Gay & Bisex
Simone - PARTE 2
di leo3333
16.03.2024 |
1.929 |
2
"Si girò verso il lavandino per bere, e non potevo non guardare il suo culo perfettamente rotondo e allenato..."
Passò qualche settimana, e tornai nuovamente da Sofia per dormire lì. Arrivai lì da primo pomeriggio subito dopo la scuola, e ci mettemmo sul tavolo per provare a fare matematica, cosa che nessuno dei due riesce a comprendere, ma eravamo all’ultimo anno di superiori, non potevamo permetterci il debito. Ci provammo veramente a capire qualcosa, ma come sempre non capimmo niente. A quel punto Sofia disse:“ Vado in bagno, poi quando torno chiudiamo tutto e basta, tanto non ci riusciamo “
ridemmo e lei andò in bagno.
A quel punto vidi Simone che stava uscendo di casa per andare ad allenarsi. Era la prima volta che lo rividi dopo l’ultimo episodio, ed era bello come me lo ricordavo: aveva una tuta nera dell’Adidas di quelle lucide che teneva a vita bassa, da cui si intravedeva il ventre scolpito e da cui scendeva un filo di peli che arrivava fino al pacco, in rilievo nei pantaloni, sopra indossava una felpa coordinata al pantalone che teneva mezza aperta, e da cui si intravedevano dei leggeri peli del suo petto, quindi non aveva la maglietta. Questa immagine mi inebriò, ma non fu per quello che iniziai a parlargli; lui faceva l’università, e in matematica era molto bravo, quindi gli chiesi una mano. Si avvicinò sempre con quel sorrisetto provocante e si mise di fianco a me in piedi, con il suo pacco all’altezza della mia faccia; diventai rosso per l’imbarazzo, ma non penso che lo notò, comunque gli esposi il mio problema, e si chinò con una mano sulla mia spalla per spiegarmi come fare. Aveva la faccia di fianco alla mia. Oh quanto avrei voluto che iniziasse a baciarmi e a toccarmi, ma ovviamente nulla successe. Ma questa immagine nella mia mente iniziò a farmelo diventare duro: nella mia testa dissi “non ci credo, è la prima volta che lo rivedo da quando mi venne duro di fianco a lui, e mi sta tornando duro di fianco a lui!! “.Penso che anche questa seconda volta lo notò, ma non disse niente, si limitò a finire la spiegazione e si rialzò, ma quando lo fece vidi la sua asta dura e in tiro nei suoi pantaloni, che ancora erano a cinque centimetri dalla mia faccia, e rimase così in quella posizione per qualche secondo, come se volesse che io lo notassi, tirando un lungo respiro eccitante: ancora una volta venni sopraffatto dal calore, sentivo il mio pene esplodere, e quando lui finalmente se ne andò, tornai nello stesso bagno dell’ultima volta e sborrai nello stesso lavandino, ero talmente eccitato che tirai su con il dito la mia sborra e la ingoiai.
A quel punto mi sorsero un sacco di domande: A Simone piaceva il cazzo? era gay? mi voleva? o era solo uno strano gioco pervertito per provocarmi? o era un represso di quelli che dicono “una succhiata è una succhiata” ma se la fanno sempre fare dagli uomini? a quel punto non erano più solo mie fantasie e false speranze, lui mi stava provocando, e lo stava facendo apposta, ma oltre le provocazioni non andava mai, sembrava godere della mia confusione come se per lui fosse un gioco, ma io avevo bisogno di risposte.
Il pomeriggio andò avanti abbastanza normale, io mi stavo divertendo con Sofia e tutto filava liscio, quando ad un certo punto tornò Simone dagli allenamenti: io e Sofia eravamo in cucina a fare merenda, e lui arrivò a Salutarci e a bere qualcosa. Era ancora più arrapante di prima, la tuta che indossava era tutta sudata, la felpa era ancora più aderente al suo corpo bagnato di sudore e lasciava intravedere gli addominali perfettamente scolpiti, la felpa era ancora più aperta e si vedeva il petto tutto sudato e rosso per l’allenamento, i capelli grondavano di sudore e il suo respiro era molto affaticato. Si girò verso il lavandino per bere, e non potevo non guardare il suo culo perfettamente rotondo e allenato. Ero talmente incantato da quella visione che neanche mi accorsi che si era rigirato, e quando mi disincantai e lo guardai negli occhi vidi che aveva ancora quel sorriso provocante stampato in faccia. Questa volta non arrossì e non mi imbarazzai, volevo anche io metterlo alla prova, e ricambiai il sorriso: A quel punto lui si morse il labbro, guardò Sofia e disse:
“ vado a farmi la doccia “
e se ne andò. Ma mentre se ne andava, mi fece l’occhiolino e si sdrusciò la mano sul petto scendendo fino agli addominali, e girandosi, si toccò il culo. Per me quella era la conferma, mi desiderava anche lui. Mi si illuminarono gli occhi, finalmente il mio desiderio poteva avverarsi, l’unico problema era che non sapevo se mi voleva solo sessualmente o voleva anche qualcosa di più, come volevo io, e sapevo che se così non fosse stato la cosa mi avrebbe distrutto. In più era il fratello della mia migliore amica, come avrei fatto? e dove soprattutto, come facevo a parlargli in privato o anche a fare altro in privato? Mal grado l’eccitazione, decisi che per quel giorno non sarebbe successo niente, avrei aspettato più conferme, o almeno così avevo deciso io.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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