incesto
La nonna che insegna.*
di MasterT2
05.02.2023 |
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"Due diverse facce della stessa medaglia..."
La nonna che..... insegna!Fino a quella sera, nella mia vita c'era stato solo il sesso normale per ragazze di buona famiglia, lige agli insegnamenti della mamma su ciò che era o non era bene fare. Da qualche mese avevo un ragazzo, al momento fisso, con cui stavo esplorando, piacevolmente direi, alcune delle cose che, per sentito dire, erano ciò che due fidanzati facevano. Naturalmente internet aiutava e ne ero sia attirata e incuriosita che in parte disgustata dalla freddezza e completa mancanza di pudore, cosa che ancora mi tenevo stretta come uno scudo. Appollaiata sull'orlo del nido pronta a spiccare il volo, ma ancora insicura delle mie alette e un pochino impaurita. Sono Cristina, diccianovenne, carina e minuta, non ci crede nessuno che frequento l'università. Già l'università. Il gran passo che mi aveva portato a lasciare la casa dove ero cresciuta, per andare a stare dai nonni che vi erano vicini. I miei nonni materni, Carlo e Alice, sessantenni, pronti alla pensione ma ancora lavoravano. Diffatti ci vedevamo solo la sera e nei week-end, una convivenza molto facile. Io poi mi sentivo a casa. Sempre accudita e coccolata quando possibile, ma senza i paletti imposti dai genitori. Libera di volare insomma, ma ancora col freno tirato. Ed eccoci alla sera che vi ho accennato all'inizio. Ho tirato tardi e mi sono appisolata vestita. All'improvviso mi sveglio e resami conto della situazione, mi spoglio, mi infilo una t-shirt xxl che uso come camicia da notte e dirigo verso il bagno. Esco e davanti alla stanza dei nonni sento dei rumori, e non solo! Parole e gemiti! Mmmmm, stai a vedere che i vecchi lo fanno ancora! La porta è quasi di fronte alla mia, non è chiusa, si vede uno spiraglio di luce. Non resisto e do una sbirciatina. Rimango basita. E si, lo stanno facendo! Ma è il come che mi attrae. Sono nudi sul letto, di fianco, lui dietro di lei. Lei ha una gamba alzata e da dietro lui lo sta spingendo per entrare, non nella fica, che nonna si sta sfregando con la mano ma, presumo, visto che spinge più in alto, nel culo.
“Dai vecchio, dai che entra! Fai piano! Lo sai che è grosso. Vecchio porco, alla tua età vuoi ancora fare certe cose! Ooohhh, ecco, ecco che sta entrando! Oooohhhh, ahia, oooohhhh, aiiiihhh, ecco!!”
“Mmmm, tesoro, hai sempre il buchino così stretto!! Non ne avrò mai abbastanza del tuo culo! Ecco! Toh, dentro!! Prendilo tutto! Vai vecchia che te lo slargo per bene!”
Incredibile! Dopo una qualche resistenza, vedo il cazzo del nonno sprofondare tra le chiappe della nonna che non si sta certo lamentando. Anzi!! Se lo cucca accompagnando ogni spinta, una mano strufugnandosi la fica e l'altra strizzandosi una tetta. Nonno sta aggrappato ai fianchi e ci da dentro. Sento un fuocherello tra le cosce e le stringo forte. Il pistonare di mio nonno mi affascina, come le dita che sbattono e frugano la fica di nonna. Perdo un'attimo la cognizione del tempo. Improvvisamente vedo qualche spinta più forte e le dita muoversi veloci, poi fermi. Grugniti, poi silenzio. I vecchietti hanno goduto. Restano lì abbracciati, ansanti, poi si muovono. Vedo il cazzo sfilarsi, lasciandosi dietro la sua bava da bravo lumacone. Mi rendo conto di essere fuori dalla loro porta e scappo in camera mia. Mi ritrovo ansante come se avessi fatto una corsa. Sento movimento. Dai passi è la nonna. Va in bagno. Mi rendo conto che devo urgentemente fare la pipì. Non ce l'avrei fatta ad aspettare. Beh, tanto con la nonna ho confidenza. Busso e apro senza aspettare! Nonna è nuda, sul bidè, la mano tra le cosce.
“Oh nonna, scusa! Scusa, ma devo proprio far pipì, non ce la faccio ad aspettare!”
Entro e corro a sedermi sul water. Sospirando rilascio una cascata. Nonna ridacchia senza smettere di sciacquarsi. La guardo sospirando di sollievo. Ha i capezzoli ancora gonfi e duri.
“Scusa di nuovo nonna! Mi sono addormentata mentre studiavo e svegliata all'improvviso. Ne avevo proprio bisogno!”
“Vedo!! E adesso scommetto che vorresti venire qui. Solo un minuto e te lo lascio.”
Un'ultima rovistata, poi si alza asciugandosi.
“Pronto, tutto tuo!!”
Anch'io mi alzo tenendo la maglietta sollevata e mi siedo sul bidè. Lei comincia a tirar fuori roba dall'armadietto. L'acqua tiepida mi da un certo sollievo. Porto la mano in mezzo alle gambe. La trovo tutta viscida. Il leggero tocco mi fa quasi saltare. Nonna si gira, ha in mano una borsa di plastica con una gomma attaccata. Un clistere? Mi guarda e sorride.
“Visto che sei qui, ne approfitto. Ti dispiacerebbe aiutarmi con questo? Ho bisogno di darmi una sciacquata.”
Ho la mano tra le cosce e mi sento languida. Vorrei tanto sfregarmi. La mia mente vaga.
“Ehm, scusa nonna. Cosa? Cosa devo fare? Cos'è?”
“Cristina, stupidina, stai ancora dormendo? Non hai mai visto un clistere?”
“Uh, già, vero... non ci avevo fatto caso. Ho capito, devi sciacquarti il sedere. Va bene.”
Mi asciugo veloce, per modo di dire e prendo in consegna la borsa con la gomma che intanto lei aveva riempito di acqua tiepida con un po' di sapone intimo. Sono un po' imbambolata, ci guardiamo. Mi rendo conto che è sempre nuda. C'è qualcosa di strano
“Ehi, ci sei? Mi sembri strana. Sei sveglia?”
“Si, è che, prima, quando mi sono svegliata, vi ho sentito e adesso questo. Scusa nonna, non pensavo che lo faceste ancora. Così poi!”
“Tesoro!! Ti abbiamo sconvolta? Scusa, ma pensavamo dormissi della grossa!! Davvero ci hai sentiti?”
“Si ehm, si, forse perchè la mia porta non era chiusa. Non è che sia sconvolta, solo che è stata un po' una sorpresa!”
“Già, voi giovani pensate che certe cose le fate solo voi. Beh, devo dirti una cosa che ti stupirà ancora di più. Io e tuo nonno lo facciamo di più e meglio ora, che quando avevamo la casa piena! Allora, facciamo sta cosa così ce ne torniamo a dormire?”
“Si, si, certo. Ehm, cosa vuoi che faccia?”
“Beh, non è difficile. Appendi la borsa lì. Dalla doccia. Io mi siedo sul water, me la infili in quel posto e apri il rubinetto.” Ci guardiamo e cominciamo a ridere. Sempre ridendo si siede sul water dandomi le spalle e curvandosi un po' in avanti, il suo buchetto si mostra, tutto arrossato, tra le sue chiappone bianche. Sotto la fica ancora gonfia e bagnata. D'acqua? Accidenti, ma la nonna è tutta depilata. Ecco perchè sembra così grande. Beh, grande lo è davvero! Proprio una ficona, comparata alla mia che proprio in quel momento si fa sentire con uno spasmino. E quella cos'è? Sembra proprio, e si, lo è, sborra del nonno che comincia a colare dal buchino, ora che si è rilassata. La cannula è già lubrificata. L'avvicino al buchetto e la faccio scivolare dentro. Sospira mentre apro il rubinetto.
“Nonna, ehm, scusa la domanda, ma non ti ha fatto male?”
“No cara, ormai non fa più male.” sghignazza “Ormai è qualche anno che lo facciamo!”
“No, è che mi era sembrato di sentirti lamentare.”
“No, no, è solo parte del gioco. A noi piace parlare un po', sai!”
“Si, sai, è che, beh, io e Marcello abbiamo provato, ma mi faceva malissimo!!”
“Tesoro, la prima volta fa sempre malissimo. Ah, se avessi saputo allora quello che so adesso!! Vedrai che le altre volte farà meno male, e poi ci si abitua!!”
“No nonna! Faceva talmente male che non l'abbiamo proprio fatto. Lui poi s'è smollato e allora. Però faceva malissimo davvero!”
“Sono sicura che con un po’ di tecnica e, scommetto che avete lubrificato poco. Tesoro, tanta cremina e vedrai come entra!! Brava. Adesso toglila. Visto che facile? Anzi, ti consiglio di farne almeno un paio prima di provare a farti aprire il buchetto!!
“Nonna sei fantastica!! Mi sa che d’ora in poi verrò da te a chiedere.”
Nonna si alza e tranquillamente si siede sul water e, con un forte scroscio, scarica tutto il liquido. Si risiede sul bidè per un’ultima risciaquata poi, vedendomi ancora lì, probabilmente mezza stralunata, mi fa:
“Vieni, fammi dare un’occhiata.”
“A cosa?”
“Ma al culetto no! Vediamo se è tutto in ordine, qualche volta potrebbe esserci qualcosa che impedisce l’entrata. Nei giovani è raro, ma non si sa mai.”
Mi giro davanti a lei e mi abbasso sulla vasca alzando la maglietta e scoprendo il sedere. Dolcemente la nonna mi apre le natiche e fa scorrere il dito lungo il solco. Si sofferma sul mio buchino pressando leggermente, poi lo toglie e lo sento tra le labbra dela fichetta. Oddio!
“Birichina! Hai tutta la patatina bagnata! Ti sei eccitata a sentire i vecchietti scopare, vero? Bene, vuol dire che useremo la lubrificazione naturale.”
Prima che possa dire qualcosa il suo dito passa su e giù lungo le labbra e poi, bello umido, eccolo di nuovo a pressare sul mio forellino. La nonna lo trastulla facendo leggermente pressione, senza forzare. Ripete ancora due volte. Sughetto di fica e sfruculiamento anale. Ogni volta la pressione aumenta un po’. Mmmmmm, è bellissimo. Mi rilasso aspettando con ansia di sentirlo entrare.
“Respira tesoro, e spingi un pochino.”
Stavolta la pressione è costante. Sembra non succeda niente, ma poi respiro a fondo e spingo. Oooohhh! Cavoli. Me l’ha messo dentro tutto! E mi piace. Eccome. Scodinzolo istintivamente. Nonna sogghigna.
“Eccolo!!! Ti piace eh, porcellina? Mmmm, mi sembra tutto normale. Non ci dovrebbero essere problemi per un bel pisello giovane e duro.”
Ansimo. La nonna sta muovendo il dito su e giù. Non riesco a trattenere un gemito.
“Eh si. Pensare a un bell’uccello che ti infila, può essere eccitante. Va bene amore, rilassati. Una godutina e tutto va a posto. Si, brava, si, godi con la nonna!”
Parla e mi spinge a fondo il dito nel buchetto e allo stesso tempo comincia a frugarmi la fica. Non ci vuol niente a farsi strada, bagnata come sono. Un attimo e mi stantuffa da due parti. Coma fa una fanciulla a resistere? Non ci provo neanche e mi abbandono alla sensazione. Un paio di minuti e trattengo a stento l’urlo di piacere che mi esce dalla gola. Si trasforma in un lungo e sordo mugolio. Tremo forte. Le sue dita escono, le sue mani m’accarezzano. Mi risollevo e mi stringe forte a se. Non so come mi ritrovo le sue tette tra le mani. Le stringo, stringo i suoi capezzoli duri nascondendo il viso sulla sua spalla. Sto ancora rabbrividendo. Si stacca.
“Forza, a letto adesso, che prendi freddo!”
Mi molla una pacca sul sedere. Il suo sguardo è dolcissimo. Languida torno in camera mia. Faccio giusto a tempo ad infilarmi tra le lenzuola che la porta si apre ed entra lei. E’ ancora nuda.
“Fammi un po’ di posto. Tuo nonno russa già ed io, adesso, non ho sonno!”
Mi sposto e lei si infila al mio fianco. Dove mi sfiora sento come una scossa. Mi giro sul fianco e mi sfilo la maglietta. Ora sono nuda anch’io. Allunga la mano a mi accarezza il seno. Ho le tettine piccole, ma dure come un sasso. Mi struscia un capezzolino duro. Mi fa rabbrividire e mi stringo a lei. Che delizia il suo corpo nudo, morbido e caldo contro il mio. Che differenza con il corpo del mio ragazzo!! Mi accoccolo contro di lei e comincio a fare le fusa come una gattina.
“Dai, raccontami un po’ cosa fate con Marcello. Ho capito che gliel’hai già data, ma ancora state sperimentando. O sbaglio?”
Mi stringo ancor più forte a lei e comincio a raccontarle. Di come ci baciamo e accarezziamo. Di come mi piacciano le sue labbra e la sua lingua sulla fichetta, del sapore del suo cazzo e di come mi piaccia succhiarglielo e leccarlo e vederlo spruzzare la sua crema. Del piacere nel sentirmelo dentro. Intanto la mia mano libera vaga sul suo corpo. Accarezzo e stringo una tetta, le massaggio il ventre e i fianchi e poi mi trovo ad intrufolarla tra le sue gambe che si aprono per farmi passare. Mi trovo a frugare tra quella carne morbida, caldissima e bagnata. Cazzo com’è bagnata!!! Trovo il suo clito, bello rigido e scapucciato. Lo afferro. Finalmente un gemito. Ha un grillo importante la nonna! Avevo sentito parlare di grossi clitoridi ma il mio e quelli delle mie amiche sono piccole e normalissime puntine, mentre quello tra le mie dita è una grossa nocciola. Me ne impadronisco e lo stringo. Geme la nonna! Le piace. Comincio a sfregarlo tra due dita mentre la spingo sul letto. La mia bocca si attacca ad un capezzolo. Mi avevano sempre attirato i capezzoli della nonna. Anche questi belli grossi e adesso così lunghi e duri. Mi beo succhiandolo e mordicchiandolo. Nonna non nasconde il suo piacere. Mi accarezza la testa, anche lei si appropria di una mia tettina. Le sue gambe sono ormai spalancate. Senza mollare il grilletto la frugo con le altre dita e poi le spingo dentro. E’ fradicia. I suoi fianchi spingono contro la mia mano. Comincio a masturbarla e lei risponde gemendo e muovendo i fianchi, spingendo quasi a cercare di farsi infilare più a fondo. Poi si rilascia sul letto gemendo forte, le gambe spalancate e i fianchi roteanti, si aggrappa alla mia mano, quella che la sta frugando, come per spingerne ancora di più dentro, lancia un gemito più forte e si accascia come stremata. La nonna ha goduto! L’accarezzo più lentamente accompagnandone gli ultimi spasmi. Non avevo mai fatto godere una donna. Istintivamente appoggio le mie labbra sulle sue. Sono gelide e ancora ansa un pochino. La sua lingua saetta tra le mie, si impadronisce della mia lingua, prepotente, vogliosa. Sorpresa accetto l’invasione, rispondo. Nonna mi rovescia sul letto continuando a baciarmi. Adesso è la sua mano che si intrufola tra le mie gambe che automaticamente si aprono offrendole il mio fiore. Forte e delicata la sua mano. La sua bocca lascia le mie labbra, sosta sui miei seni, lascia una scia umida verso il mio ombelico. Apro la bocca in un urlo silenzioso. La fica! Ci e' arrivata. Sento la sua ligua calda rovistarmi. Oddio che bello!! Marcello me la lecca abbastanza spesso, ma questo! Mi succhia il clito e vado fuori di testa. Le mie gambe la stringono, le mie mani la spingono, i miei fianchi si agitano e mi struggo nell’orgasmo più potente della mia giovane vita. Giaciamo assieme una contro l’altra. Ci baciamo ancora dolcemente.
“Nonna.. è stato bellissimo! Non avrei mai immaginato si potesse godere così!”
“Tesoro, si può godere anche molto di più!”
“Me lo insegnerai vero nonna?”
“Si amore, si, ti insegnerò a godere!”
“Nonna, ma si gode di più con gli uomini o tra donne?”
“Tesoro, ognuno è diverso. Secondo me fa poca differenza con chi stai godendo. L’importante è come, cosa ti porta a quel momento. L’uomo ti possiede, ti fa sentire femmina, risveglia tutti gli istinti naturali. La donna ti coccola, ti stimola, conosce esattamente dove toccare. Due diverse facce della stessa medaglia. Insieme si completano.”
“Ma tu cosa preferisci?”
“Beh, per primo viene sempre tuo nonno. Con lui esiste una connessione ad un livello superiore. Unire sesso e sentimenti è il massimo. Se però dovessi scegliere, non saprei dire…!”
“Nonna, ma, tu, gliele hai mai fatte le corna? Al nonno? Ne hai avuto tanti uomini?”
“No tesoro, no. Corna mai! L’ho sposato a diccianove anni, verginella e tra le sue braccia ho scoperto tutti i piaceri. Poi, più maturi, abbiamo cominciato ad allargare i nostri orizzonti, ed allora si, qualche altro uomo l’ho provato.”
“Ma, e il nonno? Lo sapeva? E le donne? Con chi lo facevi? Dai., sono curiosissima!!
“Vedo, vedo che sei curiosa. Va bene. Cominciamo da quando ero una bambina, poi una ragazzina. A quei tempi, specialmente in campagna si viveva tutti assieme, si dormiva tutti assieme. Il sesso era una cosa che si faceva coi mariti e non solo. Specie le più povere la davano davvero per un pezzo di pane. Ma torniamo in famiglia. Si scopava coi mariti, ma si godeva tra donne. Visto la vita molto in comune, le donne sempre assieme, oltre al lavoro si trovavano a lavarsi, vestirsi, prepararsi, era tutto in comune. E si parlava. Le anziane e le sposate insegnavano alle giovani cosa aspettarsi dal misterioso oggetto, all’inizio desiderio di tutte. E si finiva spesso con carezze e baci lussuriosi. Da piccola ascoltavo tutto, spiavo, poi praticavo con le amichette. Poi da più grande mi trovai a compartire la tinozza con mamma, zie, cognate, nonne in un’allegra e gaudente promiscuità. Il matrimonio mi aprì a nuove esperienze e sensazioni. Più forti, più complete. Tuo nonno è sempre stato un’amante dolce e paziente. Abbiamo scoperto assieme i nostri corpi e ciò che più ci fa fremere ed eccitare. Poi venimmo in città. Al principio mi mancava moltissimo il mondo tutto femminile della casa ancestrale. Come maestra feci un mucchio di conoscenze ed amicizie, tutti ci invitavano. Da supplente giravo parecchio e le conoscenze si moltiplicarono. Un mondo variegato e superficiale. Non ti sto a dire quanti cercavano di sedurmi, ma non ho mai ceduto. A volte ero curiosa, certi uomini mi piacevano, anche molto, ma non potevo certo fare una cosa del genere. Tradire il marito non era tra le cose che avrei mai fatto. Mai, anche se a volte arrivavo a casa eccitata dalle avance che ricevevo. Poi conobbi Cesira. La preside della scuola dove finalmente ebbi l’incarico definitivo. Quasi vent’anni più di me, mi prese sotto la sua ala e mi insegnò a volare!”
“A volare, nonna?”
“Beh, si. A spiegare le mie ali, a pensare ed agire liberamente. A passare da moglie sottomessa a moglie compagna e partner. A te, ora, sembrerà normale, ma allora internet non aveva ancora cambiato il mondo. Diventammo amiche, poi intime ed infine…. A me non sembrò per niente strano che mi invitasse a fare il bagno con lei, in fin dei conti ero cresciuta così. Ma come poi mi fece godere!!! Suonò il mio corpo come un’arpa. E che musica!! Quando mi ebbe conosciuta davvero, molto bene, cominciò a mettermi in testa idee. Idee che furono come tarli. Nuovi concetti. Far l’amore con un altro uomo non era tradimento se tuo marito era d’accordo; se, magari, anche lui lo faceva allo stesso tempo. Che fare esperienze con partner diversi arricchiva la vita e rendeva più stretta l’unione. Concetti che mi piacevano. Mentre mi faceva godere mi diceva che suo marito mi avrebbe scopato volentieri e che a lei piaceva da matti il mio. Cose che fino a poco tempo prima mi avrebbero fatto accapponare la pelle, ma dette così, mentre le sue mani e la sua lingua mi portavano alle stelle, tutto aveva un altro significato. La sorpresa più grossa fu quando cominciai a sondare tuo nonno. Gli dissi che le mie amiche mi chiedevano come fosse a letto e se lo potevo prestare, che loro mi avrebbero prestato i loro ragazzi. Si, l’ho presa alla larga, ma, incredibilmente, lui non fece una piega. Anzi, mi rimandò indietro la palla chiedendomi se io ero disposta a farlo. E così, scherzando tra una scopata e l’altra, arrivammo al giorno che andammo a cena da Cesira (la preside). Ci misero subito a nostro ago, senza nessuna pressione. Poi arrivammo al clu della serata. Un filmino di loro due che scopavano, un vecchio super8, ma così eccitante. Veder lei succhiarlo al marito, vederla nuda, tutta aperta, sullo schermo, mi fece sbrodolare. Staccai gli occhi un momento e vidi tuo nonno che faceva lingua in bocca con lei e le toccava le tette. Mi girai verso Giorgio (il marito) che non aspettava altro. Il mio primo cazzo diverso. Non lo dimenticherò mai!! Ho goduto come una matta. Rotto il ghiaccio, cominciammo a vederci un paio di volte la settimana. Sotto la guida di Cesira, esplorammo tutto quello che il sesso aveva da offrire. Da noi che facevamo l’amore sotto gli occhi dei nostri uomini, fino a farlo con due uomini assieme..”
“Due nonna? Assieme?”
“Si cara! Due cazzi dentro che ti scavano tutta! Uno nella fica e uno nel culo! Si, è stata Cesira a insegnarmi come godere col culetto. Con tuo nonno avevamo provato, non è certo una cosa mai vista. Tutte le donne che avevo conosciuto lo prendevano dietro. Solo che, lontana da casa, mi era mancata la guida e allora erano dolori. Proprio come per te. Solo che io lo prendevo e mordevo il cuscino. Cesira mi insegnò a prepararmi e poi a riceverlo, così ci facevamo certe serate dedicate solo al culo. La prima volta che l’ho preso con piacere è stato con lei che mi spingeva dentro il cazzo di tuo nonno e dopo mi sono cuccata anche quello del marito, me lo hanno proprio spannato!! Ma che goduria! E anche tuo nonno ha imparato a prenderlo e a goderci.”
“Il nonno? Ma non è mica, gay!!!”
“Amore, non bisogna mica essere gay per godersi un’inculata! Il culo lo abbiamo tutti e tutti possiamo goderne. Tuo nonno ha visto Giorgio godere con un dildo legato ai fianchi della moglie. Nessuno gli ha detto niente. Ne parlammo da soli, era incuriosito. La volta dopo fu lui a provare il dildo. Ricordo ancora adesso la sborrata vulcanica che si è fatto! Poi col tempo, un passo alla volta, è arrivato a scoparsi Giorgio e a farsi scopare da lui. A me eccitava da matti guardarli mentre se lo succhiavano, magari mentre Cesira mi infilava il dildo nel culo. Dopo quasi un’anno, si è aggiunta un’altra coppia, la sorella di Cesira col marito, anche se loro li vedevamo più raramente. Lo chiamo il nostro periodo orgiastico!!”
“E poi? Avete smesso? Come mai?”
“Beh, non è che abbiamo smesso, è che il tempo passa, si invecchia. Poi Cesira fu trasferita, e io pure! Ci si vedeva sempre meno. Ora poi sono tutti morti! Ma è stato bello!!”
“E adesso? Non avete più amici, intendo, amici particolari?”
“No, ormai viviamo di ricordi, ma è ancora bello!!”
“Ma lo fareste ancora? Le orge voglio dire.”
“Certo, perché no? Anzi, magari ci fosse qualche amico con cui passare qualche ora!!”
“Ti manca nonna?”
“No. Si e no, dipende. Se ci penso un po’, direi di si. Ma poi, penso che ancora me la godo col mio vecchio mentre ci sono tante che non si bagnano neanche più. E allora sono contenta lo stesso!”
“Nonna, sai che non l’ho mai fatto?”
“Nel culetto, si, me lo hai detto!”
“Beh, quello ma anche. Non ho mai, insomma, non l’ho mai leccata, la fica!!”
“Allora non ti devi preoccupare, ce n’è qua una pronta all’uso!”
“Davvero te la posso leccare?”
“Amore, è tutta tua! Quando vorrai. E senza chiedere il permesso!”
Mi stacco dall’abbraccio e mi inginocchio tra le sue gambe che si sono subito spalancate. La vedo tutta rosa, aperta e luccicante di umori. Il suo bel clito bene in mostra all’apice di quella conchiglia. Si, perché così tutta nuda e bagnata mi ricorda un’ostrica pronta per essere succhiata, tirata dal suo guscio con lingua e labbra. Alza le gambe invitante. La tocco con le mani, poi con i pollici la apro e mi ci tuffo dentro. Letteralmente. Succhio e lecco a più non posso. E’ buona, sa di donna!! Da come si muove sotto la mia lingua capisco che è eccitatissima. Oddio, si, la farò godere con la mia lingua. La sua mano si appoggiò sulla mia testa, spingendola forte contro di sé. Sgocciolava letteralmente. Un miele dolce, appiccicoso ed un po’ insipido. Le sue gambe si stringono e mugola forte, fortissimo e poi si abbandona rantolando. E’ venuta. La lecco ancora un po’ facendola tremare, fino a che chiude la gambe all’improvviso. Basta così. Mi accoccolo ancora a fianco a lei. Ci baciamo. Mi lecca le labbra impregnate dal suo succo. Mi fa adagiare sul cuscino. Mi accorgo appena che si sta alzando. Sto già dormendo.
Il giorno dopo mi sento strana. Per fortuna al mattino non vedo nessuno. Alla sera mi sento un tantino imbarazzata, ma basta un suo sorriso e una strizzatina d’occhio per mettere il tutto nella giusta prospettiva. Solo guardare il nonno che si legge tranquillamente il giornale, mi fa stringere un po’ lo stomaco. Lo rivedo mentre si incula la nonna, non sembra neanche la stessa persona. Il mio nonnino, tanto alla mano ed affettuoso. Un vero mandrillo!! Non riesco a guardarlo senza che la mia fichetta mandi segnali inequivocabili. Eppure, oggi pomeriggio, mi sono vista con Marcello, dopo scuola. Appena l’ho visto me n’è venuta una voglia matta. Quasi gli sono saltata addosso prima ancora di arrivare a casa sua, che a quell’ora è sempre libera. Appena dentro ho cominciato subito a limonarlo e a stuzzicarlo con la mano. Anche col pisello duro, è rimasto abbastanza lucido da staccarsi e correre in bagno a farsi una doccia. Marcello è un po’ maniaco. A dir la verità anch’io, ma oggi me lo sarei fatto anche tutto sudato dalla palestra. L’ho seguito in bagno e, entrambi sotto la doccia ci siamo lasciati andare. Le dita insaponate non trovavano ostacoli e si sono infilate un po’ dappertutto. Sentire il suo dito farsi strada nel mio buchino mi fece avere un primo brivido orgasmico. Mi sono inginocchiata davanti a lui e ho dedicato tutte le mie attenzioni al suo cazzo gocciolante. E non solo per la doccia. Mentre lo succhiavo vogliosa, ho provato, per la prima volta, a sondare il suo di buchino. Non fece nessuna resistenza. Anzi, mi sono sentita stringere il dito e la sua cappella gonfiarmisi in bocca. Allora aveva ragione la nonna!! Anche agli uomini piace!! Gliel’ho spinto dentro per bene e lui, grugnendo, ha cominciato a venire. Ero decisamente in calore. Per fortuna non si è smontato e un attimo dopo me ne stavo con le gambe attorno ai suoi fianchi e le braccial al collo, mentre lui pompava allegramente. Peso solo 48kg e lui fa palestra perciò mi maneggiava come una bambola. Non l’avevamo mai fatto così. Qualche minuto e ho cominciato a godere e, tra uno spasmo di piacere e l’altro, ho perso l’appiglio e siamo finiti a terra, terminando con una sonora risata. Finalmente a letto, ci siamo sbacciucchiati ancora fino a che non era di nuovo bello duro e poi gli ho chiesto di provarci. Si, non avevo certo perso la voglia di sentirmelo nel culo. Mi sono inginocchiata e ho aperto per bene le natiche completamente dimentica delle raccomandazioni della nonna. Lui mi ha acchiappata da dietro, puntato la rosellina e giù a spingere. Ahia!! Che male!! Un po’ il dolore che mi fa contrarre, un po di paura e anche stavolta niente. Non ha voluto entrare. L’ho consolato cavalcandolo, ma stavolta il mio orgasmo non era completo.
Aspetto che il nonno vada a letto poi mi avvicino alla nonna.
“Niente, non ce l’abbiamo fatta neanche oggi.”
“Cosa tesoro?”
“Il culetto!! Ho provato a farmelo infilare, ma non è entrata neanche la punta.”
“Amore!! Ma avete fatto come ti ho detto?”
“Beh, siiii, veramente non sono sicura. Sai, ero così eccitata! E Marcello come vede il buco comincia a spingere, e allora…”
“Mmmm, mi sa che qui c’è bisogno di qualche lezioncina privata. Beh, io un’idea ce l’avrei, se vuoi.”
“Si, si, dimmi. Qualsiasi cosa! Ormai mi sono fissata. E poi, dopo ieri, insomma.”
“Va bene! Vai in bagno e preparati, come ti ho insegnato. Poi vieni di là. Io intanto preparo il nonno. Sai, non vorrei gli prendesse un colpo al vecchio!!!”
“Il nonno? Ma,dici che vorrà?
“Volere? Mettergli davanti un culetto vergine, senza contare che sei sua nipote, sarà come agitare lo straccio di fronte ad un toro. Lo farà sentire ancora ragazzo e ti salterà addosso con la lancia in resta. E’ un vecchio porco tuo nonno! Non l’hai ancora capito?”
“Mmmm, mi sa che sei stata tu a traviarlo! Va bene, vado a prepararmi. Cinque minuti.”
Ridendo sparisco in bagno dove mi trovo a riprendere fiato. Oddio, cosa sto per fare? Sto per offrire il mio culetto a mio nonno? Ancora non ci credo che la nonna me lo abbia proposto. E che ho accettato subito. Mi batte forte il cuore. Mi siedo sul bidè poi ricordo cosa ha detto la nonna sulla pulizia e preparo una peretta con acqua e un goccio di sapone. Dio, come sono bagnata!! Stranamente la peretta mi rilassa. Mmmmm, meglio farne un’altra. Non si sa mai. Penso che con Marcello non c’è stata nessuna preparazione e mi faccio un nodo mentale alle mutandine. Mi spingo un dito nel buchino e penso che tra poco, brrrrrr!!!!
Indosso una maglietta che mi arriva giusto ai reni e, con lo stomaco in una morsa, entro in camera. Loro!! Entro quasi in punta di piedi. Sono sotto il lenzuolo e si stanno baciando. Vedo movimento. Si stanno ravanando. Nonna sente la mia presenza. Alza la testa.
“Vieni Tesoro, ti stavamo aspettando!! Guarda cos’ha il nonno pronto per te!”
E, così dicendo si mette a sedere tirando giù il lenzuolo. Inutile dire che è nuda e i suoi capezzoloni sono in tiro. Oddio, anche il nonno è nudo. Mi guarda sorridente, ma i miei occhi sono solo per il suo cazzo. La nonna lo tiene in mano orgogliosamente, tutto duro, scuro e paonazzo, lucido, di saliva? Inghiotto, ho la gola secca. Mi manca l’aria. Devo sembrare strana perchè si mettono a ridere. Nonna lo sega delicatamente.
“ Dai, forza! E’ una vita che non lo sentivo così duro! Mi sa che fai effetto a tuo nonno!! Vieni, fagli vedere un po’ dove vorresti fartelo infilare.”
Ho le gambe che mi si piegano, sto per sentirmi male. Riesco a malapena a sedermi sul letto. Stupida, non sverrai mica adesso!! Sta per avverarsi un tuo sogno! Il cazzo del nonno mi affascina. Il suo unico occhio mi guarda e mi ipnotizza. Non vedo e non sento altro. Come in trance mi sfilo la maglietta, poi allungo una mano. Lo sfioro con la punta delle dita, leccandomi le labbra. Nonna toglie la mano e l’appoggia sulla mia. Mi conforta.
“Si piccola. Vieni, è tutto per te! Il nonno non vede l’ora di fare la festa a quel tuo buchino ribelle!! Vero vecchio porco? Solo a sentir parlare del culo di tua nipote ti sei arrappato come un mandrillo!”
Il nonno ghigna e non dice niente. Lo stringo. E’caldissimo, durissimo. Lo voglio. Si, ho deciso che lo voglio. Abbasso la testa e imbocco la cappella. Buono!! Mi piace succhiare il cazzo. Mi fa sentire in controllo anche se mi si stanno sciogliendo gli intestini. Soppeso le palle e le accarezzo. Non sono abituata al sacchetto, Marcello quando è in tiro le ha tutte attaccate sopra. Mi piace tenerle in mano e giocarci. Nonna mi lascia il cazzo e comincia a massaggiarmi, mordicchiarmi tutta. Sono un solo fremito. E’ dietro di me. Mi accarezza le natiche, me le apre e sento la sua lingua nel solco, sul buchino. Me lo sta succhiando e spinge dentro anche la lingua. Non riesco a fare a meno di gemere anche se sono mezza soffocata dal cazzo nella mia bocca. Nonno mi ha messo la mano sulla testa e mi spinge in giù, mentre cerca di spingere in su con i fianchi. Non è lunghissimo, ma tutto non c’entra. Una questione di sopravvivenza!!
“Ecco amore, io dico che sei pronta! E tu vecchio? Pronto all’opera? Cristina, molla l’uccello e mettiti qui. Così, brava. Giù la testa e alza bene il culetto. Visto vecchio che opera d’arte? Se fai il bravo poi ti lascio fare un giretto anche nella sua patatina. Ma prima devi farla godere col culo. Ne ha troppa voglia la porcellina! Ecco qua! Guarda che buchino! Un vero bocciolo, una rosellina tutta da sfogliare.”
La nonna continua a parlare mentre le sue mani sono dappertutto. Ma sprincipalmente si occupa del mio sedere. Mi apre le chiappe e sento le dita fresche di crema sfruculiare e spingere fino a che non sono dentro di me. Prima una, poi due. Che piacere!! Prima un po’ a fatica, ma ora scivolano dentro e fuori a meraviglia. Devo ricordarmi la crema. Nonno si è sistemato dietro di me e intanto che aspetta, mi fa sentire la cappella calda lungo lo spacco. Mi spennella la fica su e giù lungo le labbra, solletticandomi il clitoride. Dioooo, non resisto!! Lo voglio dentro, non importa dove, ma dentro. Le loro voci mi giungono ovattate. Tutti i miei sensi si stanno concentrando lì, in quel buchino che è in attesa di essere violato, penetrato, riempito, sfondato. Oddio, eccolo! Lo sento. Sento la pressione del suo cazzo, duro e morbido allo stesso tempo. Una pressione crescente, costante!
“Spingi amore, spingi” Mi sussurra “la voce”. Obbedisco e spingo. Respiro e spingo, plop! Oddio, sta entrando. Siiiii, sta entando. Molto lentamente. Non fa male. Solo un leggero fastidio, una presenza inusuale lì dietro. Mi sto aprendo tutta per accoglierlo. Sto prendendo in culo il mio primo cazzo. E mi piace!! Si, si, mi piace!! Nel ronzio ovattato si fa strada un rumore. Un grido? Il mio urlo di piacere mi riporta coi piedi per terra. Ora lo sento dentro. Il nonno mi tiene per i fianchi e me lo spinge nel culo. La nonna lo incita a slargarmelo e comincia a frugarmi la fichetta, a stuzzicarmi il clitoride. Brividi di piacere mi colgono. Il nonno ha cominciato a muoversi. Il suo cazzo scivola dentro e fuori a meraviglia. Non oppongo resistenza alcuna e mi lascio sbattere. Anche la mia voce si unisce alla nonna, insieme lo incitiamo.
“Oooohhhh, siii, nonnino, inculami, inculami tutta!! Rompimelo il culooooooo!!!”
“Dai vecchio, spaccale il culo, faglielo come una scimmia!! Guarda come gode!!!”
Il nonno grugnisce e spinge. Mi sciolgo sotto le sue cappellate. Il piacere che parte dal mio sfintere allargato, moltiplicato dale dita della nonna sul mio grilletto, mi travolge. Urlo con la faccia sul cuscino. Il nonno è implacabile. Continua a sbattermelo dentro fino a che crollo, quasi senza sensi, completamente spenta. Solo allora lo sfila.
“Vieni, vecchia, prenditelo tu che alla gioventù moderna manca la spina dorsale!!”
“Pronta vecchio, è tutto tuo!!
Sono in una nuvola rosa. I gemiti della nonna che, a sua volta, si sta facendo inculare, sono la musica che mi accompagna. Non mi accorgo neanche di addormentarmi.
Al mattino mi sveglio ancora nel loro letto. Nonno è già uscito e la nonna si sta preparando.
“Buongiorno stellina!! Ben alzata!! Allora?”
“Mmmmm, buongiono nonna. Sto a Dio! Magari col buchino un po’ indolenzito, però è stato bellissimo!!”
Butto le lenzuola e mi stiracchio tutta nuda nel letto, come una gatta. Mi sento molto gatta stamattina!! Nonna si siede accanto a me e mi accarezza con la punta delle dita, dandomi i brividi con le sue unghie!! Sorride seducente e misteriosa.
“Benissimo!! Allora, adesso dobbiamo dare qualche lezioncina anche a Marcello. O no?”
...... continua
Dedicato a tutte voi fanciulle e fanciulli che non vedete l’ora di farvelo fare (il culo) e a tutti noi, maestri e maestre, che vorremmo esservi accanto quella prima volta.
Scrivetemi.... [email protected]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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