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Tempi di quarantena Capitolo 3


di Kainman
01.08.2023    |    8.107    |    2 9.8
"Da brividi! Comunque… adesso che è uscito ti va ancora o…?” disse infine Fabo “Se non parli più di Papà sì…” disse lui avvicinandosi a lui, gli sfilò i boxer..."
Capitolo 3


L'Italia era un susseguirsi di novità poco simpatiche, il fatto di non poter neanche uscire di casa a meno di importanti motivi o necessità per molti era soffocante, non di meno per i due fratelli.
I genitori per lo meno uscivano ogni giorno per il lavoro in quanto operai presso un’azienda alimentare che non chiudeva, ma loro due erano quasi perennemente in casa.
L’unica cosa positiva era che il loro rapporto stava cambiando e non vi era più quella freddezza glaciale tra i due che persisteva da molti anni. Sebbene non lo dessero così a vedere in presenza dei genitori, quando erano da soli parlavano decisamente di più e passavano gran parte delle giornate insieme.
Certamente la componente di necessità sessuale aveva alimentato la cosa, però si erano anche aperti molto l’un l’altro raccontandosi storie e vicende passate.
Come durante una mattina in cui i genitori erano a lavoro, stavano parlando delle ultime relazioni che avevano avuto, e di quanto avessero scopato con altri e altre al di fuori di esse.
“Certo che sei veramente un puttaniere Fabo, io almeno ne avevo due o tre con cui lo facevo mentre stavo con Christian, tu neanche le puoi nominare!”
“Eh lo so hai ragione, però anche tu non ti tiravi indietro a spassartela da quel che dici. E chi erano questi tre con cui te la facevi? Me li fai vedere?”
“Gente di Bologna, non conosci. Aspetta, te li mostro” disse Federico prendendo il telefono ed iniziò a sfogliare le foto sulle chat di Grindr “Allora questo è Andrés, argentino ma nato qui. Lui… é Mirko, diciamo che è quello con cui sono più amico e che frequentavo di più, e lui Mohamed, marocchino ma parla italiano meglio di te”
“Porca troia, ma qualcuno meno fisicato no eh? Ti piacciono solo quelli con il tuo fisico vedo” rispose Fabo notando gli addominali e i pettorali in foto, e guardando tutte le foto di Mohamed aggiunse “E direi anche solo i ben dotati”
“No, non è così, mi piace anche chi ha meno fisico, ma questi sono quelli che frequentavo di più in quel periodo perché siamo nella stessa palestra. Tipo lui ad esempio è Marco, ci siamo scopati a vicenda non so quante volte, eppure vedi…” rispose lui mostrandogli foto di questo ragazzo non molto in forma, e con un pisello decisamente più piccolo di quello di Fabo “Eppure con lui mi diverto molto e abbiamo un bel rapporto, però è della provincia di Modena quindi ci vediamo molto meno”
“Oh quindi allora io avrei qualche speranza con te?” chiese ridendo
“Perché Fabo, vuoi provarci con me?” disse tenendo la serietà
“Coglione ahahah! Intendo uno come me. Anche se a dirla tutta in questo momento credo che ci proverei anche con un mulo”
“Mi hai fatto venire voglia. Spogliati” gli rispose Federico, così andarono in camera, si spogliarono entrambi, tutti e due già eccitati da quei discorsi, e iniziò a pomparlo.
Dopo averlo spompato per bene e pulito il tutto, gli chiese “Fabo, posso chiederti un favore? Ho voglia di contatto umano, e ora ci sei qui. Puoi tenermi abbracciato da dietro mentre metto una serie?”
Fabo approvò e lo fece rimanere così nel proprio letto guardando Netflix. Essendo appena venuto quel gesto fu asessuale, stringendo forte a se quel corpo scolpito, così diverso dal suo nonostante la parità di geni.
In quella posizione, mentre la serie continuava, ogni tanto muoveva le mani accarezzando il petto e l’addome, cosa che ben presto fece eccitare Federico che involontariamente esibì la mazza in piena erezione, al che Fabo notandola disse “Anche a me piace molto essere accarezzato così, anche se l’effetto sotto la mano è diverso con tutti i tuoi muscoli”
“Buono a sapersi. Ma per la cronaca non mi tirerei indietro con uno con il tuo fisico. Anzi…” rispose lui
Fabo scese con la mano destra alle zone basse e con due dita gli accarezzò la verga svettante che già si era scoperta completamente, e gli chiese “Fede, posso?”
Alla sua risposta affermativa glielo afferrò ed iniziò un movimento lento, accarezzando ogni tanto anche le palle piene e lisce. Continuò con la sega lenta per un po’ e ad un certo punto pensò quello che faceva impazzire lui quando una ragazza glielo faceva, così mentre con la destra lo segava e la sinistra accarezzava i pettorali, gli prese tra le labbra il lobo di un orecchio tirando dolcemente.
Immediatamente Federico esclamò con un “Ohhhh” e Fabo sentì il suo corpo ed il cazzo che teneva in mano fremere, così disse “Vedo che anche se siamo così diversi abbiamo le stesse zone erogene” e continuò succhiando il lobo e baciandogli l’orecchio.
Lo strinse ancora più forte a sé, Federico tremò nuovamente di piacere, e questo fece eccitare pure Fabo. Si trovò così con il suo pisello che spingeva contro il culo nudo del fratello, quindi lo strinse ancora più forte a sé dando piccoli colpi con il cazzo in verticale, che lo fecero fremere maggiormente mentre continuava a segarlo.
Federico quindi esclamò “Se continui di sto passo tanto vale che me lo butti dentro”
“Se continui con questi spasmi ci entra da solo” esclamò Fabo ridendo, quindi continuò con lo stesso movimento accelerando la sega. Quando gli tirò nuovamente il lobo, per poi passargli la punta della lingua sopra, con un colpo di reni Federico esplose schizzando ovunque, su se stesso, a terra e sulle coperte.
Dopo essersi ripreso prese dei fazzoletti per pulire, aiutato dal fratello, e poi fece per tornare al suo letto ma Fabo disse “No, torna qui se ti va, finiamo di vedere l’episodio qui insieme” allargando le braccia in segno di abbraccio.
Lui sorrise e così fece. In realtà guardarono ancora altri due episodi senza staccarsi, finché si stufarono della serie e fecero altro, ma senza rivestirsi per un’oretta fino Federico ricevette una videochiamata da una sua amica.
La sera inoltrata, dopo aver cenato con i genitori, erano in camera ognuno al proprio telefono. Ad un certo punto, dal nulla come al suo solito, Federico se ne uscì dicendo “Devo dire che sei particolarmente abile in quello che hai fatto oggi”
“Grazie, si era capito che avessi apprezzato. È stato divertente!” rispose
“Però mi viene il dubbio che non me la racconti giusta… sicuro di non averlo mai fatto con altri maschi? Sai dove andare a toccare e fare…” disse Federico guardandolo negli occhi dubbioso
“No, no, davvero. Beh sì a parte quelle volte 10 anni fa da ragazzino ma solo qualche mini sega di una manciata di secondi. No, ho solo fatto quello che piace farmi, o che mi facciano, a me stesso. Probabilmente abbiamo gli stessi punti erogeni e quindi ho azzeccato”
“Ma…non ti da un po’ fastidio farmelo? Cioè io ti pompo perchè mi piace il cazzo e il gusto di sborra, ma a te no, non ti fa schifo quando sono venuto anche che ti ho immerdato mano e braccio?” chiese Federico
“No, per niente, non mi fa schifo e neanche mi ha eccitato, neutrale diciamo. Però trovo divertente segarti, specialmente da dietro, in realtà mi piaceva anche accarezzarti, non che mi ecciti, ma boh è bello”
“Conta che normalmente non mi piace essere segato, al massimo essere pompato, ma segato mai” disse Federico
“Ah, cazzo potevi dirmelo, pensavo ti piacesse” rispose il fratello amareggiato
“No, dico che di solito non mi piace, ma come ti sei accorto da solo, mi è piaciuta un botto. Tanto quanto mi piace pomparti e far merenda da te!”
“Oh, bene, allora è da ripetere. Ma tu dici che è buona la mia? Alcune tipe mi dicevano che avesse un sapore cattivo. Specie dopo serata” disse Fabo
“Questo perché non stai bevendo alcool. Ti assicuro che è più che buona, specialmente se è da un giorno che non vieni. La prossima volta te la lascio assaggiare se vuoi” rispose Federico
“No, no, grazie la lascio a te. Cioé adesso come adesso ti direi anche di sì, ma so che nel momento che vengo anche il solo odore mi schifa”
“Comprensibile, a molti fa così specialmente agli etero. La mia ha lo stesso sapore, comunque. Buona notte ho sonno” terminò Federico e spense la luce.
Nei giorni seguenti Federico non si sentì bene ed ebbe la febbre alta, quindi si staccò un po’ dormendo in sala e mangiando da solo. All’epoca non c’erano ancora i tamponi diffusi come sarà successivamente, e quindi cercò solo di stare distante dal resto della famiglia fino a quando poté fare un tampone risultando negativo. Quel giorno stesso, arrivato con il tampone, andò subito in camera con Fabo, con il padre presente in casa, e gli abbassò i pantaloni attaccandosi al pisello come un vitello alla mammella. In quella settimana Fabo sii era segato solo un paio di volte, e quella pompa fu liberatoria, ma durò ben poco, riempiendo la bocca del fratello che si rialzò leccandosi i baffi.
Dopo essersi rialzato disse “Mi mancava!” e quindi alitó in faccia al fratello che, sentendo l’odore della propria stessa sborra disse “ohuuu” con una smorfia di disgusto, e Fabo si mise a ridere.
Fecero pranzo con il padre che poi uscì per andare a fare il turno del pomeriggio, mentre la madre faceva il centrale.
Fabrizio andò a farsi una doccia, dopo la mattinata passata in farmacia, e quando tornò si tolse l’asciugamano come sempre davanti a Fabo, che disse “Cazzo sei veramente un figo, fossi come te avrei mille tipe ai piedi”
“E invece hai il tuo corpo e qui hai solo me” disse di risposta passandosi una mano dal petto al cazzo
“Ti andrebbe di ripetere come l’altra volta?” chiese un po’ titubante Fabo.
Si avvicinò al fratello dicendo sì con la testa, quindi si coricò di fianco a lui. Fabo indossava boxer e maglietta e gli chiese “Preferisci che stia vestito o come te?” anche se sapeva già la risposta.
“Via tutto, voglio sentirti pelle a pelle” rispose Federico e così fece.
Si denudò anche lui, quindi si mise dietro di lui ed iniziò ad accarezzare tutto dalle spalle ai fianchi, mentre con l’altra mano accarezzava palle e cazzo che in un attimo prese ben vigore.
Mentre lo accarezzava ovunque iniziò anche a stuzzicargli il lobo e toccarlo con la punta della lingua il contorno dell’orecchio, provocando diversi “Ohhh” e “Ahhh”. Quando dall’orecchio scese baciando il collo Federico ebbe un brivido e andò indietro con il culo strusciando sul suo cazzo che, nel frattempo, stava iniziando a gonfiarsi.
Fabo capì che non lo attraeva di per sé il corpo che aveva davanti, ma sentire che gli provocava piacere gli provocava a sua volta una forte eccitazione. Il suo cazzo ormai in piena erezione fregava ripetutamente tra le natiche sode di Federico.
Quando, accarezzandogli i pettorali, si soffermò su un capezzolo stuzzicandolo dolcemente, Federico ebbe un altro sussulto, muovendo il bacino, che gli fece così la punta della verga dietro di lui finì direttamente sul buchetto.
Entrambi rimasero immobili per alcuni secondi, consci della cosa, Fabo smise anche di segarlo, finché Federico si voltò leggermente guardandolo negli occhi, senza dire una parola si dissero a vicenda “Vuoi?”.
Al silenzio assenso si voltò nuovamente e aprì leggermente il culo come era ben capace a fare. Non era la prima volta che Fabo lo infilava in un culo, ma era sempre stato femminile, e soprattutto mai a pelle e senza lubrificante aggiunto così.
Ma, non troppo a sorpresa, in un paio di secondi già se lo trovò risucchiato dall’ano di Federico che, gemendo, iniziò a muoversi avanti e indietro con naturalezza.
Dopo i primi momenti di lieve imbarazzo, Fabo lo fermò afferrandolo per i fianchi, per poi iniziare a muoversi lui stesso scopandolo come era abituato a fare.
Lo afferrò per i pettorali come faceva con le tette delle donne e strizzò i capezzoli. Lui urlò di piacere stringendo il culo intorno al suo cazzo.
Continuò a scoparlo aumentando via via di vigore e, quando si sentì verso la fine ricominciò a segarlo allo stesso ritmo.
Una manciata di secondi più tardi Federico gli riempì la mano e ovunque di sborra, portò quindi la mano imbrattata verso l’alto e diede un assaggio, non sentendo nulla di fastidioso. Con la stessa mano sporca gli strizzò nuovamente i capezzoli, mentre gli mordicchiava i lobi.
Questo gesto, come prima, gli fece stringere il culo dal piacere, cosa che provocò un aumento dello stesso in Fabo che in pochi secondi esplose dentro di lui. Rimasero in quella posizione, senza fiato, per alcuni minuti, finché decisero di alzarsi a pulire e pulirsi prima che arrivasse la madre a casa.
“Non gasarti troppo, sarà magari perché sono in astinenza..ma mi hai fatto godere come una puttana” gli disse in un orecchio quando ebbero finito di pulire, quindi andò a farsi un’altra doccia, seguito da Fabo.
Quando si furono asciugati e vestiti entrò la madre in casa.
Il giorno seguente, dopo pranzo con il padre, quando furono soli in camera Federico gli chiese “Allora, era la prima volta che scopavi un culo?”
“Un culo no, fatto diverse volte, ma prima volta un maschio” rispose
“E ti è piaciuto nonostante non avessi tette e figa? Ti sei comunque eccitato, no?” chiese Federico
“La verità è che è strano” rispose Fabo “Il fatto è che non mi ecciti fisicamente, cioè non mi arrapa vederti nudo o che, e neanche toccarti, ma quando vedo e sento che ti do piacere, mi fai uscire l’ormone”
“Non pensavo che saremmo arrivati a farlo, ma boh siamo qui rinchiusi, la voglia c’è quindi se ti va è ok no? Oppure mi lasci continuare a spompare e stop”
“Contando quanto siamo virtuosi, difficile che la cosa non si ripeterà, se ti è piaciuto. Ma tu continua pure a fare merenda, che non dispiace né a te né a me” disse Fabo
“Ah, vero, dovevo lasciartela assaggiare invece l’ho bevuta tutta, sarà per la prossima” disse ridendo Federico
“Veramente l’ho assaggiata, da te, ieri. Boh non faceva schifo”
Federico si voltò di scatto verso di lui e chiese “Come sarebbe? Quando?”
“Mentre ero dentro di te, dopo che sei venuto mi sono leccato un dito sporco della tua, e non mi ha fatto schifo in quel momento. Però dopo essere venuto io, sentivo un po’ di gusto dolciastro e non mi piaceva” rispose in tutta tranquillità
Federico però era allibito e disse “Non posso crederci, l’hai fatto e non me ne sono accorto, me lo sono perso! Allora adesso pompami” disse parandoglisi davanti alla faccia con il pacco dentro i pantaloni
“Posso provare ma ho paura che mi faccia schifo il gusto del cazzo” disse afferrandolo per i fianchi
“Ma sto scherzando cretino! Lascia fare a chi è esperto del settore!” rispose ridendo ritraendosi dalla presa di Fabo
“Va bene, allora lascio che faccia tu, quando vuoi hai solo da prendere”
“Tipo adesso” disse e gli si fiondò tra le gambe iniziando a succhiare quel pisello già un po’ barzotto
“Ragazzi, vado che devo ancora passare in tabaccheria, dite a mamma che le ho lasciato roba in frigo” disse il padre mentre apriva la porta per salutare
Nel momento stesso che sentirono “Ragazzi” Federico si staccò e Fabo si girò dall’altra nel letto per nascondere l’erezione.
“Oh scusa, dorme?” chiese piano a Federico seduto per terra con il telefono in mano, e rispose di sì.
Appena lo sentirono uscire di casa Fabo gli diede una sberla scherzosa dicendo "Deficiente! mi salti così addosso mentre lui è ancora a casa. Se ci vedeva? Poi la voleva anche lui”
“Che schifo! mi hai smontato ogni desiderio!” rispose lui
“Perché? Ci sono molti che hanno delle fantasie o addirittura praticano ste cose tra padri e figli, no?” disse Fabo
“No grazie, l’incesto non fa decisamente per me…che schifo” rispose Federico
“Ahahahah come sarebbe non fa per te? E con me cosa fai? ahahah!” disse Fabo
“Non…beh…è diverso, tu sei tu, sei giovane e bono, lui è vecchio e…ed è papà cazzo!”
“Sono Bono? Davvero hai detto questo di me? Grazie! ahaha” rispose ridendo
“Ma non rompere il cazzo va! Non dico che sei bono in senso assoluto, rispetto a lui. Già non mi attraggono i daddy ma poi lui è proprio Dad, e poi con te non lo considero incesto, è solo una necessità dovuta al lock down.” rispose serio Federico
“Ma scherzavo dai, vale la stessa cosa per me, mi piacciono le donne eccome ma mamma non mi attira per niente, anzi…preferisco di gran lunga questo con te che sei maschio che pensare minimamente a lei. Da brividi! Comunque… adesso che è uscito ti va ancora o…?” disse infine Fabo
“Se non parli più di Papà sì…” disse lui avvicinandosi a lui, gli sfilò i boxer e terminò il suo lavoro precedente.
Passarono tutto il giorno successivo con i genitori in casa perché erano entrambi di riposo forzato. L’azienda era aperta ma il personale era ridotto al minimo, quindi ovviamente non fecero più lo stesso errore ed evitarono.
Essendo diventato la quotidianità, le voglie di entrambi, soprattutto di Fabo, si erano tranquillizzate un po’, ormai non si segava più dato che ci pensava il fratello a svuotarlo. Durante tutto il giorno però vide che Federico era un po’ abbattuto, e la sera si addormentò presto. Anche il giorno seguente lo vide uguale e, ora che il rapporto era cambiato un po’, si osò chiedergli il motivo
“Nulla, solo un po’ di sconforto a star in queste quattro mura, non esco di casa da quando sono andato a fare il tampone e mi manca l’aria”
“Magari potresti andare a far spesa tu oggi, ho sentito mamma che diceva che non avevamo più molto. Magari ti fa bene” gli propose Fabo, e così parlando con i genitori decisero di fare come aveva detto.
Si recò al centro commerciale vicino a loro, dove il solo supermercato era aperto, e rimase fuori per più di due ore. C’era molta coda e gli ingressi erano contingentati.
Quando arrivò, Fabo lo trovò ancora più devastato di prima, a tavola disse che tutti erano irascibili, impauriti ma prepotenti, che era tutto uno schifo.
Quando furono in camera, in privato gli disse “Guarda cosa è successo oggi mentre ero al Fabula, mi hanno scritto in 19, diciannove, per scopare, alcuni nei bagni e altri a casa loro. Gente di tutte le età tra l’altro, da vecchi a ragazzini di, spero, 18 anni”
“Cazzo! E ci sei andato? Con chi?” chiese Fabo un po’ preoccupato
“Certo che no! Non mi va di rischiare niente, sia il virus, che multe o peggio. Ma si può?”
“Beh però so che hai tanta voglia e…”
“Tu lo faresti o lo avresti fatto al posto mio? Sinceramente…” lo interruppe Federico
“In verità no, in questo momento non mi sentirei a mio agio ad andare in giro o a casa di qualcuno, sia per i controlli che per il resto” rispose francamente
“Sono tutti fuori di testa in giro, ti giuro. Per il momento sto meglio qui con te…”
“Ti andrebbe di giocare un po’ adesso? Alla play intendo” chiese Fabo, mentre gli metteva una mano sul pacco muovendola
“Il joystick è dentro però” rispose Federico prendendogli la mano e mettendola dentro alle mutande, cosa che fece ridere entrambi. Dopo di questo giocarono realmente a Call of duty, dopodiché su suggerimento di Fabo, il fratello chiamò il suo amico Mirko, e rimase in videochiamata per mezz'ora circa, durante la quale gli presentò anche Fabo
“Ti presento mio fratello, Fabrizio. Lui è Mirko, studia con me a Bologna”
“Neanche nonna Bertina non mi chiama Fabrizio…sono Fabo per tutta Italia” rispose
“Complimenti alla mamma per tutti e due devo dire” disse in sincerità Mirko
“Grazie per l’apprezzamento, ma mio fratello è più indicato per te ahaha”
Dopo le due ore di gioco e la videochiamata Federico aveva un’altra espressione in viso. Fabo attese che spense la luce, si spogliò e si diresse al suo letto, chiedendogli “Posso giocare un po’ anche con questo joystick?”
Federico non lo vedeva bene perché era molto buio, disse di sì e lo fece accomodare. Quando gli fu accanto disse “Oh ma sei già nudo!”
“Certo, e adesso anche tu” disse e lo aiutò a spogliarsi. Dopo di che si mise dietro di lui e lo strinse forte a sé, chiedendo “Stai meglio adesso?”
“Molto meglio” rispose, e continuò “Posso accendere la tv silenziosa? Non mi piace al buio totale” e così fece
Fabo dapprima lo coccolò un po’, poi iniziò ad accarezzarlo e stringerlo in modo più sensuale, le sue mani passavano dal petto alle cosce, accarezzando e afferrando anche il cazzo che stava prendendo sempre più vita ad ogni passaggio.
Iniziò quindi a segarlo senza mollare la presa, stuzzicando i capezzoli e le orecchie, baciando anche docilmente il collo. Lo sentì fremere di piacere diverse volte, respirava sempre più affannosamente.
A sentirlo ansimare così anche lui si eccitò non poco, ma voleva innanzitutto far godere lui, quindi lo afferrò e lo prese su di sé rimanendo prono sotto di lui, mentre il suo cazzo era lungo il culo e muoveva con lui.
Sentirlo godere sotto le sue mani lo fece impazzire, quasi come stesse godendo lui stesso, e ciò gli fece automaticamente accelerare il ritmo della sega, con la lingua che continuava a stuzzicargli le orecchie.
Il suo fiato accelerò ancora di più, sentiva il suo cuore sopra di lui battere all’impazzata, e dopo aver inarcato la schiena lanciò una serie di schizzi potenti che arrivarono tutti tra il petto e gli addominali scolpiti. Federico lasciò cadere le braccia a lato come svenuto, mentre Fabo non mollava la presa del pisello che anche se perse durezza continuava ad essere bello gonfio.
Dopo qualche secondo Fabo accarezzò nuovamente il suo petto, sporcandosi la mano della sborra appena schizzata. Portò su la mano e la avvicinò alla faccia di Federico, che lo guardò negli occhi e prese in bocca il suo indice pieno del proprio seme.
Anche Fabo lo fissò e senza distogliere lo sguardo sorrise e si mise in bocca il pollice, visibilmente anch’esso pieno della sborra del fratello
“Cazzo Fabo, così mi fai eccitare di nuovo” disse lui in preda all’euforia
“Ah sì? Ti eccita?” disse Fabo, raccogliendone nuovamente altro dall’addome e leccando la mano
“Cazzo! Scopami ti prego” disse Federico di risposta chiudendo gli occhi
Non se lo fece ripetere due volte, da quella stessa posizione glielo infilò dentro, poi lo fece mettere a pecorina, ma sul letto facevano troppo rumore quindi si spostarono a terra, dove iniziò a sbatterlo in modo sostenuto per diversi minuti. Più volte gli dovette mettere la mano sulla bocca e tra i denti per non farlo urlare, finché, con tre colpi ben profondi, venne copiosamente dentro di lui, lasciandosi poi cadere a terra uno accanto all’altro.
“Chiamalo incesto o come vuoi, non me ne frega, ma è fantastico” disse Federico sottovoce, prima di andare in bagno a darsi una pulita.
Nel mentre Fabo rimase a terra in mezzo tra i due letti, con le mani sugli occhi ridendo per quello che aveva detto e che era successo.

Segue nei prossimi capitoli
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