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Gay & Bisex

18 anni, il primo pompino di una lunga serie Prima Parte


di Membro VIP di Annunci69.it MarcoLeiBottom
25.07.2023    |    1.801    |    7 10.0
"Mentre sfogliava io allungai timidamente la mano e lui sorrise e mi accarezzo la testa..."
Tutto ebbe inizio quando avevo appena compiuto 18 anni. Nel mio palazzo, al piano sotto al nostro, abitava un uomo solo, sulla 50ina gentile e con molta confidenza con i miei genitori. Spesso, specialmente in ricorrenza delle feste comandate, era a cena da noi ed in estate veniva spesso a trovarci nella casa al mare dove passavamo le vacanze. Mai una parola fuori posto, mai un’azione che non fosse meno che gentile, un’educazione di altri tempi. Era pensionato del ministero degli Esteri, a quel tempo si andava in pensione con 20 anni di servizio. A detta dei miei viveva della pensione e dei lasciti ereditati dai genitori, che aveva monetizzato. Io lo ricordavo da sempre, come uno di famiglia.
Dicevo, avevo compiuto da poco 18 anni, erano iniziate le scuole, e spesso per motivi di lavoro i miei genitori non erano presenti a casa a pranzo, ed io andavo a pranzo da lui. Un giorno uscendo dalla scuola, sono andato a casa e lui, aprendo la porta mentre passavo, mi ha invita ad entrare, aveva preparato gli gnocchi e sapeva che ne ero ghiotto. Sono entrato felicissimo, gli gnocchi erano quasi da scolare e mi ha detto:”dai lavati le mani che metto in tavola”, felice andai in bagno e mi lavai le mani. Mentre lavavo le mani sul mobiletto ho visto che c’erano due riviste, una era Le Ore ed un’altra non ricordo il nome, più piccola con foto gay. Annunci e altro, incuriosito l’ho sfogliata rapidamente e, onestamente mi ha un po’ turbato, non capivo. Rimisi a posto e tornai in cucina, preoccupato perché era passato troppo tempo solo per lavarmi le mani. Mi sono seduto e lui era sempre come al solito allegro e contento per avermi preparato il mio piatto preferito. Io ero felice per questo, anche se ero molto imbarazzato. Alla fine del pranzo mi ha chiesto se avevo problemi, se per caso non avevo gradito il pranzo. Io l’ho guardato e ho farfugliato un “no no, tutto bene”, a quel punto lui mi ha guardato con uno sguardo diverso, si è alzato di scatto ed è andato in bagno. È tornato ed in modo preoccupato mi ha detto “ le hai viste, scusami mi sono dimenticato di toglierle. Adesso sarà un problema spiegarlo ai tuoi” io prontamente gli ho risposto di non preoccuparsi, non avrei detto nulla ai miei, sarà un nostro piccolo segreto. Lui ha sorriso e ha detto “ come quando al mare ti compro il gelato di nascosto”. Abbiamo riso insieme. Mi sono rilassato. Lui mi ha guardato e mi ha detto: “ti ha imbarazzato molto vedere quelle riviste ?”, io dopo una pausa di silenzio gli ho detto si, un po’ mi ha imbarazzato. Lui mi ha detto “vuoi parlarne con me ?”, io avevo molta confidenza con lui, in cose infantili eravamo molto complici, gli ho detto si. Lui si è alzato, mi ha detto andiamo in salotto, lui però si è fermato in bagno ed ha preso le riviste, ci siamo seduti sul divano e lui ha cominciato a sfogliare “Le Ore”, avevo già visto quel tipo di rivista e lui ha capito che il mio imbarazzo non era lì allora ha preso l’altra. Ha cominciato a sfogliarla, e mi parlava, ma io ero in una fase di curiosità, eccitazione ed imbarazzo. Guardavo lui, guardavo la rivista e guardavo se si notasse la mia eccitazione, sono sicuro che avevo il viso rosso come il fuoco, lui si è fermato dallo sfogliare, mi ha sorriso e mi ha fatto una carezza. Mi ha detto “ rilassati, è normale che tu sia eccitato, lo vedi lo sono anche io” e mi ha mostrato il suo grosso gonfiore nei pantaloni della tuta Adidas che indossava, attillata che non lasciava spazio all’immaginazione. L‘ho guardato e poi ho guardato il gonfiore dei miei jeans e la cosa era diventata un misto di paura, eccitazione e curiosità. Ha continuato a sfogliare fino a fermarsi davanti delle foto di un giovane di 18 anni (forse) al massimo che praticava un pompino ad un sessantenne. Ha sussurrato, sei curioso ? E io ho risposto si ! A quel punto si è abbassato i pantaloni ed ha tirato fuori il suo pisello, circonciso, pulito e bello, si l’ho trovato bello, enorme e bello. Lui mi sorrideva e sicuramente ha percepito che il mio imbarazzo si era trasformato in curiosità. La mia eccitazione era aumentata (sicuramente quella mentale) e non riuscivo a staccare gli occhi da quel bellissimo pisello, bello, dritto, senza un minimo di imperfezione.
Mi ha guardato di nuovo, mi ha sorriso e mi ha detto “vuoi toccarlo ?”Ed io senza neanche rispondere ho allungato la mano, era enorme rispetto alla mia mano, l’ho allora toccato con le due mani ed era durissimo, di marmo, ma staccavo gli occhi dal pisello solo per guardare le foto del pompino. Lui mi toglie le mani dal suo cazzo, si alza e si mette dritto in piedi davanti a me e allungando una mano dietro la mia testa mi ha detto “vuoi baciarlo” e contemporaneamente con la mano avvicinava la mia bocca al suo enorme cazzo duro. L’ho baciato e lui, allentando la presa con la mano mi ha detto “con la lingua” e contemporaneamente con la mano mi ha avvicinato di nuovo alla sua cappella enorme. Ho cominciato a baciarla e leccarla con la sua mano che mi accarezzava la testa e mi premeva delicatamente verso il suo cazzo.
Ad un certo punto, indicando la rivista, dove erano in bella vista le foto del ragazzo che piano piano insinuava la sua bocca fino a far entrare tutto il pisello, mi ha detto “vedi come si fa”, io ho aperto la bocca e piano piano ho cominciato a farlo entrare. Non tutto ma un pezzo e lui accompagnando il movimento su e giù della testa con le sue mani mi ha detto “muovi anche la lingua”.
È andato avanti un po’, non molto, a me piaceva sentirlo dura in bocca, sentire la sua cappella e con la lingua leccare il suo spacco. Ad un certo punto si è tolto, si è girato e ha inondato il pavimento con un fiume di sborra. Io l’ho guardato come a chiedere perché, sulla rivista quello succedeva in bocca, in faccia, non per terra. Lui ha compreso il mio dubbio è mi ha detto “non puoi imparare tutto oggi, altrimenti la prossima volta cosa impari. Abbiamo riso e lui mi ha detto “tutto questo è il nostro segreto da non dire a nessuno” ed io ho annuito è ripetuto, il nostro piccolo segreto. Si è ricomposto, abbiamo evitato di calpestare la sborra per terra e siamo andati verso la cucina, mi ha detto “adesso vai a casa che hai bisogno di masturbarti” e mi ha sorriso. Gli ho sorriso anch’io e sono andato a casa.
Alla fine, quando sono andato a letto mi ero masturbato tre volte. Faticavo a prendere sonno, mi giravo nel letto e non riuscivo a togliermi dalla testa il bel cazzo di F*****, lo chiamerò così. Lo sentivo sulle mie labbra, duro, deciso, bello, e continuavo ad eccitarmi. Con questa immagine mi sono addormentato e con questa immagine mi sono svegliato. Non so se l’ho sognato, ma credo di aver passato tutta la notte eccitato, talmente da sentire il mio pisello indolenzito. Mi sono masturbato di nuovo. La mattinata la scuola mi ha distolto il pensiero, ma quando sono tornato a casa passando davanti la sua porta ho avuto un’indecisione, ma sono salito. Dopo pranzo ho fatto i compiti e sono sceso in giardino con i miei amici. Ogni tanto alzavo lo sguardo alle finestre e, un paio di volte l’ho visto che mi guardava dietro gli scuri. Verso le 19,00 ho deciso di salire a casa, e arrivato al suo piano ho sentito aprire la porta. Era lui che sorridendo mi ha detto “tua madre mi ha chiesto per domani a pranzo se puoi stare da me e io gli ho risposto che se tu eri d’accordo, non c’era nessun problema”, io ho sorriso e gli ho detto certo che va bene, il sorriso era inequivocabile. “Ciao allora, a domani” con un sorriso complice, ed io ho risposto ciao a domani.
Appena entrato in casa mia mamma mi ha detto “domani sei solo a pranzo, ho chiesto a F***** e mi ha detto che se hai piacere puoi mangiare da lui” io ho prontamente risposto si sì certo. Sono andato a lavarmi le mani ed ero eccitato un’altra volta, meno male che avevo una maglietta lunga che copriva il gonfiore dei pantaloni. Nella mia testa i pensieri si sovrapponevano, avevo stampato in faccia un sorriso ebete e compiaciuto fino a quando si è addensata una nube nella mia mente, il sorriso è scomparso ed uno stato di ansia e tristezza si è impadronito di me. E se il nostro piccolo segreto si fosse esaurito li… se non si fosse mai più ripetuto… se fosse tornato il solito F***** paternale, simpatico, gentile, educato e protettivo. Quella sera niente eccitazione, niente masturbazione, ma il terrore di un pensiero così catastrofico. Sono andato a letto con questo pensiero è per fortuna mi sono subito addormentato.
Il giorno dopo a scuola il tempo non passava mai, non vedevo l’ora di uscire e cercavo di scacciare il brutto pensiero della sera prima. Arrivo finalmente a casa di F*****, mi apre la porta con il suo solito sorriso ed io entro in casa. Mi dice “dai lavati le mani che è quasi pronto”. Andai verso il bagno con un po’ di ansia ed una volta dentro i brutti pensieri della sera prima prendono forma. Nessuna rivista, niente di niente. Ho frugato il frugabile, ma niente. Me ne torno in cucina con un misto di delusione ed anche di colpa, come ho potuto solo pensare che quella situazione poteva portarsi nel tempo. Era forse stato un suo momento di debolezza del quale si era anche pentito. Nella mia testa un solo pensiero “come fare a dirgli che mi è piaciuto e vorrei farlo di nuovo ?”. Con questo pensiero mi sono seduto a tavola mentre lui scolava la pasta, la serve nei piatti e si siede. Iniziamo a mangiare in silenzio, al che lui mi dice “qualche problema ?”, io balbetto un no no poco convinto. Lui mi guarda ed esplode in una fragorosa risata e dice “ma sei preoccupato perché non hai visto le riviste in bagno ?”, lo guardò e non ho neanche il tempo di rispondere e lui continua “le ho tolte perché oggi sono uscite quelle nuove, e sono in salotto perché le stavo sfogliando prima che tu arrivassi”. La mia espressione non lascia spazio a dubbi, mi rilasso e sorrido. “Oggi i tuoi genitori non saranno a casa prima delle 20,00, e vorrei proseguire il percorso e abbiamo tanto tempo. Il mio sorriso era talmente eloquente che non necessitava di nessuna risposta. Abbiamo finito di mangiare, lui stava rassettando la cucina e io lo guardavo incantato.
“Andiamo in salotto e si incammina” lo seguo e mi siedo a fianco a lui sul divano. Inizia a sfogliare la rivista gay, l’altra non l’ha neanche presa in mano. Sfogliava con delicatezza, indugiando su alcune immagini, il mio pensiero è stato che lui avesse già studiato dove indugiare e dove scorrere veloce. Indugiava dove c’erano immagini di pompini e soprattutto dove c’era la sborrata in bocca, o sulle labbra e/o sul viso.
Ogni tanto mi chiedeva se mi piacesse, e io risposi prontamente si! Ad un certo punto ha indugiato dove c’erano foto di sesso a tre, poi è passato oltre. Il gonfiore nei suoi pantaloni era paradisiaco ed anche io ero eccitatissimo. Ricomincia a sfogliare da capo, con la stessa dinamica, si calò i pantaloni e lui era lì, duro, bellissimo. Mentre sfogliava io allungai timidamente la mano e lui sorrise e mi accarezzo la testa. Indugiò di nuovo sulle foto di sesso a tre ed ebbi la percezione che il suo splendido cazzo diventò ancora più duro e sussultava.
Chiuse la rivista, mi prese la mano e mi portò in camera da letto. Pose un grande asciugamano da doccia da sopra i cuscini fino ai piedi. Lo guardai un po’ perplesso e lui, con il solito sorriso mi disse che con la fase di oggi rischiavamo di sporcare le lenzuola. Mi spogliò, si spogliò e mi fece sedere al bordo del letto. Cominciai a succhiarlo con avidità, lui piano piano lo insinuava sempre più in fondo alla mia bocca. Mi piaceva questa sua delicatezza e decisione, mi eccitava. Più faceva dentro e fuori è più si insinuava in fondo alla mia bocca.
Ero eccitato e non so quanto sia andata avanti, sembrava un’eternità ma verosimilmente saranno stati 15 minuti. Si è fermato e mi ha fatto sdraiare supino sul letto, lui è montato a cavalcioni sul mio petto e abbiamo ripreso il ritmo, solo un po’ più veloce e sempre più dentro la bocca. Dopo circa 5 minuti lo ha preso con la sua mano, ha iniziato ad estrarlo dalla bocca, ma il primo schizzo di sborra è entrato dentro, il resto sulle labbra e sul viso. Ha cominciato a farlo roteare su tutto il viso e sulle labbra e lo inseriva nella mia bocca, ed ancora e ancora, fino a che sul mio viso erano rimaste poche goccie. L’ultima passata è stata con il dito, che dopo aver raccolto il residuo di sborra lo ha insinuato nella mia bocca. L’ho succhiato avidamente. Lui era ancora eccitato ed io stavo esplodendo. Mi ha detto “vuoi andare a masturbarti ?”, gli ho detto di no, perché questo stato di eccitazione costante mi piaceva. Ci siamo lavati e siamo tornati sul divano. Mi ha detto “ti è piaciuto ?” E senza darmi tempo di rispondere mi ha detto “ti ha imbarazzato tutta quella sborra in bocca ?”… ho risposto che mi era piaciuto molto, e che già conoscevo il sapore della sborra, in quanto tempo indietro, per curiosità, avevo assaggiato la mia. Ha riso molto, mi ha accarezzato la testa e, mi sono reso conto che si stava eccitando di nuovo.
Ha ripreso in mano la rivista, e sfogliandola mi ha chiesto, “quale situazione tra quelle fotografate ti ha eccitato di più ?” Io ho borbottato qualcosa di incomprensibile, lui ha proseguito indugiando e guardandomi fino ad arrivare alla scena di sesso a tre. Si è fermato, mi ha guardato e mi ha chiesto “ti piace” io ho risposto un “si” strozzato in gola. Ha sorriso compiaciuto… “ci penseremo”. Ho visto che era di nuovo super eccitato, mi ha riportato in camera da letto e, facendomi sdraiare, mi ha alzato le gambe ed ha comunicato a leccarmi il culo. I colpi della sua lingua, che scorreva dal buco del culo fino a sotto le palle. Un movimento dolce, costante, morbido e deciso. Ad un certo punto sono venuto senza neanche toccarmi, ho avuto l’impressione che la cosa lo abbia eccitato molto, mi ha fatto sedere a bordo del letto. Ha ricominciato a pomparlo nella mia bocca e ad un certo punto ho sentito la bocca piena del suo sperma, non sono riuscito ad ingoiarlo tutto, ma lui ha protetto con la mano quelli che usciva dai bordi e me lo ha fatto ingoiare tutto dalla sua mano.
Attimo di relax post godimento, ci siamo sdraiati sul letto, mi ha fatto mettere a pancia in sotto e con la mano carezzava il mio mio culo, fino al buco dove indugiava con le dita dopo avermele fatte succhiare. Io gli accarezzavo il cazzo. Ha ripreso a parlare dicendomi “insomma ti eccita vedere il sesso a tre” ed io risposi si ! questa volta senza esitazioni. “Se vuoi posso anche organizzarlo un incontro, ma sai che poi è difficile tirarsi indietro all’ultimo”, lo guardai e gli dissi, io mi fido ti te, se tu mi dici che non c’è pericolo io sono tranquillo. Durante questa conversazione, l’ho sentito eccitarsi di nuovo. Riprese a parlare, con il cazzo che si faceva ancora più duro, “io conosco una persona riservata che avrebbe piacere di unirsi a noi, per il resto stai tranquillo, finché ci sono io non correrai pericoli.”Si tirò su, e cominciò a leccarmi il culo, mi piaceva e mi eccitava. Dopo un po’ si fermò e mi disse “ecco, diciamo che mentre uno ti lecca il culo, tu fai un pompino all’altro, e poi si cambia.”
Io non risposi, mi girai, glielo presi in bocca e comincia a succhiarglielo… su e giù, su e sempre più giù, finché non mi è venuto in bocca, e questa volta non si è sprecata neanche una goccia. Ingoiato tutto al primo colpo. Mentre continuavo a leccargli la cappella, lui sorridendo mi ha detto, “bravo non hai sprecato niente.” Ci siamo lavati e siamo tornati sul divano. “Io ho un amico un po’ più grande di me, ha 64 anni, è sposato, non lo conosci e impazzirebbe se gli proponessi una cosa del genere.”
Lo guardai compiaciuto e sorridente, se ci sei tu non mi fa paura niente.
Passarono le successive tre settimane, oltre le due tre volte canoniche settimanali che andavo a pranzo da lui, non perdevo occasione per andare da lui. Il suo sperma era come una droga e lui non ne lesinava mai. Un giorno, ero a pranzo da lui, mentre mangiavamo mi ha detto, “ti ricordi quel mio amico di cui ti avevo parlato, l’ho invitato per oggi pomeriggio” l’ho guardato senza dire nulla e lui a proseguito “devi essere gentile con lui”. Gli ho risposto che non c’era problema, e la cosa mi eccitava molto. Dopo 15 minuti è suonato il citofono, F***** si è alzato ha aperto dicendo “sali, ti stavamo aspettando”. Un bell’uomo, 64 anni ben portati, elegante, piacente e sorridente. Si è presentato, piacere S*****, quanto sei carino. Grazie, anche lei è un bell’uomo. Ma quale lei, dammi del tu. F***** si alza e dice “andiamo in salotto”, ci dirigiamo, io mi siedo sul divano, S***** si siede vicino a me ed F***** dice “gradite un caffè ? S***** si grazie. F***** va verso la cucina è rimaniamo soli. Sul tavolinetto del salotto c’erano 4 o 5 riviste, S***** comincia a sfogliarle e mi dice “mi ha detto F***** che avevi piacere di fare sesso in tre”… ho annuito e lui ha cominciato a togliersi i pantaloni, i box e il suo cazzo non era ancora duro. Era bello, ma un po’ più piccolo di quello di F*****, non era circonciso. Mi ha detto spogliati, con decisione senza la dolcezza di F*****, non mi ha fatto paura, ma mi sentivo in soggezione e con l’obbligo di esaudirlo. F***** non tornava e lui, prendendo la mia testa con la mano mi ha avvicinato al suo cazzo, ho cominciato a succhiarlo e lo sentivo diventare duro nella mia bocca. Con la mano me lo spingeva fino in gola, era diventato duro e siamo andati avanti fin tanto che è arrivato il caffè. F***** ci guarda e con il suo solito sorriso dice “vedo che non avete perso tempo in convenevoli” e abbiamo riso tutti. Dopo il caffè, F***** si è spogliato e siamo andati in camera da letto, mentre camminavamo S***** mi ha toccato il culo ed ha insinuato un dito dentro. Ero eccitatissimo, ci siamo sdraiati e ho ripreso a succhiarlo a S*****, mentre F***** mi ha girato ed ha cominciato a leccarmi il culo, con i suoi colpi di lingua ed io lo succhiavo a S*****. Dopo un po’ S***** si è tolto ed ho cominciato a succhiarlo ad F*****, il suo cazzo grande mi piaceva di più, la sua cappella liscia, perfetta, mi sembrava un’opera d’arte. S***** mi leccava il culo e ci insinuava dentro le dita, ero sdraiato e in estasi. Ad un certo punto mi ha messo a pecorina, sempre con il cazzo di F***** in bocca, S***** non stava usando più le dita ma il suo cazzo. Sentivo la sua punta poggiata sul mio buco e la cosa mi faceva impazzire, ho cominciato a muovermi involontariamente quasi a sollecitarlo a penetrarmi. F***** vedeva la scena e dopo poco mi ha riempito la bocca di sborra, e quasi contemporaneamente ho sentito la calda sborra di S***** che mi copriva il buco del culo. Una situazione estasiante. Ci siamo lavati e siamo tornati in salotto ed S***** rivolgendosi a F***** gli ha detto, “lo hai iniziato proprio bene”, ma credo che bisogna passare alla fase successiva. Hanno riso, io non capivo e F***** prontamente mi ha chiesto “c’è qualcosa che ti ha fatto sentire a disagio ?”, prontamente ho risposto no ! Nel mentre S***** sfogliava una rivista, lasciandola aperta sulle foto di una penetrazione anale. Mentre guardavo quelle foto, S***** mi ha detto “adesso dobbiamo passare alla fase successiva” in modo sempre imperativo, non lasciando spazio ad un’eventuale negazione. F***** comprendendo il mio disagio mi tranquillizzava con il suo sorriso, “stai tranquillo, qualsiasi cosa succeda, se ti mette a disagio basta che lo dici e ci fermiamo”. Ho sorriso, mi ha tranquillizzato, intanto S***** si era eccitato di nuovo, mi ha preso per la mano e mi ha portato di nuovo sul letto, F***** ci ha seguito ed abbiamo ricominciato, io seduto ai bordi del letto loro in piedi davanti a me ed io succhiavo, un po’ uno, un po’ l’altro. Mi piaceva la situazione, due cazzi che non volevano altro che io gli dessi piacere. Bellissimo. Ad un certo punto F***** si è sdraiato e S***** con decisione mi ha fatto mettere a pecorina a bordo del letto. Lo stavo succhiando ad F***** e S***** dopo avermi leccato il culo ha appoggiato il suo cazzo nel mio buco del culo, iniziando a spingere piano piano. Cominciavo a sentirlo dentro, mi faceva un po’ male, ma lui lo tirava fuori, e bagnandosi le dita con la saliva mi lubrificava bene il buco fino ad infilare dentro le dita e poi lo infilava di nuovo, sempre più dentro e il dolore cominciava a lasciare spazio al piacere, succhiavo il cazzo di F***** con veemenza e lui, guardando S***** che entrava dentro di me, mi ha sborrato in bocca, tenendo la mia testa in fondo, fino a schizzare la sua sborra in gola. Ho continuato a leccarlo e succhiarlo e S***** non smetteva di pomparmelo nel culo fino a sborrarmi un po’ dentro, un po’ sul buco e sulle natiche.
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