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Tempi di quarantena Capitolo 2


di Kainman
28.07.2023    |    6.715    |    2 9.8
"Cioè…prossima tipa che avrò te la mando a imparare!” “Eh mi spiace, è una dote innata ahahah” rispose lui tornando nel suo letto per vedere la fine del..."

Continua dal capitolo precedente

La situazione italiana, oltre che mondiale, sembrava non migliorare affatto, le restrizioni aumentavano di giorno in giorno e la sensazione di non poterne uscire cresceva sempre più, insieme al senso di oppressione in casa. Era passato un mese da quando i due gemelli si erano trovati costretti ad una convivenza forzata in quella piccola stanza. Essendo ogni attività bloccata, di conseguenza anche la sistemazione della mansarda si era bloccata e quindi non si poteva far diversamente.
Sebbene Federico si limitasse all’essenziale della comunicazione, Fabo poté percepire una leggera diminuzione della freddezza nei suoi confronti, o comunque minore astio.
Dopo quella seconda notte, entrambi si disinibirono segandosi la notte, nella totale oscurità, ognuno nel suo letto. Praticamente ogni notte o sera inoltrata.
In una di queste Fabo sentì movimenti dall’altro letto ed intravide nella penombra la mano di suo fratello muoversi nelle zone basse. Iniziò a toccarsi anche lui ed entro poco si trovò ben eccitato.
Decise di fare qualcosa che non aveva ancora fatto e, preso dall’eccitazione, si alzò avvicinandosi al suo letto con il cazzo dritto vicino alla sua faccia, sfiorando le sue labbra con la punta.
“No!” gli disse secco Federico, smettendo di segarsi e si voltò dall'altra parte. Un po’ amareggiato e deluso tornò al suo letto e perse subito l’eccitazione.
Il mattino dopo nessuno dei due disse niente, anche Fabo fu silenzioso perché non sapeva come reagire a quello.
La sera tardi, con la tv accesa dopo ore di freddo silenzio tra i due, di punto in bianco Federico se ne uscì con una frase secca “Non farlo più”
“Cosa ho fatto?” realmente non aveva afferrato in quel momento quell’uscita dal nulla
“Mettermelo così in faccia come costringermi a farlo. Decido io, solo io, se e quando voglio” rispose ancora secco
“Costringerti? Ma no! Pensavo magari volessi e…”
“Volessi perché sono frocio e quindi una puttanella, vero?” ringhiò Federico
“Ma cosa stai dicendo? Non l’ho mai pensato, né di té né di altri gay, perché dici così? Scusami non volevo!” era seriamente dispiaciuto dalla sua reazione ma non ne capiva il motivo
“Non mi piace essere forzato, lo odio, e mettermelo così mi ha ricordato…” non finì la frase
“Fede che succede? Non volevo forzarti, lo giuro, ma perché…aspetta…qualcuno ti forzava a farlo per caso?” chiese preoccupato
Lui rispose di sì con un solo cenno della testa.
“Oh no! Non ti chiedo chi perché non me lo diresti ma credimi che io non…” non riuscì a finire che Federico lo interruppe
"L'allenatore di basket, quando scoprì che mi piacevano i maschi. All’inizio era gentile e mi chiedeva se volevo, peró poi veniva direttamente e me lo appoggiava sulla bocca come hai fatto tu dopo l’allenamento” disse con occhi bassi
“Cosa? Ma avevi 16 anni quando hai smesso…figlio di puttana!”
“Lo ha fatto anche con qualcun altro e quando è stato scoperto l’hanno licenziato ma senza altre conseguenze. Non dirlo a nessuno per favore. In realtà se non fosse che ormai lo dava per scontato, era una cosa che mi piaceva fare, non è che mi obbligasse proprio, però con il tempo mi sono reso conto che mi trattava da puttanella”
“Oh no mi dispiace davvero…scusami non pensavo…scusa Fede”
“Non potevi saperlo, in realtà sei il primo a cui lo dico in 10 anni. Però per questo motivo non sopporto che mi si venga proposto così, piuttosto chiedimi a voce”
Fabo ebbe un moto di emozioni, sia di pena per quello che aveva appena saputo, sia perché per la prima volta in molti anni suo fratello si era aperto con lui.
Ebbe l’istinto di andare ad abbracciarlo come avrebbe fatto con un amico che gli aveva appena detto qualcosa di simile, ma conosceva la distanza fra loro e si trattenne, si limitò a dire “Non lo farò mai più, davvero, lascio a te l’iniziativa. Grazie per quel che mi hai confidato, non lo diró a nessuno anche se avrei tanta voglia di massacrare di legnate quel figlio di puttana”
“In realtà una vendetta l’ho avuta. Lo scorso anno l’ho beccato in un autogrill a sud di Brescia. Non mi ha riconosciuto ma io sì.” disse Federico
“Sì? e che hai fatto, l’hai legnato?”
“No, non sarebbe stato soddisfacente.Mi sono fatto seguire nei bagni, lì l’ho quasi costretto a pomparmi soffocandolo e l’ho spogliato, dopo averlo scopato brutalmente gli ho preso tutti i vestiti, lasciando solo le scarpe e me ne sono andato. L’ho visto uscire coperto da un telo mare del negozio con uno che lo sbatteva fuori stra incazzato”
“No vabbe, sei un grande! Avrei voluto vederlo! Peccato che non abbia saputo che fossi tu” rispose Fabo in preda a una risata
“Ah ma dopo lo ha saputo. Dopo avergli rigato la fiancata e bucato una gomma gli ho lasciato un biglietto con scritto ” rispose orgoglioso
“Ripeto, avrei voluto vederlo! Avresti dovuto farne un video”
“Ahahah ce l’ho! Sia del bagno che del parcheggio. L’ho tenuto per ricattarlo nel caso avesse voluto farmi qualcosa” rispose, e lo invitò vicino a lui e gli mostrò prima il video di quando veniva sbattuto fuori, al ché Fabo disse “Grande! Grande sei un genio!” e poi quello mentre lo pompava in deepthroat e, mentre lo schiaffeggiava con il cazzo lui lo cercava vorace con la bocca ed occhi chiusi.
A questo secondo video Fabo disse “No, aspetta un attimo!” lo fermò ed ingrandì il video e disse “Ma brutto stronzetto! Siamo gemelli com’è che ce l’hai più grosso di me? E sei pure passivo…che vita ingiusta”
“Coglione!” gli rispose Federico, ma questa volta con una risata, e continuò dicendo “Comunque adesso non mi va” disse toccandogli il pacco barzotto “Ma stai tranquillo che se continuiamo a stare qui me lo riprendo”
“Certo, fai pure quando vuoi. Ma fammi rivedere i video! Certo che potevi registrare anche quando lo scopavi eh!”
“Eh non potevo…avevo le due mani impegnate a tenerlo per i fianchi”
La serata si concluse così, con due risate e la mano di Federico sul pacco di Fabo.
Già dal giorno seguente la freddezza tra i due diminuì, anche se più che altro in privato e non in famiglia. La sera, mentre c’era la tv accesa e stavano guardando un film poco interessante in camera, da un momento all’altro Federico disse “Ho voglia. Me lo dai?”
“Adesso? con la luce??” rispose sorpreso il fratello
“Certo, che è, ti vergogni adesso? Se è buio pensi sia un fantasma lgbt?”
“Coglione! È tutto tuo!” rispose Fabo, tirandolo fuori ancora molle.
Era la prima volta che lo vedeva chiaramente, illuminato dalla tv che nessuno dei due stava più guardando. Lo prese subito in bocca e tra le mani massaggiando e baciando anche le palle. Ben presto diventò duro e lì incominciò a pompare con movimenti sinuosi, alternando pompate a leccate lungo l’asta e sulle palle.
Subito sentì caldo e si spoglio mentre Federico non mollava la presa.
Lo osservava muoversi così sinuosamente, dando sfoggio di un equilibrio perfetto tra femminilitá e potenza maschile.
Con le sue braccia muscolose gli teneva stretti i fianchi mentre usava la sola bocca per pompare in modo via via più deciso. Dopo una lunga pompa senza sosta, una fontana di sborra venne accolta da quella lingua danzante, e continuò a muoverla fino all’ultima goccia, mentre Fabo crollava sul letto senza respiro.
“Non male direi” disse dopo un minuto seduto sul letto di Fabo che ancora era sdraiato nudo lì accanto.
“Non male?? Nessuna, nessuna, mi aveva mai fatto un lavoro del genere. Cioè…prossima tipa che avrò te la mando a imparare!”
“Eh mi spiace, è una dote innata ahahah” rispose lui tornando nel suo letto per vedere la fine del film
La sera seguente fece lo stesso, senza neanche chiedergli, e ovviamente Fabo non disdegnò.
Un minuto dopo essere venuto, quando si riprese, guardò il fratello seduto sul suo letto a petto nudo. Si mise seduto a cavalcioni del letto e gli toccò il petto dicendo “Certo che ne hai di fisico eh? Guarda che pettorali e tartaruga!”
“Beh sì, faccio, facevo, palestra 3 giorni a settimana a Bologna. Mi piace tenermi in forma”
“Ma tu rimani sempre a secco però…vorresti che ti sego io in cambio?” disse Fabo facendo scivolare la mano sulla sua patta evidentemente rigonfia
“No tranquillo faccio da solo quando ho voglia. Ma a me quello che manca di più è il pisello, non una mano o bocca o culo” rispose sorridendo
“Come preferisci, non sarebbe un problema per me mica mi fa schifo. Posso vederlo dal vivo però? sono curioso… se non ti da fastidio” seguì Fabo
“Certo che puoi. Eccotelo” rispose alzandosi di fronte a lui e al tempo stesso abbassandosi boxer e pantaloni
“Ohhh ma è…maestoso! E che vene! Ci credo che tutti ti vogliono sei perfetto” disse guardando da vicino e scoprendolo completamente con una mano.
“Ma smettila! Non sei mica male neanche tu eh, e io te lo dico con occhio gay. Me lo restituisci adesso o lo vuoi tenere come peluche per la notte?”
“Ah si scusa” disse mollando la presa e Federico si rivestì e continuò “Comunque, hai un buon sapore e soddisfi bene. Finché siamo qui sarai un buon sostituto se resisti”
“Ah non ti preoccupare, con la voglia che ho puoi anche rimanerci sempre attaccato tutto il giorno” disse Fabo ridendo
“Tu l’hai detto! Sappi che non mi stanco mai…” rispose Federico quasi seriamente, alzandosi dal letto
Il mattino successivo, appena Fabo fu in piedi, quando gli passò di fianco gli abbassò i boxer senza preavviso e lo prese in bocca, senza mollare la presa fino a farlo venire.
Lo stesso fece appena dopo pranzo. La sera tardi Fabo andò a farsi la doccia dopo del fratello. Quando tornò in camera in accappatoio lo aspettava dietro la porta, appena la chiuse gli sfilò l’asciugamano e lo fece andare sul letto.
“E che sono, una vacca da mungitura? Tre volte al giorno adesso?” disse Fabo ridendo
“Certo, hai detto che potevo tutto il giorno no? Finché ce n’è viva il re. Ma non direi che lui non vuole a vederlo” rispose Federico, afferrandogli la verga che già si stava indurendo appena l’aveva toccata
Fabo alzò le spalle come sola risposta, e lo lasciò fare. Federico indosso aveva ancora il solo asciugamano e, dopo le prime pompate più movimentate gli cadde a terra accanto all’accappatoio, mostrando una bella erezione.
Nonostante fosse la quarta pompa in poco più di 24 ore il piacere non mancava, durò persino parecchio. Nel mentre però, non poteva fare a meno di guardare i movimenti del suo corpo mentre si dava da fare, compreso quella verga che continuava a pulsare e rimbalzare.
Non sentiva un’attrazione o un desiderio, ma ne era affascinato. Dopo averlo prosciugato per l’ennesima volta, gli si sedette a fianco, e disse “Non sarai una vacca da mungitura, ma di latte ne produci parecchio fratello”
“Sì, abbastanza. Spero sia di qualità” rispose Fabo, sedendosi sul letto. Subito dopo gli si avvicino e gli accarezzò il cazzo che continuava ad essere eretto e venoso, anche se lui non dava cenni di volersi toccare
“Ok che da adulto non ho mai toccato un pisello duro oltre al mio, ma lo trovo affascinante” disse senza togliere lo sguardo
“Se vuoi toccarlo o segarmi un po’, puoi farlo” gli rispose
Non glielo fece ripetere, subito iniziò a muoverlo da seduto a fianco come era, ma si trovava scomodo. Si mise quindi dietro di lui appoggiandosi al muro, e tirò contro di sé quel corpo muscoloso.
Federico si lasciò andare appoggiandosi a lui ed in quella posizione iniziò a segarlo con la destra mentre con la sinistra gli accarezzava il petto e le braccia come piaceva fare a se stesso.
Il fratello sembrava apprezzare, sia le carezze che il ritmo di quella sega, fino a che con due colpi di reni si spinse ancora più contro il corpo nudo di Fabo e schizzò potente sul proprio petto e addominali
“Non male anche questa direi” esclamò ridendo Federico poco dopo, mentre tratteneva le colate di sborra
“Era da quando avevo 14 anni che non segavo qualcuno, è stato divertente!” esclamò
“14 anni? quindi l’avevi già fatto? A chi?” chiese Federico intento a pulirsi con un fazzoletto
“Ma sì, sai cose da adolescenti, ci siamo fatti qualche sega a vicenda con Donato e il Miche”
“Donato Migaglia?? Me lo sono scopato un mese fa! E Michele chi?” disse Federico
“Come scopato?? ma dai non pensavo che… Michele Camprisi, il biondo magro magro, o almeno così era adesso no so come…” rispose stupito
“Ah il Campra! Studia anche lui nel mio ateneo, è fidanzato con una ma da quel che mi han detto qualche scappata con i maschi se la fa”
“Non ci credo! Beh in effetti loro volevano anche provare a fare un pompino all’epoca, ma io non volli e così se lo fecero solo per un po’ a vicenda davanti a me. Ma com’è che ognuno che mi dici te lo sei scopato? E ti dici passivo? Ok che non capisco molto del mondo gay però…”
“Ma sì, ti ho detto che sono versatile, però gli attivi scarseggiano e quindi faccio anche quella parte. Anche se preferisco prenderlo. Appena ci riaprono lo farò, non vedo l’ora” spiegò lui
“Eh a chi lo dici. Ho una voglia di figa e di un paio di tette che non ti dico. Anche se, per avere una pompa come si deve, mi sa che dovrò poi venire in Emilia”
“Questa me la segno! ahahah!” rispose Federico e tornò al suo letto vestendosi
Nei giorni a seguire si limitò a una pompa al giorno, di solito la sera, Durante queste lo vedeva eccitato, ma non gli chiese più di segarlo.
Una sera tardi però, Fabo lo vide mentre si stava toccando nel proprio letto. Al che si alzò e gli chiese “Potrei fartela io come l’altra volta, se me lo permetti”
“Perché no, se ti va…” rispose, e si mise seduto togliendosi i vestiti.
Anche Fabo, vestito di boxer e canotta, si mise ben aderente dietro di lui ed iniziò a toccarlo mentre lo stringeva a sé con le gambe e l’altro braccio
Quando aumentò il ritmo, il piacere fece fare dei movimenti automatici con il bacino a Federico, che quindi si strusciò con il culo sul pacco del fratello. Bastarono pochi di questi movimenti per innescare un’erezione in Fabo, che aumentò sentendo che Federico spingeva sempre più contro, sia per via della sega che delle spinte che dava con il cazzo duro.
“Mi piace un sacco! Posso rifarla?” chiese subito dopo
“Ma mi hai appena svuotato!” rispose Federico
“Non adesso coglioncello! Intendo le prossime volte” rispose Fabo, e lui rispose “Vedremo, se fai il bravo sì”
“Allora cercherò di comportarmi bene!” rispose e tornò nel proprio letto.
Più tardi quando si stava addormentando ripensò alla sensazione di quelle spinte che gli aveva dato strusciandosi mentre lo segava, e si eccitò nuovamente.

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