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Il Vassallo e il Cavaliere (Prima parte)


di Membro VIP di Annunci69.it MoroLecce
28.10.2024    |    92    |    0 8.7
"Una folta barba nera incorniciava il suo volto, e i suoi occhi azzurri risaltavano intensamente nella penombra, con una luce fiera e determinata..."
Era una notte scura e silenziosa, il cielo coperto da nuvole che si stagliavano grigie e minacciose. L’accampamento era immerso nella quiete, mentre il vento portava con sé l’odore delle torce accese, che proiettavano ombre tremolanti sulle tende e sugli stendardi. Darius, il fiero vassallo del re, era chino su una mappa, concentrato sugli ultimi dettagli della strategia che avrebbe messo in atto all’alba.

Darius era un uomo di mezza età, con un fisico possente e segnato dalle battaglie. Una folta barba nera incorniciava il suo volto, e i suoi occhi azzurri risaltavano intensamente nella penombra, con una luce fiera e determinata. Le sue mani robuste scorrevano lungo la mappa, i muscoli delle braccia tesi sotto la tunica spessa di lana scura che indossava. Sulle spalle portava un mantello pesante, ricamato con il simbolo del re, ma ormai consumato dai giorni trascorsi a prepararsi per l’attacco.

Era immerso nei suoi pensieri quando la tenda si aprì silenziosamente, e un’ombra si fermò nell’ingresso. Era Lisandro, il suo cavaliere più fidato, vestito di una semplice camicia di lino e pantaloni di cuoio che delineavano il suo fisico forte e giovane. Il mantello appoggiato sulle spalle di Lisandro ondeggiava lievemente, ma il cavaliere era immobile, lo sguardo fisso su Darius.

Il cavaliere lo osservava, trattenendo il respiro. Per mesi aveva combattuto contro il desiderio che lo tormentava, un amore segreto che cercava di nascondere persino a se stesso. Ma quella notte, con la guerra imminente, sapeva di non poter più reprimere ciò che provava.

"Mio signore," sussurrò Lisandro, la voce bassa e carica di emozione. Fece un passo avanti, il volto illuminato debolmente dalla luce delle torce. "Sono venuto a salutarvi… nel caso domani non dovessimo rivederci."
Darius sollevò lo sguardo dalla mappa, scrutandolo intensamente. "Lisandro, non dovresti essere nella tua tenda, a prepararti per l’alba? Ogni uomo ha bisogno di riposare prima della battaglia," disse con tono fermo, ma negli occhi del vassallo c'era una sfumatura di tenerezza.

Lisandro avanzò ancora, sfidando il comando implicito del suo signore. "Mio signore, non è il riposo ciò che cerco questa notte." La voce gli si spezzò per un momento, ma trovò subito la forza per continuare. "Non posso tacere oltre. Ogni battaglia, ogni giorno al vostro fianco… mi hanno portato qui, stanotte, per dirvi ciò che provo."

Darius inarcò un sopracciglio, sorpreso e disorientato dalle parole del cavaliere. Aveva sempre stimato Lisandro per la sua fedeltà e il suo valore, ma non si aspettava una confessione simile. "Lisandro," iniziò a dire, ma le parole gli morirono in gola, mentre il suo cavaliere lo guardava con un’intensità che non aveva mai visto prima.
Lisandro fece un altro passo, finché non fu abbastanza vicino da sfiorarlo con la mano. Posò le dita sul petto di Darius, sentendo il battito potente sotto il tessuto grezzo della tunica. "Non desidero altro che voi, mio signore," sussurrò, abbassando lo sguardo per un istante. "Domani potrei non tornare dalla battaglia, e non posso permettere che questi sentimenti restino sepolti."

Darius lo fissò, sentendo la tensione crescere tra di loro. Avrebbe dovuto respingerlo, ricordargli il loro dovere e la loro missione, ma qualcosa dentro di lui lo tratteneva. "Questo è un terreno proibito, Lisandro," mormorò, ma le sue mani rimasero salde sui fianchi di Lisandro, tirandolo a sé senza rendersene conto.
Lisandro sollevò il viso, guardandolo negli occhi con un’espressione che mescolava desiderio e timore. "Se questa è l’ultima notte che ci è concessa," disse con voce tremante, "allora lasciate che sia nostra."

Darius restò immobile per un momento, il respiro che si faceva più rapido, ma poi lasciò cadere ogni resistenza. Avvicinò il viso al suo cavaliere e lo baciò, le loro labbra che si incontrarono in un gesto carico di passione trattenuta troppo a lungo. Le mani di Darius si mossero sulla schiena di Lisandro, esplorando il suo corpo giovane e forte attraverso il tessuto leggero della camicia, mentre il suo cavaliere si lasciava andare completamente.
"Mio signore," sussurrò Lisandro, interrompendo il bacio, "lasciatemi dimostrarvi la mia devozione. Almeno per questa notte, concedetemi questo onore."

Darius annuì lentamente, guardandolo con occhi colmi di desiderio. "Se è davvero quello che desideri, allora mostrami quanto mi appartieni, cavaliere," rispose, tirando Lisandro più vicino a sé, i loro corpi che si premevano l'uno contro l'altro.
Lisandro sorrise, chinando il capo in segno di rispetto, prima di posare le mani sul torace di Darius, accarezzandogli i pettorali attraverso il tessuto spesso. "Da sempre, Darius, il mio cuore vi appartiene. E ora, per questa notte, lasciate che anche il mio corpo lo faccia."

Darius sentì le parole di Lisandro come un fuoco che lo avvolgeva, e la sua mente si liberò dei dubbi e delle paure. Le sue mani si mossero con più sicurezza, facendo scivolare via il mantello e la camicia di Lisandro, rivelando il corpo muscoloso del giovane cavaliere. I loro respiri si intrecciarono, e Darius si chinò per baciargli il collo, assaporando ogni centimetro di pelle come se fosse un bene prezioso.
"Mio signore," ansimò Lisandro, avvicinandosi ancora di più, "non desidero altro che voi. Lasciatemi mostrarvi quanto."

Darius sollevò il mento di Lisandro, guardandolo negli occhi con un'intensità che non lasciava spazio a equivoci. "Questa notte, Lisandro, siamo solo uomini. E come uomini, ci concederemo senza riserve."
Lisandro annuì, il cuore che batteva all’impazzata. "Con voi... mi lascerò andare completamente, Darius."
I due si persero l'uno nell'altro, dimenticando tutto il resto: le guerre, il domani incerto, e le aspettative che il mondo aveva su di loro. In quella notte silenziosa, sotto le stelle, lasciarono che ogni barriera si frantumasse, abbandonandosi a un amore che non conosceva tempo né limiti.

(CONTINUA...)

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