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La Festa (Seconda Parte)


di SilverStyle
12.01.2018    |    629    |    0 8.0
"Prima di impalarla decisi di ripassarla di lingua e devo dire che Gaetana fu davvero entusiasta della mia scelta incoraggiandomi così: ”Dai, leccamela tutta…..."
GAETANA RITORNA ALLA CARICA…

Come d’accordo dopo due minuti riscesi giù e con fare disinvolto mi ributtai nella mischia. Gaetana che stava chiacchierando con delle amiche quando vi vide mi fece l’occhiolino ed io feci solo un piccolissimo gesto d’intesa con la testa. Stefano mi raggiunse con al suo fianco Francesca, la biondina che aveva rimorchiato. Mi prese da parte e mi sussurrò:” Senti Paolo, questa è arrapata fracica. Mi ha detto che ha una gran voglia di provare il mio letto, capisci? Senti, ti dispiace se me la batto? Tanto so che sei in ottima compagnia…” e girandosi fece un saluto a Marco e Gaetana che ricambiarono. Facendo finta di nulla risposi: “Bhè, dato che a te butta così bene, vai pure e fottila pure per me…” e lo congedai. La festa ora era bella calda e il DJ stava mettendo dei pezzi revival. Io però in verità non avevo tanta voglia di ballare e quindi mi lasciai cadere su una bella poltrona.
C’erano circa una ventina di persone che si dimenavano in pista ma mi accorsi che Gaetana si era seduta su di un’altra poltrona proprio di fronte a me dall’altra parte della stanza. I “ballerini” ci dividevano e quindi non potevo sempre tenerla in vista. Quando però si creava un varco, uno spettacolo straordinario mi si parava davanti. Lei scosciava in maniera davvero plateale e così a fondo da farmi vedere il pelo della sua micetta ad ogni accavallata di gambe. Senza farsi notare ogni tanto si passava la lingua sulle labbra e si infilava due dita nel reggipetto per vellicarsi le tettone. Cosa fare? Andare da lei e ritrascinarla di sopra per scoparla con il rischio che qualcuno ci scoprisse? Mi trattenni dando fondo a tutta la mia forza di volontà anche se il mio cazzo non era assolutamente d’accordo. Per fortuna che a Gaetana venne un’idea e la situazione si sbloccò. La sentii dire a Marco che era finito la sangria e che sarebbe andata giù nella dispensa per prendere gli ingredienti ed il vino e che ne avrebbe preparata un bel po’ dato che era piaciuta tanto.
Marco fu completamente d’accordo ed ironia della sorte chiese proprio a me di aiutare la moglie. Io cercai di contenere la gioia ma comunque accettai con piacere di fare questo “servizio”. Raggiante Gaetana mi riprese ancora una volta sottobraccio e questa volta scendemmo le scale invece di salirle. Pensammo che sarebbe stato meglio pensare prima a raccogliere gli ingredienti per la sangria e poi avremmo potuto pensare a divertirci come desideravamo. Mentre mi chinavo per prendere alcune bottiglie di vino la mia amica non resistette più alla tentazione e fece scivolare una mano tra le mie gambe passando da dietro. Mi agguantò il pisello e me lo pastrugnò con soddisfazione. “Scommetto che ti è rimasto sempre duro da prima! Che sofferenza avrai passato Paoletto mio… È ora che mi prenda un po’ cura di te non credi?” – Io non feci altro che annuire sorridendo e lei fece tutto il resto. Si chinò davanti a me mentre mi appoggiavo ad una pila di scatoloni e rapidamente mi slacciò la cintura aprendomi i pantaloni. Subito si rigettò a palparmi il cazzo attraverso le mutande. La mia sensibilità, tolto lo spesso tessuto dei calzoni, era aumentata moltissimo ed il cazzo raggiunse il suo massimo turgore. La cappella già tesa e lucida debordò dagli slip facendo ridere Gaetana. ”E’ impaziente pure lui… Che ne dici se gli diamo un bel bacino per fare conoscenza?” e senza ancora tirarmelo fuori iniziò a dargli dei leggeri colpetti di lingua. Io stavo scoppiando per quanto ero arrapato. Le sue labbra si fecero presto lucide di saliva per quanto era in calore. Mentre mi fissava con occhi di fuoco con un rapido colpo di mano mi scese le mutande fino alle caviglie e mi afferrò il cazzo con vigore continuando a picchiettarlo con la lingua. ”È più grosso di quanto immaginassi! Il tuo cazzo è davvero enorme! E’ tutto da mangiare!” – mi disse un attimo prima di farselo sparire in bocca per oltre la metà. Io lanciai un sommesso gridolino. Dopo un potente succhione lei se lo fece sgusciare fuori ed iniziò a leccarmi tutta l’asta con una lentezza esasperante ma goduriosissima. Si soffermava spesso sulla cappella avendo scoperto che li ero ultrasensibile. Mi faceva impazzire quando ci faceva frullare la lingua addosso. “Ohhh… Mi fai godere da matti Gaetana! Come lo succhi bene! Sei una maestra del pompino cara mia… Succhiamelo a fondo dai! Fammi godere con la tua bocca di burro!” le dissi in preda al godimento. Lei fu toccata dalle mie parole e prese ad impegnarsi come mai nessuna donna aveva fatto. In fondo suo marito era un uomo davvero fortunato ad avere una donna così calda come lei. Mi insalivò la nerchia a dovere riprendendo a pomparmi con foga. Staccando un’attimo la bocca dal mio cazzo mi disse: ”Adoro fare i pompini e soprattutto mi fa godere come una porca poter sbocchinare un cazzo grosso e duro come il tuo! Ti prego, abbi pazienza ancora un po’… per me succhiare è come una droga…” – “Prego… Fai pure quanto vuoi… Io sono un vero appassionato del pompino…”. Lei riprese a pompare ed io fui veramente colpito dalla passione che ci metteva e dalla velocità dei suoi su e giù. Sembrava avesse una fame atavica di cazzo ed io ero deciso a sfamarla tutta. Potevo sentire la sua lingua sul mio cazzo dentro la sua bocca lavorarmi l’asta e la cappella. Era proprio una vera maestra! Ad un tratto però mi disse: “Senti… che ne dici se ci spostiamo? Di la c’è una cameretta per gli ospiti, è calda ed accogliente…”. Senza pensarci un attimo volammo nella stanza accanto ed in attimo io le tolsi la camicetta lasciandola a tette nude. Lei si sfilò in un baleno la gonna e rimase praticamente nuda. Riprese subito a succhiarmi ma ci sapeva fare anche con le mani dato che per riprendere un’attimo fiato mi allestì una sega davvero notevole. Usava tutte e due le mani mentre per la foga le sue tettone presero a ballare in un modo davvero arrapante. Adoro le tettone e non seppi resistere dal tuffarmi a succhiarle ancora dato che se non avessi tolto il cazzo di mano a Gaetana avrei sborrato in un attimo.
La feci distendere e mi avventai con le mani sulle sue enormi montagne burrose. La mia lingua saettò sui suoi capezzoli e lei con la mano si iniziò a sgrillettare. Stranamente non sembrava affatto preoccupata per la situazione e anzi sembrava decisa a prendersela con comodo. Io alla fine pensai che non avevo nulla da perdere e quindi non mi preoccupai più di tanto. La sua fica palpitava ed io decisi di accontentarla. Prima di impalarla decisi di ripassarla di lingua e devo dire che Gaetana fu davvero entusiasta della mia scelta incoraggiandomi così: ”Dai, leccamela tutta… Fammi bagnare al massimo! Voglio che la mia figa si sciolga come il burro quando mi sbatti il cazzo dentro… Ti prego solo di una cosa quando mi scopi… quando stai per venire avvertimi… non voglio fare pasticci…”. Io mi staccai un secondo e chiesi incuriosito: ”Non prendi la pillola?” – “Certo! – rispose – ma abbi fiducia in me…”. Io non replicai e ripresi il mio folle leccafiga. Il mio cazzo non ce la faceva più ad aspettare e afferratolo con una mano glielo schiantai dentro con forza. Lei urlò dal piacere ma per fortuna la forte musica che proveniva dal piano di sopra evitò che venissimo scoperti.
Iniziai a pomparla come un ossesso mentre lei si dimenava sotto di me spingendo con il bacino per amplificare la scopata. La sua figa era allagata e ad ogni colpo faceva uno schiocco. Con le mani libere le raggiunsi le tettone e le pastrugnai vigorosamente mentre lei si raggiunse il grilletto menandoselo come in preda ad un raptus. “Ohhh… me lo fai arrivare in gola Paolo! Spingi…Spingilo forte tutto dentro!!!” mi incitava lei.
Ad ogni vigorosa spinta il letto cigolava forte contribuendo ad aumentare l’atmosfera erotica di quell’amplesso. Gaetana scuoteva la testa a destra e sinistra in preda all’orgasmo che non le tardò a venire. La sentii fremere sul mio cazzo che quasi “azzannato” dalla sua infuocata topa stava per seguirla in una immensa sborrata. “Godo…Godooooo!” urlò lei mentre io che stavo per venire a mia volta mi ricordai delle sue raccomandazioni e gli sfilai il bastone dalla pancia tenendolo stretto alla base dell’asta. Lei mi prese il cazzo in mano facendomi avvicinare e iniziò a farmi una sega velocissima. Le sborrai sul viso e sulle tette mentre lei ancora “cotta” dall’orgasmo si passava la lingua sulle labbra e accelerava al massimo il ritmo della sega.
Il mio cazzo era lucido di umori e sperma e Gaetana ci faceva scorrere la mano lubrificata dandomi gli ultimi ma non meno goduriosi momenti di piacere. “A momenti mi affoghi… Sborri come un cavallo… Proprio come piace a me! Per godere veramente devo svuotare i coglioni del mio partner. Paolo, mi hai fatto venire come una porca… Non credere che per questa sera tu abbia finito qui… Abbiamo appena iniziato a divertirci…” – “Hey… ma sei proprio insaziabile! E poi non hai paura che Marco ci becchi? Ormai è quasi mezz’ora che siamo spariti! Ci avranno dato per dispersi! Ora sbrighiamoci a rivestirci!”. E sorridendo insieme ci rivestimmo in fretta e furia per tornare alla festa. Una festa che non avrei mai più dimenticato, soprattutto per quello che successe dopo.

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