Lui & Lei
Voglia di Mare?

12.01.2018 |
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"Comunque ogni volta che indugiavo davanti al secondo canale lei provava ad indietreggiare il culo con dei colpetti di reni e questo lasciava ben presagire che..."
Finalmente le vacanze estive erano arrivate e insieme a loro la voglia di spiaggia, mare e perché no, qualche bella avventura al sapore di sale.Come quasi tutti gli anni mi recai sul vicino litorale tirrenico per trascorrere il mio primo week-end di relax da single per poi raggiungere i miei genitori sull'adriatico dove abbiamo un piccolo monolocale a pochi metri dal mare. La giornata era caldissima ed un bellissimo sole prometteva alla mia pelle, di solito piuttosto refrattaria all'abbronzatura, una discreta tintarella. La spiaggia era veramente affollata, bambini che giocavano con palette e secchielli, persone anziane intente alle chiacchiere e tanti giovani che si godevano la bella giornata distesi sulla sabbia come lucertole.
Dopo aver preso posto mi accesi una sigaretta e iniziai a guardarmi in torno alla ricerca di qualcosa di interessante. Mi ero portato alcuni libri e riviste ma qualcosa mi diceva che quel giorno non li avrei neanche tirati fuori dallo zaino. Purtroppo lì il panorama femminile lasciava molto a desiderare e quindi decisi di cambiare posto alla ricerca di qualcosa di più intrigante. Camminai parecchio lungo la battigia sempre tenendo d'occhio i bagnanti ma soprattutto "le bagnanti". Mmmm...quella è troppo brutta, quella troppo magra, quella c'ha il ragazzo...Uff!
"Che palle!" - Pensai tra me e me che forse la giornata sarebbe stata avara di emozioni quando stanco di camminare invano decisi di fermarmi. Ridistesi l'asciugamano e ci crollai sopra sbuffando. Ormai mi sentivo rassegnato e pensai di approfittarne per leggere i miei libri quando qualcosa attrasse la mia attenzione.
A circa dieci metri da me c'era una ragazza in costume intero con dei disegni bianchi e marroni che stava prendendo il sole. Sembrava dormisse. Quello che mi colpì di lei furono le enormi tettone che però il costume copriva ampiamente. Data la mia passione per i grossi seni iniziai a scrutarla bene per vedere se fosse sola o meno. Lei rimase immobile per più di quindici minuti fino a quando con un semplice gesto si abbassò la parte superiore del costume scoprendo metà delle tette fino quasi a far intravedere i capezzoli. WOW! Per poco non mi pigliava un colpo! Senza alzarsi prese dalla borsa dell'olio solare e se lo spalmò sul petto con lentezza esasperante. Sentivo il mio cazzo farsi duro e gonfiarsi con tale violenza che dovetti mettermi a pancia in giù per evitare l'imbarazzo. I suoi capezzoli si erano induriti a causa del massaggio e spuntavano dalla stoffa come chiodi. Fu in quel momento che lei si accorse di me e mi sorrise. Io, impacciatissimo non riuscii a fare altro che restituirglielo. Poi lei tornò alla sua tintarella e voltò la testa dall'altra parte. Io però oramai ero abbastanza eccitato e decisi che forse un bel bagno mi avrebbe calmato i bollori. Entrai in acqua lentamente dato che era molto fredda e provai a fare alcune bracciate per scaldarmi un po'. Dopo pochi istanti mi voltai per guardare cosa faceva la bella tettona quando vidi solo il suo asciugamano e la sua borsa. Pensai che fosse andata a fare una passeggiata e mi dedicai a nuotare. Anche se cercavo di distrarmi non potevo fare a meno di pensare a quelle tettone e a quanto mi sarebbe piaciuto toccarle e succhiarle. Dato che non riuscivo a farmi passare l'eccitazione con l'acqua fredda e con il nuoto mi venne istintivo pensare che forse una bella sega avrebbe risolto il mio problema alla radice. Mi tolsi i boxer sott'acqua e afferrai il mio bel favone che era diventato duro come il marmo. Iniziai quindi a menarmelo lentamente ripensando alla tettona e sognando di scoparmela in tutte le salse quando sentii un rumore alle mie spalle che mi fece trasalire. Velocemente rimisi dentro il costume il mio arnese cercando di non farmi scoprire. Mi voltai e vidi proprio lei, la tettona avvicinarsi verso di me. "Bella giornata vero?" disse lei sorridendo. "Bhè si, fa molto caldo..." dissi io visibilmente imbarazzato - "C'era proprio bisogno di un bel bagno rinfrescante vero?" aggiunse lei con ambigua malizia. Non sapevo ancora se mi avesse scoperto ma in quel momento decisi che valeva la pena far finta di nulla e passare all'attacco. "Credo sia la cosa migliore da fare in queste condizioni, pensa che prima che arrivassi tu mi ero tolto anche il costume..." dissi io con una gran dose di faccia tosta. "Oh! Se lo facessi io farei scappare tutti dallo spavento..." rispose sorniona. "Non credo proprio, penso invece che il mare diverrebbe molto più affollato!" ribattei. Lei rise di gusto a questa battuta e ciò mi fece capire che la ragazza era una tipa sveglia. "Comunque io mi chiamo Patrizia e tu?" - "Io sono Leonardo. Vieni qui spesso?" le chiesi per cercare di carpire altre utili informazioni. "Bhè io sono di Roma ma ho un piccolo appartamentino a pochi metri da qui che uso d'estate o quando ho voglia di stare un po' da sola. E tu?”. "Io sono umbro e come tanti vengo a passare qui qualche bella domenica." - "E a cercare di rimorchiare vero?" - "Bhè, che male c'è?" e ridemmo insieme. "Senti, è quasi l'una e mezza ed io ho una gran fame, ti va un piatto di spaghetti?" Accettai al volo l'occasione. Non capita tutti i giorni che una ragazza ti inviti a casa dopo dieci minuti che la conosci e soprattutto non così arrapante come Patrizia. Uscimmo dall'acqua e dopo esserci asciugati e rivestiti ci avviammo alla macchina. Il suo appartamento era davvero vicinissimo alla spiaggia ed era molto carino ed accogliente. Mi fece accomodare in salotto mentre lei mise sul fuoco l'acqua. "Ti dispiace se mi vado a cambiare? Ho il costume ancora tutto bagnato...Se vuoi cambiarti anche tu puoi usare quella stanza." La ringraziai e andai a togliermi il costume indossando della biancheria asciutta. Mentre aspettavo il suo ritorno in salotto mi guardai intorno e notai che la stanza era essenziale ma molto carina. C'erano anche i riscaldamenti e quindi poteva essere usata anche d'inverno. "Mmmm...la perfetta garçonnière!" pensai. Dopo due minuti lei tornò scusandosi per avermi fatto aspettare. Aveva tolto il costume ed ora indossava un pareo quasi trasparente che lasciava intravedere nettamente le tettone e gli enormi capezzoloni. Indossava anche un paio di slippini neri che sottolineavano ancora di più il suo culo burroso. Non so come feci a trattenermi dal saltargli addosso. Patrizia aveva una carica erotica eccezionale, con una faccia da porca incredibile. Le labbra carnose e sensuali facevano pensare subito ad un bellissimo e ricchissimo pompino e quelle tette infinite ad una meravigliosa spagnola con schizzo finale. Cercai di non pensarci anche perché sentivo il mio cazzone farsi sempre più duro. Mangiammo un bel piattone di spaghetti con un semplice sughetto di pomodoro e basilico mentre parlavamo del più e del meno. Mi raccontò anche di avere il ragazzo ma che per ragioni di lavoro la lasciava spesso sola per lunghi periodi. "Chissà che fame di cazzo avrà allora..." pensai.
Fece il caffè che gustammo sul divano continuando a chiacchierare. "Senti Leo, qui vicino conosco una spiaggetta molto tranquilla, non c'è mai nessuno perché è una spiaggia privata di un mio collega di lavoro che ora non c'è. Io posso andarci quando voglio. Ti va di farmi compagnia?" - "Certamente!" Risposi io pregustando la possibilità di rimanere solo con lei. Non volevo aver fretta e quindi per tutto il tempo che rimanemmo in casa mi trattenni dal fare qualsiasi tentativo d'approccio. Dopo qualche minuto decidemmo di andare e quando stavamo per uscire dalla porta notai qualcosa di interessante: "Non prendi il costume?" - "Oh! Li non ce n'è bisogno..." rispose maliziosa. Ero eccitatissimo. Fra pochi minuti quasi sicuramente l'avrei vista tette al vento e questo mi stava turbando un casino.
La spiaggia distava una decina di chilometri ma devo dire che ne valeva veramente la pena. Due pareti rocciose la circondavano togliendola dalla vista dei curiosi e l'acqua era pulita come un cristallo. Distendemmo le spugne e ci scambiammo pareri estatici sul panorama. Lei indugiava a togliersi il pareo ed io iniziai a pensare che forse era troppo imbarazzata per spogliarsi davanti ad uno che, alla fine, era un perfetto sconosciuto. Feci un tentativo: "Non prendi il sole? Non vorrai mica tornare al lavoro tutta pallida?" - Lei rise e mentre mi guardava con due occhi di fuoco si sciolse il pareo facendo uscire fuori le sue enormi tette rimanendo solo con il pezzo di sotto. WOW! Erano veramente eccezionali, una sesta abbondante, con due capezzoloni enormi. Il mio cazzo si fece duro all'istante e non feci in tempo a coprire il pacco quando lei disse: "Hey...non pensavo di farti un così bell'effetto!" - Io ero imbarazzatissimo ma ormai deciso ad andare avanti. Per fortuna fu lei ad aiutarmi in quel momento critico: "Leo, ti prego, puoi aiutarmi con l'olio solare?" - "Certo!" risposi. Eravamo ancora seduti ed io passai alle sue spalle rimettendomi seduto. Presi una dose abbondante d'olio ed iniziai a massaggiarle le spalle. Lei contrasse i muscoli - "È freddo...ma è molto bello...". Continuai sulla schiena che lei inarcò mettendo ancora più in evidenza le tettone. Io stavo per scoppiare. Lei aveva chiuso gli occhi ed emetteva degli impercettibili mugolii di piacere. I suoi capezzoli si stavano indurendo ed erano una palese spia che si stava eccitando per il mio massaggio. Presi coraggio e mi avvicinai ancora di più fino ad incollare letteralmente il mio petto con la sua schiena.
Da quella posizione potevo ancora raggiungere le sue cosce che iniziai a spalmare d'olio. Sentivo il suo fiato farsi corto ed affannato. Più mi avvicinavo al suo inguine e più lei reagiva ansimando. Lei voleva che la toccassi ma forse non era ancora venuto il momento. Che porca che era...Il mio cazzone premeva sulla base della sua schiena. Lei non poteva non sentirlo. Ogni tanto io facevo dei movimenti con il bacino proprio per farglielo sentire di più. "Ora però devi anche mettermelo qui..." - disse lei mentre mi prendeva la mano. Lentamente la fece scorrere lungo la gamba sempre più su. Si fermò alla base inferiore delle tette ed io iniziai a massaggiarle la pancia in senso circolare. Passavo la mia mano fino alla sommità del costume e poi su fino a sentire il fondo delle sue burrose tettone. Erano calde ed invitanti ma ancora non trovavo il coraggio per toccarle. Mi resi conto che alla fine non avevo tanto da perdere e che inoltre Patrizia sembrava gradire molto il massaggio. Piano piano alzai sempre più il tiro fino a quando ormai pastrugnavo a piacimento le morbide e burrose tettone rese scivolose dall'olio. Era una sensazione stupenda e lei aumentava la mia passione mugolando. "Sei un porcone eh...Non ti conosco neanche e già mi tocchi..." - "Se vuoi smetto..." risposi io mentre passavo la mia calda lingua sul suo collo e le mordicchiavo il lobo dell'orecchio. Lei non rispose ed anzi vidi che con una mano raggiunse il bordo dei suoi slip la infilò dentro lentamente. Si toccò per qualche istante poi tolse la mano e mi disse: "Mi hai fatto bagnare tutta maiale! Se continui così mi farai venire come una porca!”. Rimasi colpito dalle sue parole. Avevo conosciuto una vera troia quel giorno. Ed ero deciso a godermela fino in fondo ed a farla godere come meritava.
Lei, senza voltarsi si passò una mano dietro la schiena ed artigliò il mio cazzo da sopra i boxer - "Non mi sbagliavo allora...Hai proprio un bel bastone Leonardo. Chissà se sei bravo ad usarlo come usi le mani!" - disse lei con tono di sfida. "E tu la bocca la sai usare solo per parlare?" ribattei io prontamente. Lei sorrise capendo di non aver davanti uno sprovveduto. D'un tratto si voltò e mi mise le tettone in bocca che io cominciai subito a succhiare con foga. Non mi importava se il sapore dell'olio solare non era il massimo, tutto quello a cui pensavo in quel momento era succhiare e pastrugnare quelle stupende tettone. "Si...succhiamele tutte dai! Mi fai impazzire...Leccami i capezzoli...ciucciali tutti!" mi incitava. Intanto lei come una furia mi tirò fuori il cazzo dal costume e iniziò a smanettarlo molto velocemente. "Com'è grosso! È enorme...e tutto da assaggiare..." disse un secondo prima di prendermelo in bocca. Le sue labbra si aprirono a fiore intorno alla mia cappella ed in un istante se la fece sparire in bocca. Contemporaneamente usava la mano libera per toccarsi la fica dopo aver scostato il bordo del costume. Intravidi che aveva depilato la fighetta all'altezza della gnocca. Rimaneva così un triangolino arrapantissimo tipo pornodiva. Era la bocca più calda che avessi mai riempito. Era proprio brava, una vera pompinara coi fiocchi. Lo insalivava con vera maestria alternando caldissime leccate lungo tutta l'asta con profondi succhioni con i quali me lo faceva diventare veramente gigante. "Mi hai fatto arrapare da morire tesoro, sto per venire…Voglio far godere anche te...Schizzami in gola..." - "Sei proprio una gran troia Patrizia...Dai! Nessuna mi ha mai spompinato come te...fammi sborrare nella tua bocca presto! Più veloce dai!" la incitavo e lei si impegnò al massimo. Mancava poco e lei, messasi in ginocchio, mi fece alzare. Mi smanettava all'impazzata e succhiava ed insalivava come un’invasata. "Ooooh....Patrizia, sborrooooo…" Urlai io mentre lei spalancò la bocca e con una mano continuava a menarmelo e con l'altra mi accarezzava i coglioni. Si bevve tutta la mia sborra mentre mi mangiava con gli occhi. La mia crema le colava ai lati della bocca facendola sembrare una vera pornostar. Me lo riprese in bocca e continuò a pomparlo per ripulirlo bene ed assaporare meglio il sapore del mio caldo seme. "Mi hai sporcato tutta, porcone!" disse mentre con la mano libera si spalmava le tette con la mia sborra calda. "Che ne dici di farci un tuffo in mare?" risposi sorridente e soddisfatto da questo primo assaggio della sua troiaggine. Corremmo insieme verso l'acqua con le sue tettone che ballavano ed il mio cazzo ancora abbastanza turgido dopo quel meraviglioso trattamento di bocca. Ci tuffammo incuranti della temperatura e iniziammo a giocare schizzandoci come due bambini. Patrizia però era evidentemente ancora tanto arrapata perché non appena mi si avvicinava non poteva resistere dal toccarmi il pacco o dal baciarmi ficcandomi la sua calda lingua fino in gola o mordicchiandomi i lobi delle orecchie. Io ovviamente non potevo ne volevo rimanere impassibile e quindi tornai a pastrugnarle le tettone, succhiandole con passione i capezzoli che ormai erano in perenne erezione e artigliando le sue polpose chiappe. Le scostai il bordo del costume e le mie dita raggiunsero veloci la sua calda ficona ancora terribilmente calda e lubrificata. Iniziai a pomparla con due dita e lei iniziò a gemere ed a contrarre il bacino per favorire la penetrazione.
"Voglio che mi scopi tutta!" mi sussurrò all'orecchio. L'acqua era bassa e lei si mise in ginocchio di fronte a me.
Mi prese il cazzo in mano e se lo mise tra le tette avvolgendolo come un caldo guanto. Iniziò allora una gustosissima spagnola che lei rendeva ancora più goduriosa con sapienti e salivosi colpi di lingua.
Patrizia sapeva proprio usare bene il suo corpo. In pochi attimi il mio cazzo tornò durissimo e lei, la troiona, ne fu davvero entusiasta. Il mio cazzo, lubrificato dall'acqua, scorreva a meraviglia in mezzo a quelle burrose montagne di carne. Lei non resistette più e si infilò più di metà del mio cazzone in gola aspirando come un'idrovora. Era ora di scoparla ed ero deciso a farla godere davvero. Mi misi seduto in acqua e le sfilai con foga il pezzo di sotto. Lei, arrapatissima, mi disse ad alta voce:" Era ora che ti decidessi a chiavarmi! Ho la fica in fiamme...Dai! Riempila di cazzo!". Non mi feci attendere e le schiantai la nerchia in grembo. Lei urlò dal piacere e iniziò a pomparmi.
Sembrava impazzita per quanta foga ci metteva nel suo su-e-giù. Sentivo il suo calore di femmina sul mio cazzo e sui coglioni che pensavo avrei messo a dura prova quel giorno.
Ci vollero solo pochi minuti quando lei venne urlando. Io non avevo fretta. Non volevo sborrare ancora. Volevo trattenere le energie per fare qualcosa di più. Lei, esausta, mi crollò addosso e rimanemmo avvinghiati per diversi minuti.
"Leo, inizio a sentire freddo, che ne dici se torniamo a casa? Li staremo più comodi e caldi. Non sarai mica già stanco?" propose lei ridendo - "Macché! Abbiamo appena iniziato...Sono uno con tanta fantasia sai?" risposi - "Bene! Era tanto che non mi eccitavo così...Mi hai fatto venire una voglia incredibile di godere e sono sicura che tu saprai come fare a saziarmi. Sono certa che tu mi giudichi una vera troia, bhè forse è vero ma che male c'è a cercare di godersi un po' la vita? E poi con un cazzone come il tuo come potrei non essere così porca?" concluse lei ridendo. Aveva ragione lei, che male c'era?
Ci ricomponemmo alla meglio e ritornammo in pochi minuti a casa sua. "Potrei fare una doccia calda?" chiesi dato che la salsedine iniziava a darmi un senso di fastidio - "Non vorrai mica lasciarmi sola? Se vuoi la facciamo insieme..." rispose lei che evidentemente non aveva in mente altro. Entrammo in bagno e ci spogliammo. Lei ormai aveva capito che ero un maniaco delle tettone e quindi inizio a pastrugnarsele guardandomi con occhi di fuoco. Si passava la lingua sulle labbra e ogni tanto faceva scorrere le sue dita verso la fica titillandosi il clitoride. Era una donna irresistibilmente femmina e terribilmente provocante. Sapeva bene quali sono i tasti che vanno suonati per sedurre un uomo e renderlo suo schiavo di letto. Patrizia mi aveva acceso i sensi come mai nessuna aveva fatto ed io non ce la feci più a resisterle. La afferrai con vigore facendola voltare di schiena. Lei intuì subito le mie intenzioni e chinò la schiena mettendosi alla pecorina sollevando ad arte il culo per facilitarmi la via. Senza pensarci un secondo le infilai tutto il mio cazzo nella fica spingendolo con forza fino alla radice. Lei urlò dal piacere e iniziò ad incitarmi per godere di più - "Dai Leo! Dai bel cazzone...dammelo tutto! Me lo fai sentire in gola...Spaccami la figa...Ti piace Patrizia la troiona eh? " - io intanto con le mani raggiunsi le tettone strattonandole fino a farle quasi male. Le sfilai pian piano il cazzo dal grembo e con la punta della cappella le accarezzai le piccole e grandi labbra senza trascurare il suo grosso clitoride ormai ultrasensibile. Lei aveva il respiro corto ed il trattamento che le stavo propinando la stava facendo morire. Pennellavo la sua figa con maestria per tutta la lunghezza trattenendomi dall'infiocinarla. La volevo far impazzire di voglia. Con la punta ogni tanto mi soffermavo sul buchetto del culo per saggiare la sua reazione ad una eventuale ricca inculata. Ad occhio l'orifizio sembrava già essere stato profanato ma era meglio non rischiare di rovinare tutto subito. Comunque ogni volta che indugiavo davanti al secondo canale lei provava ad indietreggiare il culo con dei colpetti di reni e questo lasciava ben presagire che avrebbe gradito molto che glielo avessi infilato tutto dentro. Ripresi ad occuparmi della fica rimandando l'alternativa a dopo. Per qualche istante continuai ancora il godurioso massaggio quando lei, che decisamente voleva qualcosa di più sostanzioso, senza voltarsi allungò una mano e mi afferrò il bastone schiantandoselo tutto in pancia. Iniziò a scoparmi con dei rinculi terribili, così forti che più di una volta il cazzo uscì fuori e lei come un fulmine lo rimetteva dentro per rimpalarsi come una matta. Dopo pochi altri colpi lei venne urlando e mi incitò a fare altrettanto. "Oh...si! Sto per godere Patrizia...Si...Girati che voglio schizzarti sulle tette dai!" - "Porcone mio...Si, schizzami tutta...coprimi di sborra!" rispose lei mentre, dopo essersi tolta il cazzo dalla figa ormai guazza, si voltò mettendosi in ginocchio e facendomi una sega velocissima. Ce la metteva tutta per farmi venire e mentre mi guardava con occhiate di fuoco si passava ancora una volta la lingua sulle labbra. Sapeva che quel gesto amplificava il mio piacere quindi lo faceva spesso e con eccellenti risultati dato che topo pochi secondi io venni come una fontana. Urlai per il piacere quando un caldo e potente schizzo la prese in faccia. Lei aprì bene la bocca e mentre continuava a menarmelo gli schizzi le finivano in gola. La sborra colò copiosa sulle sue tettone e lei spalmò ancora il caldo liquido sul suo petto. "Fa bene alla pelle..." disse lei ridendo. Una parte della sborra la espulse continuando a spompinarmi il cazzo ma presumo che ne abbia ingoiata un bel po'. Il massimo che un uomo possa pretendere da una donna. Patrizia era una vera maestra di sesso. Sapeva tutto ciò che fa impazzire un uomo e non si risparmiava mai per applicare le sue arti amatorie. Ci riposammo qualche minuto e poi ci facemmo la doccia. Decidemmo di fare una pausa anche se da entrambe le parti la voglia era ancora tanta.
Ci accoccolammo sul letto cercando di recuperare le energie e per conoscerci più a fondo in un contesto un po' meno "turbolento".
"Cosa hai pensato quando mi hai visto per la prima volta li sulla spiaggia?" mi chiese - "Bhè, per dire la verità, cercavo di immaginarti nuda...scusami se ti sembro un po' monotono." Risposi io sorridendo - "Non ci trovo nulla di male dato che anch’io quando ti ho visto ho sentito subito qualcosa di strano assalirmi. Una sensazione particolare corrermi lungo la schiena. Mi guardavi in modo molto passionale e con desiderio. Questo l'ho notato subito. Ho subito capito di interessarti e non certo per la mia simpatia!"
Dovetti darle ragione. Mi aveva inquadrato subito. "Tu però non ti sei fatta tanti problemi ad avvicinarti a me vero?" dissi io malizioso - "Bhè, quando capitano certe occasioni è un peccato farsele scappare...Tu mi sembravi un tipo giusto, non il solito maniaco di cui non ci si può fidare..." - "Hai avuto un bel coraggio..."- risposi - "...potevo essere anch'io un tipo violento o chissà cosa...comunque, non posso fare altro che ringraziarti di aver rischiato!" - conclusi ridendo.
"Lo stesso vale per me...tra l'altro quello che è successo e quello che succederà mi sarà mooolto utile...”. Incuriosito chiesi: "In che senso ti sarà utile?" - "Bhè, non ti ancora detto cosa faccio per vivere..." - "Allora? Mi hai davvero incuriosito..." - "Ehm...io faccio... io scrivo racconti di un certo tipo...insomma, io scrivo racconti porno per una casa editrice di Roma. Hai mai letto quei libretti che si vendono nelle edicole, nelle stazioni eccetera?" - "Wow! Non ci posso credere...non avevo mai conosciuto nessuno che facesse quel mestiere, né tantomeno avrei mai immaginato di conoscere una donna scrittrice...ora capisco la tua "bravura"...eheheh".
Ridemmo insieme. Era così strano che lei si vergognasse ad ammettere di fare quel lavoro quando in fin dei conti si era fatta fare le peggio cose solo pochi minuti dopo averla conosciuta. Mah! Le donne!
"Sono sicura che con te verrà fuori una storia eccezionale... stai tranquillo che quando mi pagheranno mi ricorderò di te!" - "Io mi accontenterei di essere pagato in natura cara mia...di donne come te non ne ho mai conosciute..." - "Vuoi dire così troie?" puntualizzò lei maliziosa. "Ehm...in un certo senso si..." - "Non ti vergognare Leo. Io mi sento troia, sono troia e lo voglio essere. Io ho voglia di godere e soprattutto adoro far godere chi dico io. Voglio essere la tua maialona oggi, non devi avere limiti con me perché, come vedrai, io con te non ne voglio avere. Il sesso è libertà e per me la libertà è tutto. Quindi VIVA IL SESSO LIBERO!!!" e giù a ridere.
La sua dichiarazione di "indipendenza" l'aveva ringalluzzita. Ora aveva ritrovato la spinta giusta per ricominciare.
"Senti...che ne pensi dei reggicalze? Io mi arrapo di più quando ne indosso uno..." - "Mi inviti a nozze cara...che vera troia saresti senza uno di quelli? Dai! Sbrigati!" La incitai io.
"Ne ho di diversi colori...sono una vera collezionista di cose come queste..." - "Allora provane alcuni...così sceglierò il più bello...". Patrizia aprì allora un grande cassetto dove riponeva la biancheria intima e tirò fuori diversi capi. "Aspettami qui un secondo...non te ne pentirai..." mi disse mentre entrava nella porta del bagnetto che era comunicante con la camera da letto. La sentivo canticchiare allegramente mentre la mia voglia montava. Inizia a menarmi il cazzo lentamente per farmelo trovare già bello duro e pronto all'uso. Dopo qualche istante lei uscì dal bagno con un completino bianco da sturbo. "Che ne dici maialone mio?". Non contenta della mia reazione eccitata con un rapido movimento si abbassò di colpo il bustino e tirò fuori le tettone - "Meglio così vero?" disse la troiona. "Come mi sta dietro?" mi chiese voltandosi e facendomi notare il minuscolo tanga che aveva indossato. Le sue chiappe non erano certo perfette ma era il culo più burroso e tiracazzo che avessi mai visto. "Il bianco mi piace ma quel bustino ti copre troppo...potresti toglierlo?" chiesi. "Come desideri..." disse lei accogliendo la mia richiesta. Si sfilò anche gli slip e si sedette davanti a me spalancando le cosce. "Ora va meglio eh? Voglio farti scoppiare il cazzo caro mio!".
"Hai qualcosa di nero? Perché non proviamo?" Chiesi divertito da questo piccolo strip tease. Ritornò velocemente in toilette per cambiarsi e stavolta sapevo che sarebbe stata la volta buona, non avrei resistito oltre a quell'arrapante show. Questa volta aveva indossato un paio di calze nere con una giarrettiera piuttosto alta che erano la fine del mondo. In realtà l'avrei preferita in bianco ma ormai il desiderio di fotterla non mi permetteva di aspettare. Fece un piccolo balletto agitando i fianchi e accarezzandosi tutto il corpo. La tensione erotica era al massimo. Si mise infine in ginocchio sul pavimento stringendosi le tette con le braccia distese. I suoi capezzoli erano dritti e duri e scommisi che non vedeva l'ora di farsi sbattere come una cagna. Le piaceva farsi guardare e vedere che mi eccitavo come un porco. Si leccava le labbra, si accarezzava la fighetta bagnatissima con le dita che poi portava alla bocca succhiandole come aveva fatto col mio cazzone. "Ora basta con le dita...voglio il tuo cazzo da succhiare!" disse lei oramai cotta dalla voglia. Si gettò sul letto e mi abbrancò la nerchia ingoiandola in un attimo. Io trasalii. Le altre pompe che mi aveva fatto erano nulla in confronto al lavoro di bocca che mi stava facendo in quel momento. Voleva farselo arrivare fino in gola e per questo apriva la bocca a dismisura. Era davvero brava perché di solito questo tipo di bocchini sono piuttosto dolorosi se male eseguiti. Chissà quanti cazzi erano passati per quel caldo passaggio per aver accumulata tutta quell'esperienza succhiatoria! Se fino a quel momento ero rimasto praticamente immobile decisi di passare all'azione. Le artigliai le tette e iniziai a pizzicarle i capezzoli. Poi mi allungai il più possibile per raggiungere il suo culone alla ricerca del buchino che tanto desideravo. Lo sentii bagnato e ritraendo le dita vidi che erano unte di vasellina. La porcona quando si era cambiata in bagno aveva anche provveduto a lubrificarsi ben bene il buco del culo. "Per quello dovrai avere un altro po' di pazienza..." disse lei intuendo i miei pensieri. Io sorrisi e spostai le mie dita verso la figa che ormai era tutta allagata d'umori. Lei mugolò e aumentò il ritmo della pompata che ora era meno profonda ma senz'altro più veloce e gustosa. Io affondai prima un dito e poi due nella passera di Patrizia che reagì con un piccolo urletto di piacere. "Non resisto più! Chiavami! Sfondamela!" - mi disse lei mentre mi montava sopra. Mi prese il cazzo e senza indugio se lo piazzò alle porte della fighetta. Si lasciò cadere sopra di me impalandosi. Un urlo lungo ed intenso testimoniò la sua prima sborrata. Non paga continuò a cavalcarmi come una pazza. Le sue tettone mi sbattevano in faccia ed io allungai la lingua per leccarle i capezzoli ad ogni su e giù. Lei era in preda ad un vero raptus erotico. La vidi passarsi una mano sul culo e poi sentii qualcosa di strano sul mio cazzo che ancora la stava pompando nella passera. Si era infilata un dito nel culo fino alla radice! "Mi piace essere piena di cazzi! Uno solo spesso non mi basta!" Urlò lei. "Bhè allora facci pensare a me..." risposi io e tolsi il suo dito mettendoci il mio dito medio." Un altro... ficcacene dentro un altro ti prego..." mi supplicò. Io l'accontentai subito ed anche il mio cazzo fu contento della richiesta di Patrizia. La sensazione che provavo era incredibile. La pompavo davanti con la fava e la sfondavo dietro con le dita! Era insaziabile! Dato che aveva le mani libere si titillava il clitoride e le tette.
Avevamo raggiunto un affiatamento bellissimo quando lei esplose ancora una volta inondandomi i coglioni di sborra profumata e calda. Senza battere ciglio lei si sfilò il mio bastone dal grembo e si distese lunga sopra di me intrappolandomelo tra le tette. Si unse le mani con la vasellina e con queste si lubrificò le tettone rendendole scivolose. Un'altra stupenda spagnola alla quale, evidentemente, la mia amica non voleva rinunciare.
(Continua…)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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