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Gay & Bisex

L’arte di sottomettere secondo capitolo.


di Membro VIP di Annunci69.it MarcoLeiBottom
26.09.2024    |    987    |    16 9.5
"Spengo la macchina e stavo per scendere, ma lui mi fermo con la mano sul mio braccio e disse “ti spiego”..."
Per comprendere il racconto meglio leggere prima il primo capitolo.

Sono tornato a casa che facevo fatica a stare seduto in macchina, ma ricordo ogni singolo colpo e l’eccitazione ancor non mi abbandona. Ma cosa è successo esattamente, non avevo mai provato un piacere così profondo ed eccitante. La sua doppia personalità mi confonde, gentile e suadente fuori dal sesso e così duro, deciso e dominante nel sesso… il suo picchiare che procura, sia a lui che a me, una così forte eccitazione.
Non ricordo che sogni ho fatto quella notte, ma il primo pensiero al risveglio è stato per lui. Mi sono dovuto masturbare per non andare al lavoro con una evidente erezione. Ero ancora dolorante, ma il dolore richiamava solo una profonda eccitazione e la voglia di rivederlo e di essere colpito ancora ed ancora.
Verso le 10,30 suona il cellulare ed era un messaggio. Era lui. Buongiorno puttana, come stai ? La risposta è stata rapida. “Eccitata”. Bene, allora preparati che questa sera usciamo, vestiti come ieri e non mettere le mutande.
Un brivido mi è corso sulla schiena.
Alle 20,00 in punto ero sotto casa sua e lui, puntualmente è sceso e si è posizionato in macchina.
Dopo i saluti di rito mi dice, hai sete? Gli rispondo che se vuole possiamo andare a bere qualcosa, lui prontamente mi dice, tu berrai qualcosa, non io, e spero tu abbia molta sete. Mi indica la strada ed arriviamo in un punto e mi fa parcheggiare. Eravamo davanti ad una sauna.
Entriamo e noto la particolare confidenza con il personale addetto al ricevimento clienti, a lui, insieme a ciabatte e asciugamano gli danno anche una bustina scura.
Ha parlato poco durante il viaggio ed anche lì era molto silenzioso.
Ci spogliamo e, portando con se la bustina nera, mi dice, andiamo.
Ci incamminiamo e saliamo al piano superiore. Mi guardavo intorno e vedevo che nonostante l’orario era molto frequentata, anche se la quasi totalità era molto attempata. Lo guardo e gli dico, certo non c’è uno attraente, lui gelandomi con lo sguardo mi risponde, siamo qua perché devo godere io e non te, quindi taci.
Giunti al piano di sopra, ci chiudiamo in un gloryhole. Mi guarda e mi dice, adesso devi spompinare chiunque lo infila nel buco e devi ingoiare tutto.
Mi geló e mi eccito il suo sguardo ed il suo tono perentorio, aprì la busta che gli era stata consegnata alla cassa e tiró fuori una frusta.
Cliccó su un interruttore che accese una flebile lucina rossa all’altezza del buco dove ero io. Dopo pochissimo si infilò un cazzo nel buco ed io lo accarezzai, lui mi diede una frustata e mi dice in maniera perentoria che non lasciava spazio a repliche, lo devi succhiare puttana e devi ingoiare tutto, e mi diede un’altra frustata.
Era tutto molto chiaro e tra una ingoiata di sborra e qualche frustata passava il tempo. Fuori si sentiva un brusio che sembrava non finissero mai.
Il flusso rallentava, non so quanta sborra ho ingoiato e lui mi guardava, eccitato in maniera evidente e compiaciuto, il cazzo dritto e la frusta in mano… e non parlava. Sono arrivati ancora 3 o 4 cazzi da succhiare e le frustate si facevano più forti e la mia eccitazione cresceva in maniera direttamente proporzionale alle frustate.
A quel punto lui si alzò, spense la lucina rossa e prese la mia testa ficcandomi il suo cazzo fino in fondo alla gola. Mi piaceva succhiarglielo ed ho ritenuto il suo concedersi alla mia bocca quasi un premio. Mi inondó la bocca e la gola di sborra e mentre veniva dentro di me mi diede l’ultima frustata, forte e decisa.
Dopo aver ingoiato tutto, alzai gli occhi verso di lui e gli dissi, “grazie”.
Ci siamo vestiti, lui ha riconsegnato la frusta insieme a ciabatte e asciugamano, scambiando un sorriso complice con il ragazzo.
Durante il tragitto di ritorno non abbiamo scambiato neanche una parola, arrivati sotto casa sua, mi guarda e mi dice, domani sera andiamo al cinema, mi raccomando vestiti comodi e senza mutande. Ho fatto appena in tempo a dire si che era già fuori dalla macchina.
Ero un po’ indispettito dalla sua arroganza, però mi affascinava il suo carattere, la sua autorità a cui mi sottomettevo senza repliche.
La sera successiva, lo vado a prendere sotto casa e lui puntualissimo sale in macchina. Questa sera era un po’ più loquace e mi indicò una strada. Mi chiese se avevo ancora dolore e mi disse che questa sera non c’erano frustate. Non so se fui felice o triste della cosa, in ogni caso lo ringraziai e gli dissi che ciò che lui desiderava era un ordine per me.
Arriviamo davanti ad un cinema a luci rosse. Spengo la macchina e stavo per scendere, ma lui mi fermo con la mano sul mio braccio e disse “ti spiego”.
Questa sera andremo in questo cinema, ti metterò nei bagni, nudo e dovrai soddisfare chiunque e qualsiasi cosa ti chiedano. Risposi “certo, se è quello che vuoi”.
Continuó dicendo, sceglierò i peggiori, i più brutti e i più vecchi, e tu dovrai eseguire, altrimenti torniamo a casa e ti punisco duramente. Mi assestó un ceffone sul viso, e senza neanche guardarmi disse “andiamo”.
Entriamo, e come nella sauna anche qui l’ho visto con un atteggiamento di confidenza con il cassiere.
Una volta dentro la sala, ci dirigiamo nei bagni e lui, nel corridoio davanti ai bagni comincia a guardarsi intorno. Ha un cenno d’intesa con un tizio, mi guarda e mi dice “spogliati”. Il tizio era già sulla porta, un tipo di una 65ina d’anni, alto non più di un metro e 55 per almeno 110 kg. Io nudo ed il tizio si avvicina, si cala i pantaloni e tira fuori un cazzo non eccessivamente lungo ma con un calibro da far invidia ad un obice. Si posiziona in piedi sul water e prendendomi la nuca con una mano mi dice “succhiamelo”. Secondo me era eccitatissimo dal film e rapidamente mi riempie la bocca di sperma. Un fiume in piena. Si chiude la patta dei pantaloni e mi dice “bravo ragazzo”. Dalla porta del bagno vedo che c’erano più spettatori a guardare me che in sala a guardare il film. Vedo lui indaffarato a guardare gli astanti come se cercasse qualcuno. Vedo che già aveva pronto uno da mandarmi dentro, ma parlottava e continuava a guardare come se aspettasse qualcuno. Ad un certo punto lo vedo sorridere e fa entrare il tizio che era davanti alla porta, ma sorrideva verso qualcuno che ancora non potevo vedere. Il primo tizio entra, 50 anni, un po’ sovrappeso e mentre si calava i pantaloni con una mano mi carezzava il culo, ficcandoci due dita dentro. Un bel cazzo importante, ma la mia attenzione viene attirata dal secondo tizio che entrava. Una montagna nera, sembrava Michael Clarke Duncan, l’attore nero del film “Il miglio verde”. Sarà stato 2 metri per almeno 150 kg.
Entra, nel mentre l’altro continuava a ficcarmi le dita nel culo, la montagna nera di cala i pantaloni e tira fuori un cazzo meraviglioso. Mi accarezzo il viso, mi palpeggió il culo e con la mano mi fece chinare per agevolarmi il suo cazzo nella bocca. Bello, nero, grande, lungo, tondo, una meraviglia. Comincio il mio pompino con un gusto che mai avevo provato e lui duro, dritto che con le mani accompagnava i movimenti della mia testa. L’altro, anche lui a cazzo dritto provava ad infilarmelo in bocca, sbattendo la cappella sulla mia guancia. Ad un certo momento mister ebano lo toglie dalla mia bocca che viene prontamente occupata dall’altro. Lo sento girarmi intorno, prendermi i fianchi ed alzarmi a 90 gradi, mi riempie il buco di saliva e, con una dolcezza incredibile comincia a spingerlo dentro. Comincia uno stantuffare dentro e fuori, avanti e dietro come il pistone di una nave, mentre continuavo a succhiare l’altro che con un movimento avanti e dietro mi scopava la bocca.
Nel frattempo mister liquirizia aumenta il ritmo e cerca di andare sempre più a fondo, ho creduto che mi avrebbe spaccato in 2. Nel frattempo il pompino era arrivato a conclusione è sento la gola riempirsi di sperma, ma il nero continuava a pompare come un forsennato, fino a sentirlo emettere dei gemiti, più simili a dei grugniti e sento distintamente il suo sperma riempirmi il culo, fino alle budella e in quel momento ho sborrato anche io senza neanche toccarmi.
Mi sentivo sfinito, lui entro nel bagno e mi disse, brava puttana, sei stata proprio brava. Adesso possiamo andare, vestiti.
Ci rimasi un po’ male, avrei voluto farlo godere, fargli almeno un pompino, ma non dissi nulla. Mi sono rivestito e l’ho seguito.
Entriamo nella sala e lui, fatti alcuni passi si ferma, mi prende la mano per farmi fermare. Era intento a vedere il film, c’era una scena di amore saffico, sempre tenendomi la mano ci dirigiamo verso le ultime poltrone.
Lui si poggia al muro dietro l’ultima fila, mi prende la testa, e continuando a guardare la scena del film, mi fa chinare e me lo mette in bocca. Lo sentivo molto eccitato per la scena saffica ed in breve tempo mi svuota tutta la sua sborra in bocca.
Finita la scena, mi fa cenno di andare ed usciamo dal cinema.
Stessa storia, tutto il percorso fino a casa senza dire una parola e prima di scendere mi dice, ti chiamo presto. Sparisce nel portone.
Mentre tornavo a casa avevo un solo unico pensiero… quale sarà il prossimo desiderio del mio maschio dominante ?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo
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