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La Festa (Quarta Parte)


di SilverStyle
12.01.2018    |    462    |    0 8.0
"L’accontentai subito sfilandole la mazza dalla figa ed accostandola alle sue labbra..."
Stavolta faccio da solo…

Ci sdraiammo uno accanto all’altro mettendo Gaetana in mezzo a noi. “Sono così felice che tu sia venuto alla nostra festa… Tu che ne pensi Marco?” – chiese lei al marito. “Ne sono felice anch’io. D'altronde Stefano non mi ha mai dato delle ‘sole’…eheheh”. “Anche Stefano ha subito questo trattamento?” chiesi io incuriosito. “Certamente. È stato il primo con cui abbiamo scopato in trio. Ti ricordi che bella notte Gaetana?” – “Mmmm… come dimenticarmela? Non ho mai preso tanto cazzo come quella volta… anche se sono strasicura che stavolta batterò questo record. Voglio che me lo sbattiate dappertutto bei cazzoni miei!” rispose lei toccandoci scherzosamente le fave mezze mosce. Ci accendemmo una sigaretta e tirammo il fiato per qualche minuto quando Gaetana disse: ”Sentite bei maschioni, la vostra sborra mi sta appiccicando tutta, io volo a farmi una doccia… Ma non scappate che quando torno si ricomincia!”. Si infilò la camicia del marito e sparì al piano di sopra. Rimasto solo con Marco un leggero imbarazzo mi rese incapace di parlare. Fortunatamente fu lui a prendere la parola: “Sono sicuro che ti stai facendo un sacco di domande vero? Tipo da quando pratichiamo il sesso a tre e soprattutto come faccio a non essere geloso che qualcun altro si sbatta mia moglie. Vedi, tutto è cominciato due anni fa quando una mia collega di lavoro me la sbatté in faccia ed io non resistetti alla tentazione. Sfortunatamente Gaetana ci scoprì sul fatto ma, cosa incredibile, invece di spaccarmi la faccia lei si eccitò come una maiala vedendo me scopare quella troia come mai avevo fatto. Si infilò a letto con noi e ne facemmo di tutti i colori. Alla fine però lei mi fece promettere che io le avrei ricambiato il favore scopando anche con un altro uomo. E così la scelta cadde su Stefano che tra l’altro gli è sempre piaciuto. Fui davvero molto imbarazzato quella volta ma mi accorsi di quanto calda e troia può diventare Gaetana quando due cazzi la sfondano. Poi Stefano ci ha fatto il tuo nome ed eccoci qua. Fortunatamente a Gaetana sei piaciuto da morire e anche a me sei molto simpatico. Anzi, che ne dici di raggiungerla di sopra sotto la doccia? Sono sicura che è quello che sta più desiderando adesso. Hai già visto com’è golosa di nerchia quando è sola? Vai… Vai… Non farla aspettare…”. Io rimasi un attimo interdetto ma poi pensando che non avevo nulla da perdere mi alzai dal letto davvero ringalluzzito al pensiero di sbattermela tutto da solo. Mentre salivo le scale potevo sentire lo scroscio dell’acqua della doccia che mi guidava verso quella nuova avventura. La porta del bagno era socchiusa ed io lentamente la aprii. Intravidi il corpo burroso ed invitante di Gaetana attraverso i vetri smerigliati della porta della toilette e questo bastò per farmelo tornare mezzo duro. Decisi di entrare e la trovai davanti alla vasca che controllava con una mano la temperatura dell’acqua. Era alla pecorina e vederla così non fece altro che aumentare la mia tensione erotica. Poi lei scivolò dentro la vasca immergendosi nel suo bagno ristoratore ma che stava eccitandomi da morire. Le sue tette, non coperte dall’acqua e dalla schiuma da bagno mi sembrarono ancora più grosse di quanto ricordavo. Lei chiuse gli occhi e si rilassò. Intanto con la spugna e la doccia si lavava il petto. Non resistetti tanto a lungo e dopo pochi istanti mi decisi a parlare. “Hey… hai bisogno di qualcuno che ti passi la spugna sulla schiena scommetto…” le dissi per rompere il ghiaccio. “Mmmm… Era ora che arrivassi… Un altro minuto e…” non finì neanche la frase che mi schizzò con il getto della doccia. Io trasalii perché la temperatura era piuttosto freddina e mi venne all’istante la pelle d’oca. “Hai freddo tesoruccio? Ora ci penso io a scaldarti un po’!” mi disse sollevandosi e baciandomi con passione. Il contatto del mio petto con le sue tette umide mi eccitò tantissimo ed il mio bastone si fece duro come il marmo. Lei iniziò a strusciarmisi contro come una gatta in calore ed io allora lentamente la feci uscire dalla vasca dove avremmo avuto più spazio per continuare. Le mie mani scorrevano lungo il suo corpo bagnato e lei iniziò ad eccitarsi. I suoi capezzoli si fecero durissimi e la passione dei suoi baci aumentò. Le raggiunsi la sua pelosissima figa bagnata e intrufolai le mie dita fino a vellicargli il grilletto. Il suo respiro si faceva sempre più affannoso. “Mi stai facendo arrapare di nuovo come una porca! Avevo una gran voglia di te. Prima di tornare di sotto con Marco voglio goderti un po’ da solo ok?” – “Per me va benissimo… Così mi sento anche più a mio agio…” le risposi – “Oh, non preoccuparti, sei un’eccezionale chiavatore anche in coppia… Ma ora pensiamo a noi…” concluse lei tornando ad infilarmi la sua lingua in gola. Dopo pochi istanti lei si sedette sul bordo del lavandino rabbrividendo per l’evidente freddezza del marmo. ”Urca com’è gelato! Hai qualcosa per scaldarmi?” chiese lei maliziosa. Il mio cazzo ormai al massimo dell’erezione trovò quasi da solo la strada fermandosi all’ingresso della sua figa. ”Ti prego sfondami subito! Riempimi la sorca!” mi implorò Gaetana. Con lentezza la infilzai fino ai coglioni. Lei emise un lungo gemito di soddisfazione e le sue mani mi artigliarono letteralmente. Mi appoggiò i polpacci sulle spalle e si fece pompare a mio piacimento. Chiuse gli occhi e si godette la potente scopata. Era una vera goduria toccare il suo corpo bagnato e scivoloso. Le mie mani insistevano sulle sue tettone che ad ogni mia pistonata ballavano aumentando la mia foia. Lei mi incitava a scoparla sempre più forte ed intanto prese anche a sditalinarsi. “Ora fammelo succhiare! Ti prego, dammelo in bocca!” urlò Gaetana. L’accontentai subito sfilandole la mazza dalla figa ed accostandola alle sue labbra. Affamata di cazzo com’era se lo fece sparire per metà in gola in un baleno. Il pompino era davvero la sua specialità. Mi leccò tutta l’asta e insinuò la sua veloce linguetta tra i miei coglioni facendoli frullare mentre con una mano me lo menava con perizia. Poi ripartì con un gustosissimo ingoio da infarto. La sua testa faceva su e giù perfettamente in sincronia con la sega. Poi tolse la mano e fece tutto di bocca. Non resistetti più e urlai: ”Porcona, mi fai sborrareeeeeeeee!”. E le schizzai in gola una gran bella dose di sborra calda che lei abilmente fece trafilare dalle sue labbra mentre continuava con foga il pompino. Le sue guance erano lucide di crema e lo spettacolo che mi si parava davanti era veramente eccezionale. Non gli bastava avermi portato all’orgasmo, voleva svuotarmi i coglioni come solo una vera troiona fare. Tanta era la sua passione da sembrare che io e lei chiavassimo da una vita. Raggiunto il suo perverso obiettivo si ripulì le labbra con la lingua e questa fu la ciliegina sulla torta. La sborra le colava sul collo e sulle tette ed io feci scivolare le mie mani su quella pelle satura dei miei schizzi. Poi lei mi abbracciò e rimanemmo così per qualche minuto fino a quando una strana sensazione mi colse: mi sentivo osservato da qualcuno...
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