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Gay & Bisex

Milano trans di colore e coppia chuckold


di Membro VIP di Annunci69.it ANDROMEDA1965
23.02.2023    |    408    |    0 9.2
"Mi girò di fianco e lei si stese dietro di me facendomi inarcare il bacino in modo da trovarsi in posizione ideale alla penetrazione, fu molto delicata e..."
Un saluto a voi tutti, riprendo dai precedenti racconti (ESPERIENZE 1 - 7)
Dopo la mia prima esperienza trans, avvenuta a Milano, di cui al precedente racconto, la mattina seguente ripresi con la solita routine lavorativa, ma finalmente arrivò il pomeriggio e dopo essermi docciato e cambiato mi fiondai nel solito cinema a luci rosse di Corso Buenos Aires. Appagato del giorno precedente questa volta volevo scegliere qualcosa di diverso anche se le occasioni che si presentarono furono le solite, resistendo alle numerose tentazioni, fortuna volle che dopo circa un’ora vidi un signore molto distinto ed elegante che era quasi fuori luogo in quel contesto. Il signore di una certa età, comunque oltre la sessantina che era rispetto a me molto più esile di corporatura e basso di statura, notò che lo stavo osservando e si avvicinò con fare molto educato e riservato chiedendomi se fossi un mercenario, ovviamente gli risposi di no, rincuorato mi disse se volevo passare il resto del pomeriggio e serata con lui, io accettai di buon grado immaginando ad un rapporto fugace in car sex. Appena usciti ci recammo alla sua auto, e che auto, mi disse che poteva ospitarmi a casa distante una mezz’ora e situata nell’interland milanese, nel tragitto mi disse che aveva 63 anni, sposato e con figli che lavoravano all’estero, era un imprenditore ed aveva delle voglie particolari che mi avrebbe spiegato al nostro arrivo nella sua abitazione o meglio villa e che villa. Rimasi sorpreso quando la porta fu aperta da una splendida signora sulla sessantina scarsi ma portati molto bene, mi invitò ad entrare facendomi accomodare su un divano di pelle bianca ed offrendomi un prosecco ghiacciato. Mentre la moglie era intenta a preparaci uno spuntino noi nel salotto parlavamo di tutto, tranne che di sesso, fu una stranissima sensazione ma molto rilassante e piacevole. Ci accomodammo in soggiorno e mangiammo tutti e tre insieme non disdegnando calici di squisito prosecco, iniziarono a raccontarmi le loro intimità o perversità, comunque io quella sera ero solo per lui, finito di cenare salutammo la signora e ci recammo al piano superiore in una delle camere da letto. Lui mi chiese il permesso di andare nel bagno adiacente a rinfrescarsi, nell’attesa fantasticavo sul cosa sarebbe accaduto, uscì in accappatoio e mi disse se mi andava di farmi una doccia (immaginando ad un senso di pulizia) accettai trovando anche un accappatoio a mia disposizione. Rientrando in stanza ebbi la prima sorpresa, lui era completamente nudo o meglio con addosso della lingerie femminile che comprendeva perizoma, reggicalze e calze a rete, indossava una parrucca bionda che ben gli donava ed aveva scarpe eleganti con tacco a spillo. Era una vista molto eccitante poi di contorno il suo piccolo ed esile corpo dava una sensazione da lady boy, il perizoma non riusciva a contenere un pene sui 18 centimetri esile e senza venature ma ben fatto con la cappella in bella vista e di colore quasi violacea. Mi avvicinai a lui ed iniziammo a baciarci in un intreccio di lingue mentre le nostre mani toccavano le nostre intimità fino a quando decisi di fargli un pompino che gradì moltissimo visto le spinte che dava con il suo bacino, venne molto velocemente e copiosamente, segno di grande eccitazione. Senza indugiare prese in bocca il mio uccello e con grande maestria mi portò quasi a venirgli in bocca, ma fermandosi mi chiese di voltarmi per sfruttare la sua nuova erezione ed iniziando una lenta ma bellissima inculata, il suo scarso diametro consentiva di non provare dolore anche se a volte le sue poderose spinte facevano sentire i suoi centimetri. Essere penetrato da un uomo in completa lingerie mi dava una carica erotica pazzesca, sul più bello sentii aprirsi la porta, era la sua signora che non resistendo voleva partecipare al gioco e piazzandosi a cosce aperte davanti alla mia bocca mi ordinò di leccarla. Il movimento della lingua era regolato dalla bordate che mi arrivavano da dietro, lui sicuramente era arrapato come un maiale e pompava sempre di più, contempo lei era diventata un lago. Iniziai un ditalino ma ben presto iniziai ad inserire altre dita e visto il suo consenso riuscii ad inserirle la mia manona, lei apprezzò tantissimo e tenendomi il braccio bloccato dalle sue mani, iniziò ad auto penetrarsi con il ritmo che più gli piaceva. Passati una decina di minuti lei venne come una fontana e tolta la mano, portò la mia testa attaccata alla sua figa per bere tutto quel nettare degli dei, mentre lui dietro di me dando le ultime forti spinte mi venne con lunghi getti fin dentro l’intestino. Loro erano esausti, ma io non ero ancora venuto, l’uomo e la donna iniziarono a lavorare di lingua sul mio uccello che riprese vigore, a quel punto il marito si mise a cavalcioni su di me ed aiutato dalla consorte si impalò sul mio cazzo. Il suo culo era burro, morbidissimo poi con quella lingerie era eccitante, lei invece leccava il mio cazzo quando usciva dalle chiappe mentre con la mano segava il suo uomo che venne molto velocemente sul mio petto. Lei non aspettava altro per prendere il suo posto e farsi inculare di prepotenza. Ero assatanato e non capivo più nulla, mentre la inculavo lui ci leccava e quando stavo finalmente per godere in quel buco caldo, lui con una manovra repentina riuscì a sfilarmi il cazzo prendendolo in bocca e bevendo la mia lunga ed abbondante sborrata, che poi, in parte, condivise con la partner baciandola e scambiandosi le ultime gocce rimaste. Ormai stremati e giunta l’ora di andar via mi chiamò un taxi per riportarmi in albergo, lui non era più in condizioni di guidare. Nel viaggio di rientro ripensai a che strana serata mi fosse capitata e con la speranza di poter riprovare l’esperienza. Il giorno dopo, purtroppo, le mie fantasie svanirono in quanto feci molto tardi a lavoro e quindi le mia passeggiata al cinema a luci rosse era solo un ricordo. Rientrai in albergo alle 21, nella giornata seguente avrei avuto il volo di rientro subito dopo pranzo, però non volevo sprecare quella ultima sera anche se dubbi ne avevo sul buon esito della stessa, andai a cena in un ristorante nelle vicinanze dell’hotel in modo di avere più tempo per gironzolare zona stazione centrale. Purtroppo l’ambiente era pessimo e molto pericoloso, spaventato dalla gente che incrociavo decisi di rientrare e nella stradina quasi fronte il mio albergo notai un certo movimento, la cosa strana era che la stessa strada di mattina pullulava di gente che ci lavorava mentre di sera diventava regno di trans. Erano tutti di colore e ne evitai un paio che non avevano un bel aspetto, poi rimasi colpito da questa statua d’ebano alta slanciata e con un bellissimo fisico, indossava dei pantacollant, tacchi alti ed una magliettina, aveva i capelli scuri e tagliati a caschetto. Mi fermai nei pressi e lei venendomi incontro mi chiese se avessi gradito la sua compagnia, rimasi un pochino titubante e lei mi rincuorò dicendo che abitava in quello stabile e poi non costava molto. Accettai la sua proposta e salimmo nel piccolo monolocale, molto accogliente, pulito e profumato, lei viveva da sola e la serata era andata malissimo nessun cliente, stava quasi per rincasare quando mi ha incontrato. Non contrattai sul prezzo in quanto era la mia prima esperienza del genere e non sapevo nulla in merito, però la sua gentilezza, cortesia e modi di fare mi misero completamente a mio agio. Ci stendemmo sul lettone uno affianco all’altro ed iniziammo a pomiciare, le nostre mani scorrevano lungo i nostri corpi, infilai la mano sotto la maglietta e toccai due seni molto femminili, con i capezzoli belli turgidi mentre lei mi accarezzava dappertutto. Scesi con la mano sul bacino per sentire la consistenza del suo giocattolo, era ancora molle ma scorreva di fianco al pantalone credo per una ventina di centimetri, iniziai a massaggiarlo con delicatezza sentendo i primi sintomi di allungamento e durezza. Mi spogliai e rimanendo nudo sul letto ammiravo quella statua d’ebano, si tolse le scarpe e la maglietta mentre io tiravo giù i pantacollant, fino a sfilarli totalmente. Il fisico era statuario ed il perizoma conteneva a malapena le palle della mia nuova amante, il cazzo ormai svettava fuori in tutta la sua potenza, 23 centimetri li aveva tutti con la sua nodosità ed una notevole circonferenza. Mi avventai come un lupo famelico su quella splendida nerchia e ne ficcai in gola più che potevo, lei gradiva iniziando a spingere il bacino e dettando il ritmo. Mi prese la testa tra le sue mani e bloccandola con una certa forza iniziò a scoparmi la bocca, affondava sempre di più e quasi morivo asfissiato ma il sapore e l’odore era inebriante, non so quanto tempo passammo in questa posizione, ma era fantastica, il mio cazzo era completamente moscio in quanto l’eccitazione era tutta per lei. Poi mi fece stendere pancia sotto sul letto ed aprendomi le gambe iniziò a leccarmi il buchetto, infilava la punta dentro l’orifizio ed abbondava con la sua saliva, quando fu certa che l’opera era ben riuscita, prese dal cassetto un profilattico bello grande e lo indossò velocemente, l’ammasso di carne chiuso in quel lattice era veramente notevole. Dallo stesso cassetto tirò fuori un tubetto di gel lubrificante e se lo spalmò su tutta l’asta, io ero in estasi, la guardavo spremere il tubetto e far scivolare la mano con movimenti rotatori per tutta la sua lunghezza, mentre le palle erano sempre rinchiuse nel piccolo perizoma. Mi girò di fianco e lei si stese dietro di me facendomi inarcare il bacino in modo da trovarsi in posizione ideale alla penetrazione, fu molto delicata e paziente, cercava con il minimo sforzo di entrare dentro di me evitando di farmi male, cosa del tutto impossibile viste le dimensioni. Dopo incessanti minuti di tentativi riuscì ad introdurre la sua grossa cappella, rimase ferma così per diversi secondi allo scopo di far abituare il mio buchino, poi dopo aver nuovamente spalmato altro gel sul suo cazzone, riprese a spingere. Sentivo la sua cerne farsi strada pian pianino nelle mie viscere, non so di quanto entrò ma sicuramente era tanto visto il forte bruciore misto a dolore che provavo, si fermò nuovamente e continuò a spalmarsi altro lubrificante, sentivo il suo cazzo fremere e pulsare dentro di me, poi con un vigoroso colpo di reni dette l’ultima spinta ed entrò nelle mie profondità, gridai soffusamente per il dolore provato. Iniziò a montarmi con estrema lentezza, tirava fuori il cazzo lasciando dentro solo il glande per poi rispingerlo in profondità fino alle palle, quando capì che ormai la strada era spianata iniziò ad aumentare il ritmo. I rumori prodotti dal contatto del lattice con il mio buchetto e dalle palle che battevano violentemente sulle mie chiappe erano una armoniosa melodia, per non parlare poi della fragranza eccitante che si respirava. Il trattamento in quella posizione durò a lungo, capii che era prossimo all’orgasmo dai suoi gemiti ma con quel palo piantato nel culo non potevo assolutamente muovermi. Fu lui al momento opportuno ad uscire dal mio culo e facendomi mettere pancia in su, con la testa quasi penzoloni dal letto a posizionarsi sulla mia bocca, sfilandosi il preservativo ed iniziando a scoparmi la bocca con estremo vigore, data la posizione le penetrazioni orali erano molto profonde, ancora qualche minuto e mi avrebbe inondato di sperma la gola, il naso, gli occhi ed i capelli, i getti erano lunghi, densi ed abbondanti, ma più che altro innumerevoli. Era stremato e quasi cadde sul letto mentre io con ingordigia continuavo a succhiarlo fino all’ultima goccia, quel nettare non doveva andare sprecato. Ormai appagato, pur non avendo goduto, pagai il pattuito e lo salutai, lui mi lasciò il cellulare per fissare eventuali ulteriori incontri, ero stanchissimo ma contentissimo, fortuna volle che l’albergo era vicinissimo e quando ritirai la chiave della camera notai un sorrisetto quasi malizioso del portiere di notte, poi in camera, guardandomi allo specchio capii il perché, avevo evidenti segni di rossetto per i baci scambiati ed ancora qualche rivolo di sborra appiccicosa tra i capelli, pensai prima che vergogna e poi chi se ne fotte.
Segue nel prossimo racconto.
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