la testa sul tuo cazzo, godevi così tanto che non ti importava nulla di chiunque avrebbe potuto scoprirci. All’improvviso ecco che si palesò qualcuno di fronte a noi 😱😱😱😱mi girai pensando ad una giustificazione ma non c’era nulla che potessi dire, stavo succhiando il tuo cazzo!! Ad un tratto vidi che non era mio padre ma il meccanico che insieme a te avevo provocato prima.Pensai che mi avesse seguita con lo sguardo e che si fosse nascosto per osservare la scena poi la cosa lo aveva fatto talmente eccitare che aveva deciso di farsi avanti.
Per un attimo ci bloccammo e tu guardandolo gli dicesti: che vuoi? Stiamo insieme e ci stavamo facendo i fatti nostri. Lui sorrise e disse: beh ho visto che è venuta con suo padre e non credo che apprezzerà nel sapere che la figlia sta scopando con te! Tu gli dicesti: come potresti dimostrarlo? Lui sorrise e tirò fuori il suo cellulare con il nostro video che mostrava che ti stavo facendo un pompino. Ad un certo punto gli chiesi cosa volesse ma avevo già capito,
disse che voleva fare sesso a tre o avrebbe raccontato tutto. Ti guardai negli occhi con quella paura dentro che ti fece capire che l’unica scelta che avevamo era quella di lasciarlo partecipare poi ti avvicinasti ad un orecchio e mi dicesti: amore lui è il nostro prescelto, colui che abbiamo scelto per i nostri giochi 😉
Capii che volevi farmi vedere la cosa dalla parte nostra, in fondo eravamo stati noi a provocarlo 😜mi baciasti in modo appassionato, sentivo le nostre lingue intrecciarsi e poi sentii le tue mani che mi toccavano tutta, mi palpavi il seno, mi sfioravi la pancia e poi sentii le tue dita che mi sfioravano il clitoride. Ad un certo punto mi facesti allargare le gambe, poi ti abbassasti e chiudendo gli occhi sentii le tue labbra appoggiarsi alla mia fica e la tua lingua leccare e massaggiare dolcemente il mio clitoride....mmmm.... mi piaceva la tua lingua, tante volte mi avevi fatta venire mettendo poi la lingua a cucchiaio dentro il buchetto per raccogliere la mia sborra. Iniziai a gemere, a godere così tanto che presto dimenticai la situazione e cercai solo di godere, ad un certo punto sentii chiaramente un’altra lingua leccarmi i capezzoli, sentivo chiaramente la sua saliva calda inumidirmi i capezzoli che presto diventarono tesi e duri.
Il meccanico non sembrava affatto turbato anzi era proprio a suo agio come se avesse già partecipato ad una situazione a tre. Aprii per un attimo gli occhi e mi accorsi che lui aveva una mano sul suo pacco e mentre mi leccava i capezzoli era intento a masturbarsi. Vidi il suo pisello gonfiarsi da dentro la tuta da lavoro mentre il tuo cazzo era tornayo nuovamente duro e pronto a penetrarmi.
Ad un tratto lo scenario cambiò, tu allontanasti il meccanico, mi prendesti per i fianchi e mi girasti rivolgendo la mia faccia contro il muro poi uno alla volta le tue dita presero a penetrarmi mentre mi sussurravi all’orecchio quanto fossi porca e quanto ti stessi facendo eccitare. Sentivo i miei liquidi uscire copiosi ed i miei gemiti aumentare, quando mi entrasti tutte e quattro le dita sentivi già che io ero completamente abbandonata al piacere poi col pollice iniziasti a massaggiarmi il clitoride e potevi chiaramente sentire la mia fica stringersi intorno alle tue dita, quando ti accorgesti che ero abbastanza bagnata uscisti le uscisti, mi inclinasti la schiena in avanti e mi infilasti il tuo cazzo grosso e duro dentro la fica bagnata.
Sentivi che stavo per venire quando ti accorgesti che il meccanico aveva fatto scivolare il suo cazzo fuori dalla tuta, lo accarezzava lungo tutta l’asta e accarezzava la punta ormai tutta bagnata. Ad un tratto arrivai all’orgasmo mentre tu mi scopavi forte come un toro, le mie urla rischiavano di arrivare fino alle orecchie di mio padre e non solo, così mi afferrasti per la testa e la spingesti verso il cazzo del meccanico mentre la mia sborra colava giù lungo le mie cosce.
Spingesti la mia testa ancora di più verso il cazzo del meccanico soffocando i miei forti gemiti e mentre lo ingoiai tutto fino alla base sentii due colpi decisi dentro la mia fichetta e tu mi sborrasti dentro, per soffocare le tue grida da orgasmo mi stringesti forte i fianchi e mi mordesti la schiena. La mia fica ormai era inondata da liquidi i miei ma adesso anche il tuo sperma colava giù lungo le mie gambe. Tu ti ripulisti in fretta mentre le mie labbra avvolgevano tutto intorno il cazzo del meccanico, la mia lingua lo avvolgeva in tutta la sua circonferenza continuando a fargli un pompino. Tu eri lì che ti godevi la scena, guardavi il ragazzo mordersi le labbra e godere di piacere quando venne e la mia bocca si riempì dello sperma di un perfetto sconosciuto che colava dagli angoli della bocca. Dopo aver finito, mi ricomposi frettolosamente ed il meccanico torno’ al suo lavoro non prima di aver cancellato il video che ci “incriminava”. Ci salutammo e poi andasti via in macchina mentre io tornai da mio padre che mi disse che la macchina era pronta.
Era stata in fondo una bella esperienza che non ci aveva colti di sorpresa e che non immaginavamo di fare.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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