incesto
Fratelli bruttini 6
di Kainman
23.02.2020 |
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"Specie quando sorridi" mi disse un pomeriggio di ottobre quando, soli a casa, ci stavamo coccolando nudi sul mio letto..."
---continua da Fratelli bruttini 5"Mah, saremmo pure bruttini, ma io sto incominciando a vederti, e vedermi, più bello. Specie quando sorridi" mi disse un pomeriggio di ottobre quando, soli a casa, ci stavamo coccolando nudi sul mio letto.
"Hai ragione, anch'io. Forse perché ci sentiamo più apprezzati l'un l'altro. Sarà per questo che è già la seconda volta che scopi in un mese!" gli risposi
"Eh eh vero! Vorrei che lo facessi anche tu. Però devi trovarti una tipa, o un tipo."
"Eh daie! Non voglio un tipo, se scopo uno al massimo vorrei fossi tu. Cioè intendo…" finii imbarazzato
"Vuoi scopare con me? Intendi proprio di mettermelo dentro, vero?" mi disse lui, un po' rabbuiato
"No. Sì. Cioè non so...quando mi racconti di quanto hai penetrato mi verrebbe voglia di provare tra noi più che quello che facciamo strusciando. Ma non posso chiedertelo, ti farebbe male e non voglio. No!" avevo il cuore che batteva forte con quei discorsi
"Io vorrei fartelo fare invece. Ho un po' paura che mi faccia male però. Ma ci ho già pensato, e mi sono documentato su come fare la prima volta". Fece un attimo di pausa e continuò "E vedo che con questi discorsi il piccolo si sta svegliando parecchio"
"No, non voglio farti male. Sì sono eccitato ma non…"
"Shhh zitto piccolo. Ho già qui quel che serve, e ora proviamo. Se mi fai male ti fermo ok?"
Dopo un bel po' di convincimento, qualche bacio e abbraccio, e qualche lacrima mia per la dolcezza del mio fratellone, mi decisi a farlo.
Lui si lubrificò bene il buchetto e intorno con un gel apposta. Poi, prima lui da solo e poi io, iniziammo a mettere e togliere un dito. Fu una sensazione strana, anche per me. Poi si mise su in fianco mentre io me lo lubrificavo, mi disse di coccolarlo e rilassarlo come facevo sempre, e iniziai la mia opera come mi aveva spiegato. Lo appoggiai al buchetto dando piccole spinte, mentre continuavo a massaggiarlo e fargli i grattini che lo rilassavano. Sentivo sulla punta del pisello, ora duro come marmo il suo buchetto che si muoveva verso l'esterno. Lubrificai ancora e continuando a rilassarlo lo spinsi lentamente ma più deciso verso l'interno. "Ahoushh" urlò piano. Al ché allarmato dissi "Ti fa male esco!"
"NO! Prova a muoverlo piano piano indietro e poi avanti ma non farlo uscire!" mi disse gemendo, secondo me di dolore. Così feci, con movimenti lunghi diversi secondi lo spingevo dentro e un po' fuori. Quando andavo fino in fondo, con le palle contro le chiappe avevo una sensazione mai avuta prima di piacere, ma allo stesso tempo temevo di fargli troppo male e non me lo godevo. Dopo un minuto lo sentivo ansimare e gli chiesi se non era meglio che uscissi e disse di sì per un attimo. "Ti fa tanto male vero?" Gli chiesi preoccupato quando fui sopra di lui dopo essere uscito. "Subito si, mi è sembrato che mi dessi un calcio nelle palle. Ma dopo i primi tre o quattro movimenti non più. Però è una sensazione forte e voglio andare piano"
"Posso farti qualcosa io per un po'?" chiesi. E lui annuì, così scesi e iniziai a leccarlo e succhiare finché fu ben eccitato, e mi disse "Ok, ora che mi hai soddisfatto un po' e sono eccitato riproviamo nell'altra posizione". Così si girò mettendosi dei cuscini sotto al pube e allargando le gambe. Dopo lubrificato riprovai, dicendo di avvertirmi se dovessi smettere.
Ma non dovette farlo, sentii dopo i primi colpi che il suo ansimare era cambiato, più affannoso come quando lo pompavo oppure me lo metteva tra le gambe ed era sul punto di venire. Stava godendo, e ora mi sentivo bene perché sapevo di poter godere tranquillo anche io.
Venni copiosamente, e in quel momento, in cui schizzavo dentro di lui gemevamo entrambi a sincrono. Successivamente mi disse che nel momento che ero venuto aveva sentito un brivido lungo tutta la schiena di piacere, mentre sentiva il liquido caldo schizzargli nell'intestino.
Non volle che feci più nient'altro a lui quel giorno perché si diceva soddisfatto da quello che avevamo fatto senza dover venire. "Sei il fratello migliore del mondo Fede. Quello che fai per me non ha paragoni".
Rimanemmo così, abbracciati a coccolarci per molto tempo, sapendo che saremmo rimasti soli ancora per ore.
Avevo appena perso la verginità, e l'avevo fatto con la persona per me migliore al mondo. Non avrei potuto chiedere altro.
Continua...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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