Racconti Erotici > Gay & Bisex > La mia indole 4
Gay & Bisex

La mia indole 4


di maledesire
17.12.2024    |    683    |    0 8.0
"Lui mi sputa addosso e mi tira un ceffone che quasi mi stordisce, poi mi spinge a terra, mi gira a culo in su e monta sopra di me..."
Come un automa obbedisco e salgo sul pouf. Con le mani mi divarico il culo e non resisto alla tentazione di sentire come è ridotto il mio buco. Lo sento ancora largo e ci entrano due dita facilmente; quindi, spingo e sento una grossa quantità liquida e viscosa colare fuori, tanta che mi lascia ancora sbalordito anche se avevo percepito spruzzi ben abbondanti.
“Brava troia, peccato non essere lì, deve esser stato un piacere affondare il mio cazzone in quel culo così ripieno. Ma sono certo che non mancheranno occasioni. Ora puoi riposarti, non prima di aver reso lucido quel pouf con la tua lingua. La sborra non va mai sprecata”.
Scendo dal pouf e rimango a bocca aperta pensando a come sia possibile che uno sborri in quella quantità, il pouf ha una piccola pozza di sostanza biancastra. Il pensiero che quella cosa sia uscita dal mio culo mi blocca e il pensiero di ripulire con la lingua mi inorridisce, mi spaventa, mi piace, mi eccita.. Non so quale emozione prevalga.
“Dai troia, lo so che la vuoi ripulire. Lasciati andare. Poi non hai ancora capito che se ricevi un ordine devi obbedire immediatamente o peggio per te. Se non lo fai ho altri tuoi vicini che sono già pronti a salire da te”.
Urlo con tutto me stesso: “Bastaaaaa lasciatemi stare...”.
Un silenzio assordante invade la stanza.
Mi metto in ginocchio e supplico di finirla ma non ricevo alcun cenno finché dopo diversi minuti sento una chiave infilarsi nella toppa e sulla porta compare il fratello della vicina che avevo incontrato alcune volte quando davo ripetizioni al nipote. Un rumeno trentenne tutto muscoli e tatuaggi che sapevo essere uno spacciatore che ogni tanto si passava qualche periodo in carcere.
Chiude la porta alle sue spalle e resta fermo a braccia conserte pompando i suoi grossi bicipiti e fissandomi con un ghigno satanico mentre sono inginocchiato con la sborra e il catarro che mi scendono lungo il collo e torace.
“Ma guarda …dal vivo lo spettacolo è ancor meglio. Il professorino con la faccia piena di sborra e sputi. Ti ho immaginato molte volte in quello stato, per non parlare di come ti figuravo col mio cazzo affondato fino alle palle mentre tu insegnavi a mio nipote appoggiato al tavolo con quel favoloso culo in su, Pensare che ero indeciso ad entrare in questo club e ora ti ho qui davanti ai miei occhi nudo e costretto a servirmi. Ho intenzione di farti prendere il mio cazzo in tutti i modi e posizioni, ma ora professorino ripulisci immediatamente come ti è stato ordinato, con la lingua e tutto per bene, muovendoti solo a quattro zampe, poi vieni qui e ti prostri ai miei piedi”.
Quel tipo mi ha sempre messo soggezione e timore, oggi anche paura. Obbedisco e a fatica in qualche minuto riesco a ripulire per bene la superficie leccando e ingoiando a fatica quella pozzanghera di sborra che poco prima era dentro il mio culo.
A 4 zampe mi muovo verso di lui e arrivato vicino mi abbasso con la testa vicina alle sue sneakers. Lui indietreggia e mi ordina di sputargli sulle scarpe. Io eseguo.
Lui mi prende per i capelli e mi alza la testa sputandomi in pieno viso: “Bene ora hai un aiuto per ripulirle con la tua lingua da succhiacazzi”.
Obbedisco e inizio a leccare la tomaia di entrambi gli stivali; non so se prevale la paura o l’eccitazione di essere al suo comando, forse la seconda visto che ho nuovamente il cazzo in tiro.
Dopo qualche minuto di quel lavoro mi ordina di passare alle suole ma mi blocco e resto fermo sapendo lo schifo che le suole calpestano in questo palazzo.
Mi prende per i capelli e mi ordina di aprire la bocca dentro la quale lascia scivolare un grosso rivolo di saliva dalle sue labbra, abbassa la lampo dei pantaloni e tira fuori un grosso cazzo quasi viola per la pressione sui pantaloni stretti. Mi sberla il viso da ambo le pari con quel suo cazzo odoroso e lo struscia sul mio viso lasciandoci varie gocce di precum. Sarà 22 cm e largo come una lattina, ne rimango affascinato.
“Se lo vuoi te lo devi guadagnare” urla spingendo la mia faccia sul suo stivale.
Inizio a passare r ripassare la lingua con movimenti circolari salendo lungo i gambali dopo aver alzato i pantaloni
assaporando il bordo insaporito dal sudore.
Vengo preso per i capelli e mentre urlo di dolore affonda il suo cazzo duro nella mia bocca iniziando a stantuffarlo dentro di me, senza pausa; a ogni colpo si sente il rumore della saliva che si forma seguita da conati di vomito con rigagnoli di saliva e catarro che colano ai lati della mia bocca.
“Fammi vedere quanto ti piace e se fai il bravo poi ti apro il culo” mi dice sputandomi addosso.
Inizio a leccare e succhiare la cappella per poi scendere sulle palle sudate e odorose, le prendo in bocca una alla volta e tento entrambe ma sono troppo grandi, quindi ritorno salendo lentamente lungo l’asta e arrivato alla cappella lo prendo ficcandomelo in gola; cerco di bloccare i conati di vomito ma non riesco ad arrivare ai peli pubici. Mi passo il suo cazzo bagnato della mia saliva lungo tutto il viso e lo fisso negli occhi.
Lui mi sputa addosso e mi tira un ceffone che quasi mi stordisce, poi mi spinge a terra, mi gira a culo in su e monta sopra di me. Mi spinge un piede in bocca mentre mi sberla il buco con il suo cazzo.
Con un forte colpo di reni me lo affonda fino alle palle, mi manca il fiato per il dolore e mi si annebbia il cervello quando inizia a stantuffarmi come un coniglio arrivando fino alla bocca dello stomaco.
Non riesco a capire se è dolore o piacere estremo quello che sto provando mentre i suoi colpi mi fanno vedere le stelle quando lo toglie tutto per poi affondare di nuovo.
Il culo mi si sta bagnando come una vera figa fornendo più facilità alla penetrazione che continua senza sosta.
Mi prende per i fianchi e montato sopra di me inizia ad affondare e togliere del tutto quel suo cazzone che sembra diventare sempre più grosso e lungo. Mi sento una vera puttana e questo mi piace mentre la sua grossa cappella stimola la mia prostata facendomi impazzire.
Mi martella senza pietà e per non urlare succhio quel suo piedone sudato.
Mi tira per i capelli e mi fa inarcare la schiena, le sue grosse palle mi fanno quasi male quando sbattono su di me durante la velocità di quegli affondi e vengo percosso da forti tremori con scosse che dal culo arrivano al cervello Il mio buco è totalmente spanato mentre con un ennesimo colpo di reni affonda dentro di me fin quasi con le sue palle che iniziano a svuotarsi scaricando dentro di me numerosi e abbondati spruzzi di sperma contemporaneamente alle pulsioni del mio cazzo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La mia indole 4:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni