trans
Autostop
di Camilla74
20.02.2022 |
409 |
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"E poi non ho i preservativi" "come immaginavo sei il solito spara balle" "ma non ho i preservativi e non voglio metterla in cinta"..."
Da giovane ho sempre utilizzato come metodo di spostamento l'autostop, ma non sempre con grande fortuna. Ora che sono io a guidare capisco il perché gli automobilisti facevano fatica a fermarsi ...la mancanza di fiducia nell'essere umano. In una delle mie uscite in macchina en femme mi imbatto in un giovanotto che faceva l'autostop ...il ragazzotto era rude con la barba un po tozzo ...non ispirava certo a dare passaggi ed in effetti tirai dritto. Mi pentii immediatamente, quel ragazzo mi comunicava sensazioni strane volevo dargli un passaggio ma allo stesso tempo pensavo che non avrebbe capito il mio modo di essere. ero vestita con un abitino corto, calze a rete, tanga, reggiseno con seno finto, parrucca ed avevo anche un filo di trucco. Ritornai dove faceva l'autostop e lo vidi ancora li, accostai e gli chiesi dove stesse andando "a casa a San Fili" "sei fortunato sto andando proprio li a trovare una amica, sali" "grazie". Partimmo e notai che non aveva più di 20 nonostante la barba da vicino si vedeva che era un ragazzo, vidi che il suo occhio gli cadde prima sulle mie gambe scoperte e poi sul mio seno diventato rosso ciliegia. Mi faceva tenerezza quella sua timidezza e così decisi di provocarlo "ti piacciono gli uomini vero" "ma che dice signora, a me piacciono le donne come lei" quasi scoppiai a ridere e gli dissi "sei sicuro? non è che ti piacciono gli uomini che si vestono da donna?" "no signora devono essere proprio donne" "hai ma scopato con una donna vera?" "tante volte signora" "avresti voglia ora di farlo?" molto imbarazzato ed ancora più rosso disse "beh ...io ....veramente ...non saprei ...ora non so ...devo ritornare a casa ...e poi non ho i preservativi" "come immaginavo sei il solito spara balle" "ma non ho i preservativi e non voglio metterla in cinta" ridendo dissi "e se ti dicessi che ce li ho io" lui ancora imbarazzatissimo disse "va bene ...ma devo chiamare a casa ...e poi non saprei dove andare" "tieni il mio telefono chiama, per il posto vediamo, ...conosci qualche casolare abbandonato al tuo paese?" dopo aver fatto la telefonata dice "ci sarebbe la stalla dove mio padre tiene le mucche, se può andare bene, se non le fa schifo l'odore" "andrà benissimo dissi" Mi guido fino alla stalla fuori dal paese si accerto che suo padre non ci fosse ed entrammo nella stalla. Povero aveva la testa china e non sapeva che fare, mi avvicinai a lui e gli sussurrai "se vuoi faccio tutto io" "si grazie" gli sbottonai i pantaloni glielo tirai fuori ed iniziai a succhiarglielo, mi mise le mani sulla testa e feci molta attenzione a non fargli tirare la parrucca, poi mi mise una mano sul seno e li pensai si sarebbe accorto, ma nulla. Gli chiesi se aveva mai preso una donna da dietro e lui imbarazzato disse di no. "allora oggi è il tuo giorno fortunato, ti farò provare questa esperienza" Continuai a succhiarglielo finche non gli venne bello duro, gli infilai il preservativo mi girai spostai il tanga e guidai il suo membro al mio buchetto. "fai piano però perchè non do il mio culetto a tutti ed è ancora stretto" "certo signora farò piano" mi prese dai fianchi ed inizio a spingere lentamente finche non entro con la sua cappella, a quel punto lo tirò fuori e lo appoggiò nuovamente e lentamente lo fece rientrare. Fece questo giochino tre o quattro volte e pensai -ha già imparato- "posso spingere tutto signora" "non chiedere, fai quello che senti di fare con tranquillità" non finii la frase e lo aveva spinto tutto dentro ed andò vorticosamente su e giù stavo godendo come una troia ma lo fermai e gli dissi "così non durerai molto, fai movimenti lenti e vedrai che ti piacerà di più" per quanto burbero mi ascolto ed ogni tanto usciva e rientrava, qualche colpetto al culo e continuò con quel suo movimento lento. Ad un certo punto stavo per venire io, alchè sentii una mano che me lo afferrava e stringeva e contemporaneamente il ragazzotto mi disse con voce sicura ed autoritaria "Non venire ancora" rimasi di stucco e lui continuò "davvero avevi pensato che sei una trav?" ero ancora incredula, spaesata, in un attimo ero passata da cacciatrice a preda. Mi girò me lo tolse fuori e inizio a spompinarmi fino a farmi venire, mi fece girare di nuovo si tolse il preservativo ed inizio a scoparmi con veemenza finchè non mi riempi tutta, ancora non soddisfatto me lo mise in bocca per farselo pulire. Ci demmo una ripulita e lo accompagnai in paese e lungo la strada lui disse "mi sei piaciuta se vuoi ti lascio il mio numero e posso invitare qualche mio amico" "si lasciami il numero, ti chiamo sicuramente" Era stata una sensazione inedita per me avevo giocato al gatto col topo senza sapere che il topo ero io. E' inutile dire che ci rivedemmo ancora.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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