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Una bellissima scoperta cap 2


di Membro VIP di Annunci69.it alfredCA
10.04.2019    |    14.130    |    11 9.1
"Si siede ai piedi del letto e con le mani inizia a toccarmi il cazzo che al momento sta dormendo, poi mi abbassa le mutande e si inchina subito per prenderlo..."
Ciao a tutti, vi invito a leggere anche il cap 1 altrimenti la parte iniziale risulta incomprensibile. Grazie
Mi riaccomodo sulla poltrona indeciso sul da farsi. Sono abbastanza incavolato e vorrei gridargli che è una troia e una puttana gay, ma mi do una calmata e aspetto con pazienza che esca da questo bagno. Impiega tantissimo e alla fine esce e si accomoda anche lui in poltrona, sbarra gli occhi al vedere le immagini sul televisore e con voce altra mi intima di spegnere immediatamente.
Lui: “Ma ti sta dando di volta il cervello, mai e poi mai queste cose a casa mia, hai capito e ringrazia che non ti prendo a calci nel culo” E’ veramente duro ed incazzato, non lo avevo mai sentito adirato in quel modo, mi faccio coraggio, perché anche io sono incazzato, soprattutto al sapere che all’indomani si dovrà incontrare nuovamente con Gianluca e io dovrò sopportare questa cosa sperando di non incrociarlo neppure per sbaglio. Penso alla vergogna che avrei se i miei amici venissero a sapere una cosa simile, sarei costretto a fuggire di casa e a non vederli più. Mi faccio coraggio e incazzato a voce abbastanza alta, gli dico: “Ma che cazzo stai dicendo, non accetti un film porno in casa tua mentre tu fai la troia nella dependance con un ragazzo della mia età, sei uno stronzo, vergognati”.
Lui si alza e venendo verso di me mi afferra per la maglietta e mi solleva dandomi una sberla fortissima, segue un pugno col quale mi spinge sulla poltrona. Mi tocco il labbro, ho del sangue, questa visione mi manda su tutte le furie per cui allungo le gambe e con i piedi lo spingo lontano e accenno a dei calci che per fortuna vanno a vuoto perché lui prontamente si sposta. Continuo ad urlare “Stronzo, vuoi lo scontro e lo scontro avrai, preparati le valige e fuggi da casa e non rimettere più piede, non finisce qui, questa sera anche mamma verrà messa a conoscenza di tutto e tu devi sparire, merda schifosa e se ti permetti nuovamente di sfiorarmi giuro che ti ammazzo”
Non mi vedo allo specchio ma devo essere furioso, lui non mi risponde più e si allontana nel suo studio, richiude la porta ma non a chiave, mentre io corro in bagno per vedere come mi ha spaccato il labro ma per fortuna non è niente di grave. Spengo la tv e mi riaccomodo in salotto e a sangue freddo rifletto su quanto successo e penso che quella poteva essere una delle diverse reazioni che potevo aspettarmi e penso anche che adesso nel suo studio ha modo di guardare il telefono e di verificare le prove che li ho mandato. Sono trascorsi ormai dieci minuti e vi è un silenzio surreale.
Si apre improvvisamente la porta e vedo mio padre avvicinarsi a me e inginocchiarsi davanti.
“Figlio mio ti chiedo scusa e perdono per averti colpito quando invece hai tutte le ragioni di questo mondo. Hai ragione, sono uno schifo, ho fatto sesso con quel ragazzo e con altri perché mi piacciono anche i maschi e da quando mamma ha quel problema che conosci, mi sto divertendo in questo modo. Sono un maiale. Ti prego accettami, perdonami, non dire niente a mamma, non distruggere la famiglia. Ti prego” Mentre parlava vedevo i suoi occhi lucidi, mi accarezzava le cosce in maniera dolce e la posizione era quella di uno che con un leggero inchino avrebbe avuto il cazzo direttamente sulla bocca. Sto fermo non dico una parola, lo guardo fisso negli occhi e allargo le gambe. Lui continua ad accarezzarmi arrivando fino all’inguine e ovviamente il mio cazzo comincia a svegliarsi, lui si accorge e mi dice: “Ivan, ti ho visto tante volte mentre mi spiavi in camera e soprattutto quando ero in bagno, ti ho visto anche segarti mentre mi guardavi, ero convintissimo che tu fossi gay e te lo avevo anche chiesto e se ricordi bene in quella occasione ti dissi che ti accettavo cosi come eri, poi mi sono convinto del contrario quando ho visto come ami Cecilia e come ci vai d’accordo. Pertanto ti prego, sei sempre stato l’amore di papà, accettami ti prego, perdonami” Mentre parla aveva iniziato ad accarezzarmi il cazzo e questo era diventato durissimo. In quel momento avevo voglia di vendetta, sessualmente gli avrei fatto qualsiasi cosa per umiliarlo.
Io: “papà vedo che ti piace anche il mio cazzo, e devo essere sincero, mi sei sempre piaciuto e te lo farei succhiare volentieri, ma non ora. Adesso ho bisogno di chiarire. Dimmi come hai conosciuto questo ragazzo, quanti altri ragazzi frequenti? Sono del paese? Il ragazzo che stai frequentando ora è amico dei miei amici e da poco mi ha detto che io assomiglio moltissimo a te. Capisci in che situazione mi stai mettendo. Se i miei amici vengono a sapere, e spero non lo sappiano già che sei gay, per me è una vergogna. Ti rendi conto? In che situazione di merda mi stai mettendo e ti stai mettendo anche tu”
Lui: “Si Ivan hai perfettamente ragione, pensa che in un momento in cui ero ormai nelle sue mani gli ho anche promesso che ti avrei coinvolto, mi rendo conto che ho perso la testa, ma Ivan adesso sa tutto di me e devi essere tu ad aiutarmi. Faccio tutto quello che vuoi ma accettami e non distruggere la famiglia ti prego. Non dire niente a mamma, ne morirebbe e ovviamente non mi accetterebbe più”
Io: “Dai papà, stai tranquillo, non lo dirò mai e poi mai a mamma perché voglio bene ad entrambi, ma tu non devi incontrare più nessuno. Da questo momento non avrai più incontri, se ne abbiamo voglia ci sono io ma promettimi di non incontrare nessuno. So anche che domani ti devi incontrare con quel ragazzo, vero? Bene per il momento inventati qualcosa e non incontrarlo più, mi ha capito? Promettimelo”
Continuava ad ascoltarmi e nel frattempo ad accarezzarmi il cazzo, lo avevo ormai duro ma aspettavo una sua risposta che è subito arrivata.
Lui: “Ivan te lo prometto non incontrerò più nessuno, se lo vorrai potremmo divertirci insieme ma non incontrerò mai più. Hai ragione domani dovevo incontrare quel ragazzo, non so come fai a saperlo ma è vero lo dovrei incontrare, mi inventerò qualcosa che ancora non ho chiaro ma ti giuro che non incontrerò più nessuno”
Io: “non ho idea cosa puoi inventarti ma devi dirgli qualcosa di credibile, altrimenti lui sa dove abiti e magari viene a trovarti a casa e allora sono guai”
Lui: “Tranquillo per il momento gli dirò che non sto bene poi con calma studieremo insieme cosa raccontargli” Io dovendo uscire con la mia lei, mi sono alzato, ci siamo baciati sfiorandoci le labbra e poi sono corso in bagno per darmi una lavata. Subito dopo in camera ho acceso il pc attivando la registrazione di quanto avveniva sul pc di mio padre e abbracciandolo nuovamente sono uscito di corsa perché terribilmente in ritardo.
La sera al rientro, sono andato a vedere se era successo qualcosa e che genere di conversazione aveva avuto se si era connesso. In effetti si sono connessi e mio padre gli ha detto che era rientrato dal lavoro con la febbre alta e che l’incontro dell’indomani sarebbe purtroppo saltato. Lui non ci aveva creduto infatti gli chiedeva di attivare la cam ma per fortuna furbescamente è riuscito a dirgli che non era solo e non poteva attivarla e la conversazione si è chiusa rimandando l’incontro a data da definirsi.
La mattina successiva essendoci una manifestazione studentesca, non siamo entrati in facoltà per cui con gli amici abbiamo trascorso il tempo seduti su un tavolino in un bar. Ecco spuntare Gianluca, trova una sedia libera vicino alla mia e dopo un po’ all’orecchio mi dice: “Ivan, tuo padre come sta, tutto bene?”
Il sangue mi si è gelato improvvisamente, ho avuto un attimo di sbandamento poi riprendendo la calma gli ho detto che stava benissimo e che ero senza vederlo da ieri a cena, ma stava benissimo e stupito gli chiedo il perché di quella domanda. Lui mi risponde che il fratello gli aveva detto che si era sentito male e che era rientrato a casa. La mia reazione per fortuna è stata immediata: “Ma Gianluca, quella persona di cui parla tuo fratello io non la conosco e tanto meno è mio padre, posso solo dirti che sta benissimo ed è a lavoro e che oggi verso l’ora di pranzo parte per una trasferta di lavoro di alcuni giorni” Lui fa una smorfia e mi dice che non era convinto ma poi abbiamo chiusa quella conversazione che stava diventando decisamente fastidiosa e antipatica.
Al pomeriggio probabilmente saremo stati soli io e mio padre e quindi sdraiato sul letto comincio a fantasticare, penso a come sarà il suo approccio e se verrà a fare sesso con me così come mi stava facendo capire la sera prima. Mentre rifletto e penso sento dei rumori dentro casa e penso sia già rientrato mio padre, mi alzo e invece trovo la signora che ancora lavorava in stireria. Sarebbe dovuta andare via alle 14 invece mia madre gli aveva chiesto di stirare gli indumenti estivi per conservarli. Due chiacchiere con lei e mi fa capire che il lavoro è lungo e ne avrà fino alle 18 minimo. Ovvio penso che all’arrivo mio padre si rinchiuderà nel suo studio e data la presenza della signora avremmo dovuto rimandare, ma ecco che arriva mio padre, sono in salotto al suo arrivo, mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia e uno sulle labbra poi mi dice che la signora ne avrà per tutta la sera, sicuramente la mamma lo aveva informato per cui decido di rientrare in camera mia e sdraiarmi sul letto.
Squilla il citofono e corro a vedere chi poteva essere, sorpresa delle sorprese, era Gianluca, mi infastidisco un po’ poi chiedo alla signora di rispondere e di dire che è sola in casa e che non può aprire a nessuno. Pericolo superato. Corro nello studio di mio padre e gli racconto l’accaduto, lui rimane sorpreso e mi dice che ha bloccato l’appuntamento dicendo che stava male ed era a letto con la febbre.
Gianluca ormai si è fatto sfacciato, viene a bussare la porta di casa e chissà quante altre volte lo farà, scoprirà anche che io abito in quella casa e che quell’uomo che frequenta è mio padre, ma forse lo sa già e ne è sicuro.
Esterno queste mie preoccupazioni a mio padre, il quale mi dice che troverà un sistema per non correre questo rischio, infatti mi dice che se riesce a connettersi in chatt, sarà abbastanza duro e deciso.
Trascorrono alcuni giorni dove sia io che mio padre al pomeriggio eravamo entrambi impegnati e poi in casa non eravamo soli perché la signora si fermava anche al pomeriggio.
Una notte, rientro da casa di Cecilia e dopo una doccia veloce mi butto sul letto cercando di prender sonno. Sento aprirsi la porta, grazie alla luce notturna intravedo mio padre, si avvicina al letto e mi dice che la mamma rientrerà molto tardi perché fuori zona per una cena con colleghi.
Si siede ai piedi del letto e con le mani inizia a toccarmi il cazzo che al momento sta dormendo, poi mi abbassa le mutande e si inchina subito per prenderlo in bocca. E’ moscio e lui lo risucchia talmente forte che in pochissimo è duro e diritto, continua a pompare, gli prendo la testa e detto il ritmo.
Io: “papa sei veramente una troia, sai succhiarlo come mai me lo hanno succhiato, sei fantastico” Continuava a succhiare e leccare, poi mi solleva un po’ le gambe e inizia a leccarmi le palle e a mettersele in bocca. Mi riempie di saliva ovunque, poi leccando segue l’asta fino ad infilarsi la cappella in bocca, la fa entrare tutta poi riprende a succhiare e leccare. Sto per sborrare e glielo comunico, mi fa il cenno con la testa e continua a succhiare fino a sentire la sborra che esce e gli schizzi che gli inondano la bocca. Sono contento, mi ha fatto veramente un bellissimo bocchino. Nella penombra non riesco a vedere se è nudo oppure ha i calzoni, è sempre seduto ai piedi del letto e ha sempre il mio cazzo in bocca nonostante si sia afflosciato. Continua a succhiare e dopo un po’ di lavoro è nuovamente in tiro. Lo lascia, si mette in piedi e credo si stia sfilando le mutande, poi sale sul letto e si siede sopra il mio cazzo, infilandolo dentro il suo culo. Io sono fermo, sta facendo tutto lui, si muove per sentirselo tutto dentro mentre io sento il mio cazzo scivolare nelle pareti dello sfintere. Lui continuando a muoversi si abbassa e cerca la mia bocca per baciarmi, noto che porta ancora gli occhiali per cui glieli sfilo e diamo inizio ad un bacio interminabile. La sua bocca ha il gusto del mio sperma, sento la sua saliva leggermente acidula per cui penso sia dovuto al residuo della mia sborra. Ci baciamo mentre lui continua a muoversi col mio cazzo tutto dentro, gli stringo forte i fianchi e comincio a riempirli l’intestino della mia sborra. Ero da un po’ che non venivo quindi nonostante la sborrata precedente, la quantità di sborra era enorme. Rimane immobile mente continua a baciarmi fino a quando sento che il mio cazzo è uscito dal suo culo perché si è ammosciato.
Si alza e corre nel bagno della sua camera per lavarsi e così faccio anche io. Poi rientra nella mia camera e mi dice: “Tesoro mio, fammi sempre tutto quello che vuoi, ti amo tanto, spero ti sia piaciuto e ti abbia soddisfatto”
Io: “certo papà, sei stato bravissimo, non immaginavo fossi così troia ma va bene così, mi è piaciuto anche perché lo abbiamo fatto al buio e non so ancora se con la luce sarei riuscito, ma ti prego sistema la cosa con quel ragazzo, non possiamo correre rischi OK?”
Lui rientra nella sua camera e poco dopo sento mia madre rientrare.
E’ trascorso diverso tempo con entrambi abbastanza impegnati, io non ho più controllato la chat per cui non so cosa stia succedendo, con mio padre a cena solo sorrisi da lontano e qualche sua strizzatina d’occhio.
Un sabato pomeriggio eravamo tutti a casa, mio padre nel suo studio, io in camera sdraiato sul letto e mia madre in salotto a leggere delle riviste, suona il citofono e risponde mia madre, sento solo che dice: “si accomodi pure”, penso sia qualche persona che aspettava mia madre per cui rimango nella mia camera, ma poi sento, “si accomodi pure, lo chiamo, chi devo annunciare?” Lui: “Gli dica che sono Gianluca” Un colpo, mi siedo sul letto col petto che mi batteva moltissimo, guardo attraverso il buco della chiave e vedo Gianluca, si proprio lui che in piedi aspetta che arrivi mio padre. Sono agitato, ho caldo, mi sento mancare, ecco mio padre uscire e farlo accomodare nel suo studio. Perdo il contatto, non so cosa si dicano. Ormai ha messo piede in casa. Io mi alzo velocemente, mi vesto ed esco prima che lui possa uscire dallo studio di mio padre e mi veda. Ma ormai è entrato dentro casa, ma l’importante è non vedermi.
Rimango in giro come uno zombi, poi trascorso circa due orette, decido di rientrare, dovevo farmi la doccia e andare dalla mia lei. Non ho certo un buon umore ma sicuramente stare un po’ lontano da casa mi aiuterà. Entro in casa e incontro Gianluca che sta salutando mio padre per andar via, fregato alla grande, non so come reagire, lo saluto e chiedendo scusa corro in camera mia. Dopo un po sento mio padre arrivare ed entrare nella mia stanza mentre io ero ancora in doccia, si è avvicinato a me e a bassa voce mi ha detto che si è trovato incastrato e non è stato capace di liberarsi. Mi dice: “Ivan ci devi pensare tu, dobbiamo liberarci di lui e sarai tu a farlo. Tra un paio di giorni saremo soli e lo faccio ritornare cosi ci sarai anche tu e parliamo definitivamente.
Io: “ok papà, ora sono di fretta, ma mi hai buttato in un bel casino, dai ci riflettiamo e vediamo il da farsi”
Il giorno dopo abbiamo due secondi liberi con mio padre e decidiamo di far venire Gianluca per il martedì successivo e per quanto dovevamo chiarire e dire lo avremmo visto sul momento.
Arriva il martedì e l’appuntamento era per le 16 a casa mia, per un caso non voluto, sono in ritardo per cui arrivo a casa con oltre 20 minuti di ritardo. Salgo ed entro facendo più lentamente possibile per non farmi sentire, entro e vedo che Gianluca si sta facendo inculare da mio padre.
Io: “Gianluca, tu? Ma sei gay, la prendi nel culo? Non lo sapevo, ,ma gli amici lo sanno?” Lui senza neppure guardarmi mi risponde che gli piace far sesso con i maschi, mentre io prendo il cellulare e gli faccio una foto in modo da avere le prove che Gianluca la prende nel culo per difendermi nel caso faccia lo stronzo con gli amici. La mia paura era quella, che dicesse a tutti che mio padre era gay e io mi sentissi umiliato da tutti.
Dopo che mio padre gli aveva scaricato la sua sborra nel culo, si gira verso me e mi dice: “Ivan, se vuoi incularmi fallo anche tu, sono qui” Mi abbasso le braghe e le mutande e mi meno un po il cazzo per fargli prendere consistenza, poi mi aiuta mio padre a farmelo indurire bene perché me lo succhia un po’ e subito con molta forza lo schiaffo dentro nel culo di Gianluca, lui si muove e mi invita a sfondarlo per bene, non me lo faccio ripetere e spingo talmente forte che mi prega di fare un po’ più piano che lo sto squarciando. Neppure lo ascolto e lo inculo con tutta la forza che ho, il nervoso dentro di me mi porta a fare lo stronzo con lui, ma se lo merita. Dopo diversi colpi gli scarico tutta la mia sborra dentro il culo ed è tantissima visto quella che poi vedo fuoriuscire dal suo buco. Poi lo invito a succhiare il mio cazzo per pulirlo, e lui lo ha fatto volentieri, poi anche mio padre si è chinato a succhiare fino a farlo sborrare. Unico che ancora non era venuto era proprio mio padre al che invita Gianluca a succhiarglielo, per restituirli il meraviglioso bocchino che gli aveva fatto mio padre.
Ci ricomponiamo e dopo esserci lavati, ci accomodiamo in salotto e mentre gustiamo un buon caffe, gli dico: “Gianluca, tu hai visto tutto di casa nostra, avrai anche visto che Franco, mio padre, è sposato ed ha due figli, uno io e l’altro lavora fuori, quindi in questi casi si deve avere la massima riservatezza, cosa che tu non hai avuto venendo a suonare il campanello a casa nostra senza autorizzazione, quindi da questo momento farai solo quello che ti dirò io di volta in volta e non tentare di fare lo stronzo con gli amici perché ti anniento, ti ho fotografato come hai visto e quelle foto saranno di dominio pubblico se farai e dirai stronzate.”
Lui: “si è vero ti chiedo scusa, in effetti non sarei dovuto venire qui, ma la voglia era tanta e poi volevo a tutti i costi incontrarti in questa situazione, però mi rendo conto che ho fatto una scemenza. Non pensarci più e sarai tu a decidere come proseguire e quando, sarò a tua disposizione ma ti prego di non fare il coglione con gli amici che di me non sanno assolutamente nulla, quindi dobbiamo tenere il silenzio a vicenda”
Io: “ok affare fatto, se filerai dritto vedrai che magari altri incontri riusciamo ad organizzarli”
Ci salutiamo e lui si allontana da casa nostra mentre mio padre si complimenta con me e stringendomi la testa mi da un bacio in bocca interminabile.
Con mio padre quando ne ha voglia, io ne ho sempre, facciamo sesso alla grande e quello che fa lui faccio io, invece con Gianluca ci vediamo molto raramente ma ogni tanto ci piace farlo in tre.
Grazie per la paziente lettura e scusate per gli errori. Se vi fa piacere, lasciate un messaggio, mi fanno molto piacere.
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