tradimenti
Serata tango argentino (seconda parte)
di abranot
02.04.2012 |
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"L'ho guardata negli occhi e le ho detto: il tuo tango esprime molta passio-ne, se questa passione ce l'hai anche quando fai l'amore non vorrei essere nei..."
Quando finì il senondo pezzo conclusi con una figura in cui lei rimane con gamba accavallata alla mia che rimane chiusa tra le sue: praticamente la mia coscia era chiusa tra le sue e lei per mostrare il suo apprez-zamento per la bellezza della chiusura strinse ancora di più la sua gamba contro la mia; mi sembrava di es-sere in paradiso, la mia coscia tra le sua cosce morbide e calde, il suo pube a contatto con il mio inguine,il mio cazzo che puntava contro il suo inguine, la mia mano che era scesa lungo la sua schiena e siccome il vestito si era scostato era entrata un po' sotto il bordo fino a sentire il filo del suo slip che doveva essere mi-nuscolo. Mi fece i coplimenti per come avevo ballato e per le figure che avevo fatto in mezzo a tanta gente era soddisfatta per quel momento che io avevo trasformato in magico. Le sue guance si erano colorite, da quella stoffa leggera del suo vestito: non portava reggiseno, si ergevano due bottoncini che coronavono un se-no sodo ed esuberante era tutta eccitata e non vedeva l'ora di ricominciare l'altro ballo. Il ballo comincio lei mi si buttò letteralmente tra le braccia mi puntò prepotentemente il seno contro il mio petto, i nostri corpi erano uniti in un abbraccio strettissimo. La sua guancia era contro la mia, il suo respiro mi solleticava l'orecchio mentre il mio finiva sul suo, i suo seni appena separati da quella stoffa leggerissima a contatto col mio pet-to, la mia mano che scorreva lungo la sua schiena ad accarezzarla dalle spalle alle reni, a volte anche all'ini-zio dei suoi gluei, la mia coscia che si introduceva tra le sue, il mio pene che urtava il suo inguine il suo pube che urtava il mio, la sua bocca a due cm dalla mia, le labbra secche, era un coktel micidiale che si mesco-lava con la musica molto romantica nella magia del tango. Quando è finito il pezzo ci siamo guardati profon-damete negli occhi a distanza di naso e le ho sussurrato "sei magica" e lei "tu sei diabolico". Mi ha invitato al suo tavolo abbiamo parlato per conoscersi meglio, era un avvocato romano sposata ma suo marito era al lavoro e sarebbe arrivato a fine settimana, lei era in vacanza ospite della sua amica che era con lei al tavolo e che mi aveva presentato. Dopo essere entrati un pò in confidenza le ho offerto da bere e siamo andati al bar per brindare al nostro incontro: le ho pasato la mano dietro la schiena per vedere la reazione, lei ha accolto il gesto molto bene misi è avvicinata con la sua anca alla mia, arrivati al bancone si è messa di lato e si è ap-poggiata con il pube alla mia anca.L'ho guardata negli occhi e le ho detto: il tuo tango esprime molta passio-ne, se questa passione ce l'hai anche quando fai l'amore non vorrei essere nei panni del malcapitato anzi mi correggo mi piacerebbe malcapitare sotto le tue grinfie. Lei si è messa a ridere e poi mi ha detto: "devo am-mettere la tua sincerità mentre ballavi ho avuto modo di apprezzre più volte qualcosa di duro contro la mia co-scia" allora le ho risposto con sguardo complice "anch'io sono stato punto più volte sul petto da quelle punte che hai sui seni, che sono di acciaio?" ho accompagnato il discorso abbassando lo sguardo sui suoi seni an-cora eretti "anzi diciamo che ancora mi stanno pungendo " un suo seno sistava sfregando sul mio petto. E' stata costretta ad ammettere l'evidenza con uno sguardo malandrino da sotto da sotto in su. Le ho proposto di andare in fondo alla terrazza a prendere un po' di fresco vista il caldo che faceva lì sotto il tendone dove bal-lavamo e lei ha accettato di buon grado. Con il bichiere di spumante siamo arrivati alla balustra della terrazza sotto a noi pochi metri più là c'era il mare con il suo ondeggiare ammaliante.Lei si è appoggiata alla balustra io le ho appoggiato il cazzo al gluteo sinistro e le ho passato il braccio destro sul suo fianco e poi sono risa-lito a toccorli il seno tanto da dietro nessuno avrebbe potuto vederci. Mi ha detto:"uhmm sento che hai libe-rato il prigioniero complimenti con un fiammifero così non si accendono passioni si creano incendi." Avevo fatto scorrere il pene lungo l'inguine in modo che ora poteva apprezzarne la lunghezza e il volume. "Questo non è un fiammifero, ma uno strumento che serve a misurare la profondità dei sentimenti delle donne, voui provare?" mossi i fianchi facendolo strisciare sulle sue natiche che lei buttò indietro per aumentare il contat-to. Mi rispose che per lo studio del comportamento umano la cosa poteva esser fattibile. Lasciai scivolare la mia mano dal seno verso il basso ma quando arrivai in prossimità dell'inguine mi fermò. (continua)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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