incesto
Madre e figlia * - 5
di MasterT2
21.02.2020 |
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"Le mani di Franco si erano impossessate dei suoi seni..."
Madre e figlia -5Non mi ero mai resa conto prima quanto poco tempo avessi e quante cose da fare ci fossero! Forse perchè fino a meno di un mese fa facevo sesso solo la notte, e solo con mio marito. Come può cambiare tutto in pochi giorni! Hei, non mi sto mica lamentando. Magari fosse successo prima. Ora però dovevo gestire il tutto. Franco e Sonia avevano il lavoro e la scuola che li distraevano, io no! Perciò dovevo programmare bene la giornata in modo da non trascurarli quando tornavano a casa con tanta voglia di godere. Non sarebbe stato giusto trovare la mamma e moglie già disfatta dai troppi orgasmi della lunga giornata. Non avevo mai immaginato si potesse godere tanto e soprattutto così spesso. Le possibilità offerte dal mio corpo erano davvero infinite e, di più, con la continua stimolazione, tutte le mie zone erogene erano diventate particolarmente sensibili. Ero sicura che se propriamente eccitata mentalmente sarei riuscita persino a godere vestita senza toccarmi, solo con lo strofinio del tessuto sui miei capezzoli, la pressione dei jeans stretti sul mio clitoride! In che cosa mi stavo trasformando? Una vampira del sesso? Beh, non ero certamente la sola. Ogni giorno scoprivo che come me altre donne vivevano per godere. La mia missione sembra fosse aiutarle a scoprire se stesse, le proprie voglie. Ecco la psicofilosofa! Meglio riordinare un po', aspettavo la visita di Teresa e non volevo certo farle trovare la casa in disordine. Ecco il campanello. Aprii la porta con la vestaglia aperta, nuda per lei come promesso. Ci baciammo sulla soglia come amanti da tempo separati. Pericoloso, potevamo essere viste. E chi se ne frega? La sua lingua era troppo dolce.
Chiudo la porta con il piede. Le nostre bocche si staccano.
“Anna, amore, guarda! Sono anch'io senza mutande.!”
Si solleva la gonna mostrandomi la fica, depilata e umida. Che voglia di mangiargliela! Ma c'era tempo.
“Teresa, sei venuta fin qua con la fica al vento! Dev'essere stimolante. Devo provare ad andare in giro senza mutande. Senti, più tardi mi devi accompagnare in un posto. Poi ti racconto. Ma prima è il tuo turno. Muoio dalla voglia di sentire cosa avete combinato! Vuoi il caffè'?”
“Dopo, ora sono troppo eccitata. Dai, mettiamoci nude che voglio toccarti mentre ti racconto. Avevi ragione sai! Sono così felice!
“Qui sul divano. Io ti masturbo il clito. Dai racconta!”
“Allora, mi sembra che eravamo rimaste che mio marito ha scoperto che sono stufa di far la signora per bene, che mi sono accorta che esiste il sesso da godere e che voglio farlo con lui. E lui non mi ha deluso. Mi ha chiesto scusa per non averlo capito prima e abbiamo scopato come ricci per due giorni, cominciando a recuperare il tempo perduto. Ora vieniva il difficile. Gli avevo fatto capire che Grazia era in calore, perciò la sera dopo appena a letto gli ho detto che avevo parlato con lei spiegandole i pro e i contro di avventurette mordi e fuggi, delle precauzioni da prendere, ecc. Che ci eravamo confidate intimamente e che lei mi ha detto di averci sentito far sesso, eccitandosi da matti e toccandosi. Dovevi vedere la sua faccia! Poi gli ho detto che Grazia mi aveva chiesto cosa pensassi delle antiche culture dove le madri istruivano le figlie nell'arte dell'amore. E mi aveva baciato toccandomi il seno. Con aria da peccatrice pentita ma consapevole che avrebbe peccato ancora gli ho confessato che io e nostra figlia avevamo goduto assieme. Quando gli ho detto che ce l'eravamo anche leccata non ha più resistito e mi è saltato addosso scopandomi di santa ragione. Tra un urlo e l'altro gli ho ricordato che di sicuro ci avrebbe sentito, che la immaginavo nel suo lettino con le dita nella fichetta, a godere tutta sola mentre i suoi chiavavano. Come agitare lo straccio davanti ad un toro. Mi ha martellato di brutto, facendomi urlare di piacere, fino a che anche lui non mi ha riempito di sborra! Naturalmente Grazia non solo ha sentito tutto, e non solo, la porcella era venuta a spiarci. Mentre ripulivo il cazzo di Gianni con la lingua, ho alzato gli occhi alla porta socchiusa e ho visto la sua ombra. A dirti la verità io avrei tirato più per le lunghe, ma ormai conosci Grazia, quando si mette in testa una cosa!! L'altro sera, subito dopo cena scappa in camera sua e ritorna subito dopo col addosso solo una camicetta da notte leggera, semitraparente. Era così sexi che l'avebbe fatto tirare ad un morto. Immaginati Gianni con gli occhi strabuzzati. Dentro di me ho detto “ci siamo”. Con l'aria serissima, Grazia ci annunciò: “Papà, mamma, dobbiamo parlare seriamente. Qui la situazione si sta facendo insostenibile. Tu mamma sai benissimo a cosa mi riferisco e so che mi capisci e spero mi appoggerai. Papino, forse mamma ti ha detto tutto, non lo so, il fatto è che io ho voglia di fare sesso. Sono giovane ma i miei sensi si sono risvegliati e non riesco a zittirli. Zitto, lasciami finire. Per questo mio problema intravedo solo un paio di soluzioni. Primo, la più logica, mi trovo un ragazzo e me lo scopo. Facile, ma non credo sia quello che voglio. Secondo, me ne vado di casa e mi metto con qualcuno che mi scopi tutti i giorni. Molti pro e contro, ma sopratutto non penso di essere pronta ad andarmene. Aspetta papà, ci sarebbe un'altra soluzione, quella che vince a pieni voti sulle altre. Mi accogliete nel vostro letto! Mi fate godere con voi!” che attrice formidabile. Dovrebbe entrare in politica! Mio marito mi guardava frastornato chiedendomi con gli occhi di fare qualcosa. Gli sorrisi come per dirgli che la palla era sua. Toccava a lui rispondere. La libidine che sprizzava dai miei occhi gli diceva da che parte stavo. Si schiarì la gola e le prime parlo uscirono a fatica. “Grazia, amore di papà, ma ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo? Sei la luce dei miei occhi, come potrei mai... si, lo so che tu e tua madre avete 'assaggiato la mela', ma io sono tuo padre, quello che ti deve proteggere, mettere su di un piedistallo, non portare a letto.”
“Papino, se mi ami davvero come dici, potrai fare tutto questo e allo stesso tempo farmi donna! Donna vera! Papino ormai sogno di sentirti dentro di me!” Da staordinaria attrice alza la camicia mostrando la fichetta, ci passa sopra due dita e ce le mostra lucide di umori. “Papi, guarda come mi bagno solo a pensarci! Ti confesso che questa estate l'ho data a Enrico. Si, papino, mi sono fatta scopare da mio cugino. E me ne pento. L'abbiamo fatto solo una volta e mi ha lasciata così delusa! Ho bisogno di sentirmi donna e provare cosa vuol dire essere posseduta da un vero uomo. Voglio che sia tu il mio uomo, papà!” E quale uomo non avrebbe ceduto! Quando una femmina te lo fa tirare non c'è giustificazione che regga. Devi razionalizzare, ma poi, la vuoi. “Amore certo che ti capisco e ti voglio bene. Ed è proprio perchè te ne voglio tanto e visto che tua madre sembra essere parte della cospirazione, che ti dico sì. Si, maledizione e al diavolo tutte le convenzioni sociali. Al diavolo tutto! Vuoi essere amata tesoro? E allora il tuo papà ti amerà!”. Grazia accolse la decisione con un urlo saltellando di gioia come una bambina, poi mi prese per mano tirandomi verso il bagno per poterci preparare assieme. Ci siamo fatte un lungo bidè, e la peretta come ci hai suggerito, poi tutte nude siamo tornate di là. Lui era ancora come inebetito. Non gli abbiamo dato respiro. Baciandolo lo abbiamo spogliato. Era eccitatissimo, la lancia ben in resta. Da come pulsava quando l'ho preso in mano, ho capito che non sarebbe durato niente. Grazia si inginocchiò davanti a lui e lo prese in bocca mentre io lo segavo lentamente. Il primo pompino vero di mia figlia. Gianni cercò di staccarla, ma io gli sussurrai che andava bene, di lasciarsi andare che lei lo voleva. Lui si rilassò e allora ho avvisato Grazia che tra poco avrebbe ricevuto la sborra del padre in bocca. Detto fatto. Una sborrata abbondante, talmente che Grazia non è riuscita ad inghiottirla tutta e ho dovuto aiutarla leccandomi quello che le colava dalle labbra. Ora Gianni era pronto ad una lunga seduta di sesso. A letto, tutti e tre assieme. Tu sai cosa vuol dire vero Anna? Io e Grazia ci siamo baciate a lungo accarezzandoci, facendolo eccitare nuovamente. E poi ci siamo dedicate totalmente a lui e naturalmente a Grazia che non poteva più aspettare. Gemeva dalla voglia di sentirsi dentro il cazzo di papà. Si sdraiò a gambe spalancate, pronta a riceverlo. Immagina la scena. Dicendolgli di far piano l'ho accompagnato dentro di lei, l'ho attualmente imboccato nella sua fichetta, talmente bagnata che è scivolato dentro senza sforzo. Grazia ha goduto quasi subito e poi ancora e ancora. Gianni stringeva i denti per non venire ma non lo tolse. Sono intervenuta di nuovo io. Gliel'ho sfilato e l'ho puntato sul buchino. Dovevi sentire l'urlo di Grazia. Un 'siiiii' che hanno sentito in cima al palazzo. L'avevo già lubrificata bene prima ed era pronta. Mentre glielo spingevo nel culetto mi toccavo il clito. Vedere il suo sfintere aprirsi per accogliere il cazzo del padre mi ha fatto godere e poi ho goduto ancora quando Gianni le ha riempito il culetto di sborra. Grazia ha urlato di piacere ad ogni cappellata. Ieri sera poi è toccato a me. Finalmente anch'io ho preso il cazzo di mio marito nel culo, con mia figlia che lo spingeva dentro. Non finirò mai di ringraziarti Anna! Per avermi mostrato la strada. E grazie per farmi godere anche adesso!”
Durante il suo racconto era venuta almeno due volte ed anch'io, immaginandomi Grazia col cazzo di suo padre nel culetto e ricordandomi Sonia mentre suo padre la inculava! La spinsi giù facendola sdraiare.
“Anch'io ho goduto ma un ditalino non mi basta. Dai Teresa, succhiamoci le fiche! Sono troppo piena di sugo.”
Un sessantanove veloce portato con bocche esigenti ed assetate ci strappò feroci gemiti di piacere.
Saremmo rimaste a coccolarci, ma come dicevo prima, il tempo stringeva. Mentre prendevamo il famoso caffè, la misi al corrente della scoperta di mia suocera che Teresa accolse eccitandosi e facendosi un altro ditalino. Le chiesi poi di accompagnarmi. Volevo andare a procurarmi uno strap, o per lo meno un dildo. Non volevo ordinarli via internet, ma sapeva che c'era un sex shop fuorimano e fuori zona dove ero certa nessuno mi conosceva. Accettò e partimmo per la spedizione giocattolo. Era davvero più isolato di quanto mi ricordassi. Ci girai attorno un paio di volte prima di parcheggiare. Non c'erano altre macchine, così entrammo, un po' guardinche ma entrammo. Non capita mica tutti i giorni a due mamme di entrare in un sex shop. Davvero non c'era nessuno. Alla cassa una signora sui sessant'anni, piccola e rotonda, capelli grigi e corti, occhiali, un camice da commessa aderente che lasciava capire che sotto c'era solo l'intimo. Il tipo infermiera sexi dei filmini per intenderci. Ci diede il benvenuto e chese se poteva aiutarci. Per il momento avremmo guardato un po' in giro. E guardammo tutto! C'era un bell'assortimento e i prezzi erano veramente buoni. Scaffali di film, riviste e roba del genere che non ci interessavano, internet impera ormai in quel campo. In fondo la sezione abbigliamento sexi. Molta roba curiosa, ma non dovevamo eccitare nessuno, anzi!! Lungo il lato più lontano gli scaffali dei giocattoli, sia per lui che per lei. Non capirò mai le bambole gonfiabile e le finte vagine ma capivo benissimo i vibratori, dildi doppi cazzi e strap di ogni dimensione e forma. Da scrivere un trattato. Anche Teresa decise di comprare qualcosa. Come passare un'occasione simile. Scaffali chiusi, ci voleva la commessa. Tornando verso la cassa passammo per l'area fetish, Gomma, cuoi, fruste, manette e tutta la parafernalia per gli amici viziosi. Io ero per il sesso puro... sì, magari in famiglia ma... In mezzo a quella roba adocchiai un bella borsa per clistere a forma di vespa con una lunga gomma attaccata al pungiglione ed un vasto assortimento di appendici da appliccare alla lunga cannula principale. Mi intrigava e decisi di prendere anche quello. Le perette vanno bene, ma a lungo andare sono scomode. La commessa si chiamava Wanda, nome proprio addatto. Passato il primo momento di imbarazzo Le additammo quello che volevamo. Io comprai due vibratori con una serie di appendici cave che li avrebbero trasformati in dildi vibranti e poi due strap, uno normale ed uno doppio. Con quello potevi sentirtelo dentro mentre scopavi. E poi l'apparecchio per il clistere. Teresa comprò un vibratore ed il doppio strap. E poi visto una borsa che sembrava una piccola pompa per benzina, comprò il kit per clistere anche lei. La commessa gongolava. Commentava approvando tutte le nostre scelte indicando gli oggetti provati personalmete. Doveva essere davvero sfondata se si cuccava certi pali! Fu Teresa a scoccare la fiammella.
“Wanda, davvero ti fai con certi obici? Noi siamo da piccoli calibri, vero Anna?”
“Certo, io avrei anche dei dubbi a sentire che si ci possa infilare dentro uno di quelli!”
“Non mi credete vero? Io ho fatto l'attrice porno e a fine carriera mi sono specializzata in mega oggetti! Se si sa come fare, si riesce anche a godere!”
“Io avrei una paura!”
“Altro che paura, sarei terrorrizzata!”
“Ragazze, non ditemi che vi tirereste indietro davanti ad un tipo ben fornito. Alla John Holmes per intenderci!”
“Veramente non lo conosciamo e già il nostro Rocco Siffredi sembra da prendere con le molle.”
“Trenta centimetri di carne mie care! E con rocco ho fatto qualche film quando era ancora alle prime armi. Una bella scopata sapete!”
“Sai, noi abbiamo l'italiano medio! E neanche tanta varietà. I giochini servono proprio a questo!
Dal dire al fare c'è di mezzo il mare. Magari ci piacerebbe vederne di quelle misure, ma da lì a farseli infilare! Certo una bella pompa non la negherei a nessuno, vero Teresa?”
“Mi sa che sono più avventurosa. Io lo proverei un bel cannoncino. Si, Wanda, ma di sicuro non quelli che dici tu. Ho già partorito e me lo ricordo benissimo!”
“Siete ancora scettiche vero? Se avete un po' di tempo vi faccio vedere! Devo chiudere per la pausa e non mi dispiacerebbe un po' di distrazione con due signore come voi.”
“Davvero Wanda! Ci daresti una dimostrazione? Che ne dici Anna? Potrebbe essere eccitante.”
“Beh, un pochino di tempo l'abbiamo. Invece di andare a casa a provare gli attrezzi nuovi, potremmo divertirci un po' con Wanda.”
“Affare fatto allora. Fatemi chiudere e tirar fuori la roba e vedrete che sbrodolate!!”
Tirò fuori dal ripostiglio un materasso arrotolato, poi prese un barattolo di gel e un dildo di più di trenta centimetri del diametro di una bottiglia di vino e alcuni vibratori. Sentii un brivido lungo la spina dorsale solo a vederlo. In un'attimo era nuda sul materasso. Due belle tette un po' pesanti, pancetta e rotolino sui fianchi, belle chiappe sode e cosce robuste. Fica completamente depilata dalle lunghe labbra pendule e scure, segno di uso ed abuso! Teresa fu subito nuda anche lei ed io la imitai.
“Ragazze, siete proprio due figone! Ve la leccate vero?”
“Ogni tanto, per cambiare il menù! Ma abbiamo anche marito.”
“Mmmm, scommetto che sono due porci che si inculano tra di loro.”
“Perderesti la scommessa, non si conoscono neanche.”
“Potrebbe essere un'idea no? Va bene, chi di voi vuole aprirmi un po'? Prima di infilarsi un palo del genere bisogna ammorbidire i muscoli. A dir la verità è un po' che non lo faccio. Sapete cos'è il fisting?”
“Vuoi che ti infiliamo la mano dentro? Faccio io!” esclamò Teresa.
Mi accomodai sul materasso al suo fianco, aiutandola a tenersi alte ed aperte le gambe. Teresa prese il barattolo, tirò fuori una manata di gel e cominciò a spalmargliela sulla fica, oltre che a lubrificare la mano su, oltre il polso. Wanda cominciò a gemere man mano che le dita dentro di lei aumentavano, due, poi tre, poi quattro, fino a lì niente difficoltà. Teresa era concentratissima. Le dita scorrevano senza ostacoli. Poi mise il pollice al centro e le strinse a cuneo. Vidi la fica allargarsi ancora per farle entrare. Wanda gemeva, ma di piacere. Ancora una spinta e la mano era dentro. Fino al polso. Che immagine oscena, sembrava un braccio monco che si trastullava
frugandola. Wandà rilasciò un gemito dal profondo, e prese a strufugnarsi le tette. Io allungai le mani sul suo clito. Con una lo feci sgusciare completamente fuori e stringendolo alla base con due dita, con l'indice dell'altra mano cominciai a sfregarglielo. Wanda cominciava a sbattersi. Voleva più mano dentro e Teresa l'accontentò. Le entrava dentro fino all'avanbraccio, stantuffandolo dentro e fuori. Più tardi ci disse che aveva persino preso cazzi di animali tipo cavalli ed asini. Si faceva entrare solo le punte e adorava farsi innaffiare da quei torrenti di sborra calda. Aveva fatto l'ultimo film del genere solo quattro anni fa. Aveva molti fan disse. Intanto però stava godendo a fondo fistata da Teresa che nonostante sudasse, mi disse poi che era abbastanza dura spingere il braccio dentro e fuori, non perdeva il ritmo. Io non mollai la presa sul suo grillo e poco dopo urlava di piacere squassandosi sul materasso.
“Ragazze. Siete fantastiche, vi siete guadagnate l'esibizione. Teresa, tienilo fermo. Tu Anna dammi le mani che mi aiuti a starci sopra.”
Teresa piazzò il cazzo gigante sul materasso tenendolo ben dritto. Wanda lo ricoprì ben bene di gel poi, tenendo le mie mani ci si accucciò sopra. Ci si lasciò scivolare su molto lentamente sostenedosi con forza alle mie mani. Un paio di minuti e aveva dentro solo la mostruosa cappella. Mugolò ed era madida di sudore. La fica oscenamente dilatata, le labbra tese al massimo attorno a quel mostro di lattice. Il clito spiccava di un bel rosa corallo sul resto della sua carne fattasi improvvisamente pallida. Gemette più forte e si calò ancora qualche centimetro. Il sudore le colava da tutto il corpo. I capezzoli le si erano rizzati e gonfiati. Le cosce le vibravano per la tensione. Sembrava che davvero godesse nel sfondarsi su quel palo. Scese fino a prendersene dentro almeno tre quarti. Lancio un urlo, anzi no, un'ululato e si irrigidì gli occhi girati in dentro quasi mostrando solo il bianco. Poi si riprese e ci chiese di aiutarla a toglierlo. Dovemmo andare piano come quando se l'era infilato. Appena tolto ci trovammo davanti la fica più aperta che se divaricata da un ginecologo. Potevamo vederle la cervice e la bocca dell'utero! Molto lentamente cominciò a richiudersi. Ci abbraccio' entrambe ringraziandoci dell'assistenza e ci chiese se volevamo provare. Teresa era curiosa. Provò a salirci sopra ma ne prese circa due centimetri della punta e si arrese subito. Wanda si offerse di farci godere. Perchè no. Ci fece mettere a pecora una a fianco dell'altra, vicine abbastanza da fare lingua in bocca mentre lei alternava la sua lingua con un paio di vibratori nelle nostre fiche e nei nostri culetti. Era una vera maestra. Ce li suonò da vera virtuosa fino a che, prima Teresa ed io subito a ruota non le venimmo in bocca. Tempo di scappare. Ci regalò un cofanetto con una collezione dei suoi film, una scatola di preservativi di tutti i tipi e gusti ed una scatola con sei barattoli giganti di gel, facendosi promettere che saremmo tornate a trovarla. Non si sa mai!! Io e Teresa ci dividemmo il bottino da buone amiche, promettendo di tenerci in contatto e tornammo ad essere casalinghe, almeno per qualche ora. Fino al venerdì non successe niente di straordinario, salvo una telefonata di mia sorella che mi ragguagliava sulla sua situazione.
“Ciao amore, riesci a parlare tra un orgasmo e l'altro?”
“Si, ti posso dare qualche minuto mentre Sonia fa un pisolino e Franco non è ancora arrivato. E tu, marci sempre a ditalini o è saltato fuori qualcosa di meglio? Ah, dimenticavo, viste le foto! Tutti quei giovanotti col pisello in mano, che sballo! E tu e Olga battete di lunga tutte le altre.”
“Quelle ormai sono obsolete. Devi vedere la nuova serie! Domenica scorsa, sono andata alla famosa partita. E ho parlato con Olga. Simpaticissima, una vera forza della natura. Devi esserlo per farcela da sola, crescere un figlio e tenere una mano una squadra di liceali. La conoscevo di vista e credetti che avrebbe girato intorno al soggetto, invece è andata subito al sodo. Le ho detto che avevo visto le sue foto e la sua mail e lei rise dicendo che aveva visto le mie. Per questo aveva dovuto mettere uno stop all'attività manuale dei ragazzi. Le ho chiesto quale sarebbe stato il premio e lei, semplicemente mi ha detto che si sarebbe lasciata vedere sotto la doccia dopo la partita e i cinque manigoldi avrebbero potuto menarselo a piacere. Aveva avuto un confronto con il figlio proprio per aver pubblicato le foto. Detto tra noi, mi ha detto, la cosa mi eccita. Sapere che se lo menavano per lei era eccitante. Ammisi che anche a me eccitava sapere che mio figlio e i suoi amici si segavano con le mie foto. Comunque dopo aver lavato la testa al figlio lo aveva perdonato ma con la promessa che le avrebbero obbedito. Niente seghe dal giovedì fino a dopo la partita. E visto che ormai li aveva scoperti, Fausto doveva essere suo complice per prendere gli amici all'amo. Il premio ufficiale sarebbe stata una serata in pizzeria e poi sala giochi, ma invece aveva promesso a Fausto che, mentre lei si faceva la doccia nello stallo chiuso dell'allenatore, lui avrebbe aperto parzialmente la porta e l'avrebbe esposta a tutti, spronandoli a segarsi. A questo punto Olga li avrebbe beccati, minacciato di dirlo alle famiglie e poi, vista la vittoria e che loro avrebbero promesso di non farne parola con nessuno, avrebbe loro permesso di finire la sega davanti a lei che avrebbe mostrato loro tutto il suo corpo. Certo, dipendeva tutto dalla vittoria, ma era sicura che ci sarebbero riusciti. Fausto era il trascinatore e lui conosceva il vero premio. L'ho ringraziata di essere stata così sincera con me, che era un vero piacere averla conosciuta e che avrei gradito diventarle amica e lei mi ha detto che è da quando ha visto le mie foto che vuole conoscermi meglio. Poco prima aveva detto a mio figlio che avrebbe voluto parlarmi. Allora le confessai che avevo fatto finta di dormire quando Marco le aveva fatto le foto e che ammiravo il suo coraggio per quello che stava per fare. Certo i ragazzi sarebbero stati come creta nelle sue mani. Lei rise dicendo che si divertiva. Non aveva uomini nella sua vita e l'eccitazione causatale da quella faccenda, la gratificava parecchio. Mi deve aver vista un po' dubbiosa e allora mi ha detto di entrare più in confidenza con mio figlio e avrei capito. Olga non si è ancora aperta del tutto. Beh, per esserci appena conosciute, mi ha detto anche troppo. Poi è cominciato il secondo tempo e ha dovuto darsi da fare con la partita. Le ho detto che ci saremmo viste in settimana e che se avessero vinto avrei contribuito anch'io alla premiazione e le ho schiacciato l'occhio. La sera ho beccato Marco e l'ho messo alle strette. Gli ho detto che sapevo delle foto che metteva in rete con gli amici e cosa facevano e che non provasse a raccontarmi delle palle perchè le avevo viste e avevo parlato con Olga che aveva confermato tutto. Appena l'ho visto disperato sono passata alla mamma comprensiva che si rendeva conto di quello che succedeva a dei ragazzi a quell'età, che ero stata giovane anch'io, che in fin dei conti sapere che dei giovanotti si arrapavano a vedermi nuda lo trovavo eccitante, che non lo avrei detto a suo padre ma che d'ora in poi doveva dirmi tutto e che magari avrebbe potuto farmi qualche altra foto per fare bella figura con gli amici. Però volevo sapere come li aveva premiati Olga. Stava per raccontarmi quella della pizza, ma bastò un'occhiata per farlo correggere. Un po' imbarazzato ammise che, mentre erano tutti nudi sotto la doccia, Fausto aveva aperto leggermente la porta della doccia dov'era sua madre e l'avevano vista tutta nuda. Mi ha detto di come si erano eccitati e di come Fausto li aveva incitati a menarselo tutti assieme. Qualche minuto dopo Olga si era avvicinata alla porta di scatto e apertala, li beccò col pesce in mano. Grande scena madre, minacce, poi la comprensione, la promessa a mantenere il segreto e infine Olga che diceva che tanto che c'erano potevano anche finire quello che stavano facendo, che lei avrebbe finito la doccia con loro e avrebbero potuto guardarla mentre se lo menavano. In fin dei conti avevano vinto, l'avevano ascoltata e meritavano un premio. E che premio, la vaccona ha fatto di tutto per farsi vedere in ogni angolo. I ragazzi se lo sono menati di brutto, con certe spruzzate e lei li incitava. Mi ha confermato che anche il figlio ci dava come gli altri, senza vergogna. Allora l'ho baciato in fronte e gli ho fatto prendere la macchina fotografica. Le promesse le mantengo io. Gli ho detto di fotografarmi mentre mi spogliavo e questo era ciò che avrebbe potuto dire in rete. Mi sono messa nuda mentre lui fotografava come se fosse nascosto. Mi sono anche curvata per bene facendogli vedere tutto da dietro. Poi, sempre nuda sono rimasta con lui per vedere mentre le postava e gli ho chiesto se sarebbero piaciute. Lui mi ha assicurato che erano fantastiche e che sarebbero stati tutti là, col cazzo duro in mano, a menarselo. Allora gli ho chiesto se lui avrebbe fatto lo stesso. Dovevi vedere la sua faccia! Non sapeva più dove guardare. Di certo stava aspettando che uscissi per farlo. Non gli diedi tregua. Come, mi ero spogliata per lui e lui si vergognava a farmi vedere la sua eccitazione? Se gli piacevo? Come godeva guardandomi? In fondo lo aveva fatto davanti a Olga. Mi sono seduta sulla poltroncina con le cosce semi aperte e gli ho intimato di spogliarsi che volevo vedere come mio figlio si eccitava a vedere sua madre nuda. Un minuto dopo era lì davanti a me col cazzo dritto. Com'è bello Anna! Avrei voluto saltargli addosso ma meglio un passo alla volta. Mica voglio traumatizzarlo. Voglio solo godermelo il mio giovanotto. Così gli ho chiesto di farmi vedere, volevo vederlo spruzzare. Ha cominciato piano ma in un attimo ci dava che era una meraviglia. Mi sono portata due dita alla fica e gliel'ho fatta vedere aperta e che me la toccavo. Ha strabuzzato gli occhi e ha cominciato a sborrare dappertutto. Che spruzzi sorellina! Mi sono alzata, gli ho dato una palpatina e gli ho detto di pulire bene dappertutto. Ho preso la mia roba e sono scappata in bagno dove mi sono fatta un ditale favoloso! Cosa ne dici? Sei orgogliosa di me?
“Dico che sei perfida Luisa. Poverino Marco! Non gliel'hai fatta neanche toccare! Lo vuoi con la lingua di fuori vero? E magari anche gli altri quattro. Anzi, sono sicurissima che te li vuoi fare tutti, e magari anche Olga vero?”
“Mi conosci troppo bene. Quando vieni a trovarmi? Ti stai toccando?”
“No, oggi ho già fatto gli straordinari. Sto pensando che il prossimo ponte mi sembra sempre di più una buona idea. Ancora otto giorni per portartelo a letto. Daccordo! Hei, guarda che se vengo fin là lo voglio assaggiare anch'io!”
“Come non lo so! Non vedo l'ora sorellina!!”
Cercando di non sfiancare troppo Franco, arrivammo al venerdì. La mia fiamma sempre accesa, come quella dei fornelli. Prendevo fuoco con niente. Chissà se ci voleva molto a diventare blasè riguardo al sesso in famiglia. Ma se si continuava ad aggiungere carne al fuoco, avevo i miei dubbi che accadesse. Questo non è un diario perciò non vi voglio tediare col racconto delle ormai normali godute con Sonia e Franco. Eccoci pertanto all'arrivo a casa mia di mia suocera. Arrivò radiante come una fata, nel pomeriggio. Sonia a studiare per usufruire poi del massimo tempo disponibile, io a spignattare.
“Ciao mamma. Come sei bella! Parrucchiere vero?”
“Parrucchiere, estetista, tutto quanto. Voglia fare una bella impressione stasera. Non capita mica tutti i giorni di prepararsi a far sesso col proprio figlio.”
“Faresti un'ottima impressione in ogni caso. Ho mantenuto la promessa. Franco non sa ancora niente. OK? La giocheremo ad orecchio, ma dopo cena. Abbiamo bisogno di nutrirci.”
“Di cosa ho voglia di nutrirmi io, lo puoi immaginare.”
“Tranquilla che la serata sarà tutta tua. Anche Sonia è daccordo. Sarai l'ospite d'onore e avrai diritto a tutte le attenzioni.”
“Vado bene vestita così?”
“Per cominciare si! Però levati le mutandine, e anche il reggipetto. Anche noi saremo senza. Franco se lo aspetta, ma resterà spiazzato a vederci così con te in giro e se poi sospetta che anche tu sei nuda sotto, la sua perplessità sarà divertente.”
“Oddio Anna! Dici che succederà davvero? Non sto sognando? Mio figlio!”
“Via le mutande che ti strapazzo un po' il clito e vedrai che sogno!”
“Si vede così tanto che non sto più nella pelle?”
“Sembri una ragazzina al primo appuntamento. Vieni, siediti sul tavolo. Fai fare tutto a me! Via le mutande, tanto sono fradice. Mio Dio che guazza! Mi meraviglio non stessi colando! Mmmmmm. Dolcissima. C'è tanto sugo che non riesco neanche ad acchiappare il grillo!”
“Ooohhh Annaaaa!!! Si che l'hai trovato. Succhiamelo! Beviti tutto porcella! Cosa fai? Mi metti il dito nel culo? Ooohhh siiii, dai, spingilo! Adesso il dito e stasera mi ci spingi dentro il cazzo. Il cazzo di tuo marito. Di mio figliooooooo! Anna, godo. Ti godo in bocca! Oddddiiiiiooooo!!!”
“Nonna, sei tu? Mi sembrava aver sentito la tua voce. Mamma potevi chiamarmi. Gliela voglio leccare anch'io sai!”
“Calma, calma. Adesso che le ho abbassato la pressione, restiamo calme per un po', o a stanotte ci arriviamo fuse!”
“Va bene mamma, vuol dire che me la tengo umidiccia! Nonna, vieni in camera che ti faccio vedere la mia ricerca di scienze. Sto facendo una tesina sui piaceri sessuali dei primati comparandoli all'uomo. Che ne pensi!”
“Mi sembra appropriato tesoro! Ma le scimmie, fanno sesso orale?
“Orale, anale e anche omosessuale nonna! E sono gli unici animali che lo fanno al di fuori del normale ciclo di riproduzione. Usano il sesso per circuire, dominare, vendicarsi. Sono più simili a noi di quanto si creda. E tra di loro incestano di brutto!”
“Interessante. Posso andare Anna?”
“Basta che teniate le lingue e le mani a posto. Verrò a controllare!”
Sparirono ridendo, mano nella mano. Passo avanti fino all'arrivo di Franco e il tutti a tavola. Se si rese conto che sua madre era nuda sotto il leggero vestito, lo nascose per bene.
“Mamma, era ora che passassi una serata con noi! Sei sempre in giro come una trottola!”
“Anna e Sonia mi hanno convinto. Resterò un paio di giorni! A meno che non vi stufiate prima di avermi attorno.”
“Papà, e la nonna dorme con me! Tanto io sono magra e ci stiamo tutte e due!”
“Se va bene a lei! O c'è sempre il divano.”
La cena passò tranquilla e poi Sonia trascinò nuovamente la nonna a vedere la tv in camera sua. La versione ufficiale. La porcellina le stava mostrando il sito dove finivano le foto che gli adolescenti postavano. Io, con un po' di moine feci capire a Franco che era il caso di andare a letto presto. Lui fu il primo a usare il bagno ed io lo seguii. Mentre uscivo arrivò Sonia con la nonna per mano, già nude, ridacchiando come una ragazzina anche lei.
“Mi raccomando mamma, faccelo trovare pronto che adesso arriviamo.”
Poco dopo, ce ne stavamo tranquilli sul letto baciandoci dolcemente, la mia mano sul suo cazzo duro, arrivarono silenziosamente facendo la loro comparsa ai piedi del letto.
“Papino, la nonna ha bisogno anche lei di due coccole prima di dormire.”
Franco si sedette di scatto strabuzzando gli occhi per poi guardare me, che non avevo lasciato la presa, e capire!
“Vi sembra questo uno scherzo da fare? Mamma, mi meraviglio di te!”
“Zitto Franco, amore! Ancora non ci credo nemmeno io. Facciamo finta sia un sogno. Vuoi tesoro?”
“Un sogno davvero mamma! Sei bellissima sai!”
“Uffa, basta smancerie. Nonna, dai che vogliamo vedervi scopare! Io e mamma ci sediamo qui da un lato.”
Mia suocera non rispose. Ormai era concentrata sul cazzo del figlio. Lo guardava leccandosi le labbra come una gatta affamata guarderebbe un topino indifeso.
“ Franco, non me lo avevi mai detto che tua moglie fosse una vera porca! E mi sembra che la mia adorata nipotina non sia da meno. E tu, padre degenere te la sei anche inculata vero? Non ti aspettavi vero che anche tua mamma potesse aver voglia di cazzo, vero? Come potevo resistere all'offerta di Anna! Quale madre avrebbe potuto resistere alle tentazione di godersi il cazzo del figlio? Sai, l'altro giorno, mentre ce la leccavamo, mi ha detto tutto! Che scoperta che è stata. La mia famiglia faceva sesso! Liberamente, e mia nuora mi invitava a partecipare! Mentre mi stava facendo godere mi sono detta: “ma si, Maria ! Cos'hai da perdere se non dare un calcio ad una vita di regole sociali?” Il mio ventre gridava: “Lo voglio! Voglio sentirmelo dentro!” Tu vuoi vero? Vuoi metterlo tutto nel pancino della tua mamma questo bel cazzone vero?”
Semisdraiata sul letto, a fianco a lui, lo aveva preso in mano e lo segava con delicatezza, baciandolo dappertutto tra una frase e l'altra. Franco la zittì mettendole le labbra sulle sue, forzandole con la sua lingua imperiosa. Maria si lasciò possedere, cedendole senza riserve. L'avido bacio tra madre e figlio mi mandava fuori di testa. Le mani di Franco si erano impossessate dei suoi seni. Li tirava e li spremeva riempiendosi le mani e i sensi di quella morbidezza. Sempre baciandolo Maria lo spinse giù e si mise a cavalcioni. Voleva cavalcarlo. Sonia si precipitò e afferrato il cazzo del padre lo tenne dritto puntato in alto.
“Vieni nonnina che te lo tengo. Così vedo bene mentre entra. Scommetto che papà non te l'ha neanche guardata la ficona! Hai visto papi com'è grande? E' anche depilata. Fa venire una voglia matta di leccarla. Ma adesso vuole il tuo cazzo dentro. Vieni nonna, prenditelo tutto. Entra che è una meraviglia. Ti piace nonna? Lo senti? Tutto duro? Il cazzo di tuo figlio nonna, ce l'hai tutto nel pancino!”
L'entrata del cazzo aveva strappato a Maria un grido terminato in un forte rantolo soffocato dalla bocca di Franco, sempre chiusa sulla sua. Immediatamente cominciò a cavalcarlo con furia impalandosi fino alla radice e strusciandosi contro di lui. Il clito a contatto col suo pube peloso doveva darle delle frustate ai sensi. Continuava a rantolare Maria! Sonia era sempre là con le palle del padre in mano e masturbandosi allo stesso tempo. Io mi ero stravaccata tutta aperta e mi sbattevo con tre dita, lo spettacolo della madre che si montava il figlio troppo travolgente. Mia suocera e mio marito!!! Ebbi il mio primo orgamo della serata. Anche Maria era arrivata al capolinea. Con un ultimo colpo se lo immerse nel profondo irrigidendosi sopra di lui e liberando per un attimo la testa, aprì la bocca in un ululato selvaggio. Sonia non le diede tregua. La spinse ancora ansante e fremente su di lui, le sottrasse, sfilandolo, il cazzo e lo puntò sul buco del culo occhieggiante, pulsante e già ben lubrificato in precedenza. Lo appoggiò e ne spinse subito dentro la cappella incitandoli.
“Dai papi, spingi, inculala! Mamma guarda come si apre! Nonna ti piace vero? Ti stai facendo inculare da tuo figlio, porcona! A me piace da matti, sai nonna. Quando mi sento il cazzo di papà tutto nel culetto vado in visibilio. Si nonna, urla, impalatelo tutto nel culo! Troppo bello vero?”
E Maria urlava assatanata. Aveva appena goduto che già un nuovo ogasmo cominciava ad artigliarla. Potevo solo lontanamente immaginare cosa provasse. Si stava facendo inculare dal figlio, e non solo, lo faceva davanti alla nuora e la nipote. Io godevo solo a guardarli, ma lei ce l'aveva dentro. La pompava aprendole lo sfintere, lo sentiva gonfiarsi dentro di lei. Suo figlio le sfondava il culo. Cosa poteva esserci di più dirompente per una madre? Mi passò per la mente mia sorella. Lei si che poteva arrivare a provare cosa volesse dire. Un filo di invidia mi sfiorò, subito dissipata dal piacere che mi pervadeva. Sonia non aveva levato la mano dalle palle del padre. Era concentratissima su quel cazzo che entrava ed usciva dal culo della nonna. Io so cosa voleva la porcella. Maria era sconvolta da un orgasmo dietro l'altro, ormai senza più controllo. Franco era giunto a quel ritmo che conoscevo bene. Pochi secondi ancora. Sonia era attentissima. Appena si rese conto che il padre stava per venire lanciò l'allarme sfilandole contemporaneamente il cazzo dal culo, ma continuando a segarlo. Mi sa che lo avevano pianificato.
“Adesso nonna, dai che sta venendo! Svelta!”
Maria fece uno scatto felino, girandosi su sé stessa e portando la bocca al posto giusto proprio mentre Franco si irrigidiva. La sua sborrata guidata dalla mano di Sonia le finì nella bocca aperta, inghiottita subito avidamente. Il cazzo fu poi succhiato e ripulito fino a che si dichiarò vinto. Nonna e nipote si lanciarono allora in un bacio al fulmicotone. Eih, volevo esserci anch'io. Mi unii al loro bacio e un'attimo dopo eravamo chiuse in un triangolo vibrante e mugolante. Due madri e due figlie che si leccavano le fiche con una passione travolgente. Tre generazioni unite da una libidine inarrestabile. Persi il senso del tempo. So che la fica che leccavo cambiava, so che la lingua che mi assaliva cambiava, ma quale? Un orgasmo succedeva all'altro travolgendomi. Quanti? Non so. So solo che godevo continuamente e che anche loro urlavano. Lo spettacolo dato dalla furibonda orgia saffica, fece eccitare nuovamente Franco che, in un momento di relativa quiete si avvicino. Maria se ne accorse e subito si appropriò del cazzo nuovamente eretto. Lo succhiò per un po'.
“Franco amore, adesso fammelo vedere. Fammi vedere come inculi tua figlia! E' da quando l'ho saputo che ho l'immagine in testa. Voglio vedervi. Sonia, amore, vieni. Mettiti qua vicino allo nonna che ti apre tutto il culetto per papà. Fammi vedere come te lo godi.”
“Oh si, nonnina. Dai! Spingimelo tutto dentro! Dio come mi piace farmelo aprire dal mio papino! Ecco, sono pronta! Siiiii, dai nonna che lo sento! Me lo sta aprendo tutto! Siiiii papi, dai, inculami che mi piace tanto! Nonna, toglilo un secondo e guarda come me lo ha aperto! Vorrei tanto vedermelo, tutto spalancato dal suo cazzo! Dentro nonna, spingilo ancora! Dai papà, inculami forte!”
Ero di nuovo sola con le mie mani a tormentare il clito ormai supersensibilizzato. Come lo sfioravo sentivo come una scarica elettrica. Mi avvicinai a loro e mi misi dietro a Franco, strofinandogli addosso il mio corpo, tormentandolo coi miei capezzoli duri che spinsi persino tra le sue natiche, per poi sostituirli con la lingua. Il culo di mio marito era ancora un territorio semi inesplorato. Lo inumidii per bene poi vi spinsi sopra il mio dito cercando di non disturbare il ritmo dell'inculata. Sonia urlava e si dimenava spronata dalla nonna che le diceva quanto era bello vederla inculata dal padre. Sentii una certa resistenza e poi il buchino si rilassò aprendosi al mio dito. Immediatamente me lo strinse nuovamente. Gli morsi una natica e passai la mia lingua lungo il solco, sopra il mio dito. Le sue palle erano in mano alla madre. Sospirando di piacere Franco mi lasciò libera e tentativamente lo spinsi tutto dentro. Lo aveva accettato. Lo mossi assecondando le sue spinte, sentendo le sue vibrazioni. Sonia era partita. Si sbatteva sul letto come un'epilettica. Solo gli sforzi congiunti del padre con la nonna riuscivano a tenerla sul letto; il cazzo di Franco, implacabile, continuava la sua potente opera di piacevole distruzione. Sentii che stringeva le chiappe e spinsi il dito a fondo. Contemporaneamente Maria lo sfilava dal culo di Sonia ed accoglieva nella bocca aperta la copiosa sborrata del figlio. Succhiò e mi baciò con la sua sborra in bocca, condividendo con me quel nettare. Il bacio risvegliò nuovamente la voglia che ancora avevamo l'una dell'altra. Sdraiate sul pavimento ci amammo ignorando Franco e Sonia che intanto si erano addormentati abbracciati. Il piacere di sentire i nostri corpi nudi e caldi l'uni contro l'altro, le bocche unite, le lingue avvinghiate. Le mani che frugavano provocando continue scosse di piacere. Ci amammo così arrrivando dolcemente ad un lungo e profondo orgasmo che ci lasciò completamente appagate. Dormimmo sul tappeto, attorcigliate e coperte da un lenzuolo che chissà come era finito sopra di noi.
Visto lo sviluppo urgeva organizzasi. Il sesso selvaggio non era consigliabile. Decidemmo che Franco avrebbe dedicato il suo cazzo ad una sola di noi, a rotazione. Le altre potevano assistere o partecipare a loro scelta a seconda della disposizione del momento. Se qualcuna dava forfait, la seguente prendeva il suo posto. Tra noi donne non era necessario regolare niente. L'avremmo fatto tutte le volte ne avessimo avuto voglia. Era il nostro torello che dovevamo riguardare, almeno durante questa lunga la luna di miele, ogni cosa avrebbe preso il proprio andamento regolare appena la quotidianità si fosse stabilita. Inoltre, anche se avessimo voluto, mica potevamo passare la vita a letto. C'era la routine, giorno dopo giorno, che andava soddisfatta. Lavoro, scuola, casa, obblighi e doveri vari. Alla fine il tempo che dedicavamo al sesso era quello degli svaghi. Ultimamente non eravamo più usciti la sera, niente cinema e teatro, poca televisione e lettura. Appena c'era un momento ci tuffavamo l'una sulla fica dell'altra. Vibratori e dildi si erano rivelati neccessari per soddisfare la nostra continua voglia di sentirci riempite in ogni buco. Un'altro weekend di sesso favoloso. Altro che dieta. Avevamo perso tutti svariati chili. Non mi ricordavo essere stata così snella dopo aver avuto Sonia. E sembravamo anche ringiovaniti. Adesso si che potevo sbizzarirmi in cucina senza badare alle calorie. Maria decise che non era il caso di venirsi a stabilire da noi, come chiedeva Sonia. Ma ci avrebbe visitato spesso, molto spesso! Sonia. Sonia continuava ad insistere che era ora che un cazzo si facesse strada nella sua fichetta. Ora che Grazia si godeva il padre, oltre la madre, lei non voleva più aspettare. Giunse a minacciare che avrebbe chiesto a Grazia di prestarle il suo di padre e a Teresa di farle da madrina! Così ci strappò la promessa che al suo compleanno se non avesse avuto nessun pretendente serio, le avremmo fatto la festa. Progetti, progetti. Mi mantenevano in continua eccitazione mentale anche quando il mio corpo era stremato dagli orgasmi. Grazia manteneva Sonia aggiornata sul loro menage e Sonia ricambiava avendo ricevuto il via libera. Situazione sotto controllo a casa, rimaneva mia sorella. Anche lei ne aveva di carne al fuoco, e si trattava di salamini!! Stavolta fui io a chiamarla.
“Sorellona, che aria tira da quelle parti? Volano gli uccelli?”
“Volano cara, volano! Ed è cominciata la stagione di caccia!”
“Preso qualcosa?”
“Nella gabbietta non ho ancora messo niente. Ma la porta è aperta e ci volano attorno!”
“Luisa, basta girarci attorno. Si può sapere cos'hai combinato?”
“Amore, devo andare coi piedi di piombo. Qui c'è un sacco di gente coinvolta. Se sbaglio una mossa mi ritrovo in mezzo alla strada col culo per aria! Mica come te che ti porti a letto la suocera e tutto resta in famiglia! Dio Anna, ancora non ci credo! Però mi rafforza nel mio percorso. Più penso al cazzo di mio figlio e me lo immagino infilato nella mia fichetta, più vado fuori di testa! Va bene. Ecco qua! Il giorno dopo aver postato le foto, non credere che gli ho dato tregua. Sono andata a prenderlo e già in macchina ho voluto sapere i commenti. Tutti favolosi e seghe super. Anche Fabio avrebbe postato nuove foto della madre, a sentir lui foto approvate ufficialmente da Olga, ma dopo averla vista dal vero l'aspettativa era minore. Adesso tutti aspettavano un nuovo servizio da Marco. Ed eccole lì le foto di Olga. Fresche di post ma con già qualche commento. Si chiedevano se al prossimo allenamento avrebbero avuto ancora l'occasione di uno spettacolo dal vivo. Ci avevano preso subito gusto i segaioli. E che le foto non fossero rubate si vedeva chiaramente. Lei sorrideva mentre si faceva vedere da tutti gli angoli, mostrando senza alcun pudore tutte le sue grazie, e la fica, e il buco del culo. Anche in primo piano! L'ho sentito come una sfida! Olga mi sfidava a far come lei. Ho chiesto a Marco cosa avrebbe pensato se anch'io avessi fatto come lei. Cosa avrebbero detto gli amici. Ed ecco il grande dubbio. Lui non aveva niente in contrario. Gli amici avrebbero pensato che ero una vera troiona, visto che sono sposata. Con Olga il rapporto è diverso. E' single e tutti pensano che abbia un rapporto molto intimo coll figlio. Cosa che tutti accettano senza scandalo. Pensano che sia una vera porca, ma una di loro. Capisci Anna il mio dilemma? Come uscirne? Naturalmente con tutti questi discorsi, Marco si era visibilmente eccitato. Gli ho chiesto se fosse per le foto di Olga e lui sinceramente ammise di sì, ma che il pensiero che io potessi imitarla lo eccitava molto di più. Gli ho chiesto se voleva che provassimo a fare una prova, tanto per vedere come sarebbero uscite. Come offrire un osso ad un cane. Ghignando tirò fuori la macchina. “D'accordo porcellino” gli ho detto “ma d'ora in poi mi devi promettere che prima di farti una sega mi chiederai sempre il permesso, e mi dirai perchè.” E come se ha promesso. Io non vedevo l'ora di mettermi nuda e farmi vedere tutta da lui. Sfoggiai tutto il mio repertorio. Tette offerte, gambe aperte, chiappe in alto, fica aperta con le mani, perfino il buco del culo mi son fatta fotografare. E lui che scattava senza sosta. Avremo fatto un migliaio di foto che Marco si è arreso. Mi ha detto che stava scoppiando, che si sarebbe riempito le mutande! Allora l'ho fatto spogliare. Com'era duro Anna, e gocciolava. Gli fatto qualche foto, amche mentre si toccava, poi l'ho preso in mano io e lui ha fotografato mentre lo segavo e anche mentre mi sborrava tutto sulle tette. Anna, tu puoi immaginarlo. Ogni spruzzo una frustata di piacere! Non ho resistito e gliel'ho succhiato. Nuove foto. Anna, l'ho spompinato fino a farlo sborrare di nuovo e stavolta l'ho bevuta tutta. Poi gli ho detto che toccava a lui farmi godere ed io ho fotografato mentre me la leccava. Che goduta Anna! Mi sembrava di star sborrando anch'io da quanto ho sbrodolato. Naturalmente le foto non le abbiamo postate, ma mentre mi godevo la sua lingua ho avuto un'idea. Marco si sarebbe confidato con Fabio dicendogli quello che era successo tra noi. Le foto avrebbe potuto farle vedere solo a lui. Di sicuro se Fabio era intimo con la madre, lei lo avrebbe saputo subito. L'indomani sarei andata a trovarla e se tutto procedeva bene, sarebbe stata molto ricettiva. Chissà, il premio per la prossima partita avrei potuto essere io! Che ne dici sorellina. Ti piace il mio piano di battaglia? Da allora io e Marco facciamo un bel sessantanove tutti i giorni, ma non l'ho ancora fatto scopare anche se non vedo l'ora di sentirmelo dentro.”
“Isa, me le mandi le foto vero? E questa settimana niente partita?”
“Solo allenamenti, ma il piano funziona. Non sono neanche dovuta andare a trovare Olga. Mi ha chiamata lei ed invitata a casa sua. Appena sono arrivata mi ha subito abbracciato e baciato. Era in maglietta e pantaloncini,chiaramente nient'altro. Non nemmeno cercato di prenderla alla larga. Mi ha detto di essere così felice per me e che adesso sì mche avremmo potuto essere davvero amiche. Poi mi ha raccontato che quando aveva mandato il mail famoso, aveva appunto beccato Fabio a menarselo con le foto delle madri degli amici. Mi ha rifatto il discorso dell'altra volta ma ha aggiunto che la foto sotto la doccia se la era fatta fare. Visto Fabio eccitatissimo lo aveva fatto venire sotto la doccia con lei ed era finita che gli aveva fatto una sega mentre lui la toccava. Dopo la famosa domenica col premio collettivo, appena a casa aveva chiesto al figlio di farla godere che si era eccitata un casino a farsi vedere nuda mentre i ragazzi si segavano. Si era fatta leccare e poi lei gli ha fatto un pompino. Le confermai quello che Marco aveva detto a Fabio. Lei allora mi disse che era così eccitata a sentirlo ed io le ho messo la lingua in bocca. Un minuto dopo ce la stavamo leccando come indemoniate. Era dall'ultima volta che ci siamo viste che non lo facevo con una donna. Olga è caldissima! Ci siamo godute in bocca a vicenda. Mi ha confessato che farsi vedere nuda dai ragazzi era eccitantissimo ma che il suo scopo era quello di farseli tutti. Le era venuta questa voglia che non la faceva dormire. Allora le ho detto che sarebbe piaciuto anche a me e che. Se voleva, potevo darle una mano. Poi ce la siamo leccata ancora. L'allenamento successivo sono andata al campo, giusto prima che uscissero. Erano già tutti vestiti, ma l'odore di sesso che si sentiva negli spogliatoi mi fece venir subito voglia. Mi presentò a i ragazzi calcando sul tasto che già mi conoscevano bene. Poi disse loro che io ero una signora molto comprensiva e che conosciuto il loro programma avrei partecipato alla premiazione per la prossima vittoria. Uno di loro, Beppe, ha persino chiesto se potevano avere un'anticipo sul premio. Applausi, risate, saluti e l'ultima raccomandazione per tutti. “Ragazzi, nente seghe da mercoledì in poi!” Infine io e Olga ci siamo messe d'accordo per uscire coi nostri figli la sera dopo.”
“Accidenti Luisa come la tiri per le lunghe!”
“Una volta ti piaceva tirarla per le lunghe!”
“Anche adesso. E' che sono pronta a venire, ma voglio arrivare in fondo alla storia.”
“Tesoro, anch'io me la sto toccando! Ma solo perchè vorrei fossi tu!”
“Ruffiana! Dai, ve li siete scopati allora?”
“Ma quanta fretta! Stai a sentire no! Allora, alla fine abbiamo deciso per farlo a casa sua. Siamo passati dal cinese e portato il tutto a casa. Visto che la serata era per conoscerci meglio ed essere tutti a nostro agio, decidemmo che saremmo stati nudi. Dovresti aver visto le facce dei ragazzi che al principio non sapevano che ppesci prendere. Olga allora spiegò che, come ben sapevano, eravamo entrambe intime col proprio figlio ma che lei aveva gia avuto occasione di conoscere Marco anche se superficialmente, mentre io Fabio non lo conoscevo proprio, magari solo in fotografia. Inutile dire che appena nude ci trovammo davanti a due piselloni bene intostati. Olga propose di far godere ognuna il figlio dell'altra. Inginocchiate davanti a loro, lo prendemmo saldamente in mano ed in quattro e quattr'otto li facevamo sborrare sulle nostre tette, succhiandone poi le cappelle. Finito ci baciammo tra di noi spalmandoci la sborra sui seni. Niente male come inizio di serata vero? Mangiammo qualcosa e via alla festa. Ce la siamo fatta leccare in tutte le posizioni, sia la fica che il culo, scambiandoci i figli ad ogni orgasmo. Rilassate un pochino, è poi toccato a noi spompinarli. Di nuovo ce li siamo scambiati fino a che ci hanno scaricato in gola tutta la loro sborra. Fabio ha schiesto se potevamo fare delle foto, ma Olga ha detto che non era ancora il caso. I ragazzi chiesero un'altra pompa. Stavolta durò un po' di più e facemmo a tempo a leccarceli per bene in tutti gli angolini. Quando li facemmo piegare per leccargli i buchini mostarono anche un certo imbarrazzo, ma non si ritirarono. Scambiammo figlio un paio di volte e quando furono pronti a venire, gli chiedemmo che ci sborrassero addosso. Che innaffiata sorellina. Erano proprio pieni. Poi io e Olga ce la siamo leccata ed abbiamo finito esibendoci in un sessantanove. Loro si sono eccitati di nuovo e stavolta li abbiamo lasciati alle loro mani, chiedendo la sborrata sulle fiche mentre ce le stavamo leccando. Ho goduto come una porca! Ora loro vorebbero fare sesso tutti i gioni, ma noi li abbiamo calmati promettendo che ce la godremo tutti e quattro assieme almeno una volta alla settimana. Quella sera appena Giorgio me l'ha infilato ho cominciato a godere. Decisamente la lingua non mi basta sorellina!”
sono sempre qua, eccitatissimo, che aspetto i vostri commenti. Scrivete!!!
[email protected]
Master T
Racconto ripubblicato.
Allora mi ero fermato qua. Stava diventando troppo. i scuso con quanti aspettavano un seguito.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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