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L’amica ritrovata.


di Laura65
25.09.2024    |    164    |    4 9.7
"IN italia dopo che lasciai la squadra ebbi alcune storie gay sempre da passivo..."
Stavo facendo la spesa in un supermercato e giravo per i reparti.
Sentii chiamarmi per nome e mi girai.
Era una uomo che però non mi ricordava nessuno.
Lui si avvicinò e capendo dalla mia espressione che ero completamente al buio si presentò.
“Ciao sono Marco, l’ala sinistra nella nostra squadra di terza categoria”.
Mi illuminai e ricordai Marco ma la persona che era davanti a me era completamente cambiata.
“Ciao, scusami ma non sono mati stato un grande fisionomista ma tu sei cambiato parecchio”.
“Si ho fatto una cura dimagrante per smaltire i grassi, che stavano dando problemi, e ne ho approfittato per fare tanta palestra per rassodare il corpo”.
Dicendo questo si girò di fianco e ammirai il culetto, che già era notevole ai tempi andati.
Fra noi c’erano 10 anni o più di differenza.
Ricordo di lui che aveva anche un bel cazzo lungo.
Come riflesso diedi un occhio al suo pacco e i jeans super attillati non mostravano nessun rigonfiamento,
Eppure ricordavo bene quel cazzo.
Anche il viso era più magro e spigoloso. Aveva, come allora , bellissimi capelli lunghi e splendidi occhi azzurri.
Si, come avrete capito, già allora ci avevo fatto un pensierino ma sembrava impossibile perchè era sempre avvinghiato alla sua ragazza e la differenza di età impediva di frequentarci fuori dal calcio.
Solo dopo un pò che stavamo chiacchierando dei tempi andati con ricordi di altri compagni di squadra persi di vista, notai che indossava calze velate, il nylon avvolgeva le sue caviglia.
MI eccitai parecchio .
Ci lasciammo con lo scambio dei numeri di cellulare per rivederci con più calma.
Lo guardai mentre se ne andava con il suo carrello con gli occhi sul suo culetto e sulle caviglie.
Nessuno del mio giro di vecchi amici e conosceva la mia nuova vita enfemme.
Mentre tornavo a casa, riavvolsi il nastro di quanto c’eravamo detti e mi sembrava che fossi a chiedergli se si ricordasse di qualcuno e la sua risposta era che si lo ricordava e che non lo sentiva più.
Mentalmente annotai di scoprirlo meglio quando ci fossimo sentiti.
Non feci in tempo ad arrivare a casa e riporre la spesa, che mi chiamò lui.
“Ciao”.
“Ciao,per caso disturbo?”.
“No tranquillo la spesa la mette a posto Carla la mia compagna”.
“Ok ti andrebbe di vederci per un aperitivo domani sera?”.
“Non dovrei aver problemi ma pensi di invitare qualche vecchio amico o saremo solo noi due?”.
“No, non ti ho detto che anni fa mi sono trasferito a Stoccolma per lavoro e da allora tu sei l’unico devi vecchi amici che ho visto. Resti fra di noi ma non ci tengo molto a vederli e tu?”.
“No va benissimo noi due. Ma sei in Italia per diletto o per altro?”.
“HO trovato un lavoro a Milano e sono rientrato ma ne parliamo domani con più calma. Ti lascio alle incombenze domestiche”.
“Ok a domani poi ti scrivo per dirti dove vederci”.
“Ciao”
“Ciao a domani”.
Bene, dopo aver riassunto a Carla di aver rivisto un vecchio compagno di squadra e che avrei preso con lui un aperitivo l’indomani, comincia a fantasticare. Laura prese il sopravvento ed iniziò a pensare come riuscire a far diventare qull’aperitivo qualcosa di eccitante.
Sicuramente lingerie sexy: perizomino nero e autoreggenti nere velate con mocassino.
Se lui reagisse male nel vedere le calze velate, avrei avuto una scusa pronta: perso scommessa e dovevo indossarle.
Ma ero convinta che si sarebbe sorpreso positivamente.Lo avrei scoperto l’indomani.
Pensavo di arrivare prima di lui ed invece era già li fuori dal bar e notai che aveva ancora le calze ed il pacco era piatto.
Cominciai a pensarle tutte, forse lo nascondeva. Speravo solo che nei giorni successivi sarei riuscita a scoprirlo.
“ciao”
“Ciao.Se qui da molto?”
“No pochi minuti ma non volevo tardare per aver sbagliato strada”.
“Entriamo”.
Aprii la porta e lo feci passare.
“Grazie. Ci sono ancora i gentiluomini”.
“Si ma siamo rimasti in pochi ma buoni”.
Ci sedemmo ad in tavolo in fondo al locale dove c’erano dei separé e nessuno seduto vicino.
Il cameriere si presentò subito e ordinammo un bitter ed un succo di frutta.
“Allora cosa ti ha riportato a milano ? Amore o delusione d’amore?”.Sorridendogli.
“In parte la seconda ma ho avuto un’offerta molto importante e l’ho presa al volo”.
“Scusami non volevo ricordarti brutte cose”.
“Tranquillo, di solito sono restio a parlarne perchè è un cosa intima però potrei farlo con te. MI sei sempre piaciuto e ho notato che indossi le calze”. Con un sorrisetto,
“L'hai notato vedo ma anche tu le stai indossando”.
“Si e non solo quelle”.
“Cioè?”.
“Prima dimmi perchè le indossi ?”.
Era il momento, dire la scusa o aprirsi. Scelsi la seconda.
“Mi piace farlo, è un problema per te?”.
“No anzi è una piacevole sorpresa , anche io adoro farlo e , come ti stavo dicendo prima, indosso anche un minitanga nero insieme alle autoreggenti e mi sono anche appiattita il pacco”.
“Anche io ho le autoreggenti nere velate e un miniperizoma. Appiattita il pacco?Ricordo che avevi un bel pacco”.
Sorrise e disse: “E io ricordo che me lo guardavi. Ma anche io guardavo il tuo, che era bello grosso in circonferenza. Non sai quanto avrei voluto che tu mi approcciassi. Io ero più giovane di te e volevo fossi tu. Se ricordi cercavo Sempre di fare la doccia vicino a te”.
“Mi fai sentire imbecille. Mi piacevi ma eri sempre attaccato alla tua ragazza. Ma veramente me lo guardavi?”
“Si e più volte ma tu nulla!”.
“Non saprei come scusarmi della mia imbecillità”.
“Potremmo recuperare il tempo perso. Che ne dici?”.
“Direi che è una buona idea”.
“Bene ora ti posso raccontare la mia delusione d’amore. Ero a Stoccolma da qualche mese. Avevo legato con un collega che parlava bene l’inglese. Era molto simpatico e molto attraente. IN italia dopo che lasciai la squadra ebbi alcune storie gay sempre da passivo. Adoravo spompinare e prenderlo. Tu sei attivo vero?”.
“Si tesoro ma continua”.
“Ci vedevamo quasi tutte le sere. Eravamo in sintonia assoluta. Una sera mi invitò da lui. Vedemmo un film e ci ubriacammo. Per fartela breve, complice la sbronza, gli feci un pompino che lui apprezzò e che mi restitui.
Restai a dormire da lui. Il mattino dopo era sabato e ci alzammo mezzi rintronati. Prendemmo vari caffè e mi raccontò che gli piacevo e quello, che avevamo fatto la sera prima lo aveva reso felice. Io gli dissi che anche a me era piacito e che lo avrei rifatto anche subito ma dopo aver fatto passare il mal di testa. Lui ne fu felice e mi disse di aspettarlo sul divano. MI andai a sedere. Lui scomparve nella camera da letto e dopo una ventina di minuti ritornò. Davanti a me c’era una splendida femmina.Stivali neri soprail ginocchio con tacco a spillo.Miniabito nero con spacco sul lato che lasciava vedere le autoreggenti. Truccata bene e i capelli erano i suoi. MI vide con la bocca spalancata e mi disse di essere contento che gli piacessi anche così. Io dissi che era bellissima. Venne verso di me, che ero nudo e mi si sedette sulle gambe iniziando a baciarmi sulla bocca mentre iniziava a masturbarmi. Ero in estasi e di li a poco le alzai l’abito sopra i fianchi e la scopai a smorza candela. Fu bellissimo penetrarla e sentirla mugolare mentre si bagnava tutto il perizoma con il suo godimento restando moscia. Venni abbastanza in fretta ma restammo a limonarci a lungo. Dopo quel giorno ci fidanzammo ed io cominciai a trasformarmi con il suo aiuto. Per farla breve è finita male ed eccomi qui.”.
“Caspita che esperienza che hai vissuto. MA sono curiosa prima hai detto che hai nascosto il tuo pacco, come?”.
“Vuoi vedermi?”.
“Si , andiamo nei bagni che sono grandi qui”.
Era libero, ci chiudemmo dentro in uno dei tre cessi e lui si abbassò i pantaloni ma prima si girò mostrandomi il suo culetto. Wow aveva il filetto del tanga che lo divideva. Non riuscii a trattenermi e le palpai il culo con forza. Lui gemette e poi si girò e wow era piatta come una donna. Meravigliosa io mi abbassi subito i pantaloni della tuta e lui ammirò il perizoma e le autoreggenti. Il peri ormai non riusciva a contenere la mia erezione. Lui mi abbassò il perizoma e me lo prese in bocca. Era fantastica mi slinguava e sbocchinava da dio. Quando mi prese in bocca le palle ero in estasi. Leccava la mia asta da far tremare. Era brava e non dovevo enanche dargli il ritmo, Si scopava la bocca da sola meravigliosamente. Quando le venni in bocca non si lasciò sfuggire nulla. E poi si alzò e limonammo per un pò.
Entrò qualcuno, ci fermammo dal far rumore e appena lo sentimmo uscire, ci rivestimmo ed uscimmo dopo esserci lavate le mani. Non senza dargli una bella palpata sul sedere prima di uscire. Lui gradì e mi sorrise.
Bello ritrovare vecchi amici ed iniziare una bella storia.






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