Gay & Bisex
MILANO È IL PRIMO RAPPORTO TRANS
di ANDROMEDA1965
16.02.2023 |
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"A quel punto lui si spostò lasciando il posto a Laila (credo nome d’arte) che ungendosi il suo cazzo già bello dritto mi impalò senza difficolta (vista la..."
Un saluto a voi tutti, riprendo dai precedenti racconti (ESPERIENZE 1 - 6)Gli impegni lavorativi mi portavano spesso a lasciare moglie e figli per viaggiare da Bari verso grosse metropoli del centro e nord Italia, in questa mia narrazione cerco di farvi partecipi delle esperienze più intriganti che ho realmente vissuto nelle mie ripetute permanenze a Milano. Normalmente per comodità di spostamenti (transfert verso aeroporti nonché taxi e metro) alloggiavo in hotel 4 stelle ubicati in zona stazione centrale, il tardo pomeriggio al rientro dalla giornata lavorativa, riposta giacca e cravatta, ed aver fatto una doccia tonificante, uscivo dall’hotel in esplorazione. Un tardo pomeriggio passeggiando per i vialoni circostanti giunsi a Corso Buenos Aires, strada ricca di negozi e molto affollata, durante la camminata mi trovai fianco un porticato pieno di negozi, tra le varie insegne spiccava quella di un cinema a luci rosse (del quale oggi non ricordo il nome, ma all’epoca molto famoso). Entrai tranquillamente in quanto essendo lontano da casa non avevo timore di essere visto da eventuali conoscenti, alla cassa vi era una signora di mezza età che fumando staccava biglietti non curandosi di chi avesse d’avanti. Ormai avevo già esperienze di tali tipologie di cinema pertanto sapevo già come muovermi e cosa cercare, appena varcata la soglia della buia sala ed aver capito come la stessa fosse strutturata, mi fermai in fondo alla platea scrutando a 360 gradi. Come al solito gente seduta a masturbarsi o consumando fugaci rapporti, altri in piedi toccandosi o il solito via vai dai bagni, mi si affiancò un signore anziano, io senza pensarci più di tanto gli toccai la patta dei calzoni, aveva la zip calata e così facilmente riuscì a tirare fuori il suo normalissimo uccello, iniziai subito a segarlo, non volevo perdere tempo, quella sera avrei cercato il maggior numero di rapporti possibile. Lui assecondava il mio scorrere la mano sul suo pene con movimenti costanti del bacino, dopo pochi minuti aumentando il ritmo e mugugnando soffusamente venne con dei piccoli getti che caddero direttamente a terra senza neanche sporcarmi la mano. Dopo essersi ripulito ed allontanato la serata trascorse in maniera alquanto monotona, ebbi diversi rapporti molto fugaci credo altre due seghe ed un paio di pompini ma nulla degno di nota. Quasi in procinto di rientrare in albergo mi si accostò una persona che non riuscivo ben a definire data l’oscurità, premetto che eravamo quasi in periodo estivo, ed il look dell’indefinito era pantaloni bianchi con camicia bianca, tutto il resto (testa, braccia e piedi) era scuro. Nel dubbio di capire chi fosse, mi spostai di qualche metro fino a raggiungere un posto leggermente più luminoso e capii che era un mulatto, alto circa 1.90 di corporatura longilinea ma muscolosa, lo si capiva dai pettorali e dalle braccia. Lui continuava a fissarmi con lo sguardo, forse in attesa di un cenno di consenso che io non detti, avevo il terrore che fosse un mercenario a pagamento di cui non avevo proprio interesse, comunque vista l’occasione tentai un approccio diretto e senza alcun scrupolo gli cercai e toccai l’uccello. Sinceramente non riuscii a capire dove iniziava e dove finiva, era notevole, finalmente la serata volgeva al top, ma ripeto in nessun modo a pagamento. Lui gradì il mio approccio e si lasciò toccare, pensai se sarei riuscito a godermelo in tranquillità, magari portandolo in albergo senza essere notato dal portiere (cosa quasi impossibile), mi feci coraggio e gli chiesi se era uno che andava per soldi e per fortuna mi rispose di no, essendo lontano da casa lui voleva solo scopare gratis, inoltre capendo il mio imbarazzo, mi chiese se volevo andare da lui in quanto abitava in zona. Io facendomi un pochino di coraggio accettai, quando uscimmo dal cinema ed alla luce riuscii finalmente a definire il suo aspetto, alto con carnagione mulatta scuro, bel fisico sui 50 anni e sicuramente di un paese africano. Erano circa le 20 e 30 ed avevo un certo languorino, gli chiesi se voleva mangiare qualcosa al volo ed accettò ben volentieri, durante il tragitto verso casa sua che poi era quasi nei pressi del mio hotel, ci fermammo ad un McDonald per mangiare un paio di panini veloci e riprendere il percorso. Mi raccontò in un pessimo italiano che veniva dall’africa ed aveva credo più di una moglie e svariati figli, entrato moltissimi anni addietro come clandestino ed anche arrestato o denunciato per vari reati (immagino per poter sopravvivere), poi è riuscito tramite una associazione di inter cultura ad essere regolarizzato grazie anche un lavoro trovato dalla stessa, era da circa 10 anni operaio in una grossa ditta di trasporti. Finalmente arrivammo nel palazzone dove nell’appartamento condiviso abitava lui, un suo connazionale ed una coppia credo del sud America. Salimmo in ascensore al sesto piano ed entrammo finalmente in casa, tipico appartamento con corridoio centrale 3 camere da letto, cucina soggiorno e due bagni, in effetti le stanze sembravano molto grandi e ben vivibili. Le porte interne erano tutte senza vetrate e quindi vi regnava la massima privacy, fatta eccezione dei gridolini e gemiti che provenivano dalla stanza della coppia che stava beatamente scopando. Mi invitò a bere un tipico infuso della sua terra, che inizialmente pensai essere del Tè poi invece scoprii essere un eccitante e stimolante, che gli fece immediatamente effetto, in quanto il gonfiore tra le sue gambe aumentò vistosamente. Era uno splendore, testa rasata e quei piedi grandi ma belli ed a mala pena retti da quelle infradito, tutto vestito di bianco e lui mulatto scuro mi diedero una carica sensuale mai provata prima. Allungai la mano ad accarezzare quella bestia mentre lui si sbottonava la camicia per mostrarmi i pettorali scolpiti e quasi senza peluria che immediatamente toccai con l’atra mano, la carica erotica era fuori controllo e ci demmo un bacio avvolgendo ed intrecciando le nostre lingue. In quel momento si aprì la porta della coppia che evidentemente aveva terminato il rapporto, ma rimasi sconcertato per quello che vidi, una fantastica donna o meglio trans di colore ricoperta di lingerie bianca e con un cazzo penzolone alla John Holmes, ci salutò e strinse un occhiolino in senso di complicità, avviandosi velocemente in bagno. Il mio Shonari (questo era il suo nome) scoppiò in una risata immaginando che io per coppia avessi inteso una etero invece che trans. Entrammo nella sua stanza, molto confortevole con un bel lettone (viste anche le sue dimensioni fisiche) e le luci soffuse, mi spogliai mentre lui ancora vestito mi guardava, voleva che fossi io a spogliarlo, iniziai dalla camicia già sbottonata accarezzandolo e baciando i capezzoli già belli turgidi, poi sbottonati i calzoni lo feci sedere sul bordo del letto per sfilarli lentamente continuando sempre ad accarezzarlo, baciandolo e leccandolo. Finalmente arrivò il momento dei boxer tirando fuori un ammasso di carne, dall’enorme dimensione e peso che penzoloni gli nascondeva i testicoli. Si rialzò in piedi su quelle infradito, era un bronzo di Riace, il pube senza peli era una vista da sogno, non sapevo da dove incominciare, lui invece sì, mi fece sedere bordo letto e avvicinandosi al mio volto teneva con due mani quel cazzone, divertendosi a scappellarlo, poi iniziò a strusciarmelo sul volto per poi schiaffeggiarmi con l’ammasso di carne, non era ancora totalmente eretto ma i 30 centimetri da moscio li aveva tutti. Mi chiese di baciarlo e leccarlo senza mai prenderlo in bocca e così mi fece penare per tanto tempo, poi, mi chiese di spalancare la bocca e mi penetrò delicatamente scopandomi la stessa, io non ubbidendo ai suoi ordini la chiusi stringendo finalmente la sua nerchia ed iniziai un intenso movimento di lingua che lui gradì iniziando ad affondare sempre di più nella mia gola, ma per le sue eccessive dimensioni altro non poteva entrare. Mi fece accomodare sul letto, sdraiato pancia in aria e con la testa che usciva penzoloni dal bordo, mise la mia testa tra le sue gambe e flettendole leggermente tornò a violentarmi la gola, per lui era la posizione ideale per guadagnare altri centimetri di penetrazione, non potevo deglutire e respiravo con difficoltà, spesso avevo conati di vomito, unica fortuna che il suo cazzo era pulito e profumato. Questo rapporto orale durò un tempo interminabile fino a quando diventato acciaio fumante, mi fece ruotare fino ad avere il mio bacino sul bordo letto, mi diede un preservativo ma non riuscii a farglielo indossare forse per la piccola taglia, mi si ruppe tra le mani, allora alquanto scocciato e nervosetto ne prese uno che sicuramente era XXXL, profumatissimo ma di pessimo colore, totalmente nero. Dal cassetto tirò fuori del gel lubrificante che spalmò con abbondanza su entrambi, poi piegando le sue gambe per pareggiare il dislivello tra i due puntò il buchetto. Spingeva e si ritraeva con molta delicatezza, ma il mio culo non cedeva, dovette ricorrere all’aiuto delle sue mani per tenere dritto il suo pene fino a riuscire ad entrare di qualche centimetro, lentamente il cazzone sfondava il mio forellino e guadagnava centimetri, io ero un lamento continuo per il troppo dolore che provavo, ma lui continuava con insistenza fino a penetrarmi con oltre 20 centimetri della sua carne, di più non riuscì a spingere e questo lo fece ancora una volta alterare a tal punto di pompare con estrema forza e violenza per cercare di entrare più a fondo. Ero totalmente sfondato e pieno, lo sentivo in pancia, lui inizio i suoi movimenti di reni entrando e uscendo dal mio culo con un ritmo alquanto veloce, io continuavo a lamentarmi, sentii aprirsi la porta e sentii la voce della trans vista prima che gli chiedeva spiegazioni per tutto quel casino, lui rispose in parte nella sua lingua ed in parte nel pessimo italiano che non riusciva ad entrare oltre, parlottarono come per scambiarsi dei consigli, poi gli offrì un altro tipo di lubrificante che pur essendo più efficace non cambiò la situazione. A quel punto lui si spostò lasciando il posto a Laila (credo nome d’arte) che ungendosi il suo cazzo già bello dritto mi impalò senza difficolta (vista la strada già spianata). Il suo pene era lungo e grosso ma di diametro leggermente più piccolo inoltre sembrava più scivoloso, capii subito che era dentro di me senza protezione ed iniziò una bella e profonda penetrazione, Shonari ci guardava masturbandosi fino a quando salendomi a cavalcioni sulla testa prese a scoparmi la bocca. Passato del tempo si invertirono le posizioni e Shonari questa volta guadagnò molti centimetri in più anche perché abbandonò l’uso del profilattico, fu una sensazione fantastica specialmente il contatto con la stupenda trans, molto femminile ma anche super dotata. Laila dopo avermi dato dei colpi ben assestati in gola venne copiosamente mentre l’altro continuava a scoparmi come una troia. La trans mi salutò allontanandosi e così tornammo soli, dopo parecchio tempo che Shonari stantuffava si accasciò su di me baciandomi intensamente nel consueto groviglio di lingue, ancora poche bordate e mi venne direttamente nell’intestino più profondo, sentivo i suoi interminabili schizzi densi che si andavano ad accumulare, poi fermatosi e con il cazzo sempre tutto dentro continuò a baciarmi, era sudato ed aveva il fiatone. Io ormai completamente appagato anche senza aver goduto mi sfilai dalle sue grinfie cercando di ricompormi, lui era sfinito, guardati l’orologio era quasi l’una di notte, avevo subito quel trattamento per oltre tre ore. Dolorante e ricolmo di sborra lo salutai lasciando l’appartamento, mentre camminavo verso l’albergo fantasticavo sulla mia prima esperienza trans, sensazione fantastica, una donna con un signor cazzo. Arrivato in albergo mi feci una lunga doccia ristoratrice e mi addormentai profondamente. Nei restanti giorni avrei sicuramento tentato un nuovo approccio trans ma questa è un'altra storia.
Segue nel prossimo racconto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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