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La prima volta


di Camilla74
02.01.2021    |    903    |    0 8.7
"“Mi hai fatto saltare un grosso affare darò le foto ai tuoi” “nooo ti prego non so cosa mi sia preso, ho avuto paura” Sembrava l’avessi convinto mi si..."
La mia prima volta la ricordo bene, non è stata molto piacevole …ma partiamo dal principio.
Ero un ragazzino di 14 anni con tanta voglia di fare “l’amore” per la prima volta …solo che già all’epoca ero confuso nei bagni dei maschi mi cadeva sempre l’occhio nell’orinatoio del mio vicino per vedere il suo membro a casa coi giornaletti porno guardavo si le tette, ma ad attirarmi erano le verghe turgide che si scopavano le donzelle, oppure spiavo mia sorella di 3 anni più grande mentre si cambiava ma il mio pensiero era che bel reggiseno o che bello slip. Non mi preoccupai mai di queste cose …le ritenevo normali …solo più in là capì che erano veri e propri segnali. Mi fidanzai con una ragazza molto carina che abitava nella casa a fianco la mia …di pomeriggio dopo scuola passavamo il tempo insieme …eravamo entrambi inesperti …finchè un giorno mi disse “ti va di vestirti da donna? …forse se provi le mie stesse sensazioni diventerà più facile per te capire cosa vorrei” ed io “certamente” andò di là e prese l’intimo ed i vestiti della sorella più grande. Prima mi spogliò e poi mi vestiì di tutto punto da donna, mi truccò anche …mi sentivo bene …stavo bene in quei panni …non capivo ma mi piaceva. Iniziammo a giocare io le toccavo il seno e la baciavo e lei mi toccava da sotto la gonna il fondoschiena …ci buttammo sul letto e lei mi girò pancia in giù e mi abbasso gli slip ed inizio a palpeggiarmi sul buchino …allora dissi “ho capito, girati cosi ti faccio ciò che stai facendo a me” e lei “aspetta finisco con te e poi tu lo fai a me” si bagno un dito ed iniziò a penetrarmi piano piano …io godevo, non volevo ma godevo e non avevo la forza di dire basta. Ad un tratto sentii una voce che diceva “che state facendo?” era il papà …la mia fidanzatina scoppiò a piangere e fuggì via …io non sapevo che fare vidi solo che aveva una macchina fotografica in mano riuscì a prendere i vestiti e scappai fuori …era già buio mi nascosi dietro un cespuglio e mi cambiai velocemente lasciando i vestiti della sorella li per terra. Pensai dentro di me “che fortuna che sono riuscito a fuggire, l’ho scampata bella”. L’indomani a scuola la mia fidanzata non c’era e capii nel pomeriggio quando sentii suonare alla porta ..era il padre della mia fidanzata che parlava con mia madre e gli diede un quaderno da consegnarmi. Mi madre finita la conversazione salì in camera mia e mi diede il quaderno dicendomi se potevo segnare i compiti lì visto che la figlia per un po non sarebbe venuta a scuola. Aprì il quaderno c’era una sola pagina scritta e diceva “Se non vuoi che passi le tue foto di ieri a tua mamma domani mattina aspetta a scuola senza entrare, ti porto a fare un giro” ero terrorizzato …che faccio …lo dicco a mamma …oppure coinvolgo Laura (mia sorella) …non riuscì a decidere nulla e la notte non riuscì a dormire. La mattina andai a scuola e non entrai decisi di rischiare. Lui passo con la sua panda e mi fece salire, andammo in un paesino in montagna a circa 30 minuti. Li mi fece scendere e mi fece entrare in una casa di sua proprietà. Per tutto il viaggio disse solo più volte “che troietta che sei, ti farò diventare bellissima” Mi porto in bagno e mi fece spogliare e lavare, poi mi diede un reggiseno e un perizoma di pizzo rosso, mi riempì il reggiseno con un seno finto 2 taglia coppa b poi mi diede dei reggicalze con calze velate nere e delle scarpe con tacchi sempre nere, un vestito bianco trasparente cortissimo, mi mise una parrucca in testa e mi disse “bene, vai a comprarmi le sigarette” “noooooo non voglio uscire così” “ho gia fatto sviluppare le foto stasera le porto a tua mamma” piangendo lo pregai di non farlo, ma non si impietosì e asciugandomi le lacrime mi diede i soldi e mi fece uscire di casa. Avevo tutti gli occhi addosso ma forse solo perchè ero un viso nuovo o perché camminavo malissimo su quei tacchi …decisi che nonostante la paura di andare dritta per dritta …comprai le sigarette e ritornai velocemente a casa. Ero teso come una corda di violino …entrato dentro scoppiai a piangere e non mi accorsi che c’erano due tizi in cucina …chi sono? …che vogliono? …facile pensai sta vendendo la mia verginità a questi due …ero stremato e sono svenuto …dopo un po’ mi svegliai ed ero sul letto nudo e di fronte a me lui che mi guardava con aria infuriata. “Mi hai fatto saltare un grosso affare darò le foto ai tuoi” “nooo ti prego non so cosa mi sia preso, ho avuto paura” Sembrava l’avessi convinto mi si avvicinò e mi accarezzò la testa …mi stavo tranquillizzando quando si abbasso i pantaloni e mi disse di fargli un pompino piangendo glielo presi prima in mano e poi iniziai a fargli un pompino non sapevo come fare, ad un certo punto mi prese la testa con le sue mani ed andò su e giù e quando andava giù il suo pene mi ostruiva la gola e mi faceva affogare …dopo un po sentii un liquido caldo che mi riempì la gola e la bocca a malapena feci in tempo a togliere la bocca ed a sputare prima di soffocare. Infuriato mi disse di leccare tutto dove avevo sputato e di ingoiare tutto …bevevo lacrime e sperma ma sapevo di doverlo fare. MI accompagno a casa e mi disse che si sarebbe fatto sentire lui. Dopo due giorni stessa scena alla porta di mia mamma il solito quaderno per i compiti dove mi diceva che avremmo ripetuto quella esperienza l’indomani mattina. Ancora una volta non dormii ma non avevo scelta, l’indomani mattina mi ritrovai in quella casa del mio primo pompino con ingoio e questa volta sapevo che mi aspettava …per i due gioni precedenti mi ero preparato ad allargarmi il buchino per sentire meno dolore possibile. Mi fece vestire e mi disse di uscire, mi accompagno alla fine del paese dove iniziava un bosco e mi accompagno all’interno del bosco dove la strada non si vedeva più, mi spogliò, mi legò mani e piedi a due alberi a gambe aperte e andò via senza dirmi nulla …inizia a preoccuparmi …e ad un tratto sentii una mano che mi accarezzava il culo …era un boscaiolo da come era vestito, mi mise una benda agli occhi ed inizio a giocare con il mio buchino …me lo massaggiò con un gel ed inizio a penetrarmi sempre con il dito …sentivo male ma mi piaceva e mi vergognavo del fatto che mi piaceva. Quando il suo dito non trovò più ostacoli iniziò con due dita quando anche le due dita andava su e giù senza frizioni le tolse ed appoggiò al mio culo il suo pene turgido ed inizio a spingere lentamente …io urlai di dolore (ma ancora non era entrato) a questo punto uso un bavaglio anche per la mia bocca e riprese la posizione della sua cappella appoggiata al mio culo. Continuò ad andare su e giù avevo un dolore lancinante ma mi rendevo conto che ancora la cappella non era entrata del tutto. Piangevo di dolore ma non potevo urlare. Ad un tratto si fermò si allontano e sentii una frustata sul culo mi si avvicinò all’orecchio e mi disse “ogni volta che stringi il culo ti do una frustata” era stata una frustata me mi fece un male cane ma che sapendo cosa mi sarebbe aspettato mi rilasso un pochino. Iniziò nuovamente ad andare su e giù e nonostante sentivo dolore non strinsi il culo e lui finalmente mi spacco ed entro inizialmente lentamente ma poi sempre più selvaggiamente sembrava uno stantuffo andava su e giù a velocità supersonica. Ormai non sentivo più nulla tranne il suo seme cado che mi riempii l’ano e mimi venne anche sulle chiappe. Mi tolse i bavagli e dovetti pulirgli il cazzo con la mia bocca, non volevo aprire gli occhi ma sentii un sapore acre in bocca apri gli occhi e vidi che il suo pene era ricoperto di sangue …era il mio sangue? …era il sangue fuoriuscito dalla frustata? Una volta ripulito il suo pene si alzo i pantaloni e si allontano. Dopo un po’ sentii una voce che diceva ora che ti hanno rotta il culo servirai anche me. Era lui, era quel bastardo che mi aveva portato li. Mi fece una specie di clistere e mi spalmo di nuovo gel al culo mi prese dai fianchi e mi scopò con crudele veemenza. Era più piccolo e quindi senti poco il suo pene ma quando venne mi sentii nuovamente caldo nelle viscere. Anche lui lo tirò fuori e volle che glielo pulissi io, qui vidi subito il sangue e capii che era il mio buco ormai rotto. MI slegò e mi disse che avevo mezzora di tempo per tornare a casa a piedi altrimenti sarebbe andato via. Riuscì a malapena a vestirmi e mi incamminai, arrivati sulla strada mi accorsi che anche dalla frustata ricevuta usciva sangue e oltre ad aver macchiato il vestito questo si mischiava a quello del culo e mi scendeva lungo la coscia. Non ce la facevo più e svenni di nuovo. Mi svegliai in macchina …ero vestito con i miei vestiti e stavamo tornando a casa e lui mi disse “avrei dovuto lasciarti li …ma ancora mi servi” capì che sarei diventata la sua schiava personale e sapevo che non potevo reagire e non potevo rifiutare. Piansi dentro di me ero disorientato. Quelle “riunioni mattutine” continuarono fino all’estate …poi un giorno busso alla mia porta quella che era stata la mia rovina, la mia ragazzina …”ciao ho scoperto tutto e sono riuscita a portare via a mio padre negativi e stampe, eccole liberati di lui e scusami” non sapevo come ringraziarla era finito un incubo. Il pomeriggio il padre venne a casa ed aprii io la porta visto che ero solo e lui mi minaccio ugualmente dicendo che c’erano altre copie, all’inizio ebbi paura ma poi decisi di credere alla figlia e gli chiusi il portone in faccia. Nel mio cuore avevo ancora timore, paura che avesse altre copie, ma decisi di aspettare …ero stanchissimo. Dopo circa una settimana mi stavo tranquillizando e arrivo una triste notizia …era deceduto il nostro vicino di casa (il bastardo) ero tra il dispiaciuto ed il felicissimo. Ma quella esperienza me la porterò dietro per sempre.
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