orge
La canonica


01.03.2018 |
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"Allora gemma non ci pensa oltre e infilo il suo
dito nel culo del don mentre gli fa un pompino da favola..."
E’ un sabato pomeriggio di primavera, Gemma, viene chiamata ad un colloquio con Riccardo,il catechista che ha in gestione suo figlio. Gemma sin da subito inizia a pensare di quale
ennesima bravata possa esser artefice suo figlio. Da una parte è incazzata con il figlio,
dall’altra è contenta, perché potrà parlare con Riccardo, un bel ragazzo, che sin da subito ha
colpito tutte le mammine.
Gemma si presenta in maniera impeccabile. Scarpe con il tacco, una gonna leggera che
arriva fino alle ginocchia, una camicetta bianca che racchiude il suo seno sodo e un
maglioncino nero di cotone, che le fa da copri spalla.
Per quell’occasione, Gemma, volendo dar sfoggio della propria bellezza e sensualità, non ha
indossato le calze, lasciando scoperte le sue belle gambe lisce e profumate, e si è
“dimenticata” di indossare l’intimo.
Prima di arrivare in canonica dove la aspetta Riccardo, Gemma incrocia il parroco, Don
Giovanni, gli stringe la mano, e maliziosamente gli sorride. Don Gianni, come tutti lo
chiamano, gli sorride di cortesia, non capendo come mai di quel sorriso malizioso da parte
di una sua “pecorella”. Quella pecorella… sorride… sorride del fatto di essere totalmente
nuda, sotto quei pochi centimetri di stoffa, e sta salutando il suo parroco… un uomo sui 50
anni.
Salutandolo fa scostare appositamente il suo maglioncino scoprendo così la scollatura della
sua camicia bianca che a fatica trattiene la sua quarta soda… e facendo intravvedere un
capezzolo turgido che preme sulla camicetta. Don Gianni subito nota queste provocanti
forme, e arrossisce, cercando di non farsi scoprire. Gemma ride con se stessa di quella
situazione, volendo spingersi oltre, ma la riunione la attende, e il fatto di sapere di essere da
sola con Simone, la inizia a far eccitare, pensando poi, ad essere a pochi metri da Don
Gianni.
Gemma saluta il parroco e va dritta verso la stanza della canonica. Entra e vede subito
Riccardo, ma non è solo. C’è anche Daniele, un genitore di un altro figlio, compagno del
proprio.
Si accomoda, si salutano e subito Riccardo presenta la grave situazione di cui si è reso
protagonista il figlio di Gemma.. Suo figlio ha preso a pugni quello di Daniele. Gemma è
imbarazzata per questa situazione, ma allo stesso tempo, insaziabile come è, inizia a
guardare i pacchi dei due uomini davanti a lei iniziando a fantasticare sulle loro dimensioni
e di come potrebbe farli divertire. Pensando a questo, il suo corpo reagisce emanando
scariche di eccitazione che si ripercuotono sul suo seno, e sulla sua patatina nuda.
Riccardo la risveglia di colpo dicendole che il figlio rischia la sospensione e la denuncia da
parte di Daniele. Gemma inizia ad allarmarsi, cercando di difendere il figlio in qualche
modo, anche se questa volta, e se ne rende conto anche lei, il figlio ha superato il limite.
Decide di giocarsi tutte le sue carte. E’ una bella donna, attraente, ed è li perché vuole
sentire Riccardo dentro di se. A questo punto decide di sedurre i due uomini davanti a lei.
“Sentite, non c’è nessuna possibilità che cambiate idea?” Dicendo cosi, apre oscenamente le
gambe, tirando a se la gonna e mostrando la sua fica nuda, calda e pronta ad accogliere i due
uomini che la guardano imbambolati. Fa scivolare il suo maglioncino scoprendo cosi il suo
seno che spinge sulla camicetta, che inizia a sbottonare liberando il suo bel seno sodo. Si
alza, fa scivolare la sua gonna e completamente nuda si avvicina a Riccardo e le mette il suo
capezzolo turgido in bocca… Riccardo come un bambino inizia a leccare avidamente quel
seno prosperoso e sodo. Intanto Gemma, piegandosi verso Daniele inizia ad accarezzargli il
cazzo, che diventa di marmo. Sorridendo lo libera degli indumenti e si ritrova in mano un
bel cazzo gonfio con la cappella già umida. SI libera di Riccardo, si inginocchia e inizia un
pompino da favola su Daniele, scivolando con la sua lingua lungo tutta l’asta. Riccardo
intanto si è spogliato e si presenta con il suo cazzo gonfio vicino al viso di Gemma, che non
si fa pregare, lo prende in mano e subito lo avvicina alla sua bocca, leccando cosi quei due
grossi cazzi. I due uomini sono in estasi… sente che stanno godendo dai loro sospiri sempre
più pesanti… si stacca da quel sublime pompino “Allora, cosa aspettate a scoparmi?”
I due uomini, come animali da monta prendono Gemma, la stendono sopra la scrivania.
Riccardo le infila il suo cazzo in bocca, fino in fondo, fino alle palle, mentre Daniele inizia
a leccare quella bella fica profumata e vogliosa lavorando per bene con la sua lingua sul
clitoride leccandolo e succhiandolo e penetrandole la fica con due dita. Gemma nel
frattempo, cola saliva a causa della scopata orale che sta ricevendo e si prepara a scoppiare
sotto i colpi della lingua di Daniele, che però si stacca e dice:
“E’ ora di scopare questa bella mammina”.
Riccardo si stende a terra, Daniele fa scendere Gemma dalla scrivania e la fa impalare sul
cazzo di Riccardo. Subito gemma inizia a cavalcarlo, e poco dopo si sente piegare in avanti
e sente entrare nel suo culetto il cazzo di Daniele. La stanno scopando in due… si sente
totalmente riempita e gode, gode come non mai. La sua fica cola umori come non mai, il
suo culo sta godendo, due uomini la stanno fottendo in una chiesa… i suoi gemiti sono
sempre più rumorosi, mentre i due uomini aumentando il ritmo… si gira verso la porta e
vede li Don Gianni che la guarda accarezzandosi il pacco.. Il parroco si avvicina, non dice
una parola, si toglie la tonaca e le infila il cazzo il bocca mentre gli altri due maiali la
scopano come una piccola troietta. Si sente maiala, una provocante maiala riempita da tre
cazzi. Il parroco comanda ai due uomini di scopare con foga la peccatrice e di venirle dentro
al suo culo… questa frase eccita tantissimo Gemma e tutti gli uomini e infatti subito dopo
Daniele scoppia nel suo culo riempendolo, … e facendo uscire il cazzo, Gemma si sente
vuota, un vuoto che viene riempito da Riccardo, che gli infila il suo cazzo e che la riempie
subito di sbarra nel suo culo… culo che ancora aveva lo sperma di Daniele. Subito dopo
anche Riccardo toglie il suo cazzo e mentre i due uomini iniziano a pulirsi il parroco inizia a
inculare Gemma… sempre con più foga fino a godere dentro di lei… con lei…
Gemma rimane sola con il parroco… che le porge il suo cazzo da pulire… inizia a leccarlo
lavorando per bene la sua asta ancora gonfia e turgida accarezzandogli le palle e leccandogli
il suo buco, cosa che il parroco apprezza. Allora gemma non ci pensa oltre e infilo il suo
dito nel culo del don mentre gli fa un pompino da favola. Poco dopo il parroco viene per la
seconda volta, questa volta nella bocca di Gemma che ingoia tutto… lasciando però un po di
residuo che subito dopo fa leccare al parroco per poi baciarlo con passione..
Lo fa stendere…
Si mette sopra di lui…
prende il cazzo che si sta ammosciando e lo infila nella sua fica bagnata.
“Ora caro il mio don… devi venire qui dentro… dentro alla mia fica”
e dicendo questo inizia a cavalcarlo … prima piano… strusciandosi e poi aumentando ritmo… il cazzo del
parroco è nuovamente duro… le mani di lui torturano il seno di lei che inizia a toccarsi il clito mentre il parroco ormai sta raggiungendo il limite.
Insieme godono nuovamente, sudati, circondati dai rumori dei loro umori, e dall’odore di
sesso che ormai ha impregnato l’ambiente.
Gemma si alza, sente la sbarra del don dentro la sua fica… senza dir nulla si mette a cavalcioni sul viso del don… gli prende la testa… e gli strofina la bocca sulla sua fica fradicia dello sperma del don…
La sua lingua inizia a pulirla… allora si alza, perché se ne vuole andare con i residui… i residui delle sue conquiste.
Va dal parroco… lo bacia in bocca
“Don Gianni, spero che accoglierà sempre una pecorella come me”.
“Certo cara… ho fatto una scopata da Dio… ti voglio sempre qui… nuda….”
E sorridendo Gemma, lasciò la canonica, per rientrare a casa…
dove l’aspettava il suo ruolo
di madre.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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