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La scoperta di Ahmed: lecca-lecca giganti (Capitolo 5)


di Evan18
06.12.2019    |    5.895    |    1 6.6
"Poche ore per studiare, e molte, invece, per soddisfare il volere del mio padrone..."
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(Ripubblicazione rivisitata)

Dopo un mese dal mio incontro "virtuale" con il mio "papi" tutto filava liscio; ormai quasi la totalità di ogni giorno era dedicata a lui. Poche ore per studiare, e molte, invece, per soddisfare il volere del mio padrone. La fortuna era che a scuola seguivo bene ogni lezione e quel poco che imparavo mi permise di superare l'esame.
In classe rimanevo sempre solo, sotto gli sguardi dei maschi che mi fissavano il corpo, e la pelle che rifletteva la luce del sole,ormai, liscia, morbida, mentre riuscivo a intravedere sotto il banco le loro mani che sfioravano i pantaloni in mezzo alle gambe: quasi ad invitarmi a raggiungere quel punto. Da poche settimane avevo sostituito la lametta, alle cerette, per il mo padrone.
Le poche amicizie vere che avevo stretto, man mano si sciolsero. Rispondevo in modo arrogante alle domande che tutti mi rivolgevano, per nascondere il vero "perché" di quel comportamento e di quell'abbigliamento. Ma a me andava bene così. Ero soddisfatto, quello che facevo era ciò che volevo.
Mentre un giorno fissavo la lavagna vuota, in classe, mi vibrò il cellulare: era il mio papi che faceva una video chiamata. Aspettai che terminasse, chiedendomi cosa potesse volere perchè non mi aveva mai contattato a scuola. Riordinai le idee ripercorrendo tutti i classici ordini che rispettavo ogni mattina: foto mandate, esercizi eseguiti, lo stesso abbigliamento. Tutto era al suo posto.
Mi mandò un messaggio: "troia compra due lecca-lecca, e che siano grandi"
Il dubbio mi restava, ma all'uscita da scuola entrai in un bar e chiesi dei lecca-lecca come voleva il mio papi: Quali, a che gusto?" Mi chiese il ragazzo oltre il bancone.
"i più grandi che hai!" risposi, comprandone 3, che sarebbero dovuti bastare. Uscii fra gli sguardi dubbiosi che il ragazzo mi rivolgeva, ancora fissandomi le chiappe nei jeans.
Tornato a casa, dopo aver mangiato il solito pranzo che mia madre mi lasciava, inviai la foto dei lecca-lecca al mio papi.
"Ben troia, oggi userai un bel lecca.lecca per allenarti. Metti il culo in aria e inizia a leccarne uno, come ai fare!"
Eseguii subito l'ordine. Il gusto all'arancia rese molto più delizioso il momento. Guardavo verso l'obiettivo del cellulare facendo roteare la mia lingua sulla punta del lecca lecca con aria soddisfatta di ciò che facevo.
" Bene, vedo che ti piace, ora girati a pecorina, sai cosa devi fare! Fallo roteare sulla tua rosellina! Su tesoro!"
L'idea mi eccitava. La mia rosellina era già sudaticcia per il caldo di quella giornata, e lo sfregarsi contro la stoffa del jeans aveva accentuato la mia sudorazione rendendola praticamente bagnata. La punta rotonda del lecca lecca mi eccitava al contatto con il mio ano: la facevo roteare dall'interno verso l'esterno dei bordi della mia rosellina, insaporendola al gusto di arancia.
"ora spingilo nel tuo culo, brava troia su!!"
Spinsi la punta nel mio ano chiudendo gli occhi e assaporando davvero il momento. Quel lecca lecca grossiccio allargò sensibilmente la bocca del mio ano, finché non lo ingoiò intero, lasciando soltanto lo stecchino di plastica che lo sorreggeva, fuori. Allargai le chiappe con entrambe le mani, come mi suggerì il mo padrone, e spinsi fuori il lecca-lecca che cadde velocemente sulla coperta dl mio letto. Ripetei il giochino del "dentro e fuori" diverse volte.
Notai che il lecca lecca si stava consumando, poiché oramai, a succhiarlo, non era più la mia bocca ma il mio ano che era diventato appiccicoso per il liquido dolce che l'esercizio estraeva da esso, mischiandosi agli umori della mia rosellina sudata e eccitata.
"Ma che brava, ora assaggialo!"
Lo presi direttamente con la bocca dalle coperte e il suo sapore mi mando in estasi!
"assaggia il sapore del tuo culo, senti di che gusto sa una troia! Ti piacciono i lecca-lecca vedo! Vero?"
Si padrone"
"Bene allora da oggi in poi, avrai sempre un lecca-lecca in bocca, così puoi mantenere la tua lingua allenata a succhiare! Intesi?!"
"Va bene papi, grazie!"
" Bene tesoro, ma lo vuoi vedere un vero lecca lecca?? Un lecca lecca bello grosso?"
"SIIII, Ti prego papi siii lo voglio!
E così inviò delle foto del suo magnifico membro. Un ciuffo di peli spuntati e corti che si estendevano sul pube da cui pendevano due palle sode e ben distinguibili e da cui partiva un'asta lunga quasi 20 cm alla cui estremità emergeva una cappella circoncisa.
Vedendolo mi batté il cuore. Ero completamente attratto da quel cazzo così perfetto! D'altronde era quello del mio padrone e diversamente non poteva essere.
"Allora troia, ti piace il lecca lecca gigante?"
"si padrone, è questo il lecca-lecca che voglio"
" E lo sai che se lo succhi poi esce una bella sorpresa che ti può soddisfare molto, bella troia!"
" SI LO VOGLIOOOO TUTTO PER ME; PADRONE!"
"Brava troia, lo so che ti piace. SE vieni qui da me, potrai succhiarne tanti! Sai, ho mandato le tue foto a diversi amici e vorrebbero farti assaggiare il loro lecca-lecca! Visto che ti piace tanto postare le tue foto, ho pensato di farlo io per te!"
Realizzai che quello che aveva fatto, nonostante fosse pericoloso, mi eccitò tremendamente e mi rese soddisfatta!
"Sei nata per fare la troia, e lo stai diventando...i miei amici vogliono una dedica! Falla subito"
Mi chiese di inviare alcune mie foto con scritto il nome di 4 amici suoi. Mi inviò le foto dei loro cazzi enormi:
Quello di Moahmed fu il primo. La foto lo ritraeva inginocchiato sul letto, tutto nudo. Il suo petto e il suo addome scolpito erano lievemente ricoperti di pelo che lasciavono spazio più in giù ad un'asta ricurva in su, di colore scuro lunga circa 18 cm.
Poi mi mando la foto di Amir in cui si vedeva un cazzo venoso e enorme, color caramello. Era liscio e ben depilato, e il riflesso della luce lo rendeva lucido e bagnato: insomma, incredibilmente eccitante.
Quello di Kalhed era particolarmente grosso e spesso, meno lungo degli altri ma ugualmente enorme.
Ma fu quello di Kamil a sorprendermi. Nella foto sui era seduto e stringeva il suo cazzo con la mano sinistra, e nonostante ne coprisse la base con tutto il palmo, rimaneva lungo e molto largo. Il suo colorito era molto più chiaro di tutti gli altri. all'apice, la sua grossolana asta lasciavo spazio ad un'ampia cappella lucida e circoncisa, che mi sbarrò gli occhi e mi fece sbavare.
Il mio padrone scelse accuratamente le mie foto migliori da inviare: quattro, una per ognuno. Passai del tempo a modificarle scrivendo "I LOVE YOU" e il nome di ogni suo amico.
"Sei contenta dell'effetto che hai provocato ai miei amici? Ti vogliono avere, troia!"
" SI padrone, amo i loro cazzi. HO VOGLIA DI SUCCHIARE!"
" LO FARI TROIA, ora allenati con i tuoi lecca lecca! Fra una settimana, avrai una sorpresa! Prima o poi assaggerai un vero cazzo di un uomo vero!"

CONTINUA - prossimo titolo "Regali dall'Arabia"
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