Lui & Lei
la donna per bene

28.06.2024 |
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"Lei continua a camminare con me al che gli dico guarda che io vado seriamente a farmi una sega per cui non rompermi i maroni perché io mi levo la maglietta i..."
Ero in campeggio in montagna bello fresco e posto incantevole per le passeggiate rilassanti nella zona del lago, un giorno nel pomeriggio metto le mie cosi nello zainetto e mi avvio verso un posto nascosto ma con vista bellissima e solitaria, sono nel paese verso il sentiero e trova una signora che conosco di vista e la incontro sovente nei negozi, una bella donna non proprio giovanissima sui 55 o giù di lì non abbiamo confidenza ma scambiamo sempre volentieri due chiacchiere, lei è una un po' delusa un tantino sola il marito anche se ricco è pur sempre uno a cui piace anche troppo bere e già al mattino lo si trova alticcio al pomeriggio andato, diciamo che tra una battuta e l’altra lei ha detto una volta in cui c’erano anche le sue amiche “si una volta ma poi anche li abbastanza deludente” e fine, sapevo che aveva una figlia per altro non in buonissimi rapporti per via del marito della figlia ma ora erano loro a gestire le attività di famiglia, sto camminando e mi fermo a parlare con un amico per combinare per la sera, lei mi raggiunge e mi dice vai a passeggio, no gli dico vado sull’altura del lago a farmi un sega sai che rilassamento nessuno che ti rompe, lei si mette a ridere e mi fa ma non hai una donna io si perché? Allora non hai bisogno di fare da solo,non gli rispondo, devo dire che essere in solitudine in un posto bello soleggiato e fresco e masturbarsi in solitudine è di un godimento un rilassamento divino e poi non devi pensare di far godere il/la partner devi solo pensare te stesso una magnifica lunga liberatoria sega in solitudine e magari ci scappa anche un dito o due nel culo ma sempre in solitudine.Lei continua a camminare con me al che gli dico guarda che io vado seriamente a farmi una sega per cui non rompermi i maroni perché io mi levo la maglietta i pantaloncini e le mutande e me lo meno con assoluta lentezza e naturalezza e lei dinuovo a ridere, ridi gli dico poi vedrai ma tu veramente ti faresti una sega davanti a me si certo perché chi saresti tu per impedirmelo, tace camminiamo e arriviamo al posto bello bellissimo vista celestiale solitudine, poi è un posto non così conosciuto e non facilissimo da raggiungere, arrivato poso lo zainetto tiro fuori la stuoia mi tolgo la maglietta poi i pantaloncini e le mutande lei seduta li su una pietra guarda e mi dice ma sei scemo, o senti belloccia nessuno ti ha chiamato nessuno ti ha detto di seguirmi e poi cosa venivo a fare te l’ho detto per cui se ti va rimani altrimenti smamma, nel mentre mi toccavo l’uccello e la guardavo con un certo interesse ma questo era per eccitarmi e farlo venire duro sono li in piedi ad ammirare la bellezza del lago e nel mentre mi menavo con lentezza l’uccello oramai duro e si sono ben messo sia in lunghezza che larghezza un signor cazzo, decido di sedermi sulla stuoia e sono li messo a pancia in giù con l’uccello piegato sotto e comincio con le mani a massaggiarmi le chiappe poi prendo la crema solare e comincio a spalmarla e passo a spalmarla in mezzo alle chiappe e mi tocco il buco del culo poi mi infilo un dito e poi due nel mentre lei imbarazzatissima, ma si vedeva che era eccitatissima io la guardavo li seduta su quella pietra ed era a gambe larghe non faceva nulla per nascondere le sue grazie al mio sguardo e il suo vestitino estivo era salito parecchio si vedevano le mutandine bianche traforate aveva parecchio pelo, e sinceramente quello a me piace eccome piace si vedeva pure la fessura era goduta eccome era goduta, mi alzo e vado verso di lei con una mano mi menavo l’uccello e con l’altra mi toccavo il culo anzi il buco del culo, lei era sempre più tesa al che gli dico dai togliti sta gonna e sta maglietta via le mutandine e il reggiseno, si vedeva che aveva fatto il parto cesareo per cui ciorgna integra come nuova, e poi menati sta ciorgna infilati ste dita dentro e godi si vede che hai voglia e se poi vuoi ti scopo e ti sborro dentro, mi guarda e come un automa si spoglia ma tiene il reggiseno allarga le gambe e comincia a toccarsi io gli dico dai forza infila un dito dentro e poi magari due o tre e menala sta ciorgna godi che tanto sei picia come tutte le altre via uno poi due e ppi mi dice devo fare pipì e no mia cara tu non pisci quando vuoi ma prima ti infilo l’uccello e tu pisci con l’uccello dentro, si mette a gambe aperte e gli infilo il l’uccello dentro lei mugola ma era bagnata ma d’un bagnato che manco a sentito il mio uccellone entrare, dai godi picia godi godi e lei ansimava ad un certo punto gli dico girati che ti faccio alla peco, no non mi farai male ma che male troiona girati che ti pompo da dietro si gira e pluff entrato ad un certo punto sento che sta per sfilarsi da sotto e gli chiedo cosa fai devo fare pipì ma chi se ne frega prova a pisciare con l’uccello dentro sai che bello, mi fermo lo sfilo un po' e sento il sibilo della pisciata gli caccio l’uccello dentro e lei ma sei davvero un porco sei un mandrillo, no sei tu
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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