San Rossore di sesso prima volta da nudisti

lo e Lara abbiamo trascorso una giornata memorabile alla tenuta di San Rossore. Decidemmo di fare un giro all'interno del parco su una carrozzella trainata da un cavallo, nella tenuta del Presidente della Repubblica. Durante l'escursione, fummo sorpresi dall'apparizione di un gruppo di cinghiali che seguivano la carrozza, quasi come se volessero farci compagnia. "Maiali noi, maiali loro", scherzai ridendo, mentre Lara mi lanciava uno sguardo complice.

Il paesaggio era mozzafiato, ma la tensione erotica tra noi cresceva di minuto in minuto. Una volta arrivati al mare, l'atmosfera era talmente carica che persino il cocchiere sembrava più imbarazzato di noi. Non riuscivamo a resistere all'eccitazione crescente: dovevamo trovare un posto dove lasciarci andare.

Decidemmo di dirigerci verso la spiaggia, cercando un angolo appartato. Tuttavia, appena ci siamo mossi, il cocchiere ci è corso dietro, avvertendoci che la zona era sorvegliata e che non poteva lasciarci lì da soli. Con un gesto rapido, gli allungai una mancia generosa. "Non ci hai mai visti!", gli dissi con un sorriso complice. Lui annui, girandosi e proseguendo il suo cammino senza voltarsi indietro.

Una volta che si fu allontanato di una cinquantina di metri, ci spogliammo in fretta, gettando i vestiti sulla sabbia, e corremmo verso l'acqua. La sensazione dell'acqua fresca sul corpo nudo era una liberazione, un preludio a ciò che stava per accadere.

Come avrete capito dai racconti precedenti, trovando Lara, ho scoperto un vero e proprio tesoro. Avevo tra le mani una donna dalla forte sessualità, che potevo coinvolgere in esperienze audaci e trasgressive. Fare l'amore in mare è meraviglioso: si può giocare senza fatica grazie al galleggiamento, e io mi muovevo dentro e fuori di lei con una facilità sorprendente. Sperimentai posizioni che sulla terraferma sono riservate a chi pratica il calisthenics, fino a quando non ci rendemmo conto che l'acqua salata stava iniziando a prosciugarci. Decidemmo di fermarci e di proseguire nella macchia mediterranea più selvaggia, verso sud.

Dopo circa dieci minuti ci fermammo. Aprii lo zaino, ci reidratammo e organizzammo un piccolo picnic. Non passò molto tempo prima che i cinghiali arrivassero, e decidemmo di lasciar loro tutto il pranzo. Nascosti dietro una macchia, i nostri sguardi si incrociarono di nuovo, e come calamite ci ritrovammo a riprendere da dove avevamo lasciato. Il suo corpo snello, ancora nudo, era teso dall'eccitazione, e il mio desiderio era palpabile. Le sussurrai: "Girati, ce l'ho duro da culo!".

Lei obbedi, e io tirai fuori dallo zaino un gel lubrificante. Appena lo applicai, il suo ano si apri come un fiore al mattino. Entrai dentro di lei senza esitazione, e il suo grido si diffuse nella natura circostante, persino i cinghiali sembrarono sentirlo. Un po' spaventato, mi fermai, ma lei mi fece cenno di continuare. La penetrai profondamente, fino ai testicoli, godendo di una connessione che sembrava fondere i nostri corpi con la natura. Sentii un'energia primordiale scorrere nelle mie vene, culminando in un'ondata di piacere.

Dopo, mi disse che anche lei sentiva quell'energia scorrere dal mio corpo al suo, disperdendosi poi nella terra. In quel momento, ci sentimmo parte integrante della natura, vivi come non mai. Quelle sensazioni erano troppo intense per resistere, e alla fine mi svuotai dentro di lei, inondando il suo canale anale. Eravamo così connessi che lei raggiunse l'orgasmo nello stesso istante, stringendomi in una morsa d'acciaio. Esausti e avvolti da una sensazione di profondo benessere, ci abbandonammo al sonno, abbracciati l'uno all'altra... continua P2