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Prime Esperienze

Prima esperienza outdoor


di Membro VIP di Annunci69.it 69max
06.09.2023    |    501    |    7 9.7
"L'amica le accarezzo la vulva, scherzando e dicendole che stava sbavando..."
Correva l'estate di qualche anno fa, ed io ragazzino curioso ed atletico mi divertivo a saltare tra le due di Isola Verde, Sottomarina VE.
A dire il vero un poca di curiosità tra quelle dune era venuta a crearsi in precedenza.
Difatti qualche giorno prima avevo chiaramente capito che la ragazza di fronte al mio ombrellone assieme al fidanzato, erano spariti nel sentiero che portava verso le dune in un pieno pomeriggio di un agosto rovente.
Al loro rientro in spiaggia la ragazza sembrava molto appagata.
- Che ci sarà la dietro ???
- E perché avevano con se zaino e asciugamano ???
Bene.
il giorno successivo, io Max e mio cugino Luca ci siamo recati nel vialetto sabbioso in avanscoperta, sotto una temperatura rovente.
Nulla.
Tra le prime dune nulla.
Andiamo oltre, ma nulla.
Non ci resta che giocare tra le dune di sabbia come ragazzini della nostra età.
Sinceramente il contatto con la sabbia calda, a me creava uno stato di leggera eccitazione dovuto al calore trasmesso alla pianta del piede destro.
Saltando e gettandomi a terra, il calore della sabbia tra le cosce mi eccitava, come pure lo strofinio contro lo slip.
Striscia striscia, salta, strofina sulla sabbia, il mio pene prede sempre più forma ed inizia ad uscire dallo slip.
Sbrodolava un pochino, e non nascondo che a me in questi casi piaceva toccarlo ed aiutarlo ad ergersi .
Giocavo tra le prime dune di Isola, e mi trovavo tropo vicino agli ombrelloni, ero troppo in vista, dovevo nascondermi più all' interno .
OK .
Ci inoltriamo assieme a Luca verso le dune più lontane dalla spiaggia e più fonde.
Intanto il mio pene faceva capolino con il glande fuori dallo slip e continuava a rilasciare liquido pre seminale.
Lungo, duro e bagnato, un piacere toccarlo, ma non conoscevo ancora come utilizzare in natura tanto ben di dio.
Scesi in una cunetta profonda, giocando a risalire la duna strisciando di pancia . Sbucai in cima alla duna .......
MA ....
Accidenti.
Cazzo.
Due tette facevano capolino sopra la duna.
Il mio pene si impenno immediatamente alla vista di quelle due dolci colline.
Nessun film porno e nessuna donna poteva darmi godimento intenso come in quel momento.
Il mio trallallero iniziava a produrre sempre più bava e sempre più densa.
Mi sentivo eccitato.
Aumentarono le pulsazioni.
Una donna nuda. E cosa ci faceva una donna nuda in spiaggia.
Qualche topless lo avevo visto, ma una donna completamente nuda...
Mi nascosi, e allungando la testa per spiare e scorsi le gambe di un uomo.
Scappai preso da un momento di panico. Mentre mi alzavo per andare da Luca che si trovava poco indietro scorsi un altro uomo assieme alla donna totalmente nuda e con le gambe totalmente divaricate.
Confusione, panico. Non mi era mai capitato una cosa simile, sapevo che un uomo e una donna potevano stare assieme, ma tre ????
Mentre cercavo riparo tra le dune in quanto non riuscivo a trovare mio cugino, mi imbattei faccia a faccia in un altra donna nuda accucciata a gambe aperte, intenta a fare pipi.
Faccia a faccia.
Lei nuda, io eccitato a mille, con un coso enorme che fuoriusciva dallo slip.
Le mi salutò con un sorriso.
- Ciao -
Io
- Ciao - , e deglutii.
Per la prima volta nella mia vita avevo visto il buco da cui usciva la pipi in una donna in azione, non tanto la vagina, ma il canale urinario, in quanto la bella signora alla mia vista e alla vista della mia verga bella lunga e grossa aveva dolcemente allargato la sua vagina mostrando per bene l' atto del pissing .
Ok.
- Che si fa? Non lo so -
Lei .
- cosa fai qui, ti sei perso? -
Noo, gioco.
- A cosa giochi ? -
Io
- mi piace giocare tra le dune e saltare -
Lei
- Sei solo? -
Un attimo di silenzio.
-Si-
- dai, vieni a giocare con me, ci sono anche dei miei amici -
E da quel momento capii il valore della parola giocare nel vocabolario degli adulti.
Un mondo nuovo.
Un mondo di erotismo, calore, sapori, profumi, tatto.
Il tatto fu uno dei sensi che più mi colpirono, assieme al calore del corpo femminile.
Le due donne erano molto belle, ben formate, gentili, non volgari ed assieme ai loro compagni di gioco mi battezzarono, mi fecero conoscere un esperienza unica e credo rara per quell'età.
Avevo perso mio cugino, persona inseparabile da me, ero preoccupato, ma sicuramente si aggirava li attorno.
Acetai e seguii la donna che si diresse nella duna dove ad attenderla c'erano gli amici di gioco.
- Luisa ! -
- Ci hai portato un boy scout ?-
Le parole di un lui .
- No, credo sia un ottimo Toy Boy. Guardane la dotazione e come sbava bene, altro che voi due.-
Io mi sentivo in difficoltà, ma una volta seduto nel telo spiaggia, la seconda donna stesa a gambe aperte si sollevo, abbracciandomi e salutandomi.
Appoggiò su di me i suoi grandi seni roventi, fino ad allora io avevo visto solo quelli di mia cugina Valeria e ne avevo assaporato la morbidezza attraverso il maglione.
Dodici anni, ne dimostravo di più per il mio fisico, un membro che non stava dentro lo slip, un lago di schiumetta biancastra che lo avvolgeva, un eccitazione che mi stimolava qualcosa che ancora non conoscevo.
Sentivo delle piccole contrazioni alla base del pene, e l'ano che le seguiva, era una sensazione piacevole.
La donna premurosa, mi offri un po di acqua, ero in un bagno di eccitazione e sudore.
Notai che pure lei sgocciolava dalla vagina, non capivo se si trattava di sudore o cosa fosse.
A prima vista la consistenza delle goccioline non era quella da sudore, erano di un colore opaco e il filamentose, tipo di bava che ne usciva da quel favoloso fiore che si trovava in mezzo alle cosce.
L'amica le accarezzo la vulva, scherzando e dicendole che stava sbavando.

Attenzione.

Quella bava assomigliava a quella che stavo producendo pure io, un poco diversa ma limacciosa, scivolosa e di un colore neutro.
Mi passai la mano sopra il glande, e li, raga si aprirono le danze.
La lei premurosa, prese un fazzolettino e mi chiese se per favore potevo aiutarla ad asciugare la vagina bagnata.
Io timidamente acconsentii.
Raga.

Raga.

Raga.
Mi si è aperto un mondo.
Come toccai la vagina e ne sentii il calore lasciai cadere il fazzolettino.

Raga.

Una scarica di adrenalina, mi tremarono gambe e braccia.
Cosa migliore non potevo fare.
La lei sospirò e aprendo le gambe, venendo in contro a me fece in modo che la mia mano, le mie dita scivolassero tra la carne calda che ricopriva la vagina. Piano piano poi le fece scivolare all'interno della vagina, facendomene sentire il calore, l'umidità ed il liquido che la ricopriva.
L' amica si avvicinò a me e mi infilò una mano dentro lo slip, sfilo la mia baguette, iniziando a fare scendere il prepuzio lentamente e giocandoci con molta cura e calma.
La risposta del glande fu immediata.
Subito si gonfiò.
- E' questo Boy Scout, è un vero Toy Boy. - Esclamò subito lei.
Il mio pene era insabbiato, dovuto allo strofinio avvenuto tra le dune.
- Non posso succhiarlo cosi- ,disse la donna più prosperosa delle due.
Intanto io per non sbagliare iniziai a giocare con la calda mammella che pendolava mentre lei era alle prese con il mio giocattolo.
Un po di dolore cera causato dalla sabbia, e subito la tettona mi chiese se lo sfregare della sabbia mi procurasse dolore.
Un poco si, ma il piacere, il calore, il sole di agosto che martellava sopra il mio glande, tutti assieme mi procuravano un gran piacere.
Vieni qui che lo sciacquiamo .
Prese una bottiglia di acqua e iniziò a sciacquare il mio glande, scappellandolo per eliminare la sabbia presente.
Cielo due tette calde tra le mani, due mani che salivano e scendevano creando in me eccitazione, ero ad un attimo dall'orgasmo.
- Non sbararmi addosso è !!!!-
La donna sapeva bene come farmi impazzire.
E giù a deglutire.
Un momento magico, una sensazione mai provata, nemmeno quando a Valeria in piscina, a Nuoto 2000, uscì il pelo dal costume olimpionico cosa che io amavo in maniera incondizionata.

Praticamente ero il loro giocattolo.

Devo dire che i due bull presenti mi accompagnarono veramente bene, con molta cautela, non volgari, lasciarono giocare le due donne con me e loro subentrarono solo con le lei.

La mia eccitazione era al massimo, il mio organo riproduttivo era un idrante, sbavava a volontà, e li intervenne il primo uomo rivolgendosi alla prima donna, quella con il seno più piccolo, le mani piccole e dolcissime.
- fai qualcosa prima che il Boy ci anneghi-
Piccole tettine prese allora la regia.
Piccole tettine con le dolci mani accarezzò la mia baguette, e ne passo la lingua attorno per pulirne le bave.
Nel frattempo la seconda coppia iniziò a giocare affianco a me.
Ops, lui la prese a pecora , ci montò sopra e lei iniziò a gioire.
Come sarà ????
Piccole tettine lavorava il mio membro che continuava ad andare in tiro, e sinceramente sentivo il frenulo che doleva leggermente.
Piccole tettine si alzò e dolcemente mi strinse i testicoli tra le mani, provocando una sensazione di dolore/piacere.
Un paio di pompatine, giuste per stimolare .
Piccole tettine si girò e mettendosi a 90 rivolse quello che forse ogni uomo si aspetta da una donna, almeno per me.
La donna a carponi, con i seni pendolanti e i glutei in alto.
Il mio direttore di scena, era messo nella stessa posizione, non mi rimaneva che imitarlo.

E così fu.

Mi inginocchiai, ma la mia altezza superava la fessura interglutea, e il mio membro si posizionava troppo alto per poter giocare nel fondo schiena e tra le cosce, per di più era talmente rigido che non riuscivo a piegarlo.
Certe cose si acquisiscono sul campo e a cavallo di una femmina di fuoco.
Istintivamente mi alzai e vista la mia forza muscolare presi la donna tra i fianchi e abbassandomi avvicinai il glande tra le fessure anali e vaginali.
Il calore che il corpo trasmise al mio glande, lo ricordo ancora oggi.
Io ero bagnatissimo come pure lei, tra noi due c'era feeling, anche se io ero inesperto e stavo provando la mia prima penetrazione.
La penetrazione avvenne sciolta libera e naturale, scivolai tra le sue fessure umide bagnate, mi sentii avvolgere il glande da un calore magnifico, ed una stretta ritmata, pulsante unica.
Raga

Raga

Raga.
Ero dentro la donna con tutto me stesso, e come affondai la mia spada tra le grandi labbra udii un gemito misto di dolore e godimento.
- Aia-
In effetti la lunghezza del mio coso andò a sbattere probabilmente sulla testa del utero . Sentii qualcosa di rigido al interno.
- Piano, mi sfondi.-
quelle furono le ultime parole di piccole tettine, prima di iniziare una danza avanti e indietro, con ritmo variabile, lei si infilava il mio Toy carnosodentro il suo corpo e ad ogni ingresso si bagnava e si ingrossava sempre più.
La tettona sentito i lamenti dell' amica ne venne subito in soccorso.
Si stese sotto la donna ed iniziò a giocare con la lingua, tra il mio pene e le labbra della donna, provocandone un eccitazione ancora maggiore.
L'esperienza ancora mancava, e, in un baleno Arturo rilasciò un mare di nettare tra le labbra vaginali e la lingua dell'amica di sotto.
La mia prima venuta dentro ad una donna.

Sensazione unica.

Non manca di dire che dopo l'esplosione di liquido spermatico all'interno della vagina femminile, come mi staccai non sentivo più le gambe, mi tremava tutto.

Mentre mi sedevo per riprendermi, la tettona era ancora posizionata sotto l'amica, le puliva con molta cura l'organo riproduttivo, succhiando il liquido in eccesso, e penetrandone la fessura con la propria lingua.
Qualche minuto di pace, intanto mi godevo questo gioco lesbo.
Il lui mi chiese gentilmente come stavo.
Credo di esser stato molto provato dalla cosa in quel momento, eccitazione, forse paura, adrenalina, nonostante l'abitudine nel provare forte emozioni come quando mi trovavo a gareggiare in pista, questa era tutt'altro.
Nonostante il mio allenamento nella corsa, nella resistenza, questo atto sessuale mi aveva proprio spossato.
Un' altro goccio di acqua???
- Dai così dopo ci dai un altra farcita.-
Ed era così.
La donna più abbondante non aveva provato il mio organo riproduttivo ancora, e sembrava molto interessata alla cosa.
- Ne hai accontentata una sola-
Di fatti, avevo reso visibilmente felice tettine piccole, donna esile , donna con cui mi trovavo a mio agio, unico problema non potevo affondare la mia verga perché le facevo male.

La tettona era una donna molto più formata, corporatura perfetta, ma chiaramente dominante.
E fu così che partimmo per il secondo orgasmo.

Luca.

Luca, il mio pensiero si era spostato su di Luca.

Mi alzai in piedi per controllare se lo vedevo, ma di Luca nulla.
- Dove vai??-,intervenne la tettona, e subito si avvicinò a me.
- Non vorrai lasciarci così??? -
- Ora giochiamo io e te-
Ero ancora in piedi, la baguette non si era ancora ammosciata, era solo scesa di lunghezza ma sempre in tiro, ancora umida e lasciava ancora defluire una lenta bava.
La tettona passò la mano sopra il mio glande, e esercitando una leggera pressione fece uscire un po di bava che raccolse con la mano e portò alla bocca assaporandola.

- Bene ne voglio tanta anche io-

Mi trovavo in posizione eretta, a lei si inginocchio difronte iniziò a lavorare con la bocca il mio glande.
Inutile dire che in tempo 0 tutto riprese a muoversi.
Nuovamente in tiro.
Lei pompava il mio membro, mentre si accarezzava il capezzolo destro e con la mano destra giocava con il clitoride.
Il clitoride.
Imene, clitoride, al tempo confondevo.
Pensavo si rompesse quello entrando, invece quello era un gioco fantastico.
Mentre lei era alle prese con una profonda ingoiata, io ero intento ad osservare questo piccolo pene nascosto tra la calda carne.
Avevo visto da dove usciva la pipi prima, ma era più basso il buco, poi c'era un altro buco, ma allora il clitoride?
Come funziona?
Una domanda venne spontanea?

- Posso provarlo quello ?-

Una risata esplose tra i partecipanti.
Certo tesoro, la tettona si stese sul telo mare, e fece spazio tra le sue cosce, lunghe affusolate che da sole invogliavano la ricerca della luna.
La tettona era depilata a differenza dell' amica.
La tettona con le mani premette oiano il basso ventre, accompagnando l'uscita del clitoride dal cappuccio, e gioiosamente assieme a due gocce di squirt.

- Gioca, è tuo-

Provai l'ebrezza di infilare la mia lingua dentro un pertugio rosso viso, caldo come il sole, assaporando l'essenza della vita.
Da subito allungai la lingua ed un sapore dolce salato mi invase il palato.
La lingua iniziò ad esplorare ed assaggiare tutta quella bontà di carne calda e succosa che mi presentava difronte, fino ad arrivare al clitoride.
Colpo di lingua al clitoride, e lui si alza.
Ohh.
Colpo di lingua e si alza nuovamente.
Colpo di lingua, il clitoride si alza, la donna urla di piacere.........
Ohhhhhh.
Giù di lingua.
Colpo, colpo, colpo e la risposta era immediata.
Il mio divertimento iniziava ad essere sentire lei godere della mia lingua che roteava al interno della sua calda e profonda vagina, succhiandola e penetrandola ritmicamente.
Ad ogni lenta e delicata variazione ne corrispondeva un caldo e prolungato vagito.
Ed ecco la sorpresa.
Inserendo in profondità la lingua, spingendola sempre più al' interno della vagina, la tettona iniziò a contrarsi, stringendo la mia testa tra le gambe, sempre più forte, talmente forte da crearmi un dolore alle orecchie.
Io non mollavo la prese.
La tettona iniziò ad urlare
- Basta, Basta, Basta- , ma la mia voglia e l'euforia nel sentire una donna calorosa eccitata e sotto il mio domini mi comandò di non mollare l'osso, e così non mollai.
Ad ogni azione corrisponde una reazione.
La reazione della tettona, forse dovevo aspettarmela, ma non ero ancora pratico, fu uno squirt pazzesco.
Raga.
Raga.
Raga, un getto improvviso mi colpi viso, capelli, che al tempo erano folti.
Dalla potenza esplosiva, mi lavò la schiena e colpì anche i l bull dietro di me.
Bene un dodicenne aveva portato ad un orgasmo galattico una calda femmina dominante.
Lei l'orgasmo lo aveva raggiunto, ma il mio serpente rimaneva attivo, alto e faceva da vedetta.
Chi lo abbassa questo.
Il secondo bull, osservando la mia dotazione si rivolse alla tettona.
- Non possiamo lasciarlo andare via così, dovete fare qualcosa-
La tettona era ancora ansimante e si massaggiava lentamente il monte di venere, talvolta sospendeva il massaggio e sospirava, ultimi spiragli di un orgasmo che non voleva placcarsi.
- Bravo Boy Scout, l' hai fatta godere come non mai campione.-
A queste parole il livello di eccitazione mi is sollevo ancora di più.
La tettona quasi sofferente, ma ancora in trans si sollevò lentamente, si avvicinò a me frontalmente, mi infilò la sua lingua calda in bocca, un bacio con la limgua, nemmeno sapevo cosa fosse.
Dopo avermi leccato per bene con la sua lingua in bocca, la lei mi prese per le anche e spinse il suo bacino contro il mio pube, provocando la penetrazione frontale in lei.
- Leccami le tette Amore.-
Due tette tutte per me.
Due tette come quelle di mia cugina Valeria, grosse tonde, calde, con un capezzolo che segna qualunque maglia.
Iniziai ad alternare un colpo di bacino ad una leccata di capezzolo, un colpo di bacino e capezzolo.
Accidenti, il capezzolo si allungava sempre più, la tetta si irrigidiva, non era più molle, stava diventando dura ad ogni leccata e ad ogni penetrazione.
Anche la vagina cambiava, cominciava a premere contro il mio glande semèpre più ad ogni ingresso.
Perché ?
Da li a poco capii il perché.
Un urlo di piacere, una morsa potente nel mio pene inserito nella sua vagina.
La vagina molla, stringe, molla, stringe, molla, stringe, ed io affondo, a quel punto affondo, l'urlo aumenta d'improvviso, la cosa mi eccita molto, mi eccita, la donna urla, io la sto facendo godere e la mia cappella irrompe al suo interno.
Sento perfettamente lo scorrere dello sperma lungo l'uretra.
L' uretra pulsa, una, due tre quattro volte, non si ferma più, pulsa e ad ogni pulsazione io sto bene e lei urla dal piacere, ad ogni pulsazione sento l'uretra lanciare lo sperma dentro la vagina, spararlo con violenza tanto da sentirne un contraccolpo e la femmina sotto di me gode, gode gode.
Gode con violenza, stringe le sue gambe attorno ai miei glutei per aumentare la profondità di penetrazione, alterna questo movimento ad un inarcamento del bacino, sbattendone il monte di venere contro di me e facendo sbattere il mio scroto contro di lei, fino a stringermi in una morsa profonda contro lei.
Così restiamo io, su di lei, lei calda, bagnata e sudata, si sposta sganciando il mio pene da dentro di lei, e subito il bull servile inizia a leccarle vagina e monte di venere per ripulire il mio fantastico lavoro.
Senza forze e con un pene ancora eccitato, mi dirigo assieme a loro verso il mare, per calmare gli impulsi di orgasmo residui di entrambi.
Inutile dire che il mio pene è rimasto in erezione ancora per diverse ore, e tutta la notte l'ho trascorsa ricordando il caldo tepore di quelle morbide cosce, e quelle magnifiche tette.



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