Barcellona storia vera

Notte di fuoco a Barcellona
Le luci soffuse del pub a Barcellona creavano l’atmosfera perfetta. Io e mio marito sorseggiavamo i nostri drink quando Luca, un ragazzo italiano in vacanza, si avvicinò per fare due chiacchiere. Moro, occhi chiari, una camicia leggermente sbottonata che lasciava intravedere il petto scolpito e spalle larghe. Ogni parola che diceva, ogni sguardo, accendeva in me un desiderio crescente.piu lo guardavo più mi spirava sesso.
Mi avvicinai all’orecchio di mio marito,e dissi “Inventati una scusa e lasciami sola con lui”, gli sussurrai, mordendomi il labbro. Lui mi guardò per un istante, poi sorrise divertito e annuì.
Dopo pochi minuti trovò un pretesto per andarsene,dicendo che sarebbe tornato tardi in camera che aveva una partita di poker organizzata e mi lascio lì con Luca. Io e lui continuammo a bere, gli sguardi sempre più carichi di tensione. Poi, con un tono basso e deciso, lui disse: “Togliti le mutandine”.
Un brivido mi attraversò la schiena. Lo fissai per un secondo, poi mi alzai e andai in bagno. sfilavo il pizzo sottile lungo le gambe. Uscendo, gli infilai le mutandine in tasca senza dire una parola. Il suo sguardo si accese.
Luca mi prese per mano e mi portò fuori dal locale. L’aria fresca sulla pelle calda amplificava ogni sensazione. Salimmo sulla sua macchina, un’auto scura parcheggiata poco distante. Con una sicurezza travolgente, partì e trovò un posto appartato, lontano da occhi indiscreti.
Appena spense il motore, le sue mani erano già su di me. Le sue labbra cercarono le mie con una fame incontrollata, mentre le sue dita esploravano il mio corpo con padronanza. Ogni bacio, ogni tocco, alimentava il desiderio, finché l’attesa divenne insopportabile.
Mi spoglio tutta e scesi mo dal auto e mi scopò sul cofano del auto. Alle tre di notte circa arriva il messaggio di mio marito chiedendomi se era tutto ok, e se doveva venire a prendermi ma Luca mi disse vuoi che la notte finisce qui ? La curiosità si accese e dissi a mio marito di stare tranquillo lo avrei chiamato più tardi. Luca mi propose di seguirlo in camera sua, non esitai. Arrivati al suo appartamento, aprì la porta e mi ritrovai davanti a una sorpresa inaspettata. Seduto sul letto c’era il suo amico, un sorriso complice sulle labbra.
Sapeva già che sarei arrivata,
Luca si avvicinò da dietro, le mani sui miei fianchi. “Sei pronta per continuare?”, mi sussurrò all’orecchio.
Io gli dissi certo seno non sarei venuta. Allora mi prese con forza e mi spinse sul muro e mi alzo la gonna e invito il suo amico ad avvicinarsi e mentre mi baciava il suo amico mi leccava tutta erano tutti e due eccitati io più di loro allora. Luca mi teneva le mani mentre il suo amico infilo il suo cazzo in fica con violenza e scopava forte e Luca con le mani sul collo sembrava che controllasse il mio respiro, poi mi. Giro comd un foglio di carta e mi scopo nel culo con forza non si risparmiarono un secondo ormai avevano il pieno controllo su di me.
Vennero tutti e due sul culo. Ordiniamo un bottiglia di vino in camera e dopo due drink si inizio di nuovo il telefono squillava squillava e mandai un solo vocale a mio marito dicendo amore sto bene ti chiamo tra un po’ ma si fece mattina. Tornai da mio marito che si era addormentato lo svegliai e gli raccontai tutto e lo feci venire con uno sfioro di dita sulla cappella. Ci scambiamo i numeri io e Luca e ogni tanto almeno un paio di volte a l’anno ci vediamo ancora.