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Prima volta di Lara in ammucchiata


di Cisco78
13.08.2024    |    4.143    |    2 8.1
"Mentre parlavamo, sentivo il suo piede muoversi lentamente lungo la mia gamba, accarezzandomi con una lentezza esasperante..."
Come avrete capito dai racconti precedenti, trovando Lara ho scoperto un vero e proprio tesoro. Avevo tra le mani una ninfomane che potevo coinvolgere in quelle ammucchiate tipiche delle coppie trasgressive. Tuttavia, avevo bisogno di capire fino a che punto poteva spingersi.
Quella sera, decidemmo di andare a prendere una pizza. Già da quando ci siamo incontrati, c'era una tensione palpabile tra di noi, un'intesa che vibrava nell'aria, fatta di sguardi e piccoli tocchi carichi di promesse. Appena entrati in pizzeria, ci siamo seduti in un angolo appartato, lontani dagli altri clienti. Lara mi guardava con quegli occhi profondi e provocanti, mentre giocherellava con una ciocca dei suoi capelli. Ogni tanto, si mordeva il labbro inferiore, sapendo benissimo l'effetto che aveva su di me.

Le nostre gambe si sfioravano sotto il tavolo, e sentivo la sua mano cercare la mia, mentre con l'altra si versava il vino, sorridendo maliziosa. Abbiamo ordinato la pizza, ma la tensione tra di noi continuava a crescere. Il cibo era solo una distrazione, un pretesto per restare vicini, ma i nostri pensieri erano già altrove.

Mentre parlavamo, sentivo il suo piede muoversi lentamente lungo la mia gamba, accarezzandomi con una lentezza esasperante. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle sue labbra mentre si portava alla bocca un pezzo di pizza, mordendolo con una sensualità studiata. Ogni movimento era una provocazione silenziosa, una sfida a resistere al desiderio che ci avvolgeva.

A un certo punto, Lara ha fatto scivolare la mano sotto il tavolo, sfiorandomi leggermente l'interno coscia. Il suo tocco era delicato, ma sufficiente a farmi sussultare. Mi ha sorriso, con uno sguardo che non lasciava spazio a fraintendimenti. "Sei sicuro di riuscire a resistere fino alla fine della cena?", mi ha sussurrato, avvicinandosi abbastanza da farmi sentire il calore del suo respiro.

La mia risposta è stata un mezzo sorriso, ma sapevo che dovevo prendere il controllo della situazione. Non era il momento di cedere alle tentazioni. Invece della solita scopata, le dissi che avrebbe dovuto meritarsela. Le sue pupille si dilatarono per un istante, come se avesse capito che la serata stava prendendo una piega diversa.

Così, pagammo il conto e uscimmo dal locale. Appena fuori, l'aria fresca della sera sembrò accendere ulteriormente i nostri sensi. Salimmo in macchina e la portai al casello di Capannori. Sapevo che lì c'è sempre stato un discreto giro di coppie e alcuni gay. La mia macchina ha i vetri oscurati, quindi giravamo indisturbati. A un certo punto, ho notato un mucchio di auto e un continuo via vai, ma nessuno sembrava fermarsi. Mi chiedevo che senso avesse girare senza fare nulla. Intanto, Lara cercava di toccarmi attraverso i pantaloni, ma io la respingevo.

Siamo quindi scesi e ho parcheggiato la macchina vicino all'ingresso della stradina, pronta per partire in caso la situazione degenerasse. Ci siamo incamminati e lei mi disse che si sentiva come una troia in mezzo a tutti quegli uomini che la fissavano. Molti guardavano, ma nessuno osava avvicinarsi perché la tenevo per mano.

Poi ci siamo avvicinati a un gruppo di persone: c'era un ragazzo che faceva sesso orale, mentre gli altri si masturbavano aspettando il loro turno. Lara era sempre più eccitata; non aveva mai visto uomini in intimità fra di loro. Non ce la faceva più: si inginocchio davanti a me e iniziò a supplicarmi di fare lo stesso. Gli altri osservavano.

A quel punto, altri si sono avvicinati e in poco tempo mi sono ritrovato con un uomo davanti che mi pompava e uno dietro che mi ficcanaso un dito in culo. L'unico suono era quello dell'autostrada, nessuno fiatava fino a quando qualcuno ha iniziato a urlare di piacere mentre eiaculava. In breve, quasi tutti si sono svuotati e qualcuno ha voluto ricambiare il favore. Alla fine, la situazione si è invertita: avevo tre uomini intorno e Lara, sempre tenendomi per mano, era sospesa sulla faccia di due di loro. Ho eiaculato sul viso di entrambi, un po' per ciascuno. Che meraviglia: alla fine avevamo tutti il viso coperto di sperma e ci guardavamo, ridendo soddisfatti.

Ma proprio mentre stavamo riprendendo fiato, qualcosa catturò la mia attenzione. In lontananza, tra gli alberi, ho notato dei lampeggianti blu che si avvicinavano lentamente, seguiti dal rumore sempre più forte di motori. Era chiaro che qualcuno aveva avvisato le autorità. Il panico iniziò a serpeggiare tra i presenti. Senza pensarci due volte, ho afferrato Lara per mano e l'ho tirata via da lì, correndo verso la macchina con il cuore che batteva a mille.

Lara, con il respiro affannato e le mani tremanti, mi seguiva senza fare domande. Appena raggiunta la macchina, ho aperto la portiera e siamo saltati dentro. Le chiavi erano già nel cruscotto. Con un movimento rapido, ho messo in moto e siamo sgommati via, mentre le luci blu si avvicinavano sempre più.

Guidavo come un pazzo, cercando di mantenere il controllo mentre percorrevamo le strette stradine di campagna, sperando di seminare i lampeggianti alle nostre spalle. Lara era accasciata sul sedile, ancora eccitata ma con il terrore negli occhi. Ogni volta che giravo un angolo, il cuore sembrava fermarsi per un istante.

Dopo una manciata di minuti che sembravano eterni, finalmente non c'erano più luci alle nostre spalle. Gli alberi si facevano più fitti e le strade sempre più buie. Abbiamo rallentato, cercando di regolarizzare il respiro e far passare l'adrenalina.

Alla fine, ci siamo fermati in una piazzola deserta. Lara mi guardò con un misto di sollievo e desiderio. Senza dire una parola, si avvicinò a me e mi baciò con passione, come se ogni emozione vissuta quella sera si riversasse in quel momento. Il pericolo, la fuga, l'eccitazione-tutto si mescolava in un'esperienza indimenticabile. Ci siamo lasciati andare di nuovo, ma questa volta senza la paura che qualcuno ci stesse osservando.
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