trans
Africa
di Camilla74
07.10.2020 |
464 |
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"Decisi di provare a vedere nella zona di mare per vedere se trovavo qualche lavoratore africano, ho girato e rigirato ma nulla non riuscivo ad esaudire questa..."
Il mio sogno nel cassetto è stato sempre quello di avere un rapporto con un uomo africano, guardavo film su internet e mi sconvolgevo dalla quantità di materiale da poter utilizzare.Decisi di provare a vedere nella zona di mare per vedere se trovavo qualche lavoratore africano, ho girato e rigirato ma nulla non riuscivo ad esaudire questa mia voglia, negli annunci non trovavo nulla finché un giorno trovai un annuncio in provincia di Roma "...chi se ne frega, faro un bel viaggetto ed esaudirò il mio desiderio" risposi all'annuncio e ci mettemmo d'accordo per la domenica successiva (era l'unico suo giorno libero). Decisi di partire già vestita da donna ma con sopra una tuta per camuffare il tutto, visto che ancora oggi nella mia zona non riesco ad andare vestita da donna. Una volta sul treno direzione Roma dismisi la tuta e a quel punto ero donna a tutti gli effetti. Tanto chi vuoi che mi riconosca in treno? Arrivati a Napoli si accomodò di fronte al mio posto un uomo di colore distinto con giacca e cravatta, con occhiali da intellettuale e salutando educatamente si mise subito al lavoro. Lo guardavo e riguardavo, era davvero un bell'uomo "...come me lo farei" pensai subito, ma distolsi subito quel pensiero visto che stavo andando ad un appuntamento. dopo un pò mi fissò e mi chiese "Scusi la domanda impertinente, ma lei è una donna o un uomo?" "beh sono donna dentro ma fisicamente uomo, diciamo che mi piace vivere la vita da donna ma non ho il coraggio di ammetterlo" "com me lo ha ammesso" "vestita cosi non avrei potuto dire altro" si fece una grossa risata e cominciammo a parlare del più e del meno fino all'arrivo a roma. Ci salutammo e nel mentre mi avviavamo verso l'uscita vidi sul tabellone delle partenze che era state annullate quasi tutte per uno sciopero. Imprecai e lui che era dietro di me si accorse e mi chiese se poteva essermi di aiuto "dovevo prendere il treno per Bracciano ma con questo sciopero il primo disponibile è alle 15:30, che disdetta" "se non sai (eravamo passati al tu) come e cosa fare ti posso invitare a pranzo, conosco un posto qui vicino che fa un'ottima amatriciana" un pò feci la schizzinosa sperando che lui non si arrendesse subito, dopo varie insistenze guardai l'orologio e pensai "ma si, il tempo c'è" mandai una mail a colui che dovevo incontrare e ci avviammo! Fu un pranzo magnifico e finimmo verso le 13:30, era ancora presto così si offri di farmi un caffè a casa sua, viveva solo ed era proprio li dietro. Lo guardai quasi inorridita da quella proposta ed iniziai a sospettare (ed a sperare) che avesse delle mire ben oltre la semplice conoscenza, lui alzo le mani e disse "solo un caffè, non succederà nulla che entrambi non vogliamo che succeda" io "solo un caffè? ...e niente altro se non voglio?" e lui con la mano sul cuore "promesso" e cosi ci avviammo. Aveva un appartamento bellissimo entrammo e mi fece accomodare sul divano ed andò a mettersi comodo ed a fare il caffè. Arrivo con una tuta aderente dove si vedeva tutto il pacco, sgranai gli occhi che rimasero fissi su quel affare per 10-15 secondi. se ne accorse ma non disse nulla e si sedette affianco a me ma girato verso di me in modo che gli rimanessero le gambe aperte mostrando tutta la sua mascolinità. Io non riuscivo a distrarre lo sguardo ed arrossivo sempre più, stavo prendendo fuoco, ad un tratto mi usci dalla bocca "wow ...ma è tutto vero?" e per buttarla sullo scherzo dissi anche "il porto d'armi ce l'hai?" lui sorrise e disse "si è vero ...ma sta dormendo ...non stuzzichiamolo ...potrebbe armarsi sul serio" ridemmo entrambi ma io sentivo caldo e gli chiesi se potevo andare a rinfrescarmi un po. mi indico la strada e una volta in bagno cercai in tutti i modi di portare la mia temperatura corporea a livelli normai. ritornato di la lui si fece trovare completamente nudo e alzando le mani disse "se non vuoi, non facciamo nulla" ma io non sentii nulla ero imbambolata da quella visione. mi avvicinai, mi inginocchiai d'avanti a lui lo presi tra tue e due le mani ed iniziai a succhiarglielo, più lo succhiavo e più cresceva era enorme, lui da canto suo inizio a palpeggiarmi e giocare con le sue dita con il mio buchino (sinceramente avere paura che quel coso potesse finire nel mio culo) ci ritrovammo a terra sul tappeto io che succhiavo il suo pene e lui che mi umidificava il mio buchetto con la lingua e mi schiaffeggiava il pisello per non farmi eccitare. Dopo un po mi fece gira mettendomi a pecora ed io "fai piano però, non sono abituata a queste dimensioni" "tranquilla userò anche un gel" e mi strofino il culo con tanto gel. Appoggio la cappella al mio culo ed inizio a spingere piano "piano mi spacchi tutta" gridai e lui inizio ad andare su e giù ma ancora era entra solo parte della cappella. quando decise di farla entrare tutta ebbi un sussulto ed un pensiero mi pervase "mi romperà davvero e dovrò andare in ospedale a farmi mettere un paio di punti" ero terrorizzata, ma lui era bravo entrava poco per volta e mi dava il tempo di abituarmi elle sue dimensioni finche ad un tratto spinse con un colpo secco e lo sentii fino in gola avevo le lacrime agli occhi e mi è mancato il fiato, non riusci a dire nulla e lui iniziò a scoparmi con veemenza. Andava su e giù ed il mio dolore si trasformo ben presto in piacere ed in godimento ad un tratto mi sentii un calore anomale nel mio culo capii che era venuto con le mani gli presi le natiche del suo culo e cercai di farlo rimanere dentro di me il più possibile, lui stette al gioco e rimanemmo in quella posizione per un po. poi lo tolse e mentre il mio culo grondava di sperma volle che il suo cazzo glielo pulissi con la lingua. mamma quanto era ancora turgido. una volta pulito mi staccai ma lui mi prese la testa e mi fece iniziare a fargli un pompino "ancora? ma non si stanca questo qua?". Comunque glielo spompinai a lungo e quando stava per venire di nuovo mi fece girare e volle schizzarmi sul culo e sulla schiena (era la sua passione). gli ripudi il cazzo ed andai in bagno a lavarmi un po', quanta sborra aveva prodotto ero piana nel culo e sul culo. Mi lavai mi rivestii e quando arrivò il momento di salutarlo mi desse "questo è il mio numero, se vuoi puoi fermarti qui stanotte" "grazie" ed andai. Non feci manco 100 metri che lo chiamai e gli dissi "è ancora valida l'offerta?" "speravo mi chiamassi, si certo sali" Il giorno dopo fu un triste addio che ci concedemmo, sapevamo entrambi che con molta probabilità non ci saremmo rivisti. e così, purtroppo, ad oggi è stato.
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