tradimenti
la bidella terza parte
di abranot
24.02.2012 |
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"Dopo la scopata nella doccia erano due giorni che non avevo il corso, così aspettavo con impazienza che arrivasse il momento di tornare a scuola..."
Dopo la scopata nella doccia erano due giorni che non avevo il corso, così aspettavo con impazienza che arrivasse il momento di tornare a scuola. Cercavo di immaginere una maniera eccitante per scopare quella sorcona vogliosa. A quanto pare anche lei aveva riflettuto su come farlo perchè quando, finito la lezione a fine serata e la scuola si era svuotata, la trovai sul primo pianerottolo delle scale che stava spazzando. Io la salutai facendo un apprezzamento sulle sue cosce che si intravedevano dalla veste essendo io più basso di lei,quando mi vide mi sorrise lasciò la scopa e andò a vicino al secchio che aveva messo in posizione strategica. Si mise in cima alla scala a gambe laggermente aperte e si piegò a sciacquare il cencio che era nel secchio:lo spettacolo che vedevo era da infarto ,la veste era salita sopra le natiche che si erano aperte e nel mezzo a quel ben di dio era spuntata una rasellina più scura e sotto alla fine delle coscie faveva copolino la sua farfallina con le labbra già lucide di umori eccitate dallo spettacolo che stava esibendo.Già quello poteva bastare per salire le scale e saltarle addosso, ma aspettai anzi presi una sedia e mi misi a sedere in fondo alle scale, volevo vedere dove arrivava. Dopo questa manovra si asciugò le mani prese la scopa e si passo il manico tra le cosce cominciò a strusciarsi la fica con quello girsandolo leggermente per fare allargare le grandi labbra che ora erano ai latri del manico che cominciò a scorrere su e giù in modo delicato, poi lo fece scorrere verso la punta appoggiò la scopa sugli scalini si piegò in avanti in modo da essere in asse col manico e cominciò a stuzzicarsi la fica con quella punta che dopo poco si fece strada e sparì tra le sue labbra per entrare in quella vagina ormai allagata di umori. Cominciò lento un va e vieni del manico che era sempre più lucido bagnato copiosamente dei suoi umori che ora colavano anche sul culo. A quel punto non ce la feci più salii le scale spogliandomi della tuta mi chinai davnti a lei e cominciai a baciarle le coscie e arrivai al clitoride che ormai era bello duro e pronunciato, lo presi tra le labbra come un cazzetto lo cucchiai e con la lingua iniziai a girare intorno alla punta, lei ebbe un sussulto che mi fece capire che ero sulla strada giusta così continuai tra i suoi spasimi e contorsioni. Le sfilai i manico e alzandole le gambe in aria comincia una leccata che andava dal culo al clitoride fermandomi e immergendomi con la lingua in quella magnifica fica che ,tutta aperta, non aspetteva altro che essere infilata e stantuffata da un bel cazzo.Così feci mi inginocchiai sull'ultimo scalino e gli appoggiai la punta del mio cazzo alle grandi labbra per giocore un pò con quelle ma non ne ebbi il tempo lei mi avvolse con le sue gambe e mi tirò a se senti le mie palle appoggiarsia quel bucino caldo che sta sotto la fica e capii che ero arrivato in fondo tutto di un botto. Cominciai a strapazzarle la fica con un andirivieni forsennato fino a quando non la sentii scoppiare in gemito prolungato, la sua fiaca si era stretta intorno al mio cazzo che faceva fatica a muoversi e poi cominciò una serie di spasimi che culminarono in un orgasmo pazzesco che mi inondò di umori. Nonostante l'orgasmo non era ancora sazia e contunuava a muoversi sotto di me, così mi venne un idea: la tirai su senza lavarle il cazzo dalla fica, mi feci abbracciare le passai le mani tra le cosce la presi per le natiche e mi alzai. Lei era attaccata a me con la sua fica che poggiava sulla base del mio cazzo. Cominciai a scendere le scale con passo pesante, lei capi subito e con la pressione delle gambe sulle mie braccia si tirò su fino a far uscire parte del mio cazzo e quando io feci l'altro passo lei si lasciò andare e si impalò fino in fondo. Mano a mano che scendevo lei perfezionò la manovra risaliva con la sua fica fino alla cappella e poi si lasciava andare per andare a cozzare con il clitoride sulla base del mio cazzo quando io finivo il passo. Era stravolta arrivati in fondo alle scale mi disse andiamo nella mia stanzina mi è venuto un idea, così sempre con il mio passo pesante la portai nella stanzina, la feci scendere lei mi disse di sedermi su una sedia piccola che era li vicino al tavolo si girò di spalle si chinò si mise a cavalcioni sul mio cazzo e cominciò un andirivieni da sola mentre con una mano si masturbava il clitoride quando fu vicino all'orgasmo prese il telefono chiamò suo marito e con voce affannata gli disse"ciao ho fatto un pò più tardi perchè ho scopato per le scale e ora sto scopando nella mia stanzina tra un attimo vengo "riaggancò e dopo due affondi più profondi esplodemmo insieme in un orgasmo tremendo. Mi disse "bisogna essere sinceri con il marito."
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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