Gay & Bisex
Simone - PARTE 8 (FINALE)

25.05.2024 |
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"A questo punto io non ce la feci più: senza neanche toccarmi sentii l’orgasmo arrivare, e Simone mi tappò la bocca per non farmi urlare; io ero completamente..."
Sarei dovuto restare lì a dormire con Sofia e Emma, e ovviamente con Simone, quindi dopo essere uscito dal bagno andai dalle ragazze e stetti tutta la sera con loro, ovviamente non potevo andare da Simone ogni tre secondi, per loro eravamo ancora “ l’amico di Sofia e suo fratello “, non potevo rendere palese la nostra relazione, soprattutto per non esporre lui che ancora non voleva parlarne, ma di sicuro durante la notte l’avrei raggiunto… e chissà cosa sarebbe successo. Prima di cenare ci mettemmo tutti il pigiama e andammo a sederci a tavola: Simone arrivò come sempre un po’ in ritardo, indossando dei pantaloni a quadri blu e una maglia del pigiama grigia… ma il suo pacco era così evidente che mi stupii di come non cercasse di nasconderlo, era chiaramente visibile la sua asta molle che ballava tra le cosce, e che lui muoveva apposta per provocarmi, mentre mi guardava sempre con il suo sorrisino da stronzo; ormai era un rito, avevo capito che provava piacere nel provocarmi in pubblico, ma di certo non mi lamentavo. Si sedette davanti a me, toccandomi le gambe con le sue da sotto il tavolo, con la sua continua provocazione: io ero chiaramente eccitato, ad ogni suo tocco scariche di piacere e adrenalina mi attraversavano, ormai ero duro come il marmo. Lui non si tolse quel sorriso dalla faccia per tutta la cena, continuando con sguardi maliziosi e gesti provocanti. Ad un certo punto mi fece capire di guardare il telefono: vidi un suo messaggio che parola per parola diceva:“ Non ho le mutande… vuoi sentire? “
Io arrossii, ero spiazzato, ero eccitato. Lo guardai ridendo, e dopo un giro d’occhiate verso gli altri fissai i suoi occhi, e senza dire niente allungai un piede, posizionandomi in mezzo alle sue gambe, sul suo pacco: Sentivo tutto il suo cazzo duro e pulsante che premeva contro la pianta del piede, e le sue palle schiacciate sul mio tallone. Lui chiuse gli occhi e buttò la testa leggermente in dietro, e senza farsi vedere iniziò a muovere il bacino su e giù, segandosi sul mio piede. Io ero eccitato perso, disconnesso dalla realtà, continue vampate di calore mi attraversavano, tanto che dovetti asciugarmi la fronte di sudore; Sentire la sua cappella che strusciava conto il mio piede mi inebriava, anzi tutta quella situazione così proibita mi mandava fuori di testa: il pensiero di poter essere scoperti mi eccitava a morte, e eccitava anche lui, dato che dopo un po’ vidi come strinse i pugni sul tavolo, flettendo i bicipiti, strizzò gli occhi e chiuse a fatica la bocca, diventando più rosso di prima e smettendo di segarsi contro il mio piede. Io intuii e iniziai a ridere coprendomi con una mano, e lui dopo essersi ripreso mi scrisse:
“ Ho sborrato, cazzo quanto ho sborrato, ho tutte le mutande bagnate “
risi ancora, lo fece anche lui, e continuammo la cena tra sguardi e occhiatacce maliziose. a fine cena Lui disse:
“ Vado in bagno “
e contemporaneamente mi scrisse:
“ Seguimi “
non me lo feci ripetere due volte, e con la scusa di usare l’altro bagno lo seguii dentro: Chiusi la porta e quando mi girai lo vidi con i pantaloni abbassati il giusto per far uscire il cazzo molle e le palle, che teneva in mano giocandoci, mentre i peli pubici e la base del cazzo erano coperti della sborra di prima:
“ Ti va di ripulirmi? “
Non risposi, mi limitai a una risata e un’occhiata provocante, mi abbassai in ginocchio e avidamente iniziai a baciare e a leccare via la sborra dal suo cazzo. Lui come da prassi mi mise le mani tra i capelli e gettò la testa all’indietro; mentre lo ripulivo per bene potevo sentire il suo cazzo che iniziava a tornare duro sotto il mio mento: Senza pensarci due volte iniziai a baciarlo e a succhiarlo sentendolo allungarsi e indurirsi nella mia bocca, però lui ridendo mi interruppe, sfilò via il cazzo dalla mia bocca e disse:
“ wo-wo-wo, vacci piano ragazzo, non è il momento adatto “
mi accarezzò il mento tirandomi su la testa, abbassò la sua, e guardandomi negli occhi disse:
“ Ma non ti preoccupare, sta notte ti rivendicherò… alle quattro, non fare tardi “
mi prese la guancia con una mano e il collo con l’altra e iniziò a baciarmi. Io accennai a un “ non vedo l’ora “ mentre mi limonava. Dopo un bel pò di tempo passato a scambiarci saliva mi alzai, e cercando stupidamente di fare il possente mi staccai e dissi:
“ Sarebbe il caso di andare prima che si insospettiscano “
gli misi un dito sulle labbra e aggiunsi:
“ Non vedo l’ora di stanotte “
gli morsi delicatamente e eroticamente il labbro e senza lasciargli il tempo di dire o fare qualcosa me ne andai.
Per tutto il resto della sera dovetti nascondere la mia erezione che non se ne voleva andare, ma per fortuna non facemmo altro se non stare sul divano o nel letto e mangiare. Andammo avanti così fino alle tre di notte, quando finalmente ci addormentammo, anzi, loro si addormentarono, io feci finta, aspettando con ansia le quattro. Giunta l’ora prestabilita mi diressi nella sua camera senza fare il minimo rumore, senza accendere la torcia, non potevo rischiare che qualcuno ci scoprisse. Senza bussare aprii la porta, e quello che vidi mi paralizzò: solo qualche candela e la luce della luna illuminavano la stanza e il suo corpo, completamente nudo, sdraiato sul letto, con i muscoli che si modellavano alla luce fioca e soffusa, e il cazzo, già duro e in tiro, appoggiato sul suo ventre, con le palle cadenti che sfioravano il suo culo. Ovviamente con il suo sorriso provocante, ma anche romantico, mi fece cenno di entrare e chiudere la porta, sussurrando:
“ Sai arrivato finalmente, cosa aspetti? “
Ero pervaso dall’eccitazione e dal romanticismo del momento, e senza dire niente colsi il suo messaggio e mi spogliai completamente, rimanendo anche io nudo duro e in tiro. Mi avvicinai a lui, gli presi la faccia tra le mani e iniziai a baciarlo, lentamente, romanticamente, passionalmente, mentre lui con le sue mani passava tra la schiena, e capelli e il culo. Mentre continuavo a baciarlo, violandolo con la mia lingua, mi misi a cavalcioni sul letto sopra di lui, e iniziai a baciare anche il collo, le orecchie, le spalle, e scendendo sempre di più anche il petto, i bicipiti, le ascelle, gli addominali, il ventre… feci tutto con la più erotica calma, aumentando il desiderio e la voglia, come nei più bei film porno. La luce calda e soffusa delle candele rendeva tutto più passionale e romantico, mentre i suoi respiri profondi e i suoi tocchi sul mio corpo lo rendevano più erotico e desiderabile: un perfetto mix per una perfetta nottata di passione. continuai a baciare il suo corpo e a massaggiarlo, mordicchiando i suoi capezzoli e tornando ogni tanto alla sua bocca, incrociando i suoi occhi che mi incantavano, pieni di desiderio, protezione e, speravo, amore. Ogni volta che tornavo su a baciarlo sentivo i nostri cazzi che strusciavano fra di loro; per la prima volta i nostri corpi nudi si toccavano, diventando una cosa unica, un unico desiderio di passione. Per me era un sogno che si realizzava, non solo Simone, ma tutta la situazione: il romanticismo, la passione, la felicità, il desiderio di accontentare l’altro e non solo se stessi, di non voler fare solo una scopata, ma di volerla trasformare in un incontro intimo ed erotico, come ho sempre sognato, come nei film romantici… Simone era il mio principe azzurro, ed io ero follemente innamorato di lui.
Dopo una buona dose di erotica attesa, mentre continuavo a baciargli l’addome, presi il suo cazzo per la base, e iniziai a stringerlo, a sbatterlo sul suo ventre, e a segarlo, molto lentamente, mentre mi abbassavo sempre di più per prenderlo in bocca. Ormai tutto il suo addome era coperto dei miei baci e morsi, il suo collo era rosso per lo stesso motivo, e la sua bocca se non era attaccata alla mia mi cercava e ansimava… lui era completamente perso, e come lui anche io. Quando finalmente presi la sua cappella in bocca, sentii un gemito più forte uscire dalla sua, mentre la sua presa nei miei capelli divenne più forte e i suoi occhi si strinsero; capii che era talmente eccitato che avrebbe potuto sborrare da un momento all’altro, quindi feci tutto con ancora più calma, aumentando l’erotismo tra di noi. Piano piano iniziai a succhiargli la cappella, masturbandolo leggermente con la mano, mentre con l’altra continuavo a vagare sul suo corpo insalivato. Feci passare delicatamente e lentamente la mia lingua attorno alla base della cappella, sul buco e sul lembo di pelle, tenendo con la mano il suo cazzo per la base e sbattendomelo sulla lingua, alternando leggere succhiate a leccate su tutta la lunghezza e sulle palle, che ad alternanza entravano e uscivano dalla mia bocca. Lui era completamente perso: aveva gli occhi chiusi e la testa buttata sul cuscino, seguiva i movimenti solo con le mani tra i miei capelli, muovendo il bacino per farmi entrare il cazzo in bocca, mentre il suo petto arrossato si alzava e si abbassava freneticamente, era voglioso ed eccitato. Iniziai a succhiare più a fondo, spingendo il suo cazzo giù per la mia gola, cercando di non far trasparire la mia difficoltà nel farlo, trattenendo il più possibile i conati e soffocando il silenzio ( non che la cosa mi dispiacesse ovviamente ). Lui iniziò a muovere il bacino più velocemente, scopandomi la bocca freneticamente; suoni umidi e sordi riempivano la stanza, e la mia saliva aveva ormai coperto tutto il suo cazzo e il suo ventre. Dopo un ultima frenetica pompata mi staccai per prendere fiato, ero anche io rosso ansimante e leggermente sudato, ma completamente eccitato. Lui vedendomi sorridente e voglioso ricambiò il sorriso, ancora una volta provocante e giocoso, mi prese delicatamente per il collo e mi avvicinò a se, baciandomi e accarezzandomi la testa. Dopo un lungo momento di limone si staccò dalla mia bocca il giusto per riuscire a pronunciare qualche parola, e quasi come un sospiro mi disse:
“ Vuoi provare…? nel senso… provare dietro “
era visibilmente in difficoltà nel pronunciare quelle parole, sia per imbarazzo ma anche per sfacciataggine e desiderio, e fissandomi negli occhi aspettò più seriamente una risposta. Io avevo ancora il sorriso sulla bocca ma i miei occhi divennero più seri: dentro di me pensavo e pensavo… non avevo mai fatto anale, sarebbe stata la mia prima volta, e non ci avevo neanche pensato, non avevo preso precauzioni, non avevo cercato consigli, non sapevo come affrontare al meglio la cosa… non ero spaventato, però ero un po’ impreparato, e involontariamente aggrottai le sopracciglia e spalancai gli occhi, senza riuscire a pronunciare una parola. Lui subito recuperò e con tono premuroso disse:
“ Oh non dobbiamo per forza farlo… cioè non sei obbligato sia chiaro, era solo un’idea tutto qua. Io vorrei veramente… voglio che tu condivida questa cosa con me, voglio unirci di più, voglio che tu sia mio “
quelle parole di potere e protezione mi pervasero, avevo i brividi in tutto il corpo, divenni più eccitato ma soprattutto più rilassato, il suo tono premuroso e dolce mi calmò, e ridendo con il cuore a mille dissi:
“ Si, si certo, lo voglio… voglio farlo, cazzo se voglio “
gli accarezzai la guancia e lo baciai, quasi abbracciandolo, poi aggiunsi:
“ Però… non l’ho mai fatto… non so come si fa… e non voglio che vada male… “
Subito lui continuò:
“ Oh tranquillo non c’è problema, anzi in realtà anche per me è una delle prime volte… in passato l’ho fatto solo due volte… quindi non sono molto esperto neanche io “
disse ridendo, poi aggiunse:
“ E non ti preoccupare ho preso tutto il necessario, non voglio che sia una cosa rozza e bruta, voglio che sia un gesto intimo e nostro, devo e soprattutto devi sentirti a tuo agio “
sta volta fu lui a prendermi la guancia e a baciarmi, mentre alla cieca prendeva dal comodino un preservativo e del lubrificante. In quel momento mi sentii protetto amato e capito più che mai, avevo trovato una persona che volesse condividere il letto con me non solo come sesso, ma come un gesto intimo, speciale e romantico. Lui era molto eccitato e divertito, e mentre si metteva il preservativo mi disse:
“ Se vuoi un consiglio puoi metterti su un fianco, dicono che così entri meglio… cioè… spero per te “
quel tono malizioso mi aveva sia divertito ma anche quasi infastidito, ma il suo sguardo vanitoso e fiero della sua mazza enorme mi aveva stranamente eccitato, e il mio corpo tremò per un brivido di piacere… sentire la sua voce vanitosa e ancora una volta stronzetta mi inebriava, mi faceva sentire quasi sottomesso e dominato… non potevo chiedere di meglio. Senza dire niente feci come mi disse e mi poggiai su un lato dandogli le spalle; Lui poggiò la sua mano sulla mia spalla, accarezzandomi con il pollice,
e avvicinando prima la faccia alla mia, poi il cazzo sulle mie chiappe, sospirando al mio orecchio disse:
“ Magari prima di iniziare dovremmo rilassarlo un po’ questo buchetto… che ne dici? “
il suo tono era diventato ancora più erotico e stronzo, si sentiva che aveva acquistato sicurezza, e che questa sicurezza gliel’aveva data il desiderio e l’eccitazione. Io mi limitai a girare la faccia verso la sua, a sorridere e annuire, e a baciarlo un ultima volta prima di vederlo indietreggiare e girarmi a pancia in giù, allargandomi le gambe e mettendomi a quattro zampe schiacciato sul letto. Io ero completamente eccitato e confuso, troppo preso dal desiderio per riuscire a capire bene cosa stesse succedendo, e in un batter d’occhio sentii la sua lingua umida e dolce che mi stuzzicava il buchetto del culo. Sussultai, inspirai e bloccai il respiro, inarcai involontariamente le schiena e chiudi gli occhi, accennando ad un gemito e una piccola risata. Lui divertito rise con me, massaggiò le mie natiche e scherzosamente disse:
“ Andiamo Ale fai il bravo, rilassati per bene, lasciami lavorare “
Io abbassai la testa e ridendo ancora mi spinsi in dietro, avvicinando il culo alla sua faccia e esponendolo di più:
“ Bravo, così “
disse lui, prima di riaffondare la lingua tra le mie natiche.
Sentivo la sua saliva umida che bagnava tutto il mio buco, e la lingua che alternava leccate a penetrate e stuzzicate, mentre affondava completamente la faccia tra le mie natiche, soffocando i suoi gemiti e respiri tra la mia carne. Data l’ora e la situazione dovetti sforzarmi anche per soffocare i miei gemiti, che altrimenti sarebbero scappati dalla mia bocca in continuazione e in continua crescita; Il mio corpo tremava involontariamente in risposta ai suoi stimoli, cedendo su se stesso e allargando e stringendo il mio buco in simbiosi con le sue leccate… ormai ero più che rilassato e eccitato, il mio buco era bello tranquillo e pronto, e lo ero anche io. Mentre lui continuava a leccarmi il culo io dissi:
“ Simone… o cazzo… vai, sono pronto, inizia… andiamo scopami…”
queste parole erano quasi un gemito per l’eccitazione, non riuscivo a formulare una frase completa, volevo solo godere. Lui non se lo fece ripetere due volte: si alzò in ginocchio, mi prese per i fianchi inarcando di più la mia schiena e alzando il mio culo per posizionarsi meglio, e dopo un lungo sospiro appoggiò la sua enorme asta tra le mie chiappe, sfregandola avanti e in dietro e schiaffeggiando la cappella sul mio buco.
Io ero in estasi: sentire la sua grossa cappella calda che mi schiaffeggiava il buco palpitante mi inebriava, ma faceva tremare le gambe, non vedevo l’ora di sentirla dentro di me. Lui continuò ancora un po’ a segarsi il cazzo tra le mie chiappe, stringendole sulla sua asta e spingendo come se le stesse scopando, mentre ansimava e tremava, poi all’improvviso si fermò, mi prese saldamente dai fianchi, appoggiò la cappella sulla mia entrata, e con un colpo secco la fece entrare tutta nel mio culo. Io quasi urlai e scattai in avanti, stringendo il mio buco attorno alla sua cappella che mi aveva violato, sentendo un misto tra bruciore e piacere, ma non ancora dolore. Lui vedendo la mia reazione rise e disse:
“ Andiamo Ale, se fai queste scene solo per la cappella, immagina quando ce l’avrai dentro fino alle palle “
Quel suo fare erotico da stronzo mi conquistava ogni volta, quindi risi anche io, girandomi per guardarlo negli occhi, e come per sfida mi spinsi in dietro per far entrare più del suo cazzo dentro di me… e accidenti se faceva male… era dentro solo a metà, ma dentro sentivo solo dolore e bruciore; per non rovinare il momento strinsi gli occhi il più possibile per non far vedere il mio dolore, ma lui lo capì, e mise da parte per un attimo il suo fare da stronzo, e preoccupato per me disse:
“ Ehi tutto bene? ti fa male? se fa male dimmelo che esco “
Effettivamente faceva male, ma sapevo che era solo temporaneo, e non volevo rovinare tutto, quindi con il fiato rotto dissi:
“ No, no tranquillo, va tutto bene non preoccuparti “
Lui annuì, ma sapeva che non poteva spingere troppo, quindi molto dolcemente aspettò che il mio culo si adattasse ad avere quella bestia dentro di sé, muovendo leggermente su e giù mentre sputava per lubrificare il tutto. Una volta che il mio culo si abituò e si rilassò, e dopo che io tirai un respiro di sollievo, mise una mano sulla mia spalla e delicatamente iniziò a spingere più a fondo, cercando di non farmi male, fino ad avere tutto il suo cazzo nel mio culo fino alle palle:
“ È fatta “
disse divertito, spostando di nuovo tutt’e due le mani sui miei fianchi, per iniziare a spingere più forte. Iniziò lentamente a spingere sempre più veloce e più a fondo, provocando rumori umidi e sordi in tutta la stanza, mentre le sue palle sbattevano sul mio scroto e le sue mani mi segnavano i fianchi. Io ero in paradiso: l’iniziale dolore si trasformò in completo piacere, mi sentivo pervaso dal calore e dal piacere, tremavo e ansimavo, buttando gli occhi all’indietro mentre la mia bocca aperta era bloccata in un sorriso erotico. Ogni sua spinta mi faceva cedere e mi spingeva in avanti, e per favorirgli l’entrata mi stesi sul letto, alzai i fianchi e allargai le gambe, offrendogli completamente il mio culo ormai ben aperto e desideroso. Lui continuava a sbattermi e ad ansimare in un misto tra fatica e piacere mentre le gocce di sudore cadevano sulla mia schiena, poi si fermò e senza dire una parola mi prese per i fianchi e mi tirò su, sdraiandosi sul letto e appoggiandomi a cavalcioni sopra di lui, a mo di smorza candela, lasciando fare il lavoro a me, mentre si riposava e se la godeva. Io vedendolo stanco e vulnerabile risi di avidità e controllo, e una volta posizionatomi bene sopra di lui mi appoggiai alle sue spalle e iniziai a muovermi su e giù e avanti in dietro, muovendo il suo cazzo dentro di me, mentre lui ansimava e quasi non respirava dal piacere, alzando il petto e chiudendo gli occhi. Quindi io accelerai i movimenti, saltando più violentemente sul suo cazzo che mi apriva il culo, sentendo le sue palle sode che sbattevano sulle mia chiappe. Lui appoggio le mani sui miei fianchi massaggiandomi la zona, senza farsi mancare il palpeggio e lo schiaffeggio delle mie chiappe morbide e lisce. Io ero al limite, eccitato ma sfinito, e stavo per venire, e come me anche lui, che iniziò ad ansimare più velocemente, cercando di soffocare i gemiti; per il gran finale mi sdraiò di nuovo sul letto a pancia in su, e senza perdere tempo mi rificcò il cazzo in culo e mettendo le mie gambe sulle sue spalle iniziò a fottermi più forte di quanto non avesse mai fatto, respirando e ansimando più velocemente con gli occhi chiusi. A questo punto io non ce la feci più: senza neanche toccarmi sentii l’orgasmo arrivare, e Simone mi tappò la bocca per non farmi urlare; io ero completamente perso, buttai gli occhi all’indietro mentre l’orgasmo mi pervase, e fiotti di sborra liquida schizzavano velocemente sul mio petto arrivando fino alla faccia. Fu una delle sensazioni più belle mai provate, e nel piacere provai a riprendere fiato, cercando di realizzare cosa fosse successo. Neanche il tempo di farlo che Simone smise di sbattermi, e velocemente sfilò il cazzo dal mio culo, e tolto il preservativo iniziò a segarsi velocemente sopra di me, appoggiandosi al letto, e l’orgasmo si propagò anche in lui: chiuse gli occhi e buttò in dietro la testa, cercando di soffocare i gemiti, mentre fiotti e fiotti di sborra calda volavano sul mio corpo e sulla mia faccia, che non esitai ad assaggiare. Una volta ripreso il controllo di sé si sdraiò sopra di me, riprendendo fiato, mentre mi accarezzava una spalla e mi guardava negli occhi, alternando sorrisi a baci passionali:
“ L’abbiamo fatto, non ci credo… l’abbiamo fatto “
disse ridendo con gli occhi pieni di gioia. Io feci lo stesso, accarezzandogli la faccia a baciandolo dolcemente:
“ Si l’abbiamo fatto… è stato… è stato stupendo… tu sei stupendo… “
Rimanemmo così per un po’ a coccolarci, mentre ci riposavamo e riprendevamo fiato, poi lui si sdraiò di fianco a me, accarezzandomi i capelli e guardando il soffitto. Io ero completamente rilassato e felice, e chiusi gli occhi per riposarmi, quando ad un certo punto sentii queste parole:
“ Ti amo Ale… ti amo “
Ero spiazzato, completamente ammutolito, non sapevo cosa fare e cosa dire, ero terrorizzato e immobile, mentre cercavo di metabolizzare quelle parole… Simone, il ragazzo di cui ero innamorato da anni, mi amava. Amava me.
A quel punto iniziai a ridere, e con gli occhi lucidi mi girai verso di lui che mi guardava incerto di cosa avrei detto, e dopo avergli accarezzato la guancia dissi:
“ Anch’io ti amo, ti amo tantissimo, ti amo dal primo momento che ti ho visto ma non sapevo come dirtelo… cazzo Simone ti amo “
entrambi sorridemmo e ci baciammo, abbracciandoci e stringendoci l’uno all’altro. Finalmente il mio sogno si era avverato, e non potevo essere più felice.
Nelle settimane seguenti non ebbi altro che la conferma di quelle sue parole: ci vedevamo periodicamente, anche se in segreto, e passavamo insieme le ore tra uscite al parco o al bar o in città, o a casa a scopare, con l’amore che ci guidava. Fui ancora più felice quando mi disse che aveva confessato ai suoi di sé e di noi, e loro ovviamente l’avevano accettato ed erano felicissimi. Con la mia migliore amica non cambiò niente, anche se ci fu un momento di imbarazzo per la scoperta, però mi disse che praticamente già se l’era immaginato, e preferiva che lui stasse con me e io con lui piuttosto che con dei deficienti qualunque.
Ad oggi io e Simone stiamo insieme da due anni, e ogni giorno il mio amore per lui si fa sempre più forte, e spero di essere suo per sempre.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per Simone - PARTE 8 (FINALE):
