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Prime Esperienze

L'alba dei privè - seconda parte: in coppia


di faraone1957
04.04.2019    |    3.770    |    2 9.0
"Non c'è traccia della gente di una volta: niente cravatte, abiti volgari, gente che ride sguaiatamente e parla a voce alta benchè non ci sia ancora la musica..."
Facendo un breve sunto della parte precedente, il 24enne Andrea aveva iniziato a frequentare l'Avangarde, un privè di Milano. All'epoca ce n'erano solo due, ma il secondo era un covo di prezzolati e un po' squallido. Provato una volta assieme all'amico di sempre Mario e tornati immediatamente all'ovile. L'Avangarde era piccolo, intimo e soffuso, con un dress code e un codice di comportamento ferrei. Frequentato solo da gente bene, dato che lo scambismo all'epoca era ancora cosa di elite. Questo non impediva di passare serate scoperecce alla grande, con donne calde e sexy ma piene di classe. Tutto lì era perfetto.
Passato qualche anno di assidua e godereccia presenza, Andrea se ne era allontanato perchè aveva una nuova compagna, Paola. Ormai aveva passato i trent'anni, ma non gli erano passate le voglie. Incredibilmente, una sera a freddo propose a Paola di provare ad entrare nel mondo swinger. Il suo "Perchè no?" lo lasciò basito, ma dopo un'ora erano in un parcheggio di ritrovo, e dopo due sulle colline veronesi a scambiarsi con una coppia mantovana di circa 50 anni molto ben portati, che grazie a Dio fu impeccabile e aiutò molto Andrea, già esperto, nello svezzare la sua Paola. Da quella sera non si fermarono più, sarebbe stato il loro lifestyle per tutta la vita adulta. Usavano i giornali, i parcheggi, il videotel e il passaparola, fortunatamente le fregature in quel periodo furono poche e superabili, niente di traumatico. Ma dopo più di un anno e mezzo mancava ancora il grande passo: il club privè.
Andrea aveva conservato l'amicizia con Enrico e Luisa, i titolari. Pur non frequentando più, ogni tanto era a pranzo o cena a casa loro, ne aveva conosciuto i figli, Mario aveva anche intrapreso un lavoro di commercio auto con Enrico, e quindi i rapporti erano solidi. Per cui, quando dopo un po' di insistenza aveva convinto Paola a provare, non si era curato dei tanti locali aperti nel frattempo e decise naturalmente di andare nel "suo" club. Punto di forza nella "trattativa" con Paola era stato proprio l'intimità coi proprietari e quindi la sicurezza di sentirsi "protetta".
E' il 1988, sette anni dalla sua prima volta e tre che non frequenta.
La sera stabilita grandi preparativi, abitino, intimo e tutto quanto nuovo e comprato per l'occasione. Un po' di incertezza nello sguardo, la fiducia nell'onnipresente Mario (che non solo sapeva tutto, ma era stato coinvolto ed avrebbe continuato ad esserlo nei loro giochi, in tre e più) e nei titolari che pur non conosceva ancora. Paola sale dietro e partono tutti e tre verso MIlano. Durante il viaggio, forse per stemperare la tensione, si diverte a stuzzicare Mario, arrivando a dargli un colpetto sulla spalla e farlo girare facendosi trovare praticamente nuda. Pare che funzioni, è più rilassata.
Arrivano al club, con più di un'ora di anticipo: Enrico e Luisa, per conoscerla e farsi conoscere, hanno preparato un piccolo buffet per loro cinque. C'è da subito una simpatia reciproca, partono anche delle palpatine da una parte e dall'altra (i titolari non dovrebbero con i clienti, ma lì funziona come la prima volta sette anni fa che Luisa spompinò Andrea per instradarlo. Con chi hanno confidenza fanno quello che gli pare). Paola sembra tranquilla e curiosa.
Arriva l'orario di apertura. Devono arrivare 16 coppie e 4 singoli, oltre a loro. Paola furbescamente resta in cima alle scale, dove c'è il banco di ricevimento, "per fare compagnia ad Enrico" ma in realtà per vedere chi entra. Andrea e Mario sono sotto al bar con Luisa che gli offre l'immancabile single malt.
Quando scendono le prime persone, Andrea resta perplesso e chiede a Mario che succede. Non c'è traccia della gente di una volta: niente cravatte, abiti volgari, gente che ride sguaiatamente e parla a voce alta benchè non ci sia ancora la musica. E i sussurri, la discrezione, l'atmosfera di prima dove sono? Mario spiega ad Andrea che il giro si è allargato moltissimo, con un sacco di nuovi locali, non si può più mandare via gente, bisogna stare attenti con i prezzi, insomma affanculo la selezione. Scatta la preoccupazione perchè in tutto il club persone che potrebbero essere gradite a Paola ce ne saranno quattro, il resto o cafoni o vecchi, tutti maluccio in arnese (a trent'anni son tutti vecchi gli altri, specie questi).
In qualche modo riesce a far scendere Paola, che acconsente di malavoglia, vorrebbe stare lì con Enrico...
Si fa un cenno con Mario, che capisce al volo e chiede a Luisa di dargli una mano a scaldarla, Andrea è meglio stia in disparte. Non c'è più il prontiviatuttidilà che tanto piaceva ad Andrea, vanno e vengono dalla sala sesso, fanno i fenomeni sulla pista da ballo...insomma, si prepara al primo vero disastro e capisce che rischia di non entrare più in un club, non in coppia almeno, per un bel po'. Saranno 17 (sì, diciassette) anni di purgatorio alla fine, meglio di anni di inferno in posti così comunque.
Non sa più chi pregare o minacciare, sta peggio della sua prima volta da solo. Non gli frega un cazzo di scopare, l'unico obiettivo diventa uscirne con meno danni possibili. E' quasi un carnaio, veramente ingestibile. E cominciano a ronzare intorno i calabroni...Luisa e Mario la portano in un angolino, la spogliano, la accarezzano, la toccano, la baciano...ma Andrea sa (e anche Mario) che sembra stia godendo, ma invece è ben lontana. Ad uno sconosciuto può sembrare il contrario, e infatti parecchi si mettono a guardare e due o tre provano a intervenire , bloccati dallo sguardo feroce di Mario e dallo scuotere la testa con forza di Luisa. Insomma, non parte. E' la più giovane, e probabilmente la più bella presente, ed attira inesorabilmente attenzioni non gradite. Ad un certo punto si veste, con una lacrimuccia si scusa con Mario e Luisa e guardando male Andrea gli dice che va da Enrico. Lui capisce che in quel momento se la avvicina peggiora le cose e lascia che vada. Non sa se è più dispiaciuto o arrabbiato. Dal nervoso si butta nella gente, adocchia una delle due carine, si fa avanti e cominciano a giocare. Sfodera il solito repertorio che funziona sempre, lecca, bacia, spoglia, si fa spompinare...ma lei è assente, non gode, non reagisce, sembra...sembra forzata dal marito che si sta segando guardandoli, ecco cos'ha. Non glielo mette nemmeno dentro, si veste e se ne va al bar. Si sfoga con Luisa, che lo comprende benissimo ed è più avvilita di lui per come sono diventate le serate. Lei comincia ad accarezzarlo per calmarlo, lo rassicura sul fatto che Enrico starà cercando di calmare Paola. Lui si gira di scatto e d'istinto la bacia. Lei lo ricambia, con ben più passione del cadavere di prima. Si sfruculiano per un po', senza fare chissà che ma rilassandosi molto tutti e due.
Mario si è accontentato di una cinquantenne volgarotta, sta trombando ma neanche lui sembra all'apice.
Andrea decide che è ora di andare a vedere che fa Paola. Sale le scale, alla scrivania non c'è nessuno, sente però rumori familiari ed inequivocabili...in un angolo nascosto c'è una poltrona, e la prima cosa che vede è il bel culo di Paola che cavalca Enrico, spaparanzato sotto. Si mette in un angolo e guarda. Lei ha solo calze e scarpe, lui ha i pantaloni a mezz'asta. Pare che si divertano moltissimo, e lui zitto continua a guardare con un po' di eccitazione. Paola scende da cavallo per fargli un pompino, molto gradito dalla faccia. Poi si gira, si appoggia alla poltrona e si fa prendere a pecora. Nel momento che si gira vede il suo uomo, gli sorride sorniona e si fa scopare di brutto fino alla fine. Confesserà poi che vederlo lì le ha scatenato l'ormone ed è uscita di testa.
Sale anche Mario, li trova lì, Andrea in piedi, Enrico sulla poltrona coi pantaloni ricomposti, e Paola che si sta infilando il vestito senza rimettersi l'intimo, che infila in borsa. Inequivocabile...li guarda, scoppia a ridere ed esclama "Cazzo che serata di merda!!". E fa esplodere in una risata di gusto tutti e tre.
Paola si avvicina ad Andrea, e gli sussurra "Amore, a che serve il privè?? Se vogliamo scopare con Enrico, Mario e Luisa possiamo farlo anche fuori, no??". Certo, e un paio di volte lo faranno.
Quanto erano state fantastiche le serate dei primi anni, tanto è stata un disastro questa. Non tutte le ciambelle riescono col buco, certo, ma per rifare questo buco passeranno esattamente 17 anni, nel 2005, quando torneranno in un club su insistenza di una coppia amica, trovando tutt'altro ambiente. Meglio di quella sera, ma anni luce da quel 1981. Club enormi, con musica assordante, con dentro una grande varietà umana, ma dove se non altro scegli tu e se ti rompono troppo i coglioni forse li cacciano.
Ma per chi ha avuto la fortuna di cavalcare all'alba è un ben piccolo prezzo da pagare.
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