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Dopo l'intervento terza e ultima parte


di Piacerenellemani
16.01.2024    |    199    |    0 8.0
"Spiegai a suo marito cosa intendevo fare, se lui fosse stato d’accordo, e mi diede il suo consenso, anche se con qualche riserva, riserva che si dissolse..."


Sentii mani oramai note sfiorarmi l’inguine, che rimaneva parzialmente libero data la posizione della dottoressa a cavalcioni su di me, ma impedita ad indietreggiare dai supporti che continuavano a reggere le mie gambe, dopo qualche secondo alle mani si aggiunsero labbra calde, e subito dopo sentii la lingua che mi lappava dall’ano alla vagina. Accolsi la novità mugolando forte nella bocca della mia amante, oramai la consideravo tale. Mi lasciò le labbra, sollevandosi sul tronco, facendomi ammirare il corpo flessuoso ed eccitante, dai seni perfetti, poi iniziò a scorrere verso il mio viso, facendo scivolare la sua vagina su di me. MI guardò fissa negli occhi mentre lo faceva, sorridendo dolcemente, feci altrettanto, mentre la accompagnavo nella risalita abbrancandole le natiche e spingendo leggermente sull’ano che palpitava. Si sollevò sulle ginocchia ed avanzò ulteriormente, spalancando gli occhi per la sorpresa la vidi ridiscendere portandosi con la vagina all’altezza della mia bocca, voleva essere leccata, e nonostante non lo avessi assolutamente mai fatto, e neanche immaginato di volerlo fare, mi ritrovai ad allungare la lingua per sfiorarle le carni morbide prima ancora che arrivasse a contatto del mio viso. La sua vagina mi avvolse come una ventosa il viso, le cosce mi abbracciavano la testa, dallo spiraglio che rimaneva la vedevo scrutarmi sempre sorridendo dolcemente, osservandomi tra i seni puntuti, non mi rimase che contraccambiare il sorriso ed allungare la lingua per farla scorrere sul suo clitoride, sconvolta per l’atto in sé, assolutamente nuovo e perverso, e per la lingua che continuava a lavorarmi la vulva. La sentii sospirare forte ed emettere piccoli gemiti, facendomi capire che stavo facendo le giuste mosse, non poteva essere diversamente, erano quelle che sentivo lavorarmi le carni proprio nello stesso momento, l’eccitazione mi costrinse a conficcarle il medio nell’ano palpitante, ed ebbi la soddisfazione di sentirle emettere un grido acuto che mi eccitò ulteriormente. Fu in quel momento che la bocca che mi suggeva la vagina venne sostituita da una presenza ben diversa, rovente e dura. Quando entrò in profondità nel mio ventre non sentii dolore di sorta, ma solo la sensazione magnifica di pienezza che tanto mi era mancata in tutto quel tempo. Staccai le labbra e la lingua dalle mucose roride che stavo lambendo per lanciare un vero e proprio grido di soddisfazione, finalmente avevo un cazzo nella figa! Le mani di entrambi i miei amanti presero a percorrere il mio corpo, accarezzando, sfiorando, graffiando, premendo ovunque, poi quella magnifica presenza iniziò a muoversi dentro e fuori di me, facendo mi contorcere dal piacere. Era come doveva essere, il cazzo del dottore mi scavava profondamente la figa allagata, facendomi ondeggiare col ventre per aiutare e seguire la sua penetrazione, quanto avevo aspettato di risentirne uno dentro di me! In quel momento non mi interessava che si trattasse di quello del mio dottore invece di quello di mio marito, mi interessava unicamente essere scopata forte, ed a lungo, e continuare a leccare quella meraviglia che avevo sulla faccia, dal sapore dolciastro e pungente. Durai solo un paio di minuti, credo, prima di avere un orgasmo fenomenale che mi fece saltare sul lettino nonostante il peso della dottoressa su di me, ma quel cazzo magnifico non si fermò un secondo, sconvolgendomi i sensi esacerbati, portandomi ad un nuovo orgasmo appena pochi minuti dopo il primo, come raramente mi era accaduto. Conficcai profondamente la lingua nella vagina di Luisa, scopandole il culo con il medio contemporaneamente e la sentii irrigidirsi e gridare forte, un grido lungo, di gola, avevo fatto godere una donna, ed era la mia dottoressa! Mentre ancora il paletto rigido del dottore mi stava scavando con forza il ventre la vidi spostarsi indietro, lasciando una scia bagnata sulla mia pelle sudata, ritornando alla posizione iniziale e scendendo a baciarmi voracemente, prendendomi la testa con entrambe le mani ed attirandomi a se per spingersi ancora di più contro le mie labbra. Fu allora che sentii sfilarsi il membro che tanto piacere mi aveva donato, ma ero sorpresa, non l’avevo sentito venire, nessuno schizzo mi aveva bagnato l’utero, e non mi sembrava che indossasse un preservativo. Pochi secondi e sentii la sua presenza premere sull’ano fradicio di umori che erano colati dalla vagina. Non ci pensai un secondo, spinsi, cercando di rilassare ed allargare se possibile l’ano, lo volevo sentire anche lì! Era proprio giunta l’ora di farmi mettere un cazzo in culo, un dito in quel momento non mi sarebbe bastato assolutamente! Accolsi la penetrazione con trepidazione ma anche con desiderio, sentii stirarsi l’ano, tendersi attorno alla cappella arrotondata e scivolosa, facendola passare lentamente. La sensazione era di leggero bruciore, non di dolore come mi ero sempre immaginata, qualche fitta a volte mi attraversava, ma niente in confronto alla sensazione di sentirmi riempire proprio là dietro. Morsi la lingua di Luisa quando sentii il ventre del mio sodomizzatore premere sul mio sedere offerto, era entrato del tutto, ora volevo che mi scopasse a fondo, doveva scoparmi il culo! Lo volevo con tutta me stessa, a casa avrei fatto morire mio marito, quando gli avessi detto che volevo che me lo mettesse in quel posto che gli avevo sempre negato. Accolsi con inaspettatamente grande piacere lo scorrere del grosso cazzo nel retto, lo sentivo muoversi dentro e fuori di me con ritmo sempre diverso, sempre più veloce, ma nonostante l’eccitazione datami dallo sfregamento e dall’atto stesso, oltre che dai baci saffici che stavo ancora scambiando con Luisa sentivo che non sarei riuscita a godere nuovamente. Fu allora, che la mia amante si staccò dal bacio lascivo, sollevando il capo e fissandomi ancora una volta profondamente negli occhi, occhi che avevo quasi sempre tenuto chiusi per godere ancora più a pieno della situazione, mi spinse con le mani a ruotare il capo di lato. Con sorpresa mi trovai davanti un altro membro rigido, decisamente robusto e lungo, dalla cappella sporgente, sollevai lo sguardo e vidi il sorriso del dottore, che mi fece un segno con il viso, invitandomi ad accoglierlo in bocca. Ma se lui era lì, chi era che mi scopava, anzi, mi inculava ? Una spinta alla nuca e una serie di colpi più profondi nel culo mi fecero dimenticare i dubbi e la sorpresa, allungai una mano e lo abbrancai per le cosce attirandomelo in gola. Dio! Un cazzo in culo ed uno in gola! Ma neanche nei sogni più perversi…Luisa si sollevò dal mio corpo, facendomi sentire più leggera, ma anche abbandonata, nonostante le presenze rigide che mi si conficcavano nel corpo con mia immensa soddisfazione. Toltasi lei, venne a mancare l’impedimento a vedere chi si agitava nel mio sedere, e qui ebbi la sorpresa più grande: era mio marito! Quasi mi strangolai con l’uccello che mi stava esplorando la gola, mi liberai, risputandolo coperto di saliva e cercai di sollevarmi sul busto per cercare di parlare con Paolo, non sapevo che pesci pigliare, cosa stesse succedendo, cioè, lo sapevo cosa stava succedendo, ma come fosse possibile e soprattutto perché mio marito stesse sorridendo, invece di essere incazzato per avermi vista lesbicare e fare un pompino al dottore. D’altra parte lui mi stava inculando e mi aveva anche già scopata di brutto… e senza che provassi nessun dolore nella penetrazione, ne davanti ne dietro, mi resi conto con sorpresa. Pensai tutte queste cose in una frazione di secondo, ma prima che potessi dire una sola parola Paolo mi spinse nuovamente distesa con una certa violenza, seppure sempre sorridendo divertito.
“Stai giù e succhia! Adesso ti spieghiamo tutto, stai tranquilla.”
“Certo, adesso le spiego tutto io, ma intanto, visto che sarò io a parlare, impieghi la bocca per qualcosa di più piacevole, oltre che utile, oltretutto devo dire che è una brava pompinara, uomo fortunato, Paolo.” Si intromise il dottore, riafferrandomi per la nuca con decisione e riconficcandomi il cazzo in bocca, spingendolo fino a farmelo sentire in gola. “ Mi ero reso conto quasi subito che il suo problema era per lo più psicologico, e dopo i primi approcci, per capirsi, dopo il primo ditalino, decisi che avrei fatto meglio a parlarne con suo marito. Poter avere a che fare con una bella donna come lei mi da piacere, ma rimango sempre il suo medico, abusare non è deontologicamente corretto. Spiegai a suo marito cosa intendevo fare, se lui fosse stato d’accordo, e mi diede il suo consenso, anche se con qualche riserva, riserva che si dissolse dopo il secondo appuntamento “penetrante”, per capirsi. Avevo capito che ci sarebbe stato bisogno di un seguito, e non potevo tirare ancora avanti la questione, era tempo di risolvere la cosa, quindi architettai questa piccola trappola, che credo abbia raggiunto il suo scopo nel modo più piacevole possibile.”
Per tutto il tempo in cui parlò non smise un momento di scoparmi la gola, facendomi lacrimare e tossire a volte, ma spingendomelo ogni volta più profondamente, finché assurdamente mi trovai con il naso premuto contro i peli del pube, avevo ingoiato buoni diciotto centimetri di cazzo, e la cosa mi eccitava all’inverosimile. I colpi di mio marito continuavano senza sosta, ma da quella parte non sentivo quello che sentivo davanti, non riuscivo a goderne come durante la scopata, Luisa se ne accorse, e venne a lambire il mio inguine, sfiorando con la punta aguzza della lingua la sommità della vulva, allungò una mano a strizzarmi un seno. Era inutile, la situazione, la sorpresa di mio marito, le interruzioni, non ce la facevo, e lo dissi, proposi loro di finire così, che si scaricassero loro due, io avevo già goduto prima, ma i due maschi si guardarono complici, e cambiarono le carte in tavola in modo inaspettato. Ad un cenno del dottore Luisa smontò le aste che mi sorreggevano ancora le gambe, lasciandomele cadere ai lati delle cosce di mio marito, poi i due si sfilarono dai miei buchi, facendomi alzare in piedi. Luisa mi sorresse, barcollavo, le gambe quasi insensibili per il tempo in cui erano rimaste appoggiate sui supporti. Al mio posto si sdraiò mio marito, su cui mi fecero poi adagiare, sollevandomi letteralmente di peso finché il suo uccello mi scivolò nuovamente nel ventre, ma stavolta in vagina. Ci siamo abbracciati, facendo combaciare i corpi e baciandoci selvaggiamente, slinguandoci come se non ci fosse un domani, sentivo il cazzo di mio marito pulsare nel ventre e strinsi i muscoli della vagina per stringerglielo ritmicamente, era bellissimo, come se l’intervento ed i problemi seguenti non ci fossero mai stati. Poi avvertii qualcosa spingere sull’ano ancora dilatato dall’inculata di mio marito, era il dottore che voleva, anche giustamente, la sua parte. Mi scivolò letteralmente nell’intestino senza che provassi altro che piacere, anzi, la contemporanea presenza di Paolo mi faceva sentire ancora di più entrambe le parti che mi scopavano ora con vigore. Ero fuori di me, quello era il sogno di ogni donna, una doppia figa-culo, e capivo perché se ne parlasse tanto, era indescrivibile. Quando mi si avvicinò Luisa, giungendo a baciarmi in bocca e strizzandomi ancora le tette, detti di matto e venni , esplodendo come un candelotto di dinamite. Non ho mai più provato un orgasmo come quello, urlai anche l’anima, sgroppando tanto da scagliare via il povero dottore e sfilando il cazzo di Paolo dal nido che stava riempendo con tanta foga, non caddi dal lettino solo perché mi abbracciava. Davvero, da restarci secca, non sapevo se ridere o piangere. Quando mi fui calmata però, Luisa mi aiutò ad andare a sedermi su una poltroncina nello studio, poi corse nuovamente in ambulatorio e si scagliò sul cazzo di mio marito, iniziando a cavalcarlo come una cavallerizza al galoppo sfrenato, tempo un paio di minuti ed urlò anche lei, sebbene sia stata più discreta di me, ma fu per poco, perché il buon dottore non volle farle mancare nulla, e glielo sbatté a sua volta nel culo. Durarono poco, poi finalmente, uno dopo l’altro ebbero il loro meritato orgasmo anche i due maschi, e ne ebbe un altro anche la dottoressa, strofinando il pube sul cazzo di Paolo, mentre iniziava a perdere turgore. Ci vollero parecchi minuti, prima che tutti riuscissimo a riprenderci dalla più grande scopata della nostra storia, lentamente ci siamo rivestiti, in silenzio, poi Luisa mi fece l’occhiolino e scomparve, il dottore mi abbracciò e baciò un’ultima volta, una bella slinguata di gusto, e ci lasciò soli anche lui, dopo aver dato una pacca sulle spalle di Paolo. Siamo rimasti io e mio marito, un po’ incerti sul da farsi, ed ancora più sulle cose da dirsi. Alla fine ce ne siamo andati a casa in silenzio, ma tenendoci la mano come due innamorati, ora più che mai.
Come si svolgerà, d’ora in poi la nostra vita sessuale ? Non lo so, e non mi interessa. Quello che capiterà lo accetteremo, abbiamo capito che il sesso… è sesso, va goduto. Punto. Conta solo che noi due, io e lui, ci amiamo.
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