trio
Attico in vendita
di Sleepy699
05.11.2024 |
9.844 |
11
"Ci siamo, mi dico dandomi l’ultima passata di mascara sulle ciglia..."
Mentre mi strucco guardo mio marito riflesso nello specchio, sdraiato sul letto, immerso nel mondo virtuale che scorre sul display del suo smartphone. Lo trovo ancora bello, anche se sto quasi per affacciarmi sui tanto temuti quarant’anni. Distolgo gli occhi da lui e torno a guardare il mio viso. Scosto i capelli lunghi e leggermente mossi sul lato destro, ricadono morbidi sulla spalla, sfiorano il seno. Finisco di struccarmi e lo raggiungo a letto. Lui distoglie un istante gli occhi dallo schermo illuminato e mi guarda. Vorrei trovare nel suo sguardo l’improvviso desiderio di prendermi senza chiedermelo. Invece mi sorride appena, poi si gira e si mette a dormire.La mattina seguente mi alzo di buon’ora. Devo mostrare un’attico ad un cliente che sembra piuttosto interessato ad acquistarla. Il mio umore non è alle stelle e cerco di fare in modo che non si rifletta nel mio aspetto; camicetta bianca, gonna longuette nera a tubino, capelli raccolti in uno chignon, tacchi alti, anch’essi neri e una pochette color pesca. Ci siamo, mi dico dandomi l’ultima passata di mascara sulle ciglia. Mi guardo allo specchio e ciò che vedo mi piace, i preparativi e il make up sono serviti.
Arrivo all’appuntamento in anticipo, come sempre. Salgo le scale di marmo sulle quali i tacchi producono un rumore secco e sordo. Mentre sono nella sala da pranzo sento bussare alla porta d’ingresso. Mi affretto ad andare ad aprire e mi trovo davanti una coppia giovane.
Lui è alto, con i capelli corti e scuri. Ha grandi occhi grigi ed è dotato di una bocca carnosa che si apre in un sorriso affabile mostrando denti bianchi e perfetti. Lei è minuta, bionda, con malinconici occhi azzurri. Nonostante la piccola statura, ha un corpo burroso e generoso. Li faccio accomodare, sentendomi vagamente stordita. Inizio a mostrargli la casa, accompagnandoli da una stanza all’altra. Parlano poco, e quando lo fanno bisbigliano tra loro a bassa voce. Mi sento un poco nervosa e inizio a tormentare il filo di perle che porto al collo.
Quando arriviamo alla camera da letto, mi avvicino alla grande finestra che illumina la stanza, apro le tende, mentre esalto la bellezza di tutta quella luce.
Li lascio guardare con calma la stanza mentre vado alla toilette. Sono così vogliosa che mi siedo sul WC, mi inumidisco due dita, allargo le gambe e mi accarezzo la fica perfettamente rasata. Entro ed esco, assaggio il mio sapore, mi sfilo il perizoma e lo nascondo in borsetta.
Quando rientro, le parole mi muoiono in bocca. Lei indossa solamente le autoreggenti nere. Anche se mi sento avvampare d’imbarazzo e confusione, non riesco a distogliere lo sguardo dal suo corpo. I suoi seni sono grandi, sodi e alti. Ha delicati e ampi capezzoli rosa, bellissime gambe tornite e una leggera peluria bionda a formare una deliziosa V.
Si muove verso il letto e quando arriva al bordo posa le mani sul materasso e ci sale sopra, muovendosi a quattro zampe. Si distende, in tutta la sua generosa bellezza. Mi volto a guardare l’uomo. Lui mi sorride malizioso.
“Non preoccuparti… va tutto bene” mi dice mentre inizia a togliersi la giacca. “Sarà il nostro piccolo segreto!” continua a dire mentre si sfila anche la camicia.
Ha il petto ampio, liscio, i pettorali definiti. Si accorge della mia incertezza e si avvicina. Mi libera i capelli. Poi inizia a sbottonarmi la camicetta. Lo lascio fare, mentre assaporo nuovamente il piacere di sentirmi eccitata. Sento le sue dita sfiorare i miei capezzoli che rispondono inturgidendosi. Poi dolcemente mi volta e mi guida verso il letto. Mi sdraio e la donna mi accoglie tra le sue braccia.
Mi bacia e la sua lingua morbida penetra tra le mie labbra. Estasiata da quella situazione così nuova, lascio le labbra della donna e mi muovo alla ricerca dei suoi seni. Li prendo tra le mani a fatica, sono grandi e pesanti. Senza pensare, mi getto con la bocca sui suoi capezzoli. Li succhio e li lecco con una voracità crescente, mentre il respiro di lei si fa più veloce. Alle mie spalle sento muoversi l’uomo. Mi allarga le gambe e con le dita cerca le mie grandi labbra. Le trova, senza mutandine a proteggerle, e ci affonda due dita. La penetrazione mi mozza il respiro in gola, facendomi rabbrividire di piacere.
“Sei così bagnata…” sussurra lui muovendo le dita più velocemente.
“Perché non assaggi anche la sua fica… è dolce come la tua” mi sprona.
Come se non potessi far altro che obbedire affondo il viso tra le sue cosce sode. Trovo il suo clitoride eccitato tra la serica peluria e prendo a leccarlo facendola gemere. Sento il calore del corpo di lui dietro di me. Sento la lingua entrare dietro, inizio a dilatarmi piano. Mi piace ciò che sento: tra noi c’è una sintonia perfetta.
Mi sento così indifesa, così vulnerabile tra le sue movenze esperte che mi chiedo perché il nostro incontro non sia avvenuto prima. Ma ogni cosa arriva a suo tempo. Continua a leccarmi, con un dito mi sfiora, sono pronta a tutto. Sei così buona mi dice, è appena un bisbiglio ma lo sento chiaramente. Poi con sicurezza mi afferra i fianchi, mi attira a sé e lo infila nuovamente nella mia figa in fiamme. Infila l’indice della mano sinistra nel culo e disegna movimenti circolari. Sono confusa ed eccitata, ogni cosa che lui fa mi manda in estasi.
Ci muoviamo tutti e tre in perfetta sincronia. Ognuno desidera solo godere e far godere l’altro/a. I colpi dell’uomo si fanno più veloci, mentre io affondo sempre più con la lingua tra i dolciastri umori della donna. Lei mi tiene per i capelli e sento il suo odore, le sue cosce che stringono il mio volto, i muscoli dell’addome che si contraggono, il suo urlo strozzato che mi segnala un orgasmo. Eccitato dalla scena, l’uomo aumenta vertiginosamente il ritmo dei suoi colpi. Supplico lui di non fermarsi, anche se così mi avrebbe spaccato in due. Dentro e fuori, ogni volta penetra più in profondità per farmi godere, per prosciugare anche l’ultima goccia del mio piacere. La mia carne freme, urla, esulta prossima all’orgasmo che esplode per entrambi feroce e animalesco. Non è amore quello che scuote i nostri corpi ma lascia il segno.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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