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Tra moglie e marito - 2


di MasterT2
05.02.2020    |    17.573    |    11 9.9
"Vedi, me la devi dare, devi essere tu ad offrirti!” “Stefano, mi sento così oscena! Mi vedrai tutto! Ohhh, ooooohhhhh siiiii..."
Tra moglie e marito – 2

Racconto ripubblicato

Giusto il tempo di rivestirci che appena seduti a tavola, ecco arrivare Elvira.
“Agnese! Ciao Stefano. Agnese, non sapevo avresti pranzato qui. Volevo dirti un paio di cose!”
“Vieni pure Elvira. Stavo aiutando Stefano a fare un po' di pulizia. Così ci siamo fatti una frittata. E' un sacco che non chiacchieriamo un po'. Dai, vieni, siediti e mangia qualcosa anche tu. E' bella grossa. Cosa volevi dirmi?”
“Può aspettare, dopo, cose nostre! Mmmmm, cipolle e spinaci. Buona! La mangio volentieri. Non mi sono ancora preparata niente. Aspettavo di vedere cosa facevi!”
“Stefano, guarda che un bicchier di vino possiamo bercelo sai! Non dobbiamo mica guidare! E se ci fa abbioccare, sciacceremo un pisolino. Vero Elvira?
“Giusto Agnese. Un bel bicchiere concilia tutto.”
Tra una chiacchiera e l'altra vuotiamo la bottiglia. Mi lasciano con i piatti da lavare e se ne vanno. Le sentio salire di sopra parlando a voce alta. Hanno lasciato la porta aperta. Vado a chiuderla e sento Elvira che dic:
“Agnese, devi venire ti dico. Non ci crederai mai! Daniela mi ha dato quel disco che stava guardando Stefano e mi ha detto di imparare e divertirmi con suo padre!”
“Va bene, va bene Elvira. Sono anch'io un po' curiosa di vederlo!”
Decisamente il vino stava facendo effetto. Non si accorgono che stanno urlando? E hanno lasciato aperto anche sopra. Istintivamente salgo anch'io, voglioo sentire i loro commenti. Guardingo, farsi beccare in fallo un'altra volta sarebbe stato proprio da scemo. Entro e mi sistemo giusto a lato della porta. Non le vedo ma posso sentire tutto.
“Vieni Agnese, siediti qui. Vediamo un po' cosa dovrei imparare. Dici che faranno delle zozzerie?”
“Se mi ricordo bene, mi sembra proprio una di quelle cose porno! E poi ti ricordi Stefano, vero?”
“Non farmici pensare, lasciarsi andare così. E io che lo vedevo così bene. Ecco, guarda, cominciano. Così lo facevo anch'io da ragazza!”
“Con Giò? Mi ricordo che avevi un certo seguito! Qualcosa che non mi hai mai detto?”
“Agnese, ma cosa dici! Lo sai benissimo anche tu cosa si faceva coi ragazzi! Ci siamo sempre dette tutto no?”
“Io credo di sì, almeno da parte mia. Hai fatto anche questo?”
“Oddio Teresa, noooo, in bocca? Mai! Come potrei baciare mia figlia?”
“Da quello che mi risulta, lei ci bacia senza preoccuparsene!”
“Daniela? Oddio Teresa. Mi ha detto che lei le fa queste cose! Dici che è vero, non farà tanto per farmi arrabbiare?”
“Non credo proprio! Sai, le nuove generazioni non sono come noi. Vedono tutto in modo differente!
E da quello che mi ha detto Stefano, credo proprio che lo facciano davvero!”
“E adesso? Guarda Agnese, la sta leccando là! Ma come fanno! Guarda, guarda, la lecca anche sotto! Oddio che sporcizia!”
“Elvira, sono sicura che gli attori si lavano per bene. Cosa non sappiamo è quanto gli piace davvero! Per gli uomini è facile, in fondo non possono nasconderlo, ma le donne, chissa?”
“Vero eh? Ce l'hanno grosso, vero! Sai che è un sacco di tempo che non tocco Giò?”
“Stavo pensando la stessa cosa, lo facciamo spesso, ma fa tutto lui! E tu?”
“No, tanto spesso no. Credo che Giò stia perdendo interesse. Si, mi cerca, ma sai, non posso mica fargli credere che ne ho voglia! Così, ogni tanto ho mal di testa o sono indisposta! Tu invece, ci stai sempre?”
“Veramente si. In fin dei conti se lo merita povero Francesco. Almeno il suo diritto di marito non glielo voglio togliere. E poi non è che mi dispiace proprio. Certo, che se mi facesse gridare come quella! Va beh che se anche fosse bisognerebbe mordersi le labbra coi figli nell'altra stanza. Vero?”
“Si, una volta qualche brivido me lo dava. Ora a dir la verità non vedo l'ora che finisca! Ma guarda un po' quelli! Se lo facessimo noi saremmo tutte rotte.”
“Mi sa di si. Però a sentir parlare in giro, si parla molto di tutte quelle posizioni. E guarda come ci danno dentro. Deve arrivargli nello stomaco!”
“Pensi che sia bello così forte? E quanto durano?”
“Elvira, quelli sono attori allenati. Non fanno altro tutto il giorno! Per forza vanno come treni. Certo che... magari se mio marito ci stesse un po' di più, appena comincio a sentire qualcosa, lui scarica ed è finita! Elvira. Ma tu hai mai avuti un orgasmo?”
“Che domande Agnese! Ma certo che mi piace far l'amore con mio marito. Certo che, così, se si gode così, allora io non credo che ho mai goduto davvero! Agnese, Agnese, guarda dove l'ha messo! Ma, ma, ma è peccato mortale!”
“Mi sembra che fosse il lato preferito nei conventi! Cara Elvira mi sa che ci siamo perse qualcosa per strada. Forse fa bene Daniela a farsi sotto senza badare alle tradizioni.”
“Detto così Agnese penso tu abbia ragione. Abbiamo perso il treno? Pensi che Daniela lo faccia anche, ehm, dietro”
“Io credo di si Elvira. E per il treno io penso che siamo ancora a tempo ad assaggiare qualcosina anche noi.”
“Agnese! Cosa vuoi dire? Non ho nessuna intenzione a cercarmi un'amante.”
“E chi parlava di amanti? Io sto pensando che se ci mettiamo magari un po' d'impegno potremmo fare qualche esperimento coi nostri mariti. Pensi davvero che si tirerebbero indietro?”
“Sono uomini, sono tutti porci. E poi? Non ci rispetterebbero più e ci tratterebbero da donnacce.”
“Io penso che valga la pena correre il rischio. In fin dei conti Stefano e Daniela si vogliono bene davvero. Non vedi come tubano. E se lo fanno loro, perchè non noi. Elvira, non dico mica di fare subito cose turche, magari non ne saremmo capaci. Ma qualche toccatina in più, qualche cosa di diverso, sai potrebbe stimolare!”
“Ma sentiti. Proprio quello che diceva tuo figlio. Non sarà che sotto sotto ha preso dat te?”
“Ah si, e allora tua figlia da chi ha preso?”
“Accidenti, guarda adesso! Sono gli stessi due di prima ma hanno una donna diversa.”
“Mi sa cara Elvira che quella adesso se li fa tutti e due!”
“Figurati, sarebbe proprio...Mi sa Agnese che hai ragione. Madonna santa, due in una volta! Uno per mano! E adesso li lecca assieme! Non vorrà mica anche...”
“Uno davanti e uno dietro Elvira!”
“Mio Dio Agnese. Io non ce la faccio più. Penso di aver bisogno di un bel bagno. Mi sento così, sporca!”
“Anch'io mi sento un po' agitata. Penso che andrò a sfaccendare un po', tener la mente occupata fino a stasera!”
“E stasera?”
“Stasera voglio proprio vedere cosa farà Francesco!”
“Me lo dirai?”
“Ma sì, in fondo non abbiamo segreti noi. Cosa fai, lo togli?”
“Certo, non voglio mica che lo trovi Giò. Magari tra qualche giorno vediamo il resto. Ti chiamo!”
“Certo, chiamami!”
Stanno per uscire. Corro fuori e aspetto mia madre di sotto.
“Mamma, accidenti, dovevi andare a fare il bagno con lei!”
“Stefano, ma come... ci hai spiate vero? Come il bagno con lei!”
“Ma sì, non hai visto com'è eccitata. Nel bagno, tutte e due nude, magari una mano lava l'altra e tutte e due lavano la patata.”
“Stefano, sei proprio un porcello sai! Ma come puoi pensare. Siamo due donne e amiche da una vita!”
“Mammina, non mi credi ancora vero? Vedrai che ho ragione. La prossima volta, se è il caso, prova e poi mi saprai dire. Ma devi provarci però. Devi tenere la mente aperta e seguire le indicazioni del tuo corpo.”
“Mi sa che tu vuoi che tenga qualcos'altro di aperto! Guarda che stasera ci provo con tuo padre! Mio Dio, non ci credo che te lo sto dicendo. Mi hai proprio plagiata, figlio degenere! Ma mi è piaciuto. Se penso che dirai a Daniela quello che abbiamo fatto!”
Per resistere alla tentazione andai a lavorare nell'orto. Una bella zappata certe volte è proprio quello che ci vuole. Quando Daniela arrivò a casa mi trovò già pronto. Le aprii la porta in vestaglia col paletto bello teso e in bella vista.
“Amore! Ma che bel benvenuto! Dovresti accogliermi così tutti i giorni! Faccio in tempo a fare un bagno o è cosa urgente!”
“Tesoro, è tutto il giorno che aspetto! Ti aiuto a fare il bagno e intanto ti racconto.”
“Ma allora è successo qualcosa di interessante! Andiamo subito!”
Con lei che mi tocca l'uccello duro prendiamo la strada del bagno. Mentre fà pipì le preparo l'acqua. Daniela si mette a mollo con un sospiro. Io mi siedo sul pavimento una mano tra le sue cosce mentre lei non abbandona il mio cazzo. Con gran dovizia di particolari le racconto tutto quello che era successo con mia madre e quali fossero i miei piani.
“Allora, riassumiamo con calma. Vi siete messi nudi, vi siete masturbati uno di fronte all'altro e poi a vicenda, domani vuoi passare ai giochetti di lingua. Giusto? Per me va bene anche se vorrei esserci. Ma mi devi promettere che non farete altro senza di me. Voglio proprio esserci anch'io quando scoperete! Ma adesso vieni subito qua dentro e scopami. Mi hai fatto eccitare troppo, marito incestuoso! Sarà meglio scaricare l'acqua che non ho voglia di pulire per terra. Niente distrazioni. Mettimelo tutto dentro e sbattimi, ne ho troppo bisogno. Stefano, amore, è durissimo! Tutto duro per la mamma eh? Va bene. Ti perdono perchè lo hai tenuto per me! Dai, Stefano dai! Dici che se urlo mi sentono? Ma chi se ne fregaaaaa!!! Godooo amore, godoooo !!!”

Il mattino dopo mamma è già da noi prima che Daniela esca. E' in vestaglia ma si è messa anche un filo di trucco.
“Ciao mamma, vieni. Daniela stava giusto per uscire!”
“Mamma Agnese! Stavo giusto pensando a te. Ho due cose da dirti! Primo: visto che sei qui, oggi vado a lavorare più tardi! Secondo: non ho niente in contrario che Stefano ti faccia scuola, ma gli esami li faccio io, e voglio esserci per le classi più avanzate. Dai, vediamo cos'hai imparato ieri!”
Mia madre riesce ad arrossire come una verginella. Arrapantissima! Poi mi guarda come per chiedermi istruzioni.
“Su mamma, ricordi cosa ti ho detto ieri? Devi poter mostrarti nuda, senza pudori, anzi, sapendo che sei bellissima e faresti eccitare chiunque. Mettiti nuda mamma!”
Un sorriso languido le illumina il volto ancora soffuso di rossore. Slaccia la vestaglia lasciandola aprire e con le mani solleva i seni in un gesto di offerta, stuzzicandosi i capezzoli già irrigiditi. Poi si passa le mani lungo i fianchi per finire tra le cosce. Tuffa le dita là in mezzo e ce le mostra lucide di umori prima di portarsele alla bocca. Infine si toglie la vestaglia e girandosi si piega aprendo le gambe offrendoci la vista della sua fica aperta e bagnata, del suo occhiello scuro. Daniela si avvicina a lei non resistendo alla voglia di toccarla. La fruga con le dita poi l'aiuta a risollevarsi per baciarla sulla bocca.”
“Mamma Agnese sei bellissima! Non ho mai fatto sesso con una donna, ma ho voglia di farlo con te. Sarà meraviglioso vedrai!”
“Anch'io Daniela. Ho sempre creduto che il sesso tra donne fosse per pervertite, ma ora so che non è vero. Solo il tuo bacio mi ha detto che voglio sentirti tutta nuda contro di me, voglio toccarti!”
“Brava mamma. Vero Stefano? La tua lezione sta dando i suoi frutti. Adesso mamma voglio farti vedere in anteprima la lezione di oggi. Stefano, una cosa veloce amore! Mmmm, se va avanti così dovrò uscire con una scorta di mutandine!”
Sfilandosele Daniela siede sul tavolo e apre le gambe.
“Guarda mamma. Ti piace la mia fica? Ora Stefano mi darà una bella leccata perchè sono troppo eccitata per uscire così. La lezione di oggi sarà sul sesso orale mamma! Farai un bel pompino a tuo figlio. Vedrai che ti piacerà da matti. Dai Stefano, fai vedere a tua mamma come gliela leccherai!
Siiii amore! Siiiii! La tua lingua mi fa morire. Succhiami il grillo! Dai amore che vengo. Guarda mamma! Guardami, sto godendo! Guardami!”
Daniela mi viene in bocca sotto gli occhi spalancati di mia madre, poi scende dal tavolo, dà un bacio a me e poi uno a lei approfittandone per darle un'altra palpata alla fica.
“Divertitevi voi che potete. Mamma, cerca di lasciarne un po'anche a me. Sono viziata. Prima di dormire ho bisogno della mia dose di cazzo duro!”
Uscita Daniela, mamma si rende conto di starsene ancora tutta nuda.
“Stefano, non mi sembra giusto essere l'unica in giro nuda, qui dentro. Che fai, ti spogli?”
“Sì mamma, mi metto nudo, ma ce ne andiamo a letto.”
“A letto? Sei sicuro? Con la tua mamma? Tutti nudi? E tu col coso duro? Come mai?”
“Mi prendi in giro? Ho appena leccato la fica a mia moglie davanti a te nuda. Altro che duro! Se poi
penso a quello che faremo. Sesso orale ricordi? Te lo ha detto Daniela.”
“E come posso dimenticarlo. Non penso ad altro da ieri. E da ieri che penso al tuo cazzo Stefano. A tutto quello che ci posso fare, a tutto quello che mi può fare! Solo ieri pomeriggio mi sono toccata altre volte, solo per riuscire a proseguire. E ieri sera l'ho fatto sai!
“L'hai data a papà'”
“Curioso. Vuoi sapere cosa abbiamo fatto porcellino?”
“Sì mamma, mi eccita! Dai, andiamo a letto!”
“Vuoi che la mamma ti meni il pisello mentre ti racconta? Magari tu mi tocchi la fica, d'accordo?
Dio com'è bello. Lo farei tutto il giorno! Allora stai a sentire. L'ho lasciato andare a letto come al solito, poi ho fatto un bel bidè e mi sono seduta vicino a lui, dalla sua parte. Gli ho detto: “Sai Francesco, amore, è un po' di tempo che sento amiche e conoscenti parlare, si sentono cose, si vedono cose e mi sono detta: Teresa qui stai perdendo il treno. Mi ami Francesco? Mi ami ancora?”
“Teresa, certo che ti amo! Che domande!” “E allora se facessi qualcosa che non ho mai fatto, ti chiedessi qualcosa che non ti ho mai chiesto, non penserai male di me vero?” “Teresa, lo sai che per te farei qualsiasi cosa. Cosa ti serve? Vuoi andare da qualche parte?” “No, Francesco, quello che voglio sei tu! Dimentichiamo per un attimo tutto quello che ci è stato insegnato e che abbiamo praticato fino ad oggi. Pretendiamo di non essere marito e moglie ma due amanti affamati di sesso. Sesso Francesco. Ne sento sempre parlare, ma non come lo facciamo noi. Vorrei provare, voglio capire cos'è. Vuoi provare con me Francesco?” E così mi sono tolta la camicia da notte, senza spegnere la luce. Da anni non ero più stata così, nuda di fronte a lui, non per caso come succede quandi ci si cambia o si è in bagno. Nuda e pronta per l'amore. Gli ho preso le mani e gliel'ho portate ai miei seni. Le sue mani mi hanno sempre fatto rabbrividire, e poi l'ho baciato. Intanto gli ho sbottonato il pigiama e l'ho trovato già mezzo duro. Mi sono alzata, l'ho fatto alzare per finire di spogliarlo. Adesso era tutto duro Stefano. Non mi ricordavo l'ultima volta che lo avevo guardato nudo e duro. Pensavo a quello che mi avevi detto, al piacere di guardarsi e di toccarsi. Ci siamo baciati ancora e abbiamo cominciato a toccarci, come da giovani quando toccarsi ero l'unica cosa possibile, ma non tutti nudi. Lo facevamo vestiti, solo le mani si intrufolavano. Ieri sera l'ho guardato e toccato e anche lui l'ha fatto. E ho avuto voglia di sentirmelo dentro. Stefano, desideravo essere chiavata, non per dovere coniugale. Lo volevo proprio. Mi sono appoggiata al letto girandogli le spalle. “Così Francesco, facciamolo così!” gli ho detto. E un attimo dopo l'ho sentito spingere ed entrare dentro di me e mi è scappato un gemito. Avresti dovuto sentire la sua sorpresa. Di solito sono così silenziosa. “Ti piace amore?” “Si, Francesco, mi piace”. Accoglievo ogni sua spinta con un gemito e lui mi baciava le spalle e mi palpava i seni mentre andava dentro e fuori, dentro e fuori. Mai nella nostra vita ero stata così conscia di lui dentro di me, delle sensazioni che ne ricevevo e neanche lo avevo sentito così partecipe, così attento. Andava piano, sentivo che aspettava qualcosa? Aspettava me? Lo incitai. “Si, amore, dai, più forte. Mi piace amore!” Mi ha presa per i fianchi e ha cominciato a stantuffarmi. Perchè non l'avevamo mai fatto prima? Perchè? Tutta una vita assieme senza sapere cosa aspettarsi, cosa desiderare. Ma adesso lo sapevo Stefano. Per merito tuo sapevo dove volevo arrivare. Mi sono aperta a lui, fisicamente e mentalmente e per la prima volta ho realmente goduto facendo l'amore con tuo padre e quando lui è venuto dentro di mè, è stato come se mi fosse giunta una benedizione. Poi abbiamo parlato a lungo e siamo giunti alla conclusione che non avevamo mai capito niente, ma che ora avremmo recuperato il terreno perduto. E ora lascia che ti premi per quello che hai fatto. Fai vedere a mamma un bello schizzo!”
“Aspetta mammina! Non è mica di ferro sai. Rilassati. A farlo spruzzare c'è tempo anzi, oggi vorrei che lo facessi spruzzare tra le tue labbra!”
“Stefano, amore, sono pronta a tutto. Vuoi che mamma succhi il tuo bel cazzo? E allora sia. Tua mamma ti farà un pompino. Ma mi devi aiutare. Non l'ho mai fatto ricordi?”
“Si, mi ricordo. Perciò sarò io a cominciare. Voi donne non avete il problema recupero.”
“Cosa vuoi dire amore?”
“Che sarò io a farlo per primo. Leccherò la tua bella fica come ho fatto a Daniela, ti farò godere con la mia lingua. Vieni, sdraiati, apri le gambe e allargala tutta con le mani. Fammela vedere tutta aperta. Dio che bella! Come invidio papà!”
“Amore, se vuoi puoi farlo. Ormai non potrei negarti niente.”
“Mamma, ricordi che abbiamo promesso a Daniela di farlo davanti a lei. Un passo per volta mamma.”
Mi accoccolo tra le sue gambe, mettendomele sulle spalle in modo che fosse nella posizione giusta. Con le mani all'interno delle cosce gliel'apro coi pollici e comincio a leccarla. Dolce e succosa la fica di mia madre! La lecco con tutta la lingua aperta, coprendone il più possibile, nutrendomi dei suoi succhi. Lentamente, soffermandomi sul clito ancora timido. Geme e le sue mani, automaticamente, si chiudono sulla mia testa, spingendosela contro. Comincio a mordicchiarne le tenere carni, le labbruzze come petali di un fiore. A succhiare lì, dove tra le pieghe si nasconde il suo centro del piacere. Come si agita e mugola quando riesco a scoprirlo e catturarlo tra le mia labbra prima di rintanarsi nuovamente. A tutto ciò alterno puntate della mia lingua indurita, cercando di farla penetrare dentro di lei. Ad ogni spasmo di piacere spinge la mia testa ancor di più contro di lei ed io aumento il risucchio.
“Oddio amore, mi stai facendo morire! Perchè non me l'ha mai detto nessuno che fosse così bello farsela leccare! Vedrà tuo padre stasera cosa l'aspetta! Stefano, oddio, cosa mi stai facendo! Un figlio non dovrebbe fare certe cose a sua madre. Siiii, leccamela! Succhiami tutta! E adesso, dove vai? Stefano, lì no. No, lì è... Oddio, Stefano mi stai leccando il culo! Siiiiiii, amore, siiiiii! Mi stai facendo godere! Sto impazzendo Stefano. Siiiiiiii, ancora! Leccami! Oooohhhh, oooohhhh, Dioooooooo, vengo amore, vengoooooo!!!”
Risorto da in mezzo le sue cosce, la guardo e lei scoppia a ridere!”
“Stefano, amore, hai la faccia tutta impiastricciata. Aspetta che prendo un asciugamano.”
“E no, niente asciugamano. Mi devi pulire con la lingua! Sentì com'è buono il sugo della tua fica, mamma! Leccami come una gattina, con la punta della lingua. Allora, ti piace?”
“Mmmmm. Non sapevo di avere una fica così buona! Adesso mi vien voglia di provarne qualcuna. Dici che Daniela me la farà leccare?”
“Io sono sicuro di sì. Ma è quella di Elvira che devi cacciare. Mamma, anche lei ha fame di sesso e ancora mi sa che non lo sa! Devi aiutarla a svegliarsi, a farle capire che è bello!”
“Aspetta che le racconto che goduta ho fatto con tuo padre! Lo so che è tentata dal filmino, Ma è ancora bloccata. Posso succhiartelo adesso? Ho l'acquolina in bocca. Insegnami come si fa. Stasera voglio farlo a tuo padre! Sto diventando porca?”
“Ma che porca e porca. Stai scoprendo che ti piace godere e far godere e che il sesso non è sporco! E poi un po' di porcellaggine a letto è benvenuta! Vedrai come l'apprezzerà papà!”
“Tu dici che vorrà leccarmela?”
“Chiediglielo e vedrai che di no non te lo dice. Fagli un bel pompino e sarà lui stesso ad offrisi di leccartela. Vieni mammina che ho voglia della tua lingua. Accucciati tra le mie gambe. Adesso prendilo in mano e segalo molto lentamente. Quando scopri la cappella, prendila in bocca e dalle una succhiatina. Piano, come una caramella. Tieni la pelle tirata giù e leccalo bene tuto sotto la cappella, succhia, lecca, succhia, lecca! Su la pelle fino in cima, chiudi la mano e leccalo tutto, sempre come una gatta. Tutto ti ho detto, fino in fondo. Prenditi le palle in bocca. Mammaaaa, una alla volta! Sono delicate! Sega mentre succhi i coglioni. Piano però! Brava, così, delicata. Menalo sempre, ma piano. Ora ripeti dall'inizio! Cappella in bocca, succhia, lecca, succhia. Bravissima! Un po' più svelta ora. Brava mamma! Vedrai che stasera papà ti premierà con una bella sborrata, a meno che quando cominci a sentirlo sempre più duro e comincia a gonfiarsi tu non cambi indirizzo!
Basta adesso, non voglio venire ancora.”
“Amore, perchè! Voglio farti venire. Voglio sentire il gusto della tua sborra. Voglio provare a berla tutta!”
“Certo mamma! Manca poco e te la farò gustare. Ma voglio farlo mentre facciamo un bel sessantanove.”
“Cos'è? Un altro giochino? Dai che mi piacciono tutti. Mi piaceva succhiartelo sai. Mi sentivo padrona della situazione. Mi piaceva avere il controllo. Basta stare lì sdraiare con le gambe aperte fino a che lui ha finito! D'ora in poi sarò io a dettare le regole, a dire dove e quando.”
“Pensa ai due numeri, il sei e il nove. Ora pensa a due persone, una è il sei e l'altra è il nove. Capisci? Mettendosi come un sei e un nove vicini, si può darsi piacere reciproco con la bocca, allo stesso tempo. Non consigliato agli schizzinosi.”
“Vediamo se ho capito. Io ti succhio l'uccello e tu mi lecchi la fica. Insieme giusto? Non mi sembra difficile! Dai, proviamo, è molto interessante. Peccato che non si può parlare.”
“Già. Niente parole, solo fatti!. Aspetta che mi metto io sotto. Tu mettiti a cavalcioni della mia faccia. Vedi, me la devi dare, devi essere tu ad offrirti!”
“Stefano, mi sento così oscena! Mi vedrai tutto! Ohhh, ooooohhhhh siiiii. Mi piace! Leccami!”
La sua bocca si chiude sul mio cazzo e l'unico rumore sono i suoi gemiti, il nostro ansare, il rumore di risucchio delle nostre bocche. Porto un dito ben bagnato sul suo buchino. Si irrigidisce un'attimo poi si rilassa e fa altrettanto. Bene. Impara subito la mamma! Mi godo la sua fica tirandola per le lunghe. Lei smania, rotea i fianchi, spinge in basso, perde colpi. Solleva la testa dal cazzo per urlare e mentre succhia mugola come una cagnetta con l'osso. Brava alunna la mamma. Lo fa con voglia e con gusto. Le piace succhiare il cazzo! Svuoto la testa e mi dedico in toto a farla godere. Il mio dito è ormai tutto nel suo culetto. Lo sento stringercisi sopra ritmicamente. Spingo il mento dentro di lei e succhio con più forza il suo grillo, frullandoci sopra la lingua. I suoi mugolii si fanno più forti. La sua testa si solleva più spesso. Ormai è mia. Le sue cosce si stringono sulla mia testa ed io succhio, succhio e lecco, lecco e succhio. Ormai i suoi fianchi si muovono quasi a scatti. L'afferro saldamente per non farmela scappare e la mordo. Un morsetto leggero alla base del clito. La goccia che fa traboccare il vaso. Si irrigidisce gridando il suo piacere. Inondandomi dei suoi succhi. Mi rilasso e dopo aver ripreso fiato torna a dedicarsi al mio cazzo. Mi basta pensare per un secondo che la bocca che mi sta succhiando l'uccello è quella di mia mamma, che sua è la fica davanti ai miei occhi che il rubinetto si apre.
“Ecco mammina. Arriva! Mamma, ti sborro in bocca! Mammaaaaa!!”
Gli schizzo in bocca, densa ed abbondante. Fa l'unica cosa possibile salvo sputacchiarla dappertutto. Inghiotte tutto come un'esperta. Quando mi guarda, poco dopo, ne ha ancora una gocciolina all'angolo della bocca. La raccolgo con un dito e la lecco guardandola negli occhi. Un forte fremito la scuote e chiude gli occhi per un secondo. Poi si sdraia accanto a me abbracciandomi e baciandomi leggermente.
“Cosa ne pensi allora? Tutte cose che le brave ragazze non fanno?”
“Si, prendimi in giro adesso! Dio Stefano, una vita persa! Tutto il piacere di una vita.”
“Meglio tardi che mai mamma!”
“Si, ma ora devo fare gli straordinari. Stefano. Voglio provare tutto. Tutto senza eccezioni.”
“Vedrai che ci riusciremo mamma. Anch'io e Daniela abbiamo molte curiosità da soddisfare, e voi ci aiuterete.”
“Voi? Chi voi?”
“Tu ed Elvira naturalmente. Lei ne ha voglia, forse più di te. E' solo più repressa. E sono sicura che Daniela non esiterebbe un secondo. E c'è il fattore suocera. Chi potrebbe resitere a scoparsi la suocera insieme alla moglie. L'indice di gradimento è là, vicino alla mamma!”
“Fino a un giono fa ti avrei dato del pazzo. Ma ora, ora dico che va bene. La caccia all'Elvira è aperta.”

Finita le sessione mattutina mamma ridiscende. Qualche minuto dopo fa la sua comparsa Elvira. Ho giusto finito di vestirmi. Avrei fatto un salto a Genova tanto per vedere che aria tirava e per vedere Renzo, il mio collega del filmino.
“Stefano, stai bene? Mi era parso di sentire delle grida. C'è Teresa? Vai fuori?”
“Sarà stata la tele mamma. Mia madre dev'essere in casa. Si, vado fino a Genova. Ci vediamo stasera.”
“Va bene. Stai attento, ci sono un mucchio di matti per strada.”
“Prendo il treno mamma!”
Passo tutto il giorno in giro senza combinare niente, anzi le cose stanno peggiorando. Anche Renzo è in cassa integrazione. Si parla di ancora qualche mese prima di qualche raggio di sole. Lo chiamo per telefono e ci incontriamo. Naturalmente la conversazione fa presto a passare dal lavoro al filmino.
“Vi è piaciuto? Spero l'abbiate visto assieme!”
“Io e Daniela facciamo tutto assieme. Sì, veramente ben fatto. Non uno dei soliti. Non che ne vediamo molti, ma ogni tanto..”
“Esatto, ogni tanto ci si stimola. E' un vero peccato che viviate fuori Genova. E ora con sta storia, di serate in giro mi sa che non sia il caso di parlarne. Però a Lucia non dispiacerebbe organizzare qualcosa a casa nostra! Una serata tranquilla, tanto per vedere qualcuno. Te l'ho già detto vero che si lamenta sempre che non ha amiche. Le farebbe tanto piacere conoscere Daniela.”
“Sì, sì. Daniela è d'accordo. Anche a lei non dispiacerebbe conoscere Lucia. Dice che le sembra così simpatica. E poi una che ha il coraggio di ammettere che vede certi film col marito, è una che merita essere conosciuta. Sai, Daniela non ha peli sulla lingua! Per questa settimana comunque non se ne parla. Io pensavo a sabato prossimo se siete liberi. Mi fai sapere?”
“Rimaniamo così allora. Soggetto a conferma, ma cerchiamo di vederci sabato. Serata in casa. Al mangiare ci pensiamo noi.”
“E noi pensiamo al vino allora! Va bene?”
“Si, senza problemi. Siamo di bocca buona.”
Renzo e Lucia sono simpatici. Una serata con loro ci avrebbe fatto bene, anche se non fosse successo niente. Cosa che non credo perchè ho visto una certa eccitazione in Renzo mentre parlava.
Me la prendo con calma e arrivo a casa nel tardo pomeriggio. Stavolta è mia madre a intercettarmi.
“Stefano, vieni che ti racconto!”
“Cosa? La Elvira?”
“Si, ma vieni dentro. Non vorrei che ci sentisse!”
“Va bene, ma ho sete e volevo farmi una doccia!”
“Tesoro, perchè non la fai qui? Magari la mamma ti lava la schiena!”
“Mmmmm, mi stai tentando. Solo la schiena però!”
“Beh, adesso non starai lì a guardare dove passa una mano insaponata! Comunque mi sembra un'ottima idea! Magari ci eccitiamo un po' in attesa delle nostre metà.”
“Ecco mamma, così mi piaci! Bagno allora. Saremo più rilassati.”
Mi prendo da bere e intanto lei riempie la vasca con una bella schiuma. Mi chiama e la raggiungo. La trovo già nuda. Ancora me lo faceva tirare anche solo a vederla. Mi spoglio anch'io e mi siedo davanti a lei, dandole le spalle. Comincia a massaggiarmele e a raccontare.
“Stamattina, ero appena tornata in casa che arriva Elvira con l'aria di chi vuol sapere tutto subito. Mi ha chiesto se l'avevo fatto e io le ho dato della curiosona, ma poi ridendo le ho detto, che sì, l'avevamo fatto e che per la prima volta avevo goduto davvero! Dovevi vedere la sua faccia. Subito mi ha chiesto cosa avevamo fatto. Io ho fatto un po' la vergognosa e poi le ho raccontato quello che ti ho raccontato a te. Al principio aveva capito che me lo fossi fatta mettere nel sedere. Poi le ho spiegato che 'dietro' significava da dietro, alla pecorina insomma! Era diventata rossa in faccia. Mi ha detto che in fin dei conti non avevamo certo fatto delle porcherie, che avevamo partecipato tutti e due. Poi mi ha confessato che ieri sera ne aveva voglia ma non aveva avuto il coraggio di iniziare la cosa. Giò era già a letto e lei si era messa la camicia da notte trasparente, ma lui non le aveva dato neanche un'occhiata. Allora le ho detto che se voleva svegliarlo, la camicia da notte doveva togliersela del tutto. Liberarsi di queste vergogne che ci portiamo dentro. Allora mi ha confessato che per la prima volta, fin da ragazzina, aveva sentito voglia e si era toccata. Solo una sfregatina, ma si era sentita sciogliere! Aveva paura di svegliarlo e che la trovasse a toccarsi come una troietta.
Allora mi sono scaldata. Le ho detto che era proprio questo l'atteggiamento che dovevamo eliminare. Tutte le donne avevano diritto a godere del sesso, sopratutto le mogli fedeli! Dovevi vederla come mi ha guardato. Poi mi ha detto che se una scopata mi aveva cambiato così, allora voleva dire che dovevo aver ragione. Mi ha promesso che stasera lo farà!”
“Ci credi?”
“Si, ma non è finita! Elvira era in vestaglia e vedevo che i sui capezzoli si erano induriti. Fino a ieri non l'avrei mai fatto, ma questo era ieri. Le ho fatto notare che il parlare di sesso l'aveva eccitata, che i suoi capezzoli l'avevano tradita. Poi ridendo le ho mostrato i miei e ho tirato fuori le tette dicendo che ormai solo a pensarci mi eccitavo anch'io. Ho allungato la mano e le ho toccato il seno, prima da fuori e poi da dentro la vestaglia. Ha delle belle tettone Elvira sai! Mi ha dato della matta ma non si è staccata. Le ho detto che non mi ricordavo più l'ultima volta che l'avevo vista nuda e che mi ero dimenticata che belle tette avesse. Che ero sicura Giò le avrebbe apprezzate moltissimo. Poi le ho aperto la vestaglia. Ci siamo guardate, poi sfacciatamente le ho detto che anche la mia sorcona si era eccitata. Si è messa a ridere imbarazzata, ma non ha negato. Ho slacciato la mia vestaglia e mi sono messa davanti a lei, appoggiata al tavolo, che subito mi ha guardata sotto. Fino a ieri sono sicura non l'avrebbe fatto. Le ho toccato di nuovo una tetta e mi sono toccata tra le gambe facendole poi vedere le dita umide. “Vedi Elvira, mi hai fatto pensare a Francesco e quello che abbiamo fatto. Pensa a cosa potresti fare con Giò stasera. Scommetto che ce l'hai bagnata anche tu.”
Si è toccata anche lei e mi ha mostrat il dito bagnato. “Vedi Elvira, sei normalissima, anche tu hai delle voglie e sei pronta a goderne. Devi solo lasciarti andare. Vieni, lasciati andare con me. Siamo come sorelle.” “Agnese, ma cosa dici, siamo due donne!” “Elvira, tesoro, lascia andare tutto quello che era valido fino a ieri. Oggi non vale più. Ricordi il filmino? Sì. Siamo due donne, ma ci vogliamo bene e possiamo fidarci l'una dell'altra. Non lo sapevo, ma adesso vederti nuda mi eccita. Penso che potremo darci piacere a vicenda.” “Mio Dio Teresa, ma cosa vorresti fare?” “Non lo so Elvira, non l'ho mai fatto nemmeno io. So che mi piacerebbe averti nuda sul letto con me, possiamo accarezzarci, toccarci, parlare, vedere cosa ci piace, godere assieme Elvira. Ti dispiacerebbe godere con me?” “Mio Dio Teresa, il mio stomaco dice si, si, si, voglio godere con te. La mia testa mi dice che sono stupida e tutto il resto. Sono così confusa! Aiutami Teresa.”
L'ho presa per mano, me la sono tirata in stanza, le ho levato la vestaglia, mi sono levata la mia e l'ho baciata. E' rimasta immobile per un tempo infinito. Ho insistito, le mie labbra sulle sue, le ho forzate leggermente con la lingua mentre le stuzzicavo un seno e con l'altra mano ho toccato il suo cespuglio. Come una scossa elettrica. Improvvisamente ha risposto con furia al mio bacio, mi ha stretto la mano tra le cosce e anche lei mi ha toccato il seno. Caro Stefano l'ho fatto. Mi sono portata a letto Elvira e abbiamo goduto assieme sfregandoci le fiche e baciandoci.”
“E non ve la siete leccata?”
“Amore, me l'hai insegnato tu, un passo per volta! Senti che bel cazzone duro che hai. Ti eccita vero che tua mamma e tua suocera siano diventate intime. Dì la verità, te la scoperesti Elvira?”
“Certo mamma, dopo farlo con te, è la cosa che più mi ecciterebbe. Ma ancora di più farlo con tutte assieme. Tu, lei e Daniela.”
“Un vero galletto! E noi le tue gallinelle!! Posso farti sborrare?”
“No mamma. Lo sai che devo risparmiarmi! E tu, vuoi godere?”
“Sempre amore. Sono sempre pronta a godere con te! Cosa vuoi farmi?”
“Stavolta ti leccherò il culo mamma. Ti farò vedere che col culo si può godere anche meglio!”
“Mio Dio Stefano, sei sicuro? Sai, lì dietro non è....”
“Pulito mamma? Potrebbe, ma vedrai che appena preparata come dico io, ti sentirai pronta anche a quello. Hai il tuo irrigatore? Cosa usi per lavarti la fica? Hai una peretta o un clistere?”
“Stefano, ancora devo abituarmi a sentirti usare quella parola. Certo che ce l'ho. Ho tutto. Anche se il clistere è una vita che non l'adopero. Dev'essere in cima all'armadietto!”
Mamma esce dalla vasca e io la seguo. Trova subito il clistere, o meglio il neccessario per i clisteri. Cinque minuti dopo l'ho messa a cavalcioni del bidè e le sto infilando nel buchino, lubrificato a dovere, la cannula. Un bel lavaggio con acqua e qualche goccia di sapone intimo che pratico per ben tre volte con suo grande imbarazzo.
“Eccolo qua! Bello pronto per essere mangiato. Hai un buchino che è la fine del mondo mamma!”
“Stefano, mi vergogno tanto. Se non fosse perchè ho promesso di fare tutto quello che mi dici. Lo farai davvero? Leccarmi lì?”
“Certo mammina, anzi adesso farai anche a me un po' di pulizia, così poi potrai leccarti tutto il mio buchino!”
“Ma Stefano, è una cosa oscena! Davvero vuoi che ti lecchi il, il, il culo?”
“Mamma, io e Daniela lo facciamo sempre. Amiamo tutto dei nostri corpi. Non c'è niente dell'uno o dell'altro che ci disgusti. Vedrai che sarà una cosa veramente intima. Vieni, fammi il lavoretto.”
“Come vuoi Stefano. Te l'ho pulito tante volte il culetto e ti ho anche baciato le chiappette e il pisellino, quando eri piccolo. E adesso anche da grande! Prima un po' di crema, ecco, figlio porcello, ti piace il dito nel buchino vero?”
“Si mamma, non ho vergogna a dirlo. Lo sfintere è pieno di terminazioni nervose e se qualcuno ti dice che non sente niente, mente di brutto. Qualcosa devi sentirlo per forza. E a me piace.”
“Anche a me è piaciuto caro! E allora eccoti il lavaggio. Mai avrei immaginato di avere un figlio così porco!”
“Il fatto mamma è che sono tuo figlio e ho preso anche da te. Ora stiamo scoprendo quanto tu sia porcella e sono sicuro che in fondo in fondo anche papà lo è.”
“Tuo padre? Sarà, meglio io non metta la mano sul fuoco. Ieri non si è certo tirato indietro. Voglio proprio vedere stasera quando gli chiederò di leccarmela. Fatto tesoro. Scarica tutto che ti do una sciaquatina.”
Un'altro minuto e l'ho messa inginocchiata sul letto. Io dietro di lei le apro le chiappe con le mani!
“Che culo meraviglioso che hai mamma! Domani ci metterò dentro il cazzo sai! Sei pronta a farti inculare mammina? Adesso invece te lo voglio leccare per bene. Voglio passare la lingua in ogni pieghina. Magare mentre ti tocchi la fica, così papà ti avrà tutta calda stasera!”
Detto fatto. Abbasso la testa, tiro fuori la lingua e comincio a leccarle il culo. Appena sente la lingua comincia a smaniare.
“Stefano, non ci credo! Lo stai facendo davvero,, mi stai leccando il culo. E' così osceno Stefano, mi sento una vera maiala. Farmi leccare il culo da mio figlio! Mi piace Stefano, è bellissimo. La tua lingua mi fa impazzire! La sento sai. Diooooo e ora cosa fai? Me lo stai succhiando? Diooooooo!!!
Devo toccarmela Stefano, non ce la faccio più! Diooo, cos'altro mi farai mai? Mi piaceeeee, Stefano, guarda come me la sto sbattendo! Davvero mi inculerai domani? Diooooooo, come lo voglio! Godo, Stefano, godoooooo!!!”
Una leccata al sughetto ed eccomi pronto. Senza dirla niente mi accomodo a culo per aria vicino a lei e aspetto.
“Amore, adesso vuoi che te lo faccia vero? Mmmmm, ce l'hai durissimo e le palle gonfie! Davvero non vuoi che la mamma ti faccia un bel pompino? Vuoi tenere tutto per la tua mogliettina porcella vero? E va bene, mamma ti accontenta. Hai il buchino tutto profumato!”
Sento la sua lingua sfiorarmi il buchino tentativamente, appena un guizzo, poi sempre più decisa.
“Brava mamma, vedi che è facile. Spingi bene la lingua come se volessi incularmi! Prova a succhiarmelo. Ooohhhh siiiiii mamma! Bravissima. Sei una leccaculo nata! Ferma, lascia stare il cazzo. Ancora una slinguata e poi basta. Non resisto più!”
Mi stacco dalla piacevolissima tortura. Ancora un po' e non avrei resistito. Ho la cappella che gocciola e non posso negarle il piacere di succhiarsi le goccioline. Ma basta così. Facendomi forza, dopo un'ultimo lingua in bocca e una palpata, ritorno a casa mia.

E ho fatto bene! Daniela stasera è in ritardo. Provo a farle uno squillo. É in macchina. Mi ordina di aspettarla nudo e poi stacca. Chissà cos'ha in mente. Sento la macchina arrivare ed un minuto dopo eccola qui. Le apro la porta nudo e in tiro. Lei ha le mutandine in mano. Non faccio in tempo ad aprire bocca.
“Amore, svelto, inculami subito! Ne ho troppo bisogno. Dopo ti spiego, adesso devo godere, non ce la faccio più, mi sono già masturbata due volte. Svelto, dai!”
Si curva sul tavolo offrendomi le chiappe. Le alzo la gonna. La fica è gonfia, fradicia e arrossata. Davvero deve essersela fregata di brutto. Immergo il cazzo per lubrificarlo, mentre nello stesso momento ne passo una dose sul buchetto.
“Nel culo Stefano, adesso! Spaccamelo senza pietà. Lo voglio dentro tutto! Aaahhhhh, siiiiii, dammelo! Sbattimi! Dai, Stefano, dai!!!”
Il suo sentore di donna eccitata è forte ed intenso. Il suo culo si muove incontro al mio cazzo, ribatte colpo su colpo, non l'ho mai vista così infoiata. La sua eccitazione mi ha contagiato. La inculo con forza e veloce, come mai prima. Urla!
”Stefanooooo, mi stai spaccando, mi stai aprendo in due! Si amore, dai, dai! Godo amoreeeeee!!!”
Gode ululando come una cagna e anch'io finalmente posso sfogare tutta la mia voglia repressa con una sborrata epica nel suo profondo, ruggendo il mio piacere.
Ci stacchiamo ansanti, la mia sborra fuoriesce dal buchino martoriato e le cola lungo le cosce. Si gira e mi abbraccia baciandomi.
“Grazie amore. Ne avevo proprio bisogno. Vieni, prendiamo da bere che ti racconto.
Non lo immaginerai mai, tutto meno che questo! Ero appena uscita dall'ufficio e nel parcheggio mi sono accorta che ho lasciato su le chiavi. Colpa tua! Pensavo a te e al tuo cazzone in bocca a tua mamma! Torno su, prendo le chiavi e sento la voce di mio padre che chiama dal bagno. “Vieni Ciccio che è pronto!” “Eccomi!” risponde tuo padre, e me lo vedo passare davanti completamente nudo. Guardava verso il bagno e non mi ha visto. Non ho resistito alla curiosità e mi sono avvicinata. Da fuori potevo guardare in bagno che la porta era aperta. Dentro, con in mano la gomma di un clistere, anche lui nudo, c'era mio padre! E ce l'aveva duro! Non avevo mai visto mio padre nudo, col cazzo duro poi! E che bel cazzo che ha papà! Ho sentito come un pugno al basso ventre. Tuo padre ridendo glielo ha preso in mano. “Allora Giò, stasera mi tocca eh? L'Elvira ha mal di testa e io lo prendo in culo!”
“E che ci stanno a fare gli amici? Agnese te la dà, Elvira invece fa la preziosa! Dai su, che l'ultima volta è toccato a mè, anche se tu scopi di più!” Poi tuo padre si è girato e papà gli ha infilato la cannula, e glielo ha anche toccato.” Capisci che choc Stefano. I nostri padri sono due porci e non lo immaginavamo neanche. Ho persino rischiato di farmi scoprire, per fortuna erano troppo occupati. Tuo padre si è seduto sul water col mio davanti che glielo faceva succhiare. Ancora una volta la cannula, altra svuotata con succhiata. Adesso anche tuo padre l'aveva durissimo. Si è alzato dal bidè e si è girato. Papà gli ha spalmato un po' di crema sul buco e zac, l'ha inculato. Avevo una voglia matta di spogliarmi e saltargli addosso. Li volevo sentire tutti e due dentro! Capisci Stefano, le nostre madri fanno le santarelline e loro si tolgono gli sfizi tra di loro! Adesso capisco come fanno ad andare sempre daccordo. Io lo metto in culo a te e tu lo metti in culo a me! Immagini lo sapessero le vecchie? Sei di nuovo eccitato eh? Anch'io, ma la prossima ce la facciamo a letto! Dovevi vedere come papà ci dava e tuo padre si smanettava. Anche lui ha un bel cazzone. Cinque minuti e papà è venuto. Poi si sono staccati, tuo padre si è girato segandosi veloce e mio padre ci si è inginocchiato davanti aprendo la bocca come una vacca. Si è fatto sborrare in bocca il maiale! Sono corsa in macchina e mi sono fatta subito il primo ditale. Mi tremavano le gambe! E poi ne ho fatto un'altro mentre guidavo. Per fortuna che non c'è traffico. Mi sono dovuta fermare al curvone, ho goduto e ce l'ho giusto fatta ad arrivare a casa! Dai che andiamo a letto. Adesso mi devi martellare per almeno mezz'ora!”
“OK, mi hai fatto arrapare. Comunque ho anch'io delle novità. Andiamo che te le racconto mentre ti scopo!”
Sottilineato dai suoi gemiti, più forti ad ogni passaggio eccitante, le racconto della mattina con mamma, dell'incontro con Renzo e l'appuntamento con loro, il crollo di sua madre che finalmente aveva goduto ed era pronta ad aprirsi ed infine la leccata di culo finale. Finisco che sta sbavando, aveva goduto almeno tre volte durante il racconto. Le ricordo che l'indomani mia madre sarebbe stata nel nostro letto a colazione. Lei gode ancora ed io le riempio il pancino di sborra! Più calmi adesso possiamo cenare.

La porno novella continua......

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