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I miei racconti quinta parte


di Membro VIP di Annunci69.it Piacerenellemani
16.01.2024    |    82    |    0 8.0
"Quindi vi dico di si, dovete solo dirmi quando vi va bene, ma tenete conto che ci vorrà più tempo del solito, almeno il doppio..."


martedì 16 gennaio 2024
12:12

Questa volta passarono tre settimane, prima di avere un loro messaggio. Volevano parlarmi, se non mi scocciava andare da loro solo per quello, qualche minuto soltanto, mi dissero. Non potevo certo rifiutarmi, perciò mi presentai a casa loro puntuale, un po’ preoccupato, temevo di aver oltrepassato il segno, la volta precedente, ma scoprii ben presto che mi sbagliavo. Giunsi da loro puntuale per le diciotto, come da accordi, mi fecero accomodare dopo un abbraccio caloroso da parte di entrambi che mi tranquillizzò definitivamente, non davano segno di essersela presa per niente di quello che avevo fatto nell’ultimo incontro. Seduti sul divano e sulle poltrone, ci scambiammo alcuni discorsi da intrattenimento, per rompere il ghiaccio, poi Franco si schiarì la gola, e guardando fisso la moglie prese la parola.
“Credo sia superfluo, perderci ancora in discorsi inutili. Ti abbiamo fatto venire per un motivo preciso. Prima di tutto volevamo ringraziarti, entrambi, per lo splendido trattamento che hai fatto a Marzia. Ne è stata entusiasta, e anch’io, credimi, ci hai dato tantissimi spunti per i giorni che sono seguiti. La delicatezza e la pulizia che hai dimostrato, soprattutto il disinteresse per altro che non fosse il massaggio è stato importantissimo, per noi. Già dopo il primo trattamento Tantra mi avevi convinto, ma il secondo, che hai effettuato restando nudo, è stato decisivo. Hai pensato a coinvolgermi nel gioco, senza cercare nemmeno un contatto diverso da quello delle mani, anzi, ho visto che combattevi a volte per mantenere i tuoi attributi in stato di riposo. Non so se ci sarei riuscito, credimi.”
“Questa volta sei stato più deciso, puntando a farmi sentire di più ogni tocco, e mi hai fatto godere davvero in modo inusitato. Davvero, mai provato nulla di simile… grazie ancora.” Aggiunse Marzia sorridendo e arrossendo leggermente.
“In poche parole, noi vorremmo chiederti se te la senti di farci da guida. Nel sesso tantrico, come ci avevi spiegato tempo fa.”
“Ci piacerebbe provare quel genere di sensazioni… mi piacerebbe, ecco…”
Rimasi a bocca aperta per la sorpresa. Onestamente avevo praticamente dimenticato quell’argomento, pensavo che il massaggio fosse già più che sufficiente, ma evidentemente mi sbagliavo di grosso. Rimasi un lungo momento pensieroso, le implicazioni di questa richiesta potevano essere notevoli, per loro e anche per me. Quando ormai Marzia e Franco iniziavano a passare in continuo con lo sguardo tra di loro due e me, non sapendo come interpretare il mio silenzio, ruppi gli indugi e risposi dando voce ai loro desideri.
“Se è questo che volete, non sarò certo io a tirarmi indietro, dopo avervene parlato.” Li vidi raddrizzarsi entrambi di scatto sorridendo apertamente. “Spero abbiate compreso bene come si svolgerà la cosa, io cercherò di essere invisibile, ma la voce dovrà esserci per forza, sarò una presenza costante tra di voi.”
“Sì, l’avevamo capito. Io e Franco ci aspettiamo molto da questa esperienza, e la tua presenza è fondamentale, ci hai conquistati, letteralmente, e sei libero di fare tutto quello che riterrai opportuno per aumentare il nostro piacere. E intendiamo qualsiasi, ok?”
“Sta parlando anche per me, stanne certo. Sentiti libero di aggiungere tutto quello che vuoi, hai meritato la nostra fiducia, hai diritto a prenderti qualche libertà, se ne sentirai il bisogno. Capito cosa intendo?”
Oh, caspita, questo non me l’aspettavo. In pratica il loro era un invito a lasciarmi andare come volevo durante il loro amplesso. Un pensiero ribaldo mi balenò nel cervello, ma nonostante quello che potete pensare non ho mai tradito mia moglie, e non avevo intenzione di cambiare le cose ora. Tuttavia ci sono molte cose che possono essere fatte, senza per questo dover dire di aver tradito la propria compagna. Considerato come stavano andando le cose, capivo che qualche limite sarebbe stato spostato più in alto del previsto, ma era inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Avrei giocato a braccio, come sempre. Accettai.
“Bene, che posso dire… il vostro invito è impossibile da rifiutare, sarei un pazzo a farlo. Quindi vi dico di si, dovete solo dirmi quando vi va bene, ma tenete conto che ci vorrà più tempo del solito, almeno il doppio.” Esordii.
“Ahh, bene! Ne sono felice, lo siamo in due, e con te siamo in tre.” Rise soddisfatta Marzia, saltando in piedi e battendo le mani come una bambina. “Vieni qui, avanzi un bacio, tu. Franco è d’accordo, tranquillo…”
Mi alzai dal divano, trovandomela davanti che sorrideva soddisfatta, scambiai uno sguardo con Franco, ottenendone un sorriso disinvolto ed un cenno invitante. Inutile negarlo, un bacio di Marzia era un bel premio, dopo tanto lavoro, no? Lasciai che mi si appoggiasse col petto sul torace, era più bassa, pur con i tacchi, quindi fu costretta ad alzarsi in punta di piedi e ad allungare il collo per avvicinarsi. Abbassai il capo, per colmare la distanza che ancora separava le nostre labbra, e infine giungemmo a contatto, onestamente non sapevo bene che bacio intendesse darmi la mia amica, ma lo capii subito allorché sentii le labbra profumate dal lipstic alla fragola che si schiudevano dolcemente dopo essere rimaste in contatto per meno di un secondo. Sentii la punta della sua lingua sfiorare la mia, mi accorsi che aveva chiuso gli occhi per gustarsi meglio il momento, quindi anch’io li chiusi, per sfruttare ogni istante di quell’inaspettato bacio. Le lingue si cercarono a lungo, inseguendosi a sfiorare i denti, l’interno delle guance, mentre sentivo le mani di Marzia salire a scorrere tra i miei capelli con dita leggere, provocandomi un lungo brivido che non passò inosservato. Quando infine si staccò, avevamo entrambi il fiatone. Quello era stato “Un Bacio”, non un bacetto di ringraziamento. Guardai Franco… un sorrisone mi fece capire che da quel versante era tutto a posto. Su un versante più in basso c’era qualcos’altro che non era più a posto, però, e Marzia se n’era accorta benissimo, a giudicare dal suo sguardo divertito.
“Beh, ragazzi… wow! Alla faccia del bacetto di ringraziamento! Esclamai per rompere il ghiaccio, facendoci scoppiare a ridere tutti insieme.
“Continua a essere così come sei stato fino a ora, e ce ne saranno altri… anche meglio.” Ribatté Marzia sorniona.
L’occasione si presentò quasi un mese dopo. Avevano preparato la loro camera con un mare di cuscini di tutte le misure e colori, una musica da meditazione veniva diffusa da uno stereo le cui casse acustiche erano state piazzate sotto il letto. La luce soffusa arrivava da una grande lampada di sale accesa nell’angolo più lontano dalla porta. Quando entrai nella camera, i miei amici erano già nudi che mi aspettavano, seduti sul bordo del letto. Diedi loro una breve spiegazione di cosa avremmo fatto, nonostante ne avessimo già parlato, ripetere dava tranquillità. Mi piazzai accanto alla lampada, seduto a gambe incrociate su un paio di cuscini, dopo essermi spogliato a mia volta, quindi iniziammo.
“Marzia, Franco… ponetevi a due spanne l’uno dall’altro, in ginocchio e seduti sui talloni al centro del letto. Schiena dritta, testa eretta, le mani a palmi in su appoggiate sulle ginocchia. Voglio che respiriate profondamente, gonfiando anche l’addome, fatelo assieme, nello stesso momento e con lo stesso ritmo. Dovete ascoltare il respiro ognuno del proprio compagno e adeguare il vostro. Con calma, senza fretta, senza forzare, lentamente i vostri respiri si adegueranno il più possibile.” Attesi tre o quattro minuti, osservando le loro espressioni farsi da concentrate e quasi corrucciate a pacifiche e sorridenti. “Molto bene, ora, senza perdere il respiro in comune, avvicinatevi un po’, senza giungere a toccarvi in nessun modo, dovete solo “sentirvi” più vicini.” Attesi ancora altrettanto tempo prima di dare il nuovo comando. “Avvicinatevi ancora, fino a far toccare le ginocchia, niente di più… le mani al loro posto.”
Lasciai scorrere i minuti, lasciando che la sottile sensazione della vicinanza e del pur limitatissimo contatto fisico creasse la prima parvenza di eccitazione sessuale. Erano pur sempre due persone completamente nude su di un letto che si fronteggiavano a contatto fisico. Il nuovo comando imponeva di avvicinarsi ulteriormente, seppur di poco, fino a poter porre le mani di ognuno sulle ginocchia dell’altro, nulla di più, se non continuare a concentrarsi sul respiro. Altro tempo passò prima che potessero ricevere un nuovo ordine, oramai attendevano con malcelata eccitazione il prosieguo degli eventi. Dissi loro di avanzare ancora, lui doveva chiudere le ginocchia, lei invece sarebbe salita leggermente a cavallo di esse, le mani potevano unirsi, ma sempre rimanendo sulle ginocchia. Era un leggero tormento essere così a contatto, vicinissimi ma separati. Feci passare ancora più tempo, osservando il loro respiro accelerare leggermente, ero piacevolmente stupito che riuscissero a rimanere così calmi, non mi sembrava di averli mai sentiti parlare di aver fatto qualche forma di meditazione. Nuovo comando, ora le cose si complicavano. Ordinai loro di avvicinarsi ancora di qualche centimetro, i corpi si potevano incontrare, ma le mani rimanevano al loro posto sulle ginocchia, niente contatto con il viso. Ora era difficile rimanere immobili, li esortai a sforzarsi di controllare il loro respiro, era fondamentale, e lo sarebbe stato ancor di più andando avanti. Riuscirono nell’intento, ma il bello doveva ancora venire…
“Ora, rimanendo nella stessa posizione, potete sfiorarvi con il viso, niente baci né lingua, mani al solito posto.” Qui iniziava a formarsi l’erotismo, sfiorarsi con il volto, con le guance che percorrono l’incavo del collo, la fronte contro la fronte, il naso che sfiora l’orecchio… si carica la sensualità. Lasciai che si sfiorassero per qualche minuto, erano davvero belli da vedere. “Va bene, bravi… ora potete usare le mani per sfiorarvi il corpo, ma ancora niente baci, e i genitali ed il seno sono off limits. Attenzione al respiro Marzia… Chiudete gli occhi ragazzi, migliorerà le vostre sensazioni.” Chiusero subito gli occhi, mentre le mani prendevano vita e sfioravano delicatamente il corpo del compagno, cercando alla cieca di ritrovare ciò che a occhi aperti conoscevano perfettamente.
“Ora avvicinatevi ancora, Marzia avanza fino a che i tuoi capezzoli sfioreranno il petto di Franco. Potete sempre usare le mani, il viso, ma ancora niente baci e niente genitali…”
Qui il gioco si faceva più intenso. Strofinarsi petto contro petto mentre ti sfiori la schiena e le braccia, mentre ti infili con il volto nell’incavo del collo del compagno è pericolosamente eccitante, ed era già parecchio che li stavo caricando in quanto ad erotismo. Vedete quanto può essere erotizzante e sensuale evitare il sesso vero e proprio. Il loro respiro era sempre più intenso, nonostante stessero facendo davvero miracoli per riuscire a respirare a tempo. Lasciai trascorrere parecchi minuti, tempo che i miei amici sfruttarono per farsi le coccole migliori della loro vita, le più eccitanti sicuramente. Stavo davvero esacerbando i loro sensi, e la loro resistenza.
“Adesso amici miei… potete baciarvi liberamente, ma ancora niente carezze ai genitali.”
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