incesto
Tentativo andato a buon fine – cap 2di2
di alfredCA
18.09.2019 |
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"Io impiego un po’ a venire ma poi scarico il mio nettare dentro il suo culo..."
Ciao a tutti, per comprendere questo racconto è indispensabile leggere il primo capitolo. Grazie.Prima di cena, sento la porta aprirsi ed ecco Giampiero. Mi viene incontro, mi abbraccia forte per salutarmi.
Si siede sul divano e io in poltrona davanti e inizia a raccontarmi diverse cose sul suo lavoro ed altro. Io mentre parlava pensavo a come rispondere non appena avesse accennato alla visione pomeridiana.
Improvvisamente mi dice: “papà prima quando sono arrivato ho visto la scena, cosa sta succedendo” Era molto tranquillo, io lo immaginavo incavolato e schifato nei miei confronti invece il tono di voce era tranquillissimo.
Io: “perdonami Giampiero, non so cosa dire a mia difesa, sono una merda, sputami in faccia, me lo merito ma perdonami”
Lui: “Ma certo che ti perdono, tranquillo, ho notato che hai quei gusti e sono affari tuoi, per me non cambia niente, l’importante che davanti a noi ti comporti correttamente”
Io: “certo puoi starne certo, non succederà mai più”
Lui: “non sapevo avessi quelle tendenze e quei gusti, ho sempre sentito che con mamma tutto è sempre andato benissimo e non immaginavo, ma sai giustifico anche queste debolezze, ora so che se avrò voglia, sicuramente soddisferai anche me”
Io: “certo, ti ringrazio per la comprensione ma vorrei pregarti di non dire niente a nessuno ne a mamma e tanto meno a tuo fratello” Lui: “certo tranquillo, sarò una tomba”.
Durante e dopo la cena abbiamo parlato tantissimo della sua avventura londinese, poi si è fatto tardi e verso le 22,30 è arrivata anche mia moglie che ha abbracciato Giampiero e li grandi discorsi per raccontare mille cose alla mamma.
Il giorno successivo che coincideva col giorno prima della partenza, infatti si doveva trattenere solo tre giorni, è rimasto assente tutta la mattina, al mio rientro da lavoro verso le 13, non era ancora rientrato. Pranziamo tutti insieme e dopo pranzo dopo che Lara era andata a lavoro, mi ha dato una mano per sistemare la cucina, poi caffè e in salotto a continuare le chiacchiere infinite. Durante le nostre conversazioni ricevette diverse telefonate da amici e a tutti dette appuntamento dopo le 18.
Mi reco in bagno per alcuni bisogni e al rientro in salotto mi siedo al suo fianco per continuare la conversazione da dove era stata interrotta ma lui improvvisamente mi dice: “papà, sai che ho una voglia di sborrare che non immagini, mi daresti una mano?” La richiesta mi aveva un po’ spiazzato: “si certo, dimmi cosa vuoi” Ormai sapeva che ero una puttana e non potevo tirarmi indietro.
Lui: “mi devi fare un pompino e poi vediamo” Senza pormi grossi problemi mi avvicino a lui, e comincio ad accarezzargli la patta, sentivo già il cazzo bello gonfio. Gli sbottono i pantaloni, lui sollevandosi mi aiuta a toglierli e poi abbasso le mutante. Inizio a lavorarlo con la mano e poi lui mi prende la testa invitandomi a succhiarlo. Lo faccio subito e non oppongo alcuna resistenza. Succhio e lecco, ogni tanto volgevo lo sguardo su di lui per vedere la sua espressione ma teneva gli occhi chiusi.
Poi: “papà è bello duro, spogliati e siediti sopra, voglio sentirti dentro” Ubbidisco e poi allargando le gambe mi siedo sopra di lui indirizzando con la mano il suo cazzo dentro il mio culo. Avevo il suo viso davanti a me e mentre tentavo leggeri moventi di su e giù, ho avvicinato la mia bocca alla sua. Giampiero mi ha preso la testa e avvicinandola a se mi ha baciato in bocca, era quello che volevo e mentre lui muoveva il bacino per muovermelo dentro, non ci staccavamo e continuavamo a baciarci. Dopo un po’ ho sentito il suo liquido caldo inondarmi, gli ho tenuto forte il viso baciandolo con più energia e poi
lui: “papà ti ho riempito, che bello, ti è piaciuto? A me tantissimo ci voleva, ero da tanto senza sborrare. Vedi papà non tutti i mali vengono per nuocere, adesso ogni volta che ne ho voglia e siamo soli ti devi concedere a me”
Io: “certo sarò a tua disposizione ma ti prego non farne parola con nessuno” Lui: “ma scherzi papà, andrei contro me stesso, non credi? Tranquillo”.
Ci siamo lavati e poi lui è uscito con i suoi amici e il giorno dopo è ripartito per Londra. Io mentre ero solo seduto in salotto pensavo al pericolo che avevo corso e come le cose erano andate per il meglio, ovvio non dovevo dire neppure una parola con Marcello che sarebbe rientrato a breve.
Sono rimasto solo per alcuni giorni ma ovviamente non mi veniva più in mente di chiamare Federico, avevo bisogno di stare solo anche se a Fede ci pensavo sempre ma molto più pensavo a come sarebbe stato al ritorno con Marcello.
Il fatidico giorno è arrivato. Erano circa le 20 quando sento suonare il campanello, apro ed era Marcello col suo borsone.
Ci abbracciamo per salutarci ma ovviamente Marcello aveva cercato, come io d'altronde, la bocca per scambiarci baci appassionati.
Sistema le sue cose e poi tutto nudo viene in cucina per la cena. Io stavo ai fornelli per cucinare delle fettine e lui si avvicina ed inizia a toccarmi il culo e a dirmi: “papi ti sono mancato? Ti ho desiderato tantissimo, ma per fortuna nel gruppo c’era Vincenzo che mi faceva sborrare tutte le sere” Io: “come ti faceva sborrare, cosa facevate?” Lui: “non incazzarti papi, ma mi sbocchinava e la prendeva nel culo, ma tranquillo con te è tutta un'altra storia” Mi giro e gli do un fortissimo bacio per poi sederci a tavola. Mentre si mangiava ammiravo Marcello completamente abbronzato e col segno del costume privo di abbronzatura. Era fantastico. Mi ha raccontato diverse avventure, come trascorrevano il tempo la sera e confidandomi che avevano trovato delle amichette che non mancavano di fargli sborrare. Gli sarei saltato addosso, era fantastico, ai miei occhi era una bellezza ma era tardi, mia moglie stava per rientrare per cui non ho osato e anzi ho invitato Marcello ad andare a vestirsi.
Arrivata la mamma, baci e abbracci ma dopo un po’ Marcello mi dice: “Papi hai delle viti in garage, mi servono per aggiustare la play, diversamente questa notte non posso usarla. Mentre mi parlava delle viti ho visto che mi strizzava l’occhio e li ho capito che le viti erano solo una scusante davanti alla mamma. Scendiamo in garage e appena giunti: “papi avevo troppa voglia della tua bocca e del tuo culo, ti è piaciuta l’idea? Dai spogliati” Nel giro di pochissimi secondi ero nudo a succhiargli il cazzo mentre lui dopo che si era inumidito le dita mi frugava il buchetto per prepararlo, infatti subito dopo mi ha fatto girare e mi ha penetrato con un colpo secco. Cavolo è entrato benissimo e stavamo godendo alla grande ma mentre mi inculava mi diceva: “papi a Vincenzo gli dicevo che era troia e puttana ma anche tu sei il mio paparino troia. Godi puttana, ti piace, stai godendo” Più mi diceva quelle parole e più mi eccitavo. Mentre mi pompava ho iniziato a segarmi e siamo venuti simultaneamente io in terra e lui dentro il mio culo. Poi ci siamo baciati dicendomi: “papi questi giorni ti dovrò inculare tantissime volte, mi sei mancato ed ho troppo voglia” Faccio il cenno di assenso e rientriamo in casa dove troviamo Lara già a letto che dormiva perché all’indomani avrebbe avuto il primo turno.
Il giorno dopo quando mi sono svegliato sono andato subito nella sua cameretta sperando fosse sveglio per ciucciarlo un po’ visto che mia moglie era già al lavoro ma purtroppo era ancora addormentato. Lo ho ammirato ma poi ho deciso che lo avrei lasciato dormire. Pensavo che oramai quella settimana non avremmo potuto combinare niente perché al pomeriggio non saremmo stati soli. Trascorsero due giorni e la sera a cena ci comunicò che il giorno seguente avrebbe lavorato mattina e pomeriggio e solo tra altri due giorni avrebbe preso il turno pomeridiano.
Il giorno successivo, a metà mattinata mi arriva un messaggio, era Marcello: “papi preparati, oggi pomeriggio staremo insieme”.
Al rientro lo trovo sdraiato sul divano tutto nudo mentre guardava un porno alla tv. “papi vieni guarda cosa fanno, devi fare anche tu lo stesso” Mi avvicino e vedo un tipo che si sega e l’altro con la bocca aperta aspetta di farsela riempire con la sua sborra. Mi metto nudo e mi accomodo al suo fianco. “dai papi inizia a succhiare, mentre io continuo a vedere il film” Mi inginocchio e inizio a leccare ovunque nell’inguine e nella pancia fino a prendere il suo cazzo durissimo in bocca. Un paio di sali e scendi e mentre succhiavo ho iniziato a frugargli il buchetto infilandoci prima un dito e poi due. “papi con le dita dentro mi fai godere molto di più, non resisterò tanto” Mentre io aumentavo il ritmo sia con la bocca che con le dita. Mi fermo e lo sfilo dalla bocca e gli dico: “Marcello, voglio anche io il tuo culo, ho voglia” Lui: “si papi se fai piano sarà tuo” Lui solleva le gambe e subito ho iniziato poggiando la cappella e iniziando a spingere. Dopo un po’ mi dice di fare più lentamente, lo sfilo e inizio a leccargli il buchetto, quasi infilo la punta della lingua dentro, vedo che gli piace, chiude gli occhi, così provo a penetrarlo nuovamente, facendo molto lentamente, fermandomi in continuazione per farlo abituare all’intruso e poi quando era completamente dentro mi sono buttato sulla sua bocca per baciarlo. Lui: “papi mi piace sentirlo dentro, adesso muoviti lentamente e fammi godere” Eseguo alla lettera ma l’idea che stavo per la prima volta penetrando mio figlio non mi ha permesso di durare per cui ho sborrato immediatamente dentro. Lui: “papi mi sbaglio o sei venuto sto sentendo la tua sborra, una sensazione stupenda” io: “Si Marcello non ho durato molto, ho già svuotato” Lui si alza si pulisce leggermente poi mi fa sdraiare per incularmi. E’ una inculata forte, mi sta spaccando in due, lo sta muovendo con una velocità impressionante, mi fa male ma sto zitto e stringo i denti, poi lo sento che fa ancora più forte, sto per bloccarlo non resisto più quando sento che si ferma, mi passa la mano sulla fronte e sulla bocca infilandomi un paio di dita dentro e poi mi sussurra: “papi sono venuto, è stato bellissimo”.
Ci accomodiamo in bagno per lavarci e farci una doccia e al termine mi accomodo in salotto per riprendere fiato. Si siede anche Marcello al mio fianco, è zitto, chiude gli occhi e sta immobile, lo osservo sembra molto stanco, poi dopo pochissimo tempo: “papi è la prima volta che la prendo nel culo ma non è male, adesso ogni volta che vuoi potrai penetrarmi, ma ora voglio sfondarti nuovamente, sei pronto?” Gli rispondo di si anche se il mio culo è ancora indolenzito ma voglio accontentarlo e fare tutto quello che vuole.
Mi prende la testa chiedendomi di lavorarlo con la bocca, non impiega tanto a essere duro, mi gira e mi penetra, gli chiedo di fare piano che così godo di più. Mi accontenta e pompa con movimenti lenti, mi fa cambiare posizione, mi mette a pancia in su e mi solleva le gambe e riprende a incularmi. “papi mi piace guardarti in faccia mentre ti inculo, si vede che stai godendo” Andiamo avanti per diverso tempo, poi mi invita a succhiarlo ancora un po’ ma era la scusante perché mi voleva inondare la bocca e così è stato.
La mattina successiva mi preparavo per andare a lavoro mentre Lara era giù uscita. Marcello mi chiama, vado nella sua cameretta “papi vieni che te lo succhio un po’, mi devi penetrare, ho voglia di sentirlo dentro, riesci” Mi fa scivolare per terra i calzoni e le mutande e inizia un bocchino stupendo, leccava, succhiava, mi leccava le palle, poi ci sputava sopra e succhiava nuovamente, poi si è fermato, ha preso un tubetto di crema che stava sul comodino e si è lubrificato il buchetto, poi ha sollevato le gambe dicendomi: “papi sono pronto è tuo, fai piano ma non fermarti” Il cazzo entra in un solo colpo, era ben lubrificato e poi sicuramente era ancora dilatato dalla sera prima. Glielo infilo fino a sentire le palle che sbattono sulle chiappe. Mi muovo su e giù e inizio a baciarlo. Ci baciamo e lentamente pompo, è stupendo, mi invita a continuare, la sua lingua succhia la mia, vedo che sta veramente godendo. Io impiego un po’ a venire ma poi scarico il mio nettare dentro il suo culo. Finisce li, ci ricomponiamo ed esco per andare a lavoro.
Al pomeriggio rientro a casa e vedo che Marcello non è rientrato per cui dopo aver assaggiato qualcosa vado in camera per sdraiarmi e rilassarmi un po’. Non so quanto tempo sono rimasto ma sento Marcello che mi scuote dicendomi: “papi sei stanco, dormi? Dai vieni in salotto o vuoi stare qui, magari se ti va lo facciamo qui, stiamo meglio” Io: “si tesoro di papi, sdraiati affianco che ti voglio succhiare” Lui: “si lo faccio venire qui a Vincenzo” Io: “Vincenzo? Ma cosa ti salta in testa?” Mi tappa la bocca e mi sussurra: “papi non incazzarti ho pensato di portare a Vincenzo perché era tutta l’ora che mi chiedeva di incularlo, così ho pensato che mentre io inculo lui tu puoi sfondare me, che dici?” Io: “dico che doveva rimanere tra noi due, ma ormai la frittata è fatta, fallo entrare”
Siamo nel lettone tutti e tre che ci baciamo e ci succhiamo ovunque, poi Marcello mette alla pecorina Vincenzo e inizia a penetrarlo. Lo pompa un po’ lentamente poi più veloce poi nuovamente lentamente. Io inizio a succhiare il cazzo di Vincenzo poi mi sollevo, allargo le chiappe di Marcello, ci sputo in mezzo e poi inizio a penetrarlo. Abbiamo fatto il trenino e così andiamo avanti per un bel po’, poi lui dopo che gli ha sborrato in culo, si stacca e invita me a staccarmi anche se non avevo ancora sborrato.
Vincenzo cerca di pulire il cazzo di Marcello con la bocca e in pochissimo tempo lo aveva nuovamente duro. Lo fa girare e lo penetra nuovamente dicendogli che doveva spompinare a me. Non se lo fa ripetere così Vincenzo inizia un pompino da favola. Non avevo voglia di sborrare, avevo già sborrato a sufficienza . Anzi a dire la verità il mio cazzo si era afflosciato e ormai non ne voleva sentire di diventare duro, così Vincenzo accortosi che stava succhiando un cazzo floscio, lo molla e si limita ad accarezzarmi.
Ci ricomponiamo e poi dopo una doccia Marcello e Vincenzo escono di casa.
Al rientro Marcello si avvicina e mi dice: “papi sei incazzato perché ho fatto venire Vincenzo, avrei dovuto chiedertelo, sono stato uno stronzo perdonami” Io: “non sono rimasto molto contento, ma è andata, una prossima volta devi avvertirmi e sarò io a dirti si oppure no”
Lui: “dai papi scusami ho sbagliato, non lo farò venire più, ma io e te faremo sesso completo tutte le volte che ne ho voglia, anche se tu sei stanco ehhh” Io: “figlio mio, tutte le volte che vorrai, lo sai che a papà piace per cui non porti problemi”
Marcello è insaziabile, vuole far sesso tutti i giorni, qualche volta sia al mattino che al pomeriggio. Ma godiamo tantissimo e quel che è stupendo che fuori dal sesso siamo padre e figlio e nessuno mai dubiterà di noi.
Spero sia stato di vostro gradimento. Sono tantissimi gli errori ma non fateci caso, grazie a presto
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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