Lui & Lei
Taxi... la mia cliente preferita


01.06.2018 |
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"Il suo ritmo aumentò, e con il suo il mio, quasi all’unisono…
“Dai… maiale… sai dove devi sborrare? Sulle mie mutandine!”
La sua sfacciataggine, ..."
Mi ricordo ancora quel giorno, come se fosse ieri. Era appena arrivato l’autunno, lapioggia ormai era all’ordine del giorno e mi ricordo perfettamente di quel
pomeriggio, in cui salì, mentre osservavo le foglie degli alberi mutare colore, una
bella ragazza, castana, occhi chiari, viso angelico.
Mi diede subito l’indirizzo, e le avevo subito detto che era distante e che il conto
sarebbe stato, a mio malgrado, salato. Lei sorridendo, mi disse di non
preoccuparmi e di andare pure con calma, a patto di accendere il riscaldamento,
perché era zuppa a causa della pioggia. Ancora rapito da quegli splendidi occhi,
mi svegliai di colpo al suono di un clacson di una macchina dietro di noi, e ridendo
entrambi iniziammo la corsa.
Il riscaldamento iniziò subito a fare il suo dovere.
Alice, cosi si chiamava la ragazza che stavo accompagnando, si tolse subito il
giubbotto, mostrando così un bellissimo fisico, sottolineato dal vestito bagnato
che le stava bello aderente.
Aveva un abito/gonna, color carta di zucchero… bagnato, che andava ad incollarsi
come una seconda pelle.. e facendo intravvedere il suo seno, segno che non
indossava il reggiseno. Era splendida. Con quel vestito e i suoi capelli bagnati che
incorniciavano il suo bellissimo viso.
Era estremamente sensuale, e facevo fatica a concentrarmi sulla guida… il mio
sguardo era fisso sul finestrino retrovisore, per spiare quella bellissima ragazza.
Alice aveva notato il mio sguardo su di lei, ma questo non le dava fastidio, anzi,
rispose al mio sguardo con un sorriso malizioso.
Io non capii, anzi mi sentii in imbarazzo.
Lei mi appoggiò una mano sulla spalla, io allora ripresi a guardare dallo
specchietto…
Inaspettatamente Alice aveva allargato le gambe, facendomi vedere così delle
bellissime mutandine bianche che aderivano al suo corpo tonico.
Successe tutto in brevissimo tempo.
Vidi la mano di Alice, iniziare ad accarezzare la propria intimità da sopra le
mutandine, mentre mi guardava, con uno sguardo malizioso e un sorriso da
monella. Con l’altra mano libera fece scendere l’abito liberando il suo seno, bello,
sodo, e iniziando a giocare con i suoi capezzoli mordendosi le labbra…
Io ero in estasi, non riuscivo più a concentrarmi sulla strada… allora, raggiunta
un’aria di sosta un pò isolata mi fermai.
Alice allora, scostando le mutandine e passando il suo dito lungo le sue grandi
labbra umide, arrivando al clitoride che pulsava di piacere mi disse:
“Puoi solo guardare… guardare ma non toccare”
e dicendo cosi fece sparire il suo dito medio all’interno della sua accogliente
fichetta umida.
Io come un ebete, feci solo un cenno di assenso con il capo.
Sorridendo si tolse le mutandine e le lanciò sul sedile davanti, a fianco a me.
“Prendile pure… annusale”
Non me lo feci ripetere, le presi in mano, ed erano umide di pioggia e dei suoi
umori mentre Alice, aveva iniziato a giocare intensamente con se stessa infilando
due dita che le procuravano una piacevole tortura sessuale, mentre con l’altra
mano libera accarezzava il suo clitoride.
Poi fece uscire le sue dita ricoperte di umori e attenta che osservassi per bene la
scena, iniziò a leccarle avidamente, gustandosi i suoi liquidi.
Allora si avvicinò a me, e mordendomi un orecchio mi disse:
“Ti piacerebbe leccarmela… sai… è buona”
e dicendo cosi appoggiò una mano sul mio pacco gonfio.
“E qui cosa c’è?… Forza tiralo fuori”
Io, come un cagnolino, ero in balia di una sconosciuta.
Aprii la patta dei pantaloni e tirai fuori il mio cazzo visibilmente in stato di forte
eccitazione.
“Ora segati mentre mi guardi… lo so che ti piace”
Dicendo così torno ad appoggiarsi sul sedile posteriore… aprii oscenamente le
gambe e iniziò a masturbarsi con vigore ed eccitazione e mentre guardavo le dita
della sua mano sparire dentro di se, mentre con il palmo dell’altra mano aveva
iniziato a massaggiare con sempre più vigore il suo bellissimo clitoride, io come in
estasi iniziai a far scorrere la mano lungo la mia asta, iniziando una sensuale e
passionale masturbazione, accarezzandomi i testicoli e cercando di non perdere
nemmeno un secondo dello spettacolo che Alice mi stava dedicando.
Il suo ritmo aumentò, e con il suo il mio, quasi all’unisono…
“Dai… maiale… sai dove devi sborrare? Sulle mie mutandine!”
La sua sfacciataggine, accompagnata dal quel viso e dal quel corpo angelico mi
facevano impazzire e mentre sentivo il rumore dei suoi umori sempre più
abbondanti che avvolgevano le sue dita, i suoi respiri sempre più affannosi, anche
io mi stavo preparando a godere.
Presi le sue mutandine e dopo pochi secondi un fiotto di abbondante sperma andò
a depositarsi sulle sue candide mutandine, al quale ne seguirono altri. Nello stesso
momento anche Alice scoppiò in un intenso orgasmo.
Era bellissima, la sua eccitazione le aveva reso le guance rosse, era sudata e gli
spasmi del suo orgasmo la facevano ancora tremare come una foglia. Le sue
gambe si muovevano incontrollate.
Era bellissima.
Dopo qualche minuto, si ricompose.
Nel frattempo aveva smesso di piovere.
Si mise il giubbotto, scese, e io apri il finestrino.
“Meglio se per oggi cerco un altro taxi”
Io ero li inebetito, ancora con il mio membro fuori dai pantaloni, avvolto dalle sue
mutandine.
“Quelle te le regalo… e se ci dovessimo incontrare ancora, me le renderai… e
potrai venire dentro di me”
E dicendo cosi mi stampò un caldo bacio sulle labbra, si girò e mi lasciò cosi,
mentre la guardavo scomparire dalla mia vista.
L’ho più rivista mi starete chiedendo. Chi lo sa… Sicuramente nei miei sogni, ogni
notte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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