Racconti Erotici > incesto > Manuela: Una figlia porcella*
incesto

Manuela: Una figlia porcella*


di MasterT2
06.12.2022    |    7.301    |    1 9.3
"Lavorale il buchino come sai fare tu..."
Ripubblicato a gentile richiesta.

Manuela - Al bagno turco con papa’

“Pero’ me lo avevate promesso!”
“Manuela, sei ancora giovane per andare in un posto del genere. Non c’e’ nessuno della tua eta’! E poi ti annoieresti a morte!”
“Mamma, fammi il favore! Almeno non prendermi per stupida! Lo so benissimo cosa succede la’ dentro! E se fosse cosi’ brutto, perche’ ci andreste cosi’ spesso?”
“E cosa succede la’ dentro? Non ci sei mai stata.”
“Papa’, in internet trovi qualsiasi informazione. E poi questo e’ abbastanza famoso in citta’. Dai su, lo sanno tutti!!”
“Diccelo allora, sentiamo! Cosa succede la’ dentro?”
“Si fa sesso papa’!! In mezzo al vapore, nella penombra, nell’anomimato, si fa sesso!! Ormai sono maggiorenne e se voglio posso farlo anch’io!”
“Certo tesoro che puoi! Ma tu sei ancora vergine! Le prime volte e’ cosi’ bello farlo col proprio ragazzo!”
“Mammaaaa!! Ma non voglio mica darla via! Voglio solo vedere. Sono curiosa! E poi ho sempre voluto fare il bagno turco! Dai su, che tanto lo so che voi vi divertite la’ dentro! Se non mi portate, ci vado da sola! E poi, non credo proprio facciate qualcosa di vergognoso!! Voi che avete sempre predicato sul sesso libero. Libero per tutti ma non per me?”
“Manuela, stai uscendo dal seminato! Noi non rinneghiamo niente, anzi siamo contenti che tu apprezzi il nostro stile di vita! Solo che portare nostra figlia in sauna non ha mai fatto parte della nostra idea di trasgressione. Ma hai ragione tu! Non facciamo niente di cui vergognarci. Anzi, e’ rilassante e ci aiuta ad affrontare gli stress quotidiani!”
“Oh papino davvero? Vuol dire che mi portate? Prometto che saro’ bravissima. Mi mettero’ in un angolino e non mi faro’ notare!!”
“Gia’ come se fosse possibile non notarti. Manuela amore, sei una bella figliola e avrai attorno una torma di moscerini!! Umberto, sei sicuro? Non so se riusciro’ a rilassarmi sapendola li’.”
“Amanda, non sono sicuro di niente! So solo che e’ coerente con la nostra filosofia di vita! Manuela e’ maggiorenne, vuole farlo, e va bene! Preferisco lo faccia con noi che trovarsi da sola in una situazione potenzialmente espolsiva! E’ pazzesco Amanda, lo so! Ma pensaci bene, e’ anche logico!!”
“Si, si papi!! Mamma, papa’ ha ragione! Dai, te l’ho detto!! Non voglio farmi scopare!! Lo prometto. Voglio solo vedere se e’ davvero cosi’ eccitante come dicono! Allora andiamo? Davvero? Oddio, grazie papa’. Mammina ti adoro!!
Qusta conversazione avveniva in una casetta unifamiliare di una cittadina di provincia dell’Italia settentrionale. In una regione famosa per la sua visione ed apertura nei confronti del sesso. Mi chiamo Manuela e sono, dicono, una bella ragazza mora. Diplomata a pieni voti, felicemente fidanzata, stranamente ancora vergine. Non per forza... se ne volessi, ci sarebbe la fila, ma per scelta. Come avrete capito in casa mia il sesso e’ visto come una cosa normalissima. I miei non hanno falsi pudori ed io sono cresciuta sapendo tutto e vedendo tutto. Trovare i miei a scopare in salotto o in cucina, non mi faceva nessun effetto. Sin da ragazzina ho giocato con gli uccelli dei miei amichetti e poi fidanzatini e lasciato che le loro mani rovistassero il mio corpo. Sono calda e godo moltissimo di tutto questo. Ma dentro no. Ancora no. Sto aspettando il momento giusto e so che quando arrivera’, lo sapro’. Oh si, la voglia ce l’ho! Eccome!! Ne ho parlato spesso con mamma, della sensazione che si prova ad essere totalmente femmina, piena del tuo uomo. Ma e’ proprio quello che sto aspettando. L’uomo!! Quello che fara’ scattare la molla. A Gerry voglio molto bene, ma per ora quella molla non l’ha fatta scattare... anche se ogni tanto ci prova!! Prima o poi, di sicuro, gliela daro’. Ma non la prima volta. Per quella voglio di piu’!!
Andare al bagno turco mi aveva sempre attirato. Loro lo frequentavano un paio di volte al mese, cercando di cambiare il giorno per non trovare sempre gli stessi!! Che ci si facesse sesso lo avevo scoperto da poco e la cosa mi intrigava. All’inizio pensavo che fosse un po’ come andare in posti nudisti, ma poi avevo capito la differenza. Leggendo di qua e di la’ mi ero fatta un’idea che mamma aveva piu’ o meno confermato! Insomma, la’ dentro si poteva arrivare a vere e proprie orgette!! Mentre una volta era il regno o quasi, di soli uomini, oggigiorno parecchie coppie si affacciano su quella scena e anche qualche signora avventurosa che vuole provare un certo brivido. Ancora non ci credo. Sto andando con i miei al bagno turco o sauna, la differenza non e’ poi granche’!! In macchina c’e’ silenzio. Di solito ridiamo e scherziamo, oggi la tensione si puo’ tagliare col coltello. A dir la verita’ ho le gambe molle, ma ormai sono in ballo. Mamma ha il viso preoccupato. Papa’ e’ una sfinge. Entriamo e l’inserviente alla reception mi guarda incuriosito, ma non fa domande. I miei sono conosciuti. Con le chiavi per gli armadietti entriamo. Dentro metteremo la nostra roba e troveremo asciugamani e il resto... perfino una confezione di preservativi. Mi si chiude lo stomaco. Nuda cammino dietro i miei per il lungo corridoio su cui si aprono stanzette con lettini per massaggi, e poi l’idomassaggio, in fondo la piscina. Attraverso questa entriamo nel bagno turco vero e proprio. Una stanza a gradoni immersa nel vapore. Non si vede a piu’ di pochi centimetri. Silenzio ovattato. Solo lo scrosciare dell’acqua. Nell’angolo vi e’ una cascatella che fa anche da doccia. Sembra non ci sia nessuno. Ci sciacquiamo e, nudi, ci sediamo sui gradoni. Dapprima mi siedo davvero nell’angolo dietro di loro, ma poi mi rendo condo di non vedere quasi niente e cosi’ mi intrufolo a fianco di mamma. Papa’ allora si sdraia sul gradone dietro al nostro. Faccio appena tempo a rendermi conto che girando appena la testa, mi trovo davanti il suo uccello. Una mano di mamma mi accarezza la coscia. Sono tesa e lei mi sussurra di rilassarmi. Un’ombra si avvicina. E’ un uomo. O meglio, un cazzo con attaccato, probabilmente un uomo. Mamma ha fatto un segno con la mano e lui si avvicina. Posso vedere il suo uccello crescere. Nessuno parla. Mamma allunga la mano e lo soppesa, poi lo stringe e lo sega leggermente, scappellandolo. Si drizza. Lo tira verso di lei, leva la mano dalla mia coscia e acchiappa le sue palle, poi se lo mette in bocca. Semplicemente. L’avevo vista qualche volta prendere in bocca il cazzo di papa’, ma oggi e’ diverso, Lo fa con decisione e comando. Una regina con lo scettro. Con la cappella in bocca lo mena velocemente. Lui non puo’ fare a meno di gemere. Sembra quasi che mamma abbia fretta. Lo mena facendoselo girare in bocca, veloce, la testa che segue il movimento della mano. Posso immaginare la sua lingua. Da dietro papa’ comincia ad accarezzarmi la schiena, la sua mano arriva a sfiorarmi il seno. Sento un brivido, ma sono presa dal pompino che mamma sta facendo. Bastano pochi minuti e il tipo si irrigidisce. Mamma lo leva di bocca e con la mano accompagna gli schizzi sul suo seno. Lo spreme per bene tra i sui gruginiti, poi lo lascia andare. Si gira verso di me.
“Visto com’e’ facile?”
“Wao.. l’hai fatto venire in un attimo!! Ma.. ti fai anche scopare?”
“Di solito no cara! A meno che non sia qualcuno dei nostri vecchi amici. Per scopare preferisco conoscere chi me lo mette. Beh, ora hai visto come mi diverto! Mi piace fare i pompini. Mi fa sentire in controllo, potente.”
La mano di papa’ continua ad accarezzarmi, giro l’occhio. Ha il cazzo duro. Papa’ si eccita a guardare mamma che fa le pompe? La mano di mamma torna sulla mia coscia, bene in alto. Il suo mignolo sfiora la mia fessura ed io socchiudo le gambe.
“Sei pronta?” mi sussurra.Dal vapore esce un’altra ombra, poi due anzi, tre. Si avvicinanano. Qualche segnale che non vedo ed eccoli a portata di mano. Mamma le allunga, li tocca tutti e tre. Sono gia’ duri. Li assaggia e poi si gira porgendomi il piu’ vicino. Rimango sorpresa ma solo per un attimo. Ma certo! E’ per questo che sono qui, mica solo per vedere mamma godere! Sapevo gia’ quello che mi aspettava. Anche a me piace succhiare cazzi. Lo faccio tutte le volte che posso, ma mai con sconosciuti. Ma ce l’ho in mano, bello duro, caldo e pulsante, e allora apro la bocca, e mi prendo tutta quella cappella. Sento un brivido di piacere scorrermi per il corpo. Si, sono porca come mia madre. Giro lo sguado su di lei che, un cazzo per mano, li succhia alternativamente. Mi dedico al mio. La mano di papa’ e’ sul mio seno contribuendo ai brividi. Guardo in alto ma il viso del padrone dell’animaletto che ho in bocca non si distingue. Chi se ne frega. Mi dedico al pompino. Succhio con ardore.Si, mi piace succhiare il cazzo. Il cazzo anonimo, succhiarlo solo perche’ e’ un cazzo!! Oddio , sta per schizzare, lo sento. Mi si sta gonfiando in bocca! Rapida lo tiro fuori . Giusto a tempo. Il suo sperma fiotta sui miei seni. Papa’ la spalma in giro. Il tizio si sposta per far posto a qualcun altro. Questo e’ bello grosso! Yummmm!! Di fronte a mamma c’e’ un negro che le ravana anche le tette. Cristo che sberla!! Chissa’ che gusto ha? Mamma pompa che e’ una meraviglia. Uuups, mi stanno toccando la fichetta. Aaahh, e’ sempre mamma! Mi rilasso e allungo una mano verso la sua. Un lago!! Accidenti, questo sta per venire anche lui! Bravo, spruzzamela tutta addosso!! Non sapevo che fosse cosi’ eccitante farsi sborrare addosso. I miei amichetti li succhio fino in fondo e me la bevo tutta!! Ci dev’essere la fila. Il negro di mamma e’ sparito e ce ne sono altri due. Ma anch’io ne ho gia’ un paio vicini. Due cazzi belli duri. Mi tocca levare la mano dalla fica di mamma. Due cazzi!! Il primo orgasmo della serata mi fa vibrare. Mi mordo le labbra e comincio a succhiare. E’ piu’ difficile con due. Mi trovo a scordarmi di quello che e’ fuori e tenerlo solo stretto. Va beh! Mica si lamenta!! Presto prendo il ritmo e succhio i miei due cazzi di buona lena. Uno dopo l’altro me li sento spruzzare addosso e un’altro brivido orgasmico mi assale. Tra un cazzo e l’altro perdo la cognizione del tempo. Non so quanti ne ho succhiato, se ancora tre o quattro, o di piu’. Improvvisamente mi ritrovo a bocca vuota, indolenzita, illanguidita. Sospiro. Sento ancora la mia fichetta pulsare, ma non sono soddisfatta. Non del tutto. Ne vorrei ancora.
“Mmmmmm, mamma, sono finiti?”
“Manuela, amore!! Ho paura di si! Hai goduto?”
“Mmmm, un po’!! Adesso so da dove ho preso. Mammina non sapevo che fossi una pompinara di questo calibro!! E tu? Hai goduto?”
“Brrrr, almeno tre volte!! Quando me li sento schizzare addosso non resisto!! E noi che credevamo di star crescendo una santarellina!! Tesoro hai succhiato da professionista!”
Mi guardo attorno. Guardo mia madre. E’ tutta sbrodolata dal collo in giu’. Non avevo mai visto i suoi capezzoli cosi’ lunghi e duri. Non resisto alla tentazione di toccarne uno.
“Mmmm, peccato che siano finiti!”
“A dir la verita’ uno c’e’ ancora!” e fa segno con la testa.
Ma certo!! Come ho potuto scordarmelo!! Il mio papino e’ qui col suo cazzo dritto. Guardo mamma con uno sguardo interrogativo. Fa segno di si. Mi lecco le labbra. Mamma si siede accanto a lui ed iniziano a limonarsi. La bacia dopo averla vista succhiare un esercito di cazzi. Deve amarla davvero. Mamma ce l’ha in mano. Meglio darsi da fare prima che cambi idea. Cambio posizione e ci sono sopra come un falchetto. Passa qualche ombra, ma stavolta nessuno fa loro cenno e se ne vanno. Mmmm, che buono il cazzo di papa’. Bello duro e gonfio! Mai avrei immaginato che questo sarebbe mai potuto succedere. Avevo qualche volta fantasticato sulle sue carezze, sentire le sue mani sul mio corpo nudo, i suoi abbracci, ma questo mai. Ora ho il suo cazzo in bocca!! Il cazzo di papa’. Sento un forte brivido scorrermi lungo la spina dorsale, un brivido che si trasforma in una stretta la’ sotto, dentro di me. Il mio corpo mi sta dicendo qualcosa. E’ ora mi dice!! Mettilo dentro! Sii donna!! Il cazzo di papa’. Lo succhio con voglia, con ardore, leccandolo tutto e risucchiandolo, beandomi del suo sapore maschio, di uomo eccitato. Le mie mani scorrono sull’asta, gli massaggiano le palle. Vorrei poterlo ingoiare tutto. La stretta dentro di me si e’ rilassata e ora un piacevole calore umido si sta diffondendo tra le mie cosce. Gemo e stringo le gambe. Dio come lo vorrei dentro!! Dentro? Si, dentro. Il cazzo di papa’ dentro di me!! Mi accarezza la testa, i suoi fianchi si muovono, non e’ piu’ immobile. Anche mamma mi accarezza la testa. Alzo gli occhi e i nostri sguardi si incrociano. Ci sorridiamo. Slinguo la cappella per lei e me lo rimetto in bocca. Cenno di assenso. Lui ha la faccia beata, ma sta stringendo i denti. Succhio e guardo lei. Lo sento pulsare, gonfiarsi, ci siamo! Questa non me la faccio certo spruzzare addosso. Voglio bermela tutta. Sono tutta un tremolio, un brivido di anticipazione, pronta ad esplodere assieme ai suoi schizzi. Un forte grugnito, la stretta della sua mano sulla nuca ed ecco il seme agognato. Dritto nella mia gola. Inghiotto veloce i primi fiotti e poi conservo il resto in bocca, voglio assaporarla, degustarla, sentirne ogni sfumatura. Densa, pastosa, insipida e .. poi non so piu’ niente. Comincio a godere. L’orgasmo mi squassa il ventre, il cervello. Le loro mani mi accarezzano, mi riportano alla realta’. Restiamo un attimo a coccolarci. Ci alziamo.
“Andiamo amore, guarda come siamo ridotte! Abbiamo proprio bisogno di una doccia.”
Ridendo come ragazzine ci portiamo sotto la cascatella. Lui ci insapona. Intorno altre ombre. Qualcuna vaga, altre si uniscono. Passando loro vicino ho visto il negro di prima che stantuffava dietro un altro uomo ed una signora circondata da almeno quattro cazzi con uomo. Usciamo e ci infiliamo nell’idromassaggio. L’acqua calda e gorgogliante mi fa rinascere e con questa, anche la voglia.
“Papino, ho deciso! Il mio primo cazzo deve essere il tuo! Non guardarmi cosi’, ti prego! La mia prima volta voglio che sia tu papa’. Mamma, che ne dici? Ti sembra una richiesta oscena? Ti sembra troppo?”
“Amore, anch’io sognavo di essere amata da mio padre, che fosse lui a farmi donna! Ti capisco. E ti invidio! Tu hai questa opportunita’ ed e’ giusto non te la faccia sfuggire. Non credo proprio che tuo padre riuscira’ a dire di no. Vero Umberto?”
“E chi riuscirebbe a farlo? Rendere donna la propria figlia e’ un sogno per ogni padre! Solo un sogno che raramente si avvera. Amore, se sei sicura di quelo che vuoi, saro’ felice e onorato di accontentarti.”
“Oddio papa’! Davvero? Oddio, non ci credo!. Mamma non sto sognando vero?”
“Amanda!! Adesso capisco! Mi hanno detto che c’era un’idrovora in giro oggi!! Li hai prosciugati tutti!”
“Lina!! Tesoro!! E’ un po’ che non ci vediamo!! Beh, ho avuto un’aiutino.”
“Ah si, vedo! E chi e’ questa ninfetta?”
“Ma come? Non riconosci Manuela? Meno male che sei la sua madrina!!”
“Manuela? Ecco perche’ mi sembravi famigliare!! Scusa tesoro, ma non mi aspettavo certo di vederti qui, coi tuoi.”
“Ciao, zia Lina. Non sapevo che anche tu frequentassi questo bel posticino.”
Risata generale!!
“Tesoro, Lina e’ la padrona qui!! Anzi, tanto che sei qui, Lina, avremmo bisogno di quella stanzetta segreta....”
“Ma certo!! E posso chiedere?”
“Beh, visto che e’ come se fossimo in famiglia, te lo possiamo dire!! Manuela, qui, ha deciso che lo vuole. Insomma, oggi dara’ l’addio alla verginita’.”
“Manuela! Sei piena di sorprese! Proprio oggi? Ma allora bisogna celebrare!! Vi mandero’ un bel rinfresco. E chi sara’... non mi dire!!! Il paparino?? Accidenti, questo si che e’ un giorno speciale!! Spero mi farete venire a dare un’occhiatina!! Waooo, questa si che e’ una notizia. Aspetta che lo dico a Massimo!! Faccio preparare tutto speciale allora!! Datemi dieci minuti!!”
E se ne va di corsa, tutta eccitata, con le tettone sballonzolanti. Zia Lina e’ la classica zia/nonna mediterranea, bassotta, fianchi abbondanti, pancetta, culone su due coscione robuste e due tettone sorrette ormai dallo stomaco, ma ancora cosi’ abbondanti che ti viene voglia di tuffartici n mezzo. Guardo i miei ancora un po’ frastornata.
“Massimo?”
“Ma si, Massimo!! Suo figlio!! Ma non ti ricordi piu’ la gente? Lina e’ una vita che se lo scopa. Da quando ha divorziato!”
“Si, e anche tua madre se lo scopa quando capita!!”
“Beh, tu non resti mica con l’uccello al fresco!! La Lina te lo tiene bene al caldo nooo?”
“Mamma, papa’! Ma siete proprio due porcelloni allora!! Magari fate sesso con tutta la parentela eh?”
“Tesoro, i tuoi nonni sono persone fantastiche. Ormai hanno i loro annetti, ma e’ sempre un piacere ospitarli!”
‘Mamma!! Ma allora ... il nonno? Te lo scopi?”
“Si tesoro!! Mio padre mi fa godere solo a sfiorarmi. Per questo ti invidio. Tu avrai il tuo dentro di te la tua prima volta!!”
“Oh mamma! E’ cosi’ eccitante parlare di sesso in famiglia. Scommetto che papa’ si scopa la nonna. Mi dovrete raccontare tutto daccordo!”
“Si amore, ma adesso andiamo. Lina ci sta chiamando.”
Seguo mamma lungo il corridoio. Passiamo di fronte ad alcune stanze. In una una coppia che scopa. In un’altra il negro, almeno sembra lui, sta affondando il suo nodoso randello tra le chiappe di una signora matura che uno, credo il marito, sta tenendo bene aperte. Ed eccoci nella stanza privata di Lina. Il letto al centro e’ grande, con un mucchio di cuscini. Sul tavolino un piatto di affettato, formaggi e un caraffone di vino. Lambrusco? Luci diffuse e calde. Noto subito, appese al muro, delle borse di gomma piene, con dei lunghi tubi attaccati. In un angolo una vasca con doccia. Lina mi abbraccia.
“Manuela, tesoro, come tua madrina dovrebbe toccare a me guidare il tuo primo cazzo, aprirti a lui... ma in questo caso credo che tua madre sara’ la piu’ approppriata. Amanda, e’ tutto pronto, verro’ a dare una sbirciatina e magari... una leccatina... adesso vi lascio, torno appena posso!”
Silenzio. Mi guardo intorno. I miei si tengono per mano e guardano me. Mamma sospira, sposta una poltroncina verso la zona piu’ illuminata. Poi da un cassetto estrae un cannellino di plastica e lo avvita in cima al lungo tubetto gomma di una di quelle borse. Sembrava un clistere.
“Mamma, ma quello e’ un ...”
“... clistere. Si amore. Adesso tuo padre ce ne fara’ uno. E’ la tua prima volta e dovrai essere pronta!”
“Ma mamma, il clistere si fa per... aaaaahh adesso capisco! Vuoi dire che papa’ mi aprira’ anche il buchino? Davvero papino? Me lo metterai anche nel culetto? E potro’ guardarvi mentre inculi la mamma, vero? Oddio, sono di nuovo eccitatissima. Mammina, dimmi cosa devo fare. Oddio papi, mi sembra cosi’ grosso. Non mi farai male vero?”
“Amore, e’ proprio per questo che ti prepariamo come si deve. Tua mamma dice che i miei clisteri fanno eccitare i morti, vero Amanda?”
“Manuela, non ti ricordi piu’ che quando eri piccola era senpre papa’ a farti le perette quando avevi mal di pancia? Gia’ da allora ti piaceva farti solleticare il buchino. Non ti sei mai tirata indietro. Anzi eri tu a chiederlo.”
“Si mamma, adesso che lo dici mi ricordo!! Papino porcellino, perche’ non me lo hai mai detto? Guarda quanto tempo e’ passato dall’ultima volta. Adesso dovrai farti perdonare!”
“Vorra’ dire che ti faro’ il clisterino speciale di papa’. Vieni quii, inginocchiati sulla poltroncina e spingi ben in alto il culetto. Brava, apri di piu’ le gambe e abbassa le spalle. Bravissima!! Amore di papa’, hai il culetto piu’ bello del mondo. Guarda Amanda che bel buchino. E la fichetta! Dio Manuela... hai una fichetta davvero deliziosa!! Amanda, dobbiamo fare un’asaggino! E’ l’ultima volta da vergine.”
“Si Umberto. Leccagliela bene, e anche il buchino! Tesoro, non ti dispiace se poi anche mamma te la lecca un po’ vero?”
“mmmm, noooo... leccatemi fin che volete!! Papi, che lingua che hai!! Nessuno me l’ha mai leccata cosi’. Oddio, odio, mi stai leccando il culo. Mammaaaa!! Il culo, papa’ mi lecca il culo. Che belloooo!! Papi,m i fai godereeeeee!!! Mmmmmmm. .... siiiii, papino, siiiiiii!!”
“Umberto, non essere egoista. Adesso falla assaggiare anche a me. Manuela tesoro, e’ un po’ che ho voglia di leccarti la fichetta. Avrei dovuto avere piu’ coraggio, Dovevo immaginarlo che sei una porcellina come noi. Mmmm, amore, d’ora in poi ce la leccheremo sempre.”
“Ohhh, mamma, siii, la tua lingua e’ cosi’ delicata!! Siiiii, anchio voglio leccartela!! Non ho mai leccato una fica. Ooooohhhh che belloooo!! Mamma siiiii!!! Oddioooo! Mamma, mamma, ma tu e la nonna ve la leccate? Ooooohhhhh!”
“Si amore, tutte le volte che possiamo! Mmmm, stai proprio sbrodolando. Dai, vienimi in bocca.”
“Ooooohhhh mamma, siiiii, ecco. Vengo di nuovo. Ti schizzo in boccaaaa!! Diooooo, godoooooo!!!”
“Vieni Umberto, e’ tutta tua adesso. Lavorale il buchino come sai fare tu. Magari intanto te lo succhio un po’.”
“Meglio di no Amanda. Non voglio correre rischi. Oggi c’e’ del lavoro serio da sbrigare e un sacco di buchi da riempire. Meglio se tu le massaggi per bene il pancino. La fara’ godere di piu’.”
Ancora molle e languida dall’ultimo orgasmo, cosi’ tutta aperta davanti a lui, sento una leggere pressione sul forellino. Che brividi! Sento fresco, sta usando una crema. La pressione cresce, sospiro e plop... il dito entra nel mio buchino. Gemo di piacere mentre il dito si fa strada lento, muovendosi circolarmente. Lo sento muoversi su e giu’. Sapevo che un sacco di gente godeva a farsi lavorare il buco, ma che fosse cosi piacevole e poi, il dito e’ di papa’ e sono tutta aperta per lui. Con una mano me lo tiene aperto e con l’altra lavora il buchetto a suo piacere. Non riesco a trattenere i gemiti. Lo leva. Per un’attimo mi sento vuota, poi mi spinge dentro qualcos’altro. Dev’essere la cannula. Si, ha aperto l’acqua. Sento il fiotto tiepido scorrere dentro di me, mi sento riempire. Le loro mani sono su tutto il mio ventre e mi sfiorano a turno la fica, ancora gonfia e sensibile dai precedenti orgasmi. Sono tutta un brivido. Dio, non so se ce la faccio, mi sento piena. Se ne sono accorti perche’ il flusso cessa. Mamma mi dice di usare pure la vasca che poi sarebbe seguita la seconda parte. Faccio veloce, non voglio perdere tempo. Papa’ mi aspetta con la cannula in mano. Mamma glielo sta leccando. Stava sgocciolando, mi dice!! Stavolta mi sistemano seduta, sdraiata il piu’ possibile. Mamma mi aiuta ad alzare le gambe e tenerle aperte e piegate indietro il piu’ possibile. Sono ancora piu’ aperta ed esposta di prima. Ieri sarei stata imbarazzatissima, ma oggi... oggi no! Anche la mia fichetta e’ tutta aperta adesso. Papa’ la sfiora, mi stuzzica il clitoride scappucciato, vi passa sopra la punta della cannula. Brividi. Il suo dito torna al mio fiorellino, lo forza dolcemente e ripete, lentamente, il lavoro di prima facendomi impazzire. Mamma mi accarezza il seno, gioca coi miei capezzoli, brividi si aggiungono ai brividi che gia’ mi fanno fremere, sobbalzare perfino. Mugolii incontrollati lasciano le mie labbra. Il dito esce e di nuovo la cannula entra. Di nuovo il liquido caldo mi inonda, mi riempie. Le loro mani lo guidano in ogni anfratto facendomi sentire coccolata, amata. Qualsiasi cosa succeda, mai potro’ dimenticare le loro mani sul mio corpo. E ad ogni passaggio una strusciata al clitoride, una passata lungo le labbra aperte, una sfiorata al mio fiore spalancato. Sono piena, ma ancora resisto. Papa’ e mamma si scambiano un bacio incrociandosi sul mio corpo. Il flusso termina. Le mani cominciano a frugarmi piu’ insistenti, si impadroniscono del mio grilletto completamente scappucciato ed esposto, labbra tormentano i miei cappezzoli, le sensazioni sono devastanti, tormentose, brividi e fremiti si sovrappongono, il liquido preme dentro di me, ma anche l’orgasmo si fa strada ed esplode. Urlo il mio piacere a piena voce, sussultando sulla poltrona, a stento trattenuta dalle loro mani. Mani che accompagnano gli spasmi in aggiunta ai loro baci. Lentamente torno coi piedi a terra e la realta’ si fa strada. Mi devo alzare, devo liberarmi. Ho le gambe molle. Mamma mi sostiene e mi accompagna alla vasca. Mamma mi massaggia mentre ancora scossa dall’orgasmo, mi libero. Intanto papa’ ha preso dal cassetto un’altra cannula, questa piu’ grossa, lunga almeno quindici centimetri. La guardo preoccupata.
“No tesoro, questa e’ per tua mamma, almeno per ora. Vieni, che mentre riprendi fiato facciamo un bel clistere anche a lei. Anche a tua madre piace farsi riempire la pancia.”
“Oh, si, papino! Voglio vedere mamma tutta aperta. Sai, non immaginavo si potesse godere tanto col clistere. Forse il fatto di essere tutta esposta ai tuoi occhi, e le tue mani.. mmmmmm, papi se ci penso! Mi vengono ancora i brividi. “
“Esatto tesoro, credo tu abbia capito il punto. Il fatto e’ proprio quello di offrirsi aperti ed esposti, completamente, allo sguardo e al tocco di qualcuno. Dipendendo da chi e come, puo’ essere davvero eccitantissimo. Tua madre adora quando glielo faccio, ma quando glielo fa suo padre, si scioglie. Mentre io ho un effetto fortissimo su tua nonna.”
“Hei, ma allora vi fate tutti il clistere e scopate come ricci, e io non ne ho mai saputo niente. Non e’ giusto!!”
“Vuol dire che siamo stati bravi e discreti. Ora potrai recuperare il tempo perduto.”
“Mmmm, dici che potro’ scoparmi il nonno?”
“Perche’ no. Tutto e possibile. Sono sicura che appena glielo diremo non vedra’ l’ora.”
“Davvero? Dici che piaccio al nonno?”
“Tesoro, tuo nonno e’ un vecchio mandrillone. Una fichetta come la tua, lo mandera’ senz’altro su di giri.”
“Mammina!! Sono di nuovo tutta bagnata!! Dio che famiglia di porci!! Accidenti mamma, che ficona che hai. Non ti avevo mai vista cosi’. Guarda papa’ come le esce fuori il grilletto. Sembra la punta di un cazzino! Posso? Te lo tocco mentre papa’ ti fa il clistere.”
“Si, amore, si, fregami il clito, mi fai impazzire!! Dai Umberto, riempimi. Fatemi godere!”
Non avevo mai contemplato far sesso, nel vero senso della parola, con un’altra donna. Si, da ragazzina avevo avuto le solite esperienze, curiosita’ piu’ che altro, con amichette varie. Ma adesso sento proprio desiderio di abbeverarmi alla fica di mamma, farla mia, farla godere, ed allo stesso modo ho un bisogno impellente di sentire le sue labbra su di me, i suoi baci, le sue carezze. Papa’ le apre il buchetto con due ita e vi spinge dentro la cannula. La muove su e giu’ come fosse un dildo, e mamma freme. Vedo la sua fica aperta pulsare come un’ostrica viva. La tocco. Si contorce. Papa’ apre l’acqua che entra prepotente. Ne sento il flusso sotto le mie dita. Mamma geme e s’inarca. La massaggiamo. Acqua chiusa. Si rilassa. La cannula si muove dentro di lei, le mie dita sul suo clito, entrambi le massaggiamo il ventre. Geme di piacere. Papa’ apre ancora l’acqua, piu’ dolcemente. La lascia fluire un po’ e poi chiude. Dolcemente estrae il cannulone. Mamma si irrigidisce un’attimo e poi si rlassa di nuovo. Lungo dolce massaggio. Ci occupiamo anche del suo seno, dei suoi lunghi cappezzoli rigidi, talmente duri da dolerle quasi. Mamma geme, freme, poi le sue mani si chiudono sui suoi seni premendoli e geme piu’ forte. Alzo gli occhi. Papa’ si e’ portato tra le sue gambe e sta puntando la cappella ben unta sulla sua rosellina. Oddio, sta per incularla. Sento di nuovo nodi stretti nelle mie parti basse. Spalanco gli occhi. Il cazzo di papa’ si fa strada lentamente nel culo di mamma. Lo vedo aprirsi per accoglierlo, come al rallentatore, e poi sparire, lentamente, risucchiato dentro di lei. Mamma geme forte. Ora il cazzo e’ tutto dentro di lei, ma papa’ resta immobile. Mi fa cenno.
“Amore, vieni a sentirlo dentro. Se le metti le dita dentro lo potrai sentire muoversi.”
Mi lecco le labbra improvvisamente asciutte. Spingo due dita nella fica fradicia. Si, sotto il leggero strato di pelle posso sentire la sua durezza. Si muove piano. Si. Lo sento. Che sensazione!”
“Manu, amore, di piu’! Mettine di piu’, riempimi!” Geme mamma spingendo contro la mia mano.
“Tutta, mettile tutta la mano!” mi sussurra papa’ e mi spruzza sopra del gel da una bottiglia apparsa come per miracolo. L’ho visto fare in un filmino. Mi lubrifico bene la mano poi le metto dentro prima tre e poi quattro dita. Lui si e’ fermato e sta tutto dentro di lei. Muovo le dita dentro e fuori, poi di lato, le faccio girare. Mamma mugola e geme di piacere, sempre muovendo i fianchi. La estraggo e aggiungo il pollice tra le dita a cuneo e spingo dentro girando il polso. Sono dentro. Tutta dentro fino al polso. Dentro la fica di mia madre che mugola forte. Apro le dita dentro di lei che mi incita, le sembra di avere un polipo dentro. Il piacere la scuote. Sotto le mie dita accarezzo attraverso di lei il cazzo di mio padre che ricomincia a muoversi. Cerco di stringerglielo. Posso sentire le sue bozze, il bordo della cappella. Mamma comincia a gridare, sta per venire. Il liquido dentro di lei, il suo cazzo piantato nel profondo del culo, la mia mano che le sconvolge la fica, e’ troppo. Mamma esplode in un orgasmo vulcanico inarcarcandosi e urlando di piacere. Mi accorgo che con l’altra mano le sto strizzando il clitoride. Facciamo fatica a tenerla. Ci riusciamo solo per il fatto che siamo entrambi dentro di lei. Ruggisce e sbraita, sbava persino, totalmente presa dal parossismo di un’orgasmo devastante. Mi dira’ poi che mai aveva goduto cosi’ prima, anche se lo aveva gia’ fatto. La mia mano dentro di lei che giocava col cazzo di mio padre, l’aveva fatta uscire di testa. Calmatasi, ci ritiriamo lentamente dal suo corpo ancora ansante. Prima la mano, poi il cazzo. Molto lentamente. In due dobbiamo poi accompagnarla alla vasca e sostenerla mentre si libera. La sciacquiamo con la doccetta girando l’acqua sul freddo. La sferzata la fa riprendere.
“Vieni amore! Ora tocca a te. Sei pronta?”
“Si mammina!! Prontissima! Sono tutta un formicolio!! Sai, e’ stato troppo eccitante vedere il tuo buchetto aprirsi e il cazzone di papa’ entrare dentro. Troppo , troppo, eccitante. E poi quando l’ho sentito con la mano.. Dioooo, che sballo!! Papa’ mi devo mettere come la mamma? Me lo metti prima nel culetto?”
“Tesoro, il tuo buchino e’ ancora stretto. Papa’ devo andarci piano o ti fara’ male. Pero’ si, vedrai che con un po’ di pazienza te lo godrai tutto dentro. Vedrai che bello!”
“Gia’, e’ vero!! Chissa’ quante volte ti sei fatta inculare tu!! Mammina, e’ stato papa’ il primo ad aprirti il sederino? Ti ha fatto male? Ho visto come te lo sei goduta prima. E il nonno? Ti incula anche lui?”
“Ma, si, ogni tanto! Ormai il nonno ha una certa eta’ e tua nonna vuole ancora la sua dose. Va beh che tuo padre non gliene fa di certo mancare! Vedrai che bello il cazzo del del nonno. Un po’ cortino, ma bello grosso!! Vedrai come ti tappa!!”
“Mammina, io mi devo ancora aprire e tu mi vuoi gia’ tappare? Papa’ se non me lo infili comincio a gridare!”
“Giusto. Basta chiacchiere!! Qui c’e’ un culetto che spasima! Ecco amore. Cominciamo con le dita. Stavolta due.”
“Ahia! Ehi, piano papino. Uhhh, hai ragione tu! Se due dita me lo stirano cosi’ immagino la tua cappellona! Oohh, adesso va gia’ meglio!”
Papa’ leva le due dita e poi mi infila gli indici di entrambe le mani incominciando a, letteralmente, slargarmi il buchetto. Ad ogni tiro sento la fica fremere. Mamma comincia ad occuparsi del mio clito. Lo fa uscire tutto fuori e me lo lecca. Scossa elettrica. Adesso nessuno parla e si sentono solo i miei gridolini e gemiti vari.
“Eccomi quaaa!! Ragazzi non avete ancora finito vero? Mmmm, Umberto, da come ce l’hai gonfio direi che devi ancora fare “lu fatto”!! Eh, eh, eh!! Ve la state preparando per bene eh? Amanda, perche, non la fai leccare un pochino a me. Almeno potro’ dire di averla assaggiata quando era ancora verginella!! Non ti dispiace vero tesoro se zia Lina te la lecca un pochino?”
Cambio della guardia sul mio grilletto. Lina succhia che e’ un piacere e non solo, mi infila la ingua nella fica che sta sgocciolando. Se non fossi concentrata sulle dita che mi ravanano il culo, avrei gia’ goduto. Gia’, il culo. Papa’ me lo sta aprendo di brutto. Me lo sono sentita un po’ strappare, ma poi me lo ha leccato tutto. Me lo ha preso addirittura inbocca e risucchiato come fosse una caramella! Ora le sue dita filano che e’ un piacere. Credo sia arrivato a metterne tre.
“Credo che sia pronta amore! Lina, cara, spostati che adesso Umberto le apre il culetto. Manuela, adesso mamma ti spinge il cazzo di papa’ nel buchetto. Quando senti la punta, prendi un bel respiro e spingi forte. Non ti preoccupare che dentro non c’e’ niente. Daccordo?”
“OK mamma. Respiro e spingo forte. Zia Lina, tienimi la mano, ti prego. Eccolo, eccolo lo sento. Il cazzo di papa’... Oddiooooo!!”
Guardo in giu’. Eccola li mamma. Ha il cazzo di papa’ in mano e lo sta guidando sul mio buchino che sta aprendo con due dita dell’altra mano. Come sento la cappella cominciare a premere, respiro forte e spingo, spingo di brutto e ... plop... Ahiahhhhhhh, che male!! Lancio un urlo di dolore. Papa’ si ferma. Sento dentro quella presenza che mi ha appena ferito. Il mio sfintere cerca di strangolarlo. Li ascolto. Mi devo rilassare, non stringere. Prendo un’altro respiro. Ho mani sulla fica e sulle tette. Gli stimoli di piacere contrastano quello del dolore. Spingo di nuovo e subito lo sento entrare, ancora, ma quanto ce n’e’? Sento i peli di papa’ contro le natiche. Ce l’ho tutto dentro. Urlo di nuovo. Stavolta e’ piu’ la gioia di averlo dentro. Tutto dentro, il cazzo di papa’. Pero’ un po di male lo fa!! Cerco di rilassarmi. Brucia. Le parole e le mani di mamma e zia aiutano. Chiudo gli occhi. Mi concentro sul cazzo. Papa’ mi sta inculando. Mi ha rotto il buchetto. Ho il suo cazzo tutto dentro il pancino. Si muove, il mio muscoletto ribelle si e’ rilassato. Haih, se stringo mi fa male. Lo lascio uscire. Che sensazione da favola! E’ lunghissimo, non sembrava cosi’ lungo! Uuups, sta uscendo! No papa’, non levarmelo, mi piace troppo. Oooohhh, adesso torna dentro. Urlo.
“Siiii, papi, siiii, inculamiiiii!!! Dai. Mi piace papino. Daiiiiii!!”
“Senti la piccola Umberto? Dai, daglielo che si e’ ripresa! Amanda, guarda come lo prende bene. Vedi come lo fa entrare? E tu che avevi paura!! Guarda come se lo gode nel culo la porcellina!! Dai, dai che la facciamo godere!!”
“Si, Lina. Apriamole tutta la fichina, guarda come boccheggia!! Sta colando la porcella. Prima mi ha fistata come se lo avesse sempre fatto. Ho goduto da pazzi!! Tra un po lo faremo anche a lei!! Porcellina della mamma!! Non vedo l’ora di aprirti tutta!! Oddio, Lina, guardala, guardala come pulsa. Dai Umberto inculala, inculala che gode!”
Sono persa nel mio mondo fatto di piacere, una punta di dolore ancora quando lo stringo un pochino per sentirlo bene mentre esce. Un mondo fatto di cazzo, cazzo che mi apre e mi sfonda, che mi allarga ed affonda. Voci suadenti, mani esperte, capisco poco, ma il tono e’ altamente erotico. Si mamma, si papa’, saro’ il vostro giocattolo. Insegnatemi tutto, fatemi tutto, fatemi godere. Siii. Voglio godere. Sento l’orgasmo montare dentro dime e mi abbandono alle sue spire. Sento un urlo bestiale. Sono io? Sono io che grido il mio piacere? Il mio corpo non risponde. Il mio cervello si e’ concentrato la sotto, tra le gambe e pulsa mandando forti scosse in tutti i nervi, tendini, muscoli. Tutto si muove fuori controllo in un parossismo di immenso piacere. Solo una piccola parte di me e’ rimasta lucida e continua a ripetermi: “Manuela, hai il cazzo di papa’ nel culo. Ce l’hai tutto dentro. Papa’ ti sta inculando!” Urlo e mi sbatto sul letto completamente sopraffatta. Non credo di aver perso i sensi, ma improvvisamente mi sento totalmente spenta, come riemergendo da un lungo sonno. Lentamente i miei sensi riprendono a funzionare dopo il corto circuito. Sono a letto, si, e c’e’ gente. Siii, mamma e papa’. Siiiii e papa’ ha il suo bel cazzone duro tutto nel mio pancino. E’ vero, non era un sogno!! Le loro voci di ventano intellegibili. Mi dicono che sono stata bellissima, che vedermi godere e’ stato bellisimo e le loro mani mi accarezzano, le loro bocche mi baciano. Papa’ si muove, Si sta sfilando. No, papi, no! Lo voglio ancora! Zia Lina si sdraia a fianco a me, mi tira su di lei e mi prende tra le braccia. Mi rilasso contro l suo corpo morbido e caldo. Una speciale poltrona. Da dietro mi abbraccia e mi sostiene, mi aiuta ad alzare le gambe. Papa’ e’ inginocchiato li’ davanti a me. Mamma prende il suo cazzo in mano e lo fa strusciare contro la mia fichetta. Su e giu’ lungo il taglio, come un grosso pennello. I miei sensi ancora annebbiati dal precedente orgasmo si scuotono. Una nuova, differente scossa li risveglia. Come se fossi fuori di me, mi sento urlare.
“Oh si, papino, siii, dammelo tutto. Si, scopami, chiavami! Fammi donna, fammelo sentire dentro. Riempimi. Lo voglio papi, lo voglioooooo!!!”
E papa’ me lo da. Anche lui e’ al culmine. L’istinto primordiale di possedere la fanciulla vergine prende il sopravvento e anche se un po’ trattenuto dalla mano di mamma, papa’ spinge, spinge a fondo. Non sento il dolore, lo ignoro, sento solo il cazzo, il suo cazzo infuocato che si fa strada nel mio corpo. Il mio corpo che e’ pronto, totalmente pronto a riceverlo. I miei fianchi si muovono da soli e gli corrono incontro. Un lunghissimo attimo ed e’ tutto dentro di me. Sono sua. Sono donna!! Le mie gambe si chiudono in una morsa dietro di lui e i nostri fianchi danno inizio alla danza piu’ antica che esita. La danza dell’amore, del piacere, del sesso, della vita!!! In un attimo capisco tutto. Poi, comincio a godere!!!

Manuela continuera’ a raccontare le sue esperienze, dedicandole a tutte quelle che trovano nei cazzi di famiglia il completamento della loro sessualita’. Padri e nonni, zii, figli e nipoti. Volete condividerle? Avete provato l’ebbrezza dell’incesto? O vorreste provarla? La sognate? Scrivetemi, vi aspetto. [email protected]
Master T
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Manuela: Una figlia porcella*:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni