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La luna di Gallipoli


di Membro VIP di Annunci69.it MoroLecce
30.09.2024    |    789    |    1 9.7
"Il rumore delle onde lo accompagnava mentre si rivestiva lentamente, sapendo che quella notte, e quell’incontro caldo come il seme che gli farciva il culo..."
Era una notte di mezza estate, con la luna piena che illuminava la pineta di Gallipoli, famosa per i suoi incontri segreti. Luca, un uomo robusto dal fisico possente, sembrava appena uscito da una squadra di rugby. Con la barba folta, il petto coperto di peli e il berretto che copriva i capelli corti, il suo aspetto emanava forza e virilità. La t-shirt aderente lasciava poco all'immaginazione, e i suoi pantaloncini corti mettevano in mostra le cosce muscolose.

Mentre camminava tra i sentieri ombreggiati dei pini, sentì uno sguardo posarsi su di lui. Si fermò, e di fronte a un albero c’era un uomo. Alto, ben vestito, l’uomo aveva l'aria repressa, tipica di qualcuno che si nascondeva dietro una vita ordinaria, forse una moglie, forse una famiglia. Il suo sguardo era fisso su Luca.

L’uomo si avvicinò lentamente, gli occhi bruciavano di voglia. "Che cosa cerchi?" chiese, con un tono basso e carico di tensione.
Luca sorrise sotto la barba, accendendo una sigaretta: "Forse la stessa cosa che cerchi tu," rispose, senza esitazione.

Non ci volle altro. L’uomo, eccitato al limite, afferrò Luca per il petto, tirandolo verso di sé con forza, trasmettendo tutta la sua frenesia. Le loro bocche si incontrarono in un bacio famelico, le lingue si intrecciarono con violenza, mentre il respiro dell’uomo si faceva sempre più pesante. La barba ispida di Luca sfregava contro il viso dell’uomo, aumentando l’eccitazione.

Con un gesto deciso, l’uomo slacciò i pantaloncini di Luca, facendoli scivolare a terra. La luna illuminava il suo corpo massiccio e peloso, mentre l’uomo si inginocchiava di fronte a lui, affondando il viso tra le sue natiche. Luca gemette quando sentì la lingua dell’uomo scivolare tra le pieghe del suo corpo, leccando con foga. Il calore della lingua gli fece tremare le gambe.

“Cazzo, sei un porco... un toro!” sussurrò l’uomo, la lingua che continuava a esplorare con avidità.

Ma proprio quando le cose stavano diventando più intense, un rumore tra le foglie li fece sobbalzare. L’uomo si alzò di scatto, il volto teso di paura. "C’è qualcuno qui... ci stanno guardando," sibilò, guardandosi intorno nervosamente.

Luca, eccitato dalla situazione, era pronto a continuare, ma l’uomo, visibilmente preoccupato, fece un passo indietro. “Non possiamo restare qui. Seguimi, conosco un posto.”

Senza aspettare una risposta, prese Luca per il braccio e lo condusse giù verso il mare, lungo il sentiero sabbioso, fino a una caletta nascosta tra le rocce. Di giorno, quel posto era frequentato dai nudisti, ma di notte era deserto. La luce della luna rifletteva sulle onde, creando un’atmosfera isolata e perfetta.

Appena arrivati, l’uomo spinse Luca contro una roccia, il respiro accelerato dalla voglia. "Ora possiamo farlo come si deve," disse, slacciandosi in fretta i pantaloni. Tirò fuori il suo cazzone bello spesso che era già duro, gonfio di desiderio.

Luca sorrise, gettò a terra il berretto e si tolse la maglietta, rivelando il suo petto massiccio e coperto di peli. Si stese sulla sabbia, che era mista a pietre, e lasciò che l’uomo si avvicinasse. Le mani dell’uomo esplorarono avidamente il corpo robusto di Luca, stringendo i capezzoli duri tra le dita. Poi, con uno scatto improvviso di eccitazione, afferrò il viso di Luca e cominciò a dargli piccoli schiaffi sulla faccia barbuta.

“Sei un cazzo di animale,” sibilò l’uomo, alternando schiaffetti decisi a baci profondi e salivosi. La saliva colava dalle loro labbra, mescolandosi ai gemiti di piacere. L’uomo passava rapidamente dal colpire il volto di Luca al baciargli la bocca con la lingua che scivolava ovunque, assaporando ogni angolo.

Luca ansimava sotto di lui, eccitato da quei gesti sporchi e selvaggi. La barba graffiava il viso dell’uomo mentre si scambiavano baci umidi e carichi di desiderio.

“Adesso ti apro,” sussurrò l’uomo, spingendo il cazzo contro l'ano di Luca. Con un colpo deciso, affondò dentro di lui, dilatandolo brutalmente. Luca gemette forte, sentendo il cazzo dell’uomo riempirlo, mentre il dolore delle rocce sotto la schiena si mescolava al piacere delle spinte violente.

Le spinte si fecero sempre più furiose, e la schiena di Luca si premeva contro le pietre, lasciando segni sulla pelle. L’uomo lo scopava senza pietà, spingendo sempre più in profondità, mentre il suo cazzo scivolava dentro e fuori con una foga animalesca.

Luca si aggrappava alla sabbia e alle rocce, sentendo ogni colpo come un’ondata di piacere e dolore. Il respiro pesante dell’uomo era accompagnato dai suoi gemiti di goduria.

“Sei un toro… sto scopando un toro, cazzo!” grugnì l’uomo, il fiato corto. “...e sei pure così stretto,” grugnì l’uomo, afferrando Luca per i fianchi e girandolo con forza. Adesso Luca era in ginocchio, appoggiato alle mani sulla sabbia, mentre l’uomo continuava a scoparlo da dietro, le mani che stringevano con forza i fianchi muscolosi di Luca.

L’uomo si fermò per un istante, rigirò Luca sulla schiena, e senza pensarci due volte si abbassò fino ai suoi piedi “Fatti assaggiare.” Iniziò a leccarli con avidità, leccando le piante dei piedi massicci di Luca con la lingua umida e salivosa. “Quanto cazzo calzi? 45??” Ogni leccata era accompagnata da piccoli morsi, mentre saliva e baciava con voracità le dita dei piedi. Luca gemette, sentendo il cazzo ancora duro dell’uomo pulsare contro la sua pelle mentre lo leccava.

“Mi fai impazzire… sei un gorilla in calore…” ansimò l’uomo, mentre continuava a leccare i piedi di Luca, la lingua che non si fermava, alternando morsi e baci.

Quando ebbe finito, l’uomo si sollevò di nuovo, afferrò le gambe di Luca e le sollevò in alto, tornando a scoparlo con violenza. Ogni spinta era una scarica di piacere e potenza. Il cazzo dell’uomo entrava sempre più profondamente, e Luca si lasciava andare completamente, mentre l’uomo lo scopava senza tregua, con una foga selvaggia. “Vai… scopa quel culone…” ansimò Luca, incapace di trattenere il piacere.

L’uomo continuava a dare schiaffetti al volto di Luca, alternando baci salivosi e spinte furibonde. Il piacere era troppo intenso. Con un ultimo colpo, l’uomo venne, riempiendo il culo di Luca mentre affondava le dita nella carne dell’addome di Luca, il cazzo che pulsava violentemente dentro di lui.

Restarono fermi per qualche secondo, i corpi incollati, il respiro pesante e ansimante. Poi, senza dire una parola, l’uomo si ritirò lentamente, si rivestì in fretta e si alzò, guardando Luca solo per un istante prima di sparire nella notte, senza un saluto, senza una spiegazione.

Luca rimase lì, steso sulla sabbia e sulle rocce, con la schiena segnata, il corpo esausto ma soddisfatto. Il rumore delle onde lo accompagnava mentre si rivestiva lentamente, sapendo che quella notte, e quell’incontro caldo come il seme che gli farciva il culo ancora vibrante, gli sarebbero rimasti impressi per molto tempo.
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