trio
La Festa (Terza Parte)
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12.01.2018 |
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"Io mi chinai sul suo ventre e le leccai la bernarda come mai avevo fatto..."
Il numero perfetto…Tornati alla festa stranamente nessuno notò la nostra prolungata assenza, neanche e per fortuna, Marco, che invece continuava a ballare con gli amici.
Ovviamente Gaetana lo raggiunse e vidi che durante il ballo lui gli sussurrava qualcosa e lei fece altrettanto. Poi si sorrisero e si separarono. Chissà che razza di balla si doveva essere inventata! Comunque la festa proseguiva e la gente si divertiva molto. Verso le due i primi invitati iniziarono ad andarsene ed il ritmo cominciò a calare. Piano piano rimase sempre meno gente. Marco mi si avvicinò e mi chiese sorridente: “Allora Paolo? Ti sei divertito stasera? Spero di si… e spero che quella “rompiscatole” di mia moglie non ti abbia stressato troppo!” e mi diede una gomitata d’intesa. Li per li non capii il vero significato di quella frase ma bastò avere pazienza per altri pochi minuti e tutto mi si fece chiaro. La festa era praticamente finita ed era rimasto solo da rimettere a posto un bel po’ di cose e lavare piatti e bicchieri. Con un gesto di cortesia mi offrii di aiutare i miei ospiti e loro accettarono. Dopo qualche minuto mi resi conto che ero rimasto l’unico invitato ad essere rimasto e iniziai a sentirmi un po’ in imbarazzo. Mentre riassettavamo la casa sia Marco che Gaetana furono pieni di sorrisi nei miei confronti e di tanto il mio ospite lanciava degli sguardi alla moglie che mi fecero sospettare che forse il marito aveva sgamato qualcosa. Mentre Gaetana usciva dalla stanza fu Marco il primo a parlare rompendo gli indugi: ”Allora caro Paolo… È stata calda la festa vero? Sono sicuro che Gaetana si sia già data da fare per tirarne su il tono, non è così? Sai, Stefano mi ha parlato molto bene di te, e noi ci tenevamo molto a conoscerti meglio. Gaetana è letteralmente impazzita per te e sono molto contento anche di questo. Quando lei parte diventa un’altra…”. La mia gola si seccò. Non sapendo né cosa dire né cosa fare non riuscii che ad annuire sorridendo.
D’un tratto la voce di Gaetana interruppe il momento d’imbarazzo chiamandoci dal piano di sopra. Ci avviammo a vedere cosa c’era e continuammo a sentire le sue chiamate. Provenivano dalla stanza da letto e quando Marco aprii la porta io trasalii. Gaetana era distesa sul fianco sul letto ed indossava solo un reggipetto nero, un paio di calze nere con reggicalze ed un sottilissimo tanga dello stesso colore che metteva ancora più in risalto le sue burrosissime ed arrapanti chiappe.
“Ce l’avete fatta ad arrivare! Non vorrete mica passare tutto il tempo a rimettere a posto la casa quando qui c’è tanto da ‘rimettere a posto’!!”. Io rimasi a boccaperta e Marco, per togliermi dall’imbarazzo fece la prima mossa. Si avvicinò al letto togliendosi la camicia mentre lei gli artigliava il cazzo attraverso i pantaloni. ”Mmmm…. È già duro amore mio…. Ma sapessi quant’è grosso il suo…” disse indicando il mio pacco. Marco le rispose: ”Lo avevo intuito… ti ha fatto già godere eh? Sei la mia troia… Su Paolo, fatti sotto… La signora ha proprio bisogno di una bella cura di cazzo duro!”. Fu in quel momento che qualcosa scattò in me e mi fece perdere tutte le inibizioni e gli imbarazzi. Era chiaro che avevano architettato tutto i due maialoni. Ero stato il fortunato prescelto per un bel trio. Che occasione!
Mentre io e Marco ci spogliavamo Gaetana si sedette al bordo del letto e ci incitò: “Dai ragazzi… stasera mi dovete sbattere come una cagna! Ho tanta sete… Voglio che me lo mettiate dappertutto!”. La troiona era arrapatissima! Non resistemmo alla tentazione e senza neanche spogliarci del tutto gli saltammo letteralmente addosso con le nostre fave dure in mano. Marco ce l’aveva più o meno delle mie stesse dimensioni e quindi bello grosso. Gaetana sgranò gli occhi alla vista di cotante mazze e subito ce le prese in mano avviando una lenta sega. Poi tirò fuori la lingua e si avvicinò le mazze alla bocca. Mentre le sue mani scorrevano veloci la sua lingua ora frullava sulla mia cappella ora insalivava quella di Marco e ogni tanto all’unisono. Poi passò a spompinarci un po’ per ciascuno sempre senza mai lasciare il cazzo dell’altro. Sembrava assatanata per quanta foga ci metteva nello sbocchinarci. Insalivava tutta l’asta e poi ci dava dentro con dei potenti su e giù. “Voglio farli diventare come il marmo! Voglio che diventino enormi perché stasera mi dovete sfondare senza pietà!” urlò lei ormai senza più freni. Marco le sfilò il cazzo di bocca e si avvicinò alle sue tette vellicandogli i capezzoli con la cappella. Lei dimostrò gradire quel titillamento. Infatti i suoi capezzoli diventarono eretti in un istante. Fu lei a prendere la mazza del marito e ad infilarsela fra le tettone facendogli una ricca spagnola che fece mugolare Marco. Le sue bellissime montagne di carne avvolgevano il cazzo come un guanto e ad ogni su e giù la donna ansimava sempre più forte. Io non potevo fare altro che aspettare il mio turno che venne molto presto. Gaetana chiese il cambio ed il marito accettò senza far storie. Aveva delle tette straordinarie. Morbidissime e calde. Era una goduria inimmaginabile fargli scorrere il cazzo la nel mezzo. Marco però non rimase immobile ma prese a sditalinare la compagna. ”Sei già bagnata come una porca! Vedrai come ti ridurremo stanotte! Ti faremo un bel pieno di sborra alla micetta ed al tuo bel buchino del culo…” disse lui. “Non ti dimenticare però della mia bocca… Sai che adoro gli ingoi!” gli ribatté Gaetana. Dopo qualche altro minuto smettemmo la spagnola e lei si distese sul letto spalancando le cosce. Subito Marco le infilò il cazzo in gola e lei riprese a pomparlo di buona lena. Intanto per non far freddare la figa si sditalinava il grilletto come una furia. Io mi chinai sul suo ventre e le leccai la bernarda come mai avevo fatto. Ero arrapato da morire e volevo dare tutto me stesso a quell’incredibile troia da letto che avevo davanti. La sua figa si fece lucida e più leccavo più colava ciprino. Sentivo il suo mugolio attutito dal pompino che stava propinando a Marco. Il suo bacino ondeggiava al ritmo del leccafiga e intuivo che non avrebbe resistito molto prima di sborrarmi in bocca. Fu durante l’apice del pompino al coniuge che venne per la prima volta ed in modo veramente eccezionale. Uno schizzo di profumata sborra di figa mi investì il viso e lei cacciò un urlo quasi bestiale.
Senza darle tregua io mi distesi e la feci montare a cavalcioni sul mio cazzo che le sprofondò nella figa ormai fradicia. Scese lentamente per farmi gustare al massimo la penetrazione mentre Marco le continuava a fornire razioni di nerchia per via orale. Iniziò a cavalcarmi lentamente mentre si infilava il cazzo del marito tutto nella gola. Non avevo mai visto nulla del genere. Venti centimetri di mazza tutti ingoiati! Incredibile!
Mentre la scopavo le afferrai le tette pastrugnandole con vigore. Per non rischiare di godere subito la feci fermare e mi feci dare il cambio al pompaggio. Gaetana però decise di cambiare posizione e si distese a pancia in giù. Il suo culone era davvero invitante. Già sognavo il momento in cui le avrei violato il buchino del culo. Marco la afferrò per i fianchi e la mise alla pecorina. Glielo schiantò nella figa in un istante e Gaetana trasalì. Con dei colpi di reni possenti Marco la stava scopando alla grande mentre la moglie lo incitava a darci ancora più dentro: ”Dai amore… chiava la tua troiona! Fammelo arrivare in gola come sai fare tu! È meraviglioso avere due cazzoni tutti per me… Fatemi godere… Spaccatemi la ficaaaaaaa!”. Intanto io le passai davanti e offrendogli la mia mazza da succhiare la esortai: ”Dai bella! Falla ritornare bella dura! Succhiami tutto!”. Lei non perse tempo e subito obbedì. Mentre la pompava, Marco disse: “Che ne dici se ora iniziamo a preparare il tuo buchino tesoro?” – “Ssiiiiii…. Dai…. È lì nel primo cassetto!”. Senza staccarsi lui prese dal comodino un tubetto di vasellina e se ne cosparse il dito indice della mano destra. Poi, senza togliere il cazzo dalla figa di Gaetana, glielo infilò lentamente nel buco nel culo per lubrificarlo a dovere. Gaetana ebbe un sussulto e quasi mi azzannò il cazzo. Non contento Marco continuava con i suoi pompaggi cazzo-dito facendo godere la moglie in modo animalesco. “Ti piace quando sei piena di cazzi eh? Ora però te ne mettiamo uno vero qui dentro… Ti spiace Paolo se ti apro la strada?” disse maliziosamente Marco.
Gaetana si allargò le chiappe con una mano per favorire la penetrazione anale che non tardò ad arrivare. Il cazzo di Marco era davvero notevole e quindi intuii che il culo di Gaetana ne doveva aver viste tante di inculate per abituarsi a quel calibro. Ne fui ovviamente contento. Lui la pompava lentamente e lei doveva davvero godersela quella ricca inculata perché aumentò il ritmo del bocchino in modo così vertiginoso che fui costretto a fermarla più volte per non venirle in gola. Non passarono che un paio di minuti quando Marco venne ululando. “Dai… Schizzami tutto il culo! Riempimi di crema calda!” gli urlò lei aumentando anche il ritmo dei rinculi. “Ora inculami tu Paolo… Spaccami il culo ti prego!” mi incitò lei. Non persi tempo e mi sostituii al marito che intanto si faceva ripulire la sborra dal cazzo con la lingua! Che porca! Con la bocca e le tette sporche di sborra continuava ad incitarmi a metterglielo nel culo. Velocemente mi misi alle sue spalle e appoggiai la punta del mio cazzo sul suo buchino ormai lucido di vasellina e sborra “coniugale”. Il buco del culo era dilatatissimo e sembrò quasi risucchiarmi la nerchia non appena la spinsi dentro un po’. Una sensazione stupenda pervase tutto il mio corpo. Lo infilai dentro fino alla radice e Gaetana emise un lungo gemito.
Non contenta del solo trattamento di cazzo lei iniziò a sditalinarsi. Ogni tanto mi passava la mano sui coglioni facendomi provare dei piacevolissimi brividi di goduria. Più la pompavo più il canale diventava agevole e scivoloso. Volevo schizzarle in culo e così mi misi a spingere come un dannato. “Dai Paolo! Inculami tutta! Voglio sentire la tua sborra in culo! Mi fai godere da matti! Godoooooooooooooo!” urlò lei venendosene. Io la seguii a ruota. Le riempii il culo di calda crema che, una volta sfilato il cazzo dal buchino, iniziò a colare giù lungo le cosce. Marco, che aveva assistito alla poderosa inchiappettata, se lo era fatto ritornare duro con una veloce sega.
“Voglio scoparti tesoro… vieni sopra di me!” chiese Marco. “Con vero piacere Amore mio…” gli rispose esaudendo la richiesta. Con la solita flemma si impalò sul palo duro del marito facendoselo sparire tutto nella figa. Era una vera ninfomane. Non si fermava mai! Il suo scopo era godere e far godere e devo dire che in questo era proprio maestra. Le sue tettone ballavano ad ogni cavalcata. Si allargò le chiappe con le mani per farmi vedere meglio il suo buchino sfondato. Guardarla mentre il marito la fotteva con tale foga me lo fece tornare mezzo duro in pochi minuti. Volevo però che tornasse ad una buona consistenza, magari per una seconda passata nel culo di Gaetana. Pensai quindi di farmelo succhiare un po’. “Era ora che me lo rimettessi in gola … Ti avevo detto che ero assetata!”. E se lo fece sparire tra le sue dolci labbra. Mentre mi succhiava mi prese una mano e me la fece avvicinare alle sue chiappe. Io intuii e le ficcai un dito nel culetto. “OOOohhhh…. Bellissimo! Posso sentire il cazzo di Marco! Sbocchinami ben bene che fra un minuto al posto del dito ti ci metto venti centimetri di mazza dura!”. Lei si esaltò e ci diede dentro. Marco ansimava forte e pensai che sarebbe venuto in pochi secondi continuando a chiavarla in quel modo così potente. “Fammi girare e piantamelo da dietro!” lo supplicò Gaetana che sfilatosi il mio cazzo di bocca e quello del marito dalla figa si voltò a pancia in giù infilando un cuscino sotto la vita per rialzare il suo culone e facilitare il pompaggio della nerchia di turno. Marco non perse tempo e subito si fece sotto per sbattersi ancora la moglie e fattosi strada con le mani tra le burrose chiappe di Gaetana gli infilò il cazzo nella figa fino alla radice facendola mugolare. Il letto cigolava forte sotto le sue poderose spinte e i primi sommessi vocalizzi di piacere erano ormai diventati vere e proprie urla di goduria da entrambe le parti. Purtroppo questa posizione mi tagliava un po’ fuori ma non mi crucciai più di tanto ma continuai a menarmelo con pazienza aspettando il mio turno di chiavata. Marco le sborrò in pancia dopo pochi altri colpi e cadde distrutto sul letto. La passera di Gaetana colava sborra a tutto spiano ed il suo culo era ormai lucido come uno specchio tra ciprino, vasellina e la nostra crema calda. “Hey… datemi un’attimo di tregua maialoni… la figa mi sta andando a fuoco!” ci implorò Gaetana. Effettivamente forse era il caso di prenderci una pausa. Tutti gli orifizi di quella troiona erano stati riempiti a dovere. Tra l’altro i nostri cazzi iniziavano a risentire delle superbe prestazioni che avevamo fatto fino a quel momento.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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