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Le perette della nonna*


di MasterT2
10.03.2020    |    6.785    |    3 9.9
"Mi da del disgraziato poi mi fa girare e me lo prende in mano scappellandomelo..."
Racconto, uno dei primi che ho scritto da solo, sotto forma di lettere alla mia mentore "maria clister"

Cara Maria……

Che cosa mi stai facendo fare…!!! Da quando ho deciso di seguire i tuoi consigli, mi sono fatto sperettare da tutte le donne della mia famiglia. Avevi ragione tu, sono tutte disponibilissime e me l’infilano tutte le volte che la chiedo. Sono io che non sono ancora riuscito a goderne con loro presenti. C’e’ qualcosa che mi blocca. Solo con la nonna mi e’ venuto duro e lei se ne accorge perche’ si fa delle risatine ma finisce tutto li’. Con mia mamma e la zia non alza la testa nemmeno un pochino, fino a quando non escono dal bagno. Poi si drizza all’improvviso e come comincio a segarmi, vengo subito.

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….se solo potessi essere tu a guidarmi con le tue mani invece che solo a parole.
Ho fatto come hai detto. Dicendo che non stavo bene, appena tornato da scuola mi sono messo a letto e poi le ho chiesto se me me ne faceva una. Quando la nonna ha cominciato a ungermi, ho spinto indietro e il suo dito e’scivolato tutto dentro. Ho stretto forte per bloccarlo e ho mugolato forte. Che bellissima sensazione. Lei ha subito cercato di toglierlo chiedendomi se mi aveva fatto male ma io l’ho stretta ancora di piu’ dicendole di no, che invece stavo provando una sensazione molto piacevole. Le ho fatto pulsare l’ano sul dito e mi sono girato facendole vedere come mi era venuto. Lo tenevo stretto in mano, tutto scappellato. Lei si e’ fatta la solita risatina e mi ha dato dello stupidone senza pero’ levare il dito, anzi lo ha mosso un po’ spingendomi di nuovo giu’. Fase uno compiuta., sono passato alla due. Certo che tu le conosci bene. Ho accolto la pera con mugolii di piacere mentre lei mi diceva di non far lo scemo. Appena finito mi sono girato e, chiedendole scusa per non poter resistere, mi sono segato con forza e velocissimo sborrando subito davanti ai suoi occhi spalancati. E’ scappata via senza dire una parola. Per tutto il resto della giornata ho fatto il vergognoso abbassando gli occhi quando la vedevo e restando chiuso in camera mia. La fase due mi sembra andata bene, non credo abbia detto niente alla mamma. Dici che possiamo passare alla prossima fase?
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…ho 19 anni e la nonna 65. Lei e’ vedova gia’ da qualche anno. Mia madre ha 43 anni e mio padre se n’e’ andato con una puttanella piu’ giovane da quattro anni. Mamma ne soffre ancora parecchio e, che sappia io, non ha ancora nessuno. Stasera mi sono fatto fare la peretta da lei e, nonostante lo stimolo fosse piacevolissimo, non mi e’ venuto duro. Tu che ne pensi? Ho provato di nuovo anche con la zia, lei ha solo 39 anni e un uomo fisso. Anche se me le fa con piacere, non mostra alcun interesse particolare... forse se mi vedesse in tiro....ma credo di essere un po’ bloccato con lei perche’ anche se lo stimolo e’ piacevole, il pisello si ritira proprio del tutto. Tu dici che e’ perche’ la zia e’ piu’ vicina di eta’, la meno vicina in termini di affetto e temo di piu’ un suo giudizio negativo. Si, hai ragione, ho ancora un certo timore che ne parlino tra di loro e che mi giudichino un pervertito. Devo prima arrivare ad essere in pace con me stesso. Credo pertanto che mi dedichero’ almeno per ora, completamente alla nonna. Con lei mi sento totalmente a mio agio e sono sicuro che se, purtroppo, non arrivassi al traguardo prefisso, non smetterebbe di volermi bene ugualmente. Dall’ultimo fatto ho evitato per un paio di giorni di parlare con lei. Ho fatto fatica perche’ le voglio davvero bene e non vorrei perderla. Sembra tutto cosi’ facile a sentirtelo dire. Al momento non ho davvero il coraggio di guardarla in faccia.

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…..una volta fatto il primo passo e’ stato tutto facilissimo. Dopo averle chiesto se era ancor a arrabbiata con me, mentre lei prima rideva e poi mi consolava, mi sedetti sulle sue ginocchia come facevo da bambino, la faccia contro il suo seno, ampio e soffice. Lei mi accarezzava la testa mentre mi confidavo e le dicevo di sentirmi strano per quello che mi succedeva, solo con lei. Lei mi chiese se mi piacessero le ragazze e io risposi di si e, sempre rispondendo alle sue domande, che avevo fatto delle cose ma non tutto….e cominciai a palparle una tetta…..che si, facevo dei giochetti anche con un mio compagno ma niente di speciale, ci toccavamo solo un po’…..aveva il capezzolo duro ma non cerco’ di togliermi la mano…poi contento che mi aveva perdonato mi alzai dandole un’ultima strizzatina con lei che mi dava uno schiaffetto sulla mano e dicendomi stupidone. Piu’ tardi si affaccio’ in camera chiedendomi come stavo. Le dissi che stavo meglio ma che se voleva farmi una peretta mi avrebbe fatto molto…piacere. Ridendo mi disse di prepararmi, aveva gli occhi lucidi, uno dei segni di cui mi hai detto. Mi metto tutto nudo e l’aspetto. Arriva, lascio che mi guardi e poi mi giro offrendole le chiappe, piegato sul letto. Ripeto la spintarella e il suo dito si infila a fondo. Stavolta lei non cerca di toglierlo, anzi lo muove e mi chiede se davvero mi piacesse. Io le chiedo se a lei fosse mai successo, prima mi da dello sciocco ma poi mi confida che mio nonno era pazzo del suo culone, al che io mi giro mostrandole come me l’aveva fatto venire di nuovo. Ride e mi ci da un colpo col dito poi mi spinge di nuovo giu’ per infilarmi la cannula e chiedendomi se lo avevo mai fatto con il mio amico, muoveva la cannula su e giu’. Dissi di no, che c’eravamo solo toccati i piselli. Sento l’acqua tiepida che mi riempie e la sua mano che mi prende le palle massaggiandole delicatamente mentre mi diceva che erano proprio piene e incitandomi a svuotarle. Mi girai a guardarla con il cazzo duro in mano, lei mi fa cenno di si guardandomelo fisso e leccandosi le labbra continuando a stringermi leggermente le palle. Quattro colpi di mano e me ne vengo in una sborrata colossale. Lei leva la peretta e se ne va senza una parola. Rimessomi a posto la trovo in cucina, indaffarata. Da dietro le prendo le tettone in mano, appoggiandomi al suo culone e, baciandola sul collo, la ringrazio. Lei mi scrolla di dosso e mi rimprovera di approfittarmi di lei che e’ vecchia, ma sorride compiaciuta. Cosa dici? Ci siamo? I tuoi suggerimenti sono stati perfetti. Hai ragione su tutto. Va be’ che siete quasi
coetanee…Oddio, ce l’ho di nuovo durissimo….


.......... lo so che e’ un po’ che non mi faccio sentire. Sono stato occupatissimo a manovrare la nonna. Non ho avuto il coraggio di lanciarmi in un colpo solo e cosi’ l’ho tirata per le lunghe. Ho seguito le tue istruzioni quasi alla lettera ma al rallentatore, lasciandole piu’ tempo, forse anche troppo, per pensare. Lo capisco che il tempo e’ proprio quello che bisogna togliere per lasciare che siano gli istinti piu’ bassi a guidarci ma, come ti ho sempre detto, io voglio molto bene alla mia nonnetta e non voglio che ci siano troppi sensi di colpa residui tra di noi. Voglio si renda perfettamente conto che solo la ricerca e conquista di piaceri proibiti ci sta legando a doppio filo e che non si senta in nessuna maniera costretta. Per questo ci ho messo tanto. Naturalmente senza la tua guida non ci sarei mai riuscito. Ora ti faccio un bel riassuntino sperando di farti “godere” come fai tu con me.
Presa la decisione sono partito in quarta. Alla prima occasione, solo in casa con lei, mi preparo sfregandomi per benino il buchetto con una stoffa ruvida, in modo da avere l’ano un po’ gonfio e arrossato. Aspetto che si prepari per la doccia e la seguo in bagno, lei in accappatoio. Dico che ho proprio bisogno del suo aiuto, che mi bruciava e, prima che potesse obbiettare, abbasso i pantaloncini e curvandomi sulla vasca, glielo mostro. Visto lo stato del mio buchetto mi chiede tutta preoccupata che cosa è successo. Le confesso che lo avevo “fatto” col mio amico. Ancora più preoccupata mi chiede se avevamo usato quei “cosi”. Dico di no, che volevamo solo provare che effetto faceva. Chiede se mi era piaciuto. Rispondo che era piaciuto piu’ a lui. Ora e’ ancora piu’ preoccupata.. Mi da del disgraziato poi mi fa girare e me lo prende in mano scappellandomelo. Nota subito le tracce (lasciate ad arte con un pochino di cioccolata). Comincia a sgridarmi che, quando si fanno certe cose, l’igiene e’
importantissima. Mi spinge nella vasca e aperto il rubinetto comincia a insaponarmelo. Solo allora comincia a rendersi conto di quanto e’ duro. Rallenta il movimento della mano e mi insapona per bene anche le palle e il buchetto spingendo dentro il dito. Gemo un pochino e lei ride dicendo che mi stava bene, fare quelle cose…. E’ curva davanti a me, l’accappatoio semiaperto, allungo la mano e acchiappo una tetta dicendo che se continua a sfregarmelo cosi’ ne avrei fatta un’altra di cosa. Smette di muovere la mano e, aperta la doccetta mi risciacqua. Poi mi dice di aspettare che vuole ripulirmi anche dall’altra parte. Ecco che arriva la peretta. Usa il suo sapone intimo e l’acqua calda. Appoggiato alla parete, seduto sul bordo della vasca, mi sego languidamente. Lei mi guarda, le tette penzolanti dall’accappatoio semiaperto. Mi da del porcello e mi fa girare, dito e poi la cannula, dentro fino in fondo, quasi da arrabbiata. Mi godo l’acqua calda che mi riempie. Quando la toglie mi rigiro e sempre segandomi lentamente la seguo al lavandino, mi appoggio dietro di lei e le prendo le tette in mano, il mio cazzo duro contro il suo culone. Si divincola un pochino, senza convinzione, mentre la bacio sul collo dicendole che mi fa impazzire, che voglio vederglielo quel suo bel culone. Senza staccarmi le tiro su l’accappatoio. Ora il mio cazzo si appoggia tra le sue chiappane morbide e bianche. Mentre lei debolmente protesta me lo riprendo in mano e in un paio di colpi glielo innaffio di sborra. Si arrabbia un pochino e, mentre le strofino la cappella viscida tra le morbide natiche, mi intima di ripulirla. Obbedisco, ma, invece di prendere una spugnetta, mi inginocchio dietro di lei e comincio a pulirla con la lingua. Devo tenerla stretta, vuole scappare che sono pazzo poi, improvvisamente, cede e, mormorando preghiere alla Madonna, lascia che la mia lingua si faccia strada la’ in mezzo, tra quelle chiappe che, ora lo sapevo, erano finalmente mie. Che visione, quel buchetto scuro ora scoperto dinanzi a me. Sento il suo odore e per la prima volta le vedo la ficona gonfia, coperta da pochi peli radi, grigiastri. Le schiocco un bacione proprio sull’ano e poi mi rialzo. La faccio girare e poi l’abbraccio, la bacio sulle guance e la stringo forte. Lei continua a darmi del pazzo. La bacio sulla bocca, velocemente, poi le chiedo di preparare un’altra peretta che l’avrei fatta io a lei. Poi mi siedo per svuotarmi del liquido che cominciava a premere. In quel momento avrebbe potuto ancora andarsene, non avrei piu’ insistito, invece si sistema l’accappatoio e comincia a mescolare acqua e sapone nel lavandino. Mi alzo e lei mi porge la peretta. Mi guarda negl’occhi, ma non dice piu’ niente. Negli occhi leggo il desiderio ma anche incertezza e timore. Le do un altro bacetto veloce sulle labbra poi prendo la peretta sussurrandole, sempre guardandola negl’occhi, che sarebbe stato bellissimo e che l’avrei fatta godere, che sarebbe stato il nostro grande segreto, che le volevo bene ecc. Alla fine sorride come se finalmente fosse arrivata alla decisione finale, mi bacia a sua volta azzittendomi e allungando una mano a palparmi l’uccello che si stava gia’ indurendo mi sussurra che si, aveva voglia di godere. Poi si gira curvandosi sul lavandino e, sollevando l’accappatoio, mi offre il culone bianco. Sono di nuovo eccitatissimo. Non ho crema a portata di mano, prendo la saponetta e gliela passo tra le chiappe. Non resisto e le strofino la cappella nel solco e poi piu’ giu’ tra le labbra della ficona gonfia di umori. Lei mugola continuamente, ripetendo quel mio dio che suona come un invito. Glielo appoggio sul buchetto, il mio dio si fa piu’ forte, dicendole che non vedevo l’ora di infilarglielo. Spingo leggermente sentendo la sua controspinta, ma mi faccio forza e mi ritraggo. Le separo le chiappe con una mano e spingo dentro il dito medio insaponato. Nessuno sforzo. Mugola. Unisco l’indice. Mugola e sospira. Li muovo insaponandola per benino, poi estraggo e infilo la pera. Nuovi sospiri accolgono l’acqua tiepida. Non e’ grande percui gliene faccio altre due. Poi mi metto nuovamente dietro di lei strofinandole nuovamente l’uccello tra le labbra della fica grondante. Faccio una fatica bestiale a resistere, non voglio ancora scoparla, voglio che sia lei a chiedermelo. Il mio dio e’ diventato un si mugolato in varie tonalita’. Le acchiappo le tette e gliele stringo, strizzandole dolcemente i capezzoli rigidi. Comincia ad ansare e mugolare piu’ forte e poi a tremare ed infine a godere. Grida il suo piacere aggrappata al lavandino mentre io la tengo stretta. Ora il mio dio e’ di nuovo forte e chiaro poi si rilassa un pochino e si rende conto di avere ancora la pancia piena. Si stacca da me e si siede velocemente cominciando a scaricarsi rumorosamente. Ridiamo. Mi avvicino a palparle nuovamente una tetta. Lei ricambia palpandomi le palle poi abbassa la testa per darmi un bacio sulla cappella imbrattata del suo sugo. Ora nei suoi occhi c’e’ solo voglia e libidine. Apre le labbra succhiandomi la cappella. Ora sono io a mugolare. Non voglio lasciarle il controllo. Mi stacco e, togliendole l’accappatoio, la invito ad entrare nella vasca. Entro con lei. Ci insaponiamo sotto la doccia, le mani cercano e si impadroniscono di ogni anfratto. Per la prima volta le tocco la fica, le sfrego il grilletto irrigidito, una piccola bacca dura che la fa fremere ad ogni tocco. Le dico che voglio scoparla e metterglielo anche nel culo. Lei risponde che non vede l’ora di sentirsi di nuovo un cazzo dentro. Si appoggia con la testa alla parete, spingendosi all’indietro. Con le mani si apre le chiappe offrendomi il buco ben insaponato e lavorato. Stavolta cedo e, prendendola per i fianchi la infilo con un colpo solo. Entro come un coltello nel burro. Un urlo seguito da un lunghissimo siiiiiii e inizio a pomparla. Lei si sfrega la fica con furia. Non resisto molto. Mordendola sul collo, ruggendo, con un’ultimo affondo le scarico nel budello una sborrata a dir poco colossale. Lei mi segue a ruota con un’orgasmo frenetico che la scuote talmente che faccio fatica a restare dentro di lei. Riprendiamo fiato e ci stacchiamo. Un rivolo di sborra le cola dal culo lungo la coscia. La sciacquo e poi le faccio un’altra peretta per ripu;irla anche dentro. Stavolta si accuccia nella vasca stessa e scaricandosi comincia a fare pipi davanti a me. Mi eccito di nuovo, tremendamente. Lei ride come una ragazzina. Ultima sciacquata e ci asciughiamo. Lei mi prende per l’uccello e, tirandomi dietro di lei, si avvia dicendo che e’ ora di andare di la’. Mi sa che adesso e’ lei in controllo. Mi fa sdraiare sul letto e mi monta…mi cavalca letteralmente, le mani che mi artigliano le spalle, le tettone che mi schiaffeggiano. Le acchiappo al volo ma sbattono troppo, mi sembra di essere appeso al battacchio di una campana. Mi tengo alle sue braccia, il letto sussulta sotto le sue spinte. Una cavalcata selvaggia. Digrigna i denti, urla, sbava persino. Un ultimo colpo, un ululato, mi schiaccia forte contro il letto sfregandosi violentemente poi si accascia, ansante e gemente, su di me. Lascio che si calmi un pochino poi mi estraggo da sotto, la faccio girare, mi posiziono tra le sue gambe e la infilo nuovamente tra i suoi sospiri e mugolii. La scopo lentamente, infilandoglielo tutto fino in fondo. Ora e’ lei che si ancora alle mie braccia, gli occhi chiusi, la bocca aperta, geme al ritmo dei miei affondi. Le sue gambe si chiudono sui miei fianchi. Aumento il ritmo mantenendo la pompata lunga e a fondo. Mai avrei pensato che alla sua età potesse avere ancora tanta forza. Risponde colpo su colpo spronandomi con i talloni e si sbatte sul letto…. Un vero terremoto. Se non mi avesse tenuto stretto con le gambe, mi avrebbe disarcionato. Una vera cavalla selvaggia. Urla e ringhia, sospira e chiede di più, più forte. Non si appella più a dio, ma vuole solo essere sbattuta. Chi avrebbe mai detto che una scopata potesse essere una cosa così violenta. Non che ne abbia fatte molte ma la mia esperienza era con un paio di ragazzette che aprivano le gambe e mugolavano al ritmo delle cappellate e non vedevano l’ora che fosse finita. Che libidine la nonna…… Le sue dita mi artigliano le spalle riportandomi sulla terra.. ha un aspetto terrificante, completamente disfatta sbatte la testa da parte a parte, la bocca aperta in un urlo silenzioso, nel raptus di un ultimo squassante orgasmo. Sento anch’io la spinta del mio piacere incombente e ruggendo la impalo a fondo scaricandole in corpo un fiume di sborra. Mi accascio su di lei e restiamo così per un po’ a riprendere fiato.


……….. verissimo, ora gira per casa senza mutande e alla prima occasione lo vuole in bocca. Almeno due volte la settimana ci sperettiamo per benino a vicenda e poi me la inculo. Le ho regalato un dildo che usa anche un paio di volte al giorno. Vederla con il dildo in mano ha risvegliato la mia voglia di avere il buchetto slargato e riempito. Le confesso che l’avevo imbrogliata con la storia dell’inculata col mio amico Gino e le racconto di te e Milu. Si eccita e ci masturbiamo a vicenda. Mentre gode, le chiedo di farmelo provare. Mi chino di fronte a lei slargandomi le chiappe Un secondo e mi trovo dentro due dita lubrificate nel suo sugo. Mi masturba l’ano a lungo dicendomi che me lo avrebbe fatto come a una scimmia e intanto si tiene il dildo a mollo nel ficone. Ammorbidito per benino il muscoletto mi fa sdraiare e si siede sulla mia faccia, le gambe sotto le sue ascelle. Sono tutto aperto e non mi fa aspettare. Sento la punta dura che spinge e subito il dolore lancinante…urlo il mio dolore nella sua fica gocciolante. Mi divincolo, ma lei me lo infila tutto….. male, bruciore. Lo lascia dentro senza muoverlo e mi massaggia l’uccello e le palle ridotti ai minimi termini, molli come dopo un bagno nell’acqua gelata. Il dolore è sempre forte, ma gestibile, il suo massaggio ridà un po’ di fiducia al mio cazzo che ricomincia a gonfiarsi. Aggiungendo continuamente saliva comincia muoverlo, pianissimo. Fa ancora male, ma ora lo sento…. Sembra infinito, mentre lo estrae e poi il vuoto, il mio ano boccheggia sulla punta che sta uscendo, cerca di trattenerla….. brucia ma lo voglio ancora dentro. Entra di nuovo, fa sempre male, ma ora la libidine di farmi inculare dalla nonna è più forte del dolore. I miei fianchi cominciano a muoversi per accompagnarlo e il mio cazzo è ormai duro nella sua mano….. e poi nella sua bocca. I suoi succhi mi colano in gola, bevo per non soffocare, la mordo e lei me la strofina sulla faccia. Nel bruciore sordo del mio culo comincia a farsi strada il piacere, un piacere diverso dal solito, che viene da dentro e si combina con quello solito del cazzo succhiato e masturbato. L’orgasmo arriva improvviso e potente, incontrollabile………..
………….. ho seguito ancora i tuoi consigli e mi sono procurato un dildo con le cinghie. Lo ha apprezzato moltissimo, dice che faceva fatica ad incularmi a mano ma ora era un vero piacere sbattermi, tanto più che la base dell’attrezzo le stimola il grilletto. Ormai siamo arrivati al punto che lo prendo in culo quasi quanto lo metto. Anche il passaggio dalla pera al clistere ha aggiunto un nuovo livello di piacere alla nostra routine. Stiamo studiando di come potremmo includere anche mia madre nei nostri giochi. Siamo sicuri che ha anche lei un grande bisogno di godere Qualche consiglio?

Racconto ripubblicato



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