Gay & Bisex
Dominato in area di sosta
di birbantotto
09.01.2020 |
30.937 |
27
"E infatti appoggia la sua cappella ma nn entra..."
Racconto vero.Quando sento la languida voglia di un uomo perdo la testa. Sono sposato ma questo vizietto mi accompagna da sempre, insomma mi piace il cazzo, specialmente largo e nodoso.
Nonostante il mio aspetto maschile ed il successo con le donne, sono anche molto troia.
Avevo 17 anni quando ho avuto la prima esperienza omosessuale. Lui aveva la mia età di adesso un “vecchio porco” che mi eccitava tantissimo. Poi a 19 l’avventura in Caserma che ho già raccontato. Ad oggi ha preso cazzi in tutte le occasioni possibili giardini, parchi, saune e da un paio di anni autostrade, senza contare gli appuntamenti tramite i social possibili...
Storie vere una o due. Gran scopatori raramente e me li ricordo bene quei pochi. Ma comunque gli incontri non erano così frequenti ed ogni volta l mio buchino era stretto ed ho sentito ogni volta dolore all’inizio, rendendomi riluttante con le nerchie larghe e lunghe.
Poi un anno fa la svolta. Area autostradale di Laterina, direzione Roma dopo Firenze.
Leggo che ci sono incontri e mi fermo. Noto del movimento dietro a dei camion. Esco e mi avvicino. E’ quasi buio. Vedo un uomo di colore appoggiato al camion ed un ragazzo in ginocchio che lo spompina. Sto a distanza ma sale la voglia di prenderlo in culo... allora entro nel boschetto alle spalle e noto un uomo vestito che guarda. Alto robusto appena mi vede si tocca il pacco, guardo ancora e mi tocco anche io. Si avvicina e tira fuori dalla patta una cappella veramente grossa. Non mi spavento e mi avvicino. L’uomo mi prende per un braccio e senza parole mi porta all’interno tra gli alberi. Tremo dal desiderio. MI ficca la lingua in bocca e mi chiede “lo vuoi”. Non riesco a parlare dico si con la testa. Mi spinge giù e gli apro i pantaloni. Il più grande cazzo mai visto dal vivo: larghissimo e lungo. Perdo la testa e lo ficco in gola. Lui mugula io sbavo su quel palo enormemente largo e già sono andato di testa. Me lo sbatte violentemente in faccia. Un randello. Duro e nodoso. La felicità per una troia come me.. Ma... è davvero grosso, ho paura e spero di farlo venire con la bocca. “Non venire” gli dico per evitare malattie intendo. Lui capisce invece che lo voglio in culo. Non che non lo vorrei ma li all’aperto con camion a 50 metri e così grosso senza lubrificante ho paura. Ma la troiaggine sale e non protesto quando mi tira su, mi alza la maglia e mi strizza i capezzoli e dice “te lo metto ok ma è grosso. Riesci a prenderlo?” ... ecco questa cosa mi fa impazzire e mugulo... lui capisce che ci sto mi cala la tuta e lo slip. Mi gira e mi spinge contro un albero. Non mi ha messo a pecora ma cerca di infilare il cazzo dentro il mio buchino stretto stando entrambi eretti. E’ grossa davvero la sua cappella.. “Ahhhhh aia aihhha” mi tappa la bocca e spinge. mi assesta due sculaccioni e mi appoggia ad un alberello: Ha pietà di me mi ficca due dita in bocca per farsele bagnare poi me le mette in culo. Scende anche e mi lecca il buchino dolorante. Un brivido dalla sua barba... Poi di nuovo dietro a me. Ora mi sfonda penso.. e infatti appoggia la sua cappella ma nn entra.
“Sto perdendo la pazienza troia” dice e mi assesta due tre sculaccioni sulle natiche nude, picchia forte e oltre a dolore sento un piacere che arriva alla testa. “Ooooo” “Ti piace essere maltrattata?”
e mi picchia sul buco prima con il cazzo poi con la mano aperta, una due tra volte. Sono un fuscello sbattuto e cedo “Ancora” dico e lui ancora fa... manata secca sul culo mentre vede che mi strizzo i capezzoli. Allunga le mani anche li e me li strizza da farmi male .. tanto male ma mi piace . Una esperienza di dolore forte mai avuta prima che mi fa impazzire.
Non ha pietà quando dico “basta” e mentre sono arreso e indifeso e inesorabile me lo infila nel culo. Il dolore ora non è sopportabile, quasi piango ma come sempre dopo poco sento un piacere esagerato. Dopo qualche colpo la cappellona mi tocca la prostata e impazzisco. Mai mi ha allargato così un cazzo. Trattengo il fiato allungo una mano e sento che i suoi stupendi enormi coglioni sono appoggiato alle mie natiche. Mi gira la testa e mi infila la lingua in bocca. “Zitta troia che ti sfondo”: E mi spinge in avanti appoggiato all’albero a testa bassa prende a darmi colpi continui. Non resisto, mi piace tantissimo, mi volto e mi sculaccia. Gli chiedo di strizzarmi i capezzoli e lo fa con forza. Una scarica di libidine esagerata mi prende lo stomaco. La cappella entra e esce. Sento il buco largo. Non respiro mentre aumenta i colpi “più piano per favore”. “si si. Ma quanto ti piace il cazzo??” “tanto. Hai una cappella fantastica”. Un’altra raffica di sculacciate che mi fanno sentire femmina. Sono a pecora in una radura ed un maschio grosso con un cazzo largo quasi come un polso mi sta montando e vorrei averne un altro in gola.. Ma quanto sono vacca. Saranno i pensieri o altri due colpi decisi che mi toccano proprio dove mi piace comunque sia sborro un fiume senza toccarmi. Il mio uomo ride “Sei una cagna” dice mentre mi leva il cazzo dal culo. Mi alzo mi tocco e sento una caverna al posto del buco. Mi spinge in ginocchio e mi sbatte il randello sul viso. Me lo infila in gola poi lo leva e viene grugnendo sui miei capezzoli. Solo ora capisco cosa ho fatto e scappo via. Appena in auto mi tocco ancora il buco. Ora sono aperto, finalmente mi hanno rotto il culo.
Se avete domande o volete farmi lo stesso trattamento contattatemi, non vedo l’ora!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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