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Prime Esperienze

Tempesta Ormonale di Mezza Estate – Ep. 5


di Giorgio_2013
19.10.2013    |    7.807    |    2 9.6
"Poi presi a scoparle il culo, andando avanti ed indietro il più dolcemente possibile, con il dolore iniziale che si trasformava in piacere, visto il suo..."
Passai a prendere Lory, facendo attenzione a non passare per la via di Natalia e Tiziana… non si sa mai la gelosia tra donne.
Aveva messo una gonna che la rendeva ancora più in carne di quella che era, ma le sue tette nella sola canotta valevano bene la vista, per di più si notavano i capezzoli. Andammo a bere qualcosa e poi ci avviammo in camporella.
Messi comodi sul sedile posteriore iniziammo a limonare famelici per un po’.
Poi, con la mia mano sinistra risalii da sotto la canotta fino ad arpionargli la tetta destra. Aveva le tette grosse e appuntite, rivolte verso l’alto, con un’areola larga scurissima e capezzoli grossi, dritti e lunghi. Iniziai a tormentarli e a tirarli … Le nostre lingue frullavano.
Lory sospirava in silenzio alle mie carezze.
Volevo ancora di più. Lasciai le sue tette e con la mano accarezzai le sue cosce… e poi la insinuai tra le cosce e Lory, aprendo un po’ le gambe; mi permise di arrivare piano piano a sfiorarle la figa attraverso gli slip… Lory intanto aveva iniziato a muovere lentamente e ritmicamente il suo bacino…
Con l’altra mano denudai entrambe le sue tette e iniziai a baciare e succhiare i suoi capezzoli, che diventavano sempre più duri.
Lory appoggiò la sua mano sul mio uccello, tastandone la consistenza attraverso i pantaloni (era dritto e duro), intanto iniziava ad accarezzarmelo attraverso la stoffa.
Mi slacciò la cintura con fatica mentre io mi stavo occupando delle sue tette e della sua figa. Slacciò il bottone e tirò giù la cerniera infilando la mano sopra i boxer, da cui sentiva meglio la forma del mio cazzo.
Lory ormai era lanciata, tanto che infilò la sua mano nei boxer, arrivando alla mia cappella bagnatissima, che accarezzò dolcemente… Lory tirò indietro l’elastico dei boxer e lo spinse verso il basso, e fu così che Lory fece la sua conoscenza, perché il mio uccello svettò duro e umido.
Lory non perse tempo e cominciò a farmi una lentissima e dolce sega. Lo scappellava rudemente fino a scendere a sfiorarmi le palle… il mio cazzo era duro ed enorme, cominciò a sgocciolare un po’ di liquido seminale… Passava le dita sulla cappella, poi stringeva l’asta, lo scappellava fino in fondo e risaliva rapida… insisteva lentamente a far scendere il cappuccio dal glande…
Nel mentre io sfioravo la figa di Lory da sopra gli slip con le dita, mentre la mia bocca restava a tormentare i suoi capezzoli. Infilai la mano sotto l’elastico dei suoi slip, iniziando a toccare con più insistenza e determinazione la fessura della sua figa pelosa con un movimento verticale, su e giù, giù e su, su e giù…
Poi con la mano scostai il bordo destro verso sinistra degli slip, lasciando la sua figa al vento, coperta solo dalla mia mano che si muoveva ritmicamente, masturbandola. Poi lentamente presi l’iniziativa di aprirgli le labbra della figa con le dita della mano, iniziando una lenta esplorazione della parte più sensibile, liscia e bagnata, per poi raggiungere il suo clitoride e incominciare un lento movimento circolatorio con il dito medio.
Lory sfoggiò uno sguardo languido e con una voce carezzevole mi disse:
- Ti tira… continua dai… mmmmm, sììììì…. Piano… ahhhhhhhhhh
Non gli risposi subito, ma guardandola negli occhi le ordinai:
- Scappellalo lentamente. Più lentamente! Adesso toccalo sulla punta… fai roteare sopra un dito, lentamente però!...
Lory eseguì con tutta la lentezza di cui fui capace. Era una bellissima sensazione, il cazzo mi tirava e sbrodolava dalla voglia. Continuammo così per un minuto o due, poi io iniziai un ditalino furioso a Lory. Lei contemporaneamente cominciò una sega rapida, profonda, intensa.
Fermai Lory. Le dissi:
- Fammi un pompino… prendilo in bocca e succhialo…
Lory mi guardò dritto negli occhi, languidamente e remissiva. Aveva le labbra umide.
Lory si portò il cazzo vicino alla bocca, dischiuse le labbra, le sporse baciando la cappella, poi in modo lento fece scivolare la cappella dentro la bocca goffamente per pochi centimetri, due o tre al massimo. Sempre lentamente se lo sfilò e lo avvicinò alle labbra baciandolo ancora.
Io paziente, le dissi dolcemente e lussuriosamente:
- Devi tenerlo tra le labbra… e lo devi avvolgere completamente, facendolo entrare lentamente… avvolgi il mio cazzone con la tua lingua... e vai su e giù… Lory, non ti fa schifo ricevere il mio sperma in bocca?... puoi sputarlo subito dopo…
Non disse nulla, eseguiva solo quello che gli avevo detto.
Mi venne il desiderio di leccargliela.
La fermai. Mi sporsi su di lei e gli sfilai gli slip.
La fica di Lory era bella, pelosa e nera, nerissima, pacioccona, cicciottella, con il monte di venere paffuto e delle labbra carnose.
Le sollevai la gonna e poggiai il naso all'attaccatura delle cosce, sentendo il suo odore di femmina, deliziosamente dolciastro.
- Voglio fare un 69! Voglio leccartela mentre tu me lo succhi!
Le ordinai di girarsi mentre io cercavo di stendermi sul sedile, con una gamba alzata a prendere lo schienale dietro.
Finalmente in posizione da 69… Il mio cazzo svettava davanti alla faccia di Lory, mentre lei mi appoggiava la sua figa bagnata sulla faccia.
Il suo profumo mi faceva impazzire. Incominciai a leccarla ovunque: grilletto, labbra, fuori, dentro il suo buco senza spingere la mia lingua in profondità, anche se la voglia di penetrarla con la lingua era tanta…
Con due dita io gli aprii le labbra della figa, passando il dito medio sulla fessura, dal basso verso l’alto, lentamente, molto lentamente, arrivando al grilletto. Lo scappucciai, lo accarezzai, tornai in basso risalì ancora più lentamente, facendola gemere di piacere e implorami di leccarla.
Le appoggiai la lingua sul clitoride che spuntava nel folto pelame nero: leccavo il suo grilletto, un pò lo stringevo tra le labbra, un pò lo mordicchiavo… Lo abbandonavo e passavo ad una lunga leccata lungo tutto il suo solco…
Lory godeva e smaniava!
Lory intanto aveva ripreso a lavorarmi il cazzo con la bocca, dimostrando che imparava in fretta: lenta, dolce … evidentemente voleva farmi durare a lungo…
Io mi ritrovai a leccarle il buco del culo, sentendola fremere di piacere sotto i colpettini che le infierivo con la lingua; intanto con una mano stavo accarezzando dolcemente il suo grilletto duro.
Lory era evidentemente molto eccitata, perché venne subito, inondandomi la faccia prima e poi la bocca accorsa a deliziarsi con i suoi umori… colava la sua sborretta bianca!
Non mi fermai. Le aprii piano piano le labbra della figa e mi diressi con la lingua verso il suo clitoride completamente scoperto. Lo leccai circolarmente, prima morbido e poi indurendo sempre più la lingua. Lory sembrava gradire il modo in cui gli leccavo il clito, tanto che mugolava illanguidita.
Le presi il grilletto tra le labbra tirandolo dolcemente, poi lo pizzicai sempre con le labbra, iniziando una nuova leccata… poi ancora tra le labbra… la leccavo intensamente. La feci venire di nuovo. Lory si scosse tutta, strinse le gambe serrandomi la faccia contro la figa.
Il cazzone era ormai grondante di liquido seminale e della sua saliva.
Poco dopo Lory iniziò a leccarlo in modo plateale, tirando fuori la lingua e roteandola sul glande, partendo dalla base dell’asta di carne, salendo alla corona purpurea e più su alla capella che fissava ipnotizzata prima di inghiottirla nuovamente.
Ormai aveva mosse da gran troia per prenderlo in bocca. Lory passava da un lentissimo pompino a succhiarlo famelicamente, su e giù per l’asta, soffermandosi di tanto in tanto sulla cappella, che solleticava con la punta della lingua e mordicchiava con le labbra… e poi giù, ancora tutto in bocca… non potevo resistere a lungo… Lory se ne accorse e, togliendosi per un attimo il cazzo dalla bocca, disse con un filo di voce da porca:
- Dai, sborrami in bocca… la voglio provare…
Non me lo feci ripetere due volte: quelle parole mi eccitarono da morre che le inondai la bocca con i miei schizzi caldi.
- Sto venendo… siii… gooodo… sborro… sììììììììììììììììì!…
Degli schizzi di sborra uscirono copiosamente dalla mia cappella che aveva tolto dalla bocca schizzandola in faccia e sulle labbra…
- Sì, Giorgioi, così… - sussurrò Lory con voce roca – Sborrami addosso… sììì così, mi piace la tua sborra…
E mi leccò il cazzo, per poi prenderlo in bocca per coccolarmelo da vera porcona…
Io ero talmente estasiato che gli dissi:
- Lory adesso che so che sei una grande troia… io ti scopo il culo!
La sua fica era un bordo di umori, dall’odore inebriante che mi aveva mandato in delirio ed in tilt. Leccai ancora la fica di Lory in ogni punto, ripassandola con la punta della lingua, fino a leccarle il buchino.
Gli insalivai il buchino per bene e con un dito la penetrai, senza tanta fatica, andando a leccare la fica.
L'eccitazione era tanta. La feci sollevare e mi sollevai anch’io.
La feci mettere a pecorina, diversamente da Natalia. In quella posizione tentai la penetrazione anale, con suo disappunto. Ma nulla mi poteva fermare e sono entrato con irruenza con la cappella, creandole dolore. Mi fermai un momento per farla abituare. Poi presi a scoparle il culo, andando avanti ed indietro il più dolcemente possibile, con il dolore iniziale che si trasformava in piacere, visto il suo ansimare.
Ho iniziato un lento pompaggio, accelerando lentamente un poco alla volta il ritmo, sentendo il mio cazzo scivolare tra le pareti strette del suo culo, finché le mie palle iniziarono a sbattere sul suo culo.
Lory venne ancora, perché senza dire nulla si era messa a sgrillettarsi la figa. Io in risposta gli inondai il culo con la mia sborra.
Rimanemmo un poco fermi con me che la cingevo da dietro e il mio cazzo ancora pulsante nel suo culo. Poco dopo Lory sbilanciandosi in avanti, mi chiese farlo uscire.
Prese dei fazzoletti di carta e facendo uscire il mio sperma, si pulì il buco del culo.
Mi feci ripulire il cazzo dalla sua bocca.
Rimanemmo accoccolati insieme. Poi ci siamo risistemati e l’ho riportata a casa sodisfatta come lo ero io. Un bacio fuggevole, scese dalla mia macchina e si infilò sorridente in casa…
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